mercoledì 1 giugno 2011

Serie A - Serie B e Lega Pro, bufera scommesse


Attraverso le loro conoscenze nel mondo del calcio, prendevano contatti con alcuni giocatori per alterare i risultati delle partite e quindi scommettevano attraverso siti internet, anche asiatici, da alcune decine fino a diverse centinaia di migliaia di euro. Questo il meccanismo portato alla luce dall'indagine "Last bet" condotta dalla squadra mobile di Cremona che ha portato all'arresto questa mattina di 16 persone tra cui ci sarebbero Giuseppe Signori, ex attaccante di Foggia, Lazio, Bologna e Nazionale, Marco Paoloni, portiere della Cremonese adesso in prestito al Benevento, i giocatori dell'Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, il ds del Ravenna Giorgio Buffone, gli ex calciatori Mauro Bressan, Antonio Bellavista, Gianfranco Parlato.
Gli altri arrestati sarebbero (secondo fonti d'agenzia non confermate né smentite dagli inquirenti in conferenza stampa): Massimo Erodiani, Francesco Giannone, Marco Pirani, Francesca La Civita, Ismet Miiebmeti, Gianluca Tuccella, Manlio Bruni e Almir Gegic. Oltre agli arresti sono indagate altre 28 persone, per le quali non sarebbe stata chiesta alcuna misura cautelare. Tra questi comparirebbero anche i nomi del capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e dell'ex calciatore di Sampdoria, Fiorentina e della Nazionale Stefano Bettarini. Il giocatore dell'Atalanta in particolare viene citato in occasione di tre gare: Atalanta-Piacenza, Ascoli-Atalanta e Padova-Atalanta.
Nella prima occasione il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni avrebbe dovuto contattare Doni per parlare della combine, mentre per la sfida contro l'Ascoli, Doni avrebbe dovuto essere contattato da Nicola Santoni (preparatore dei portieri del Ravenna). Quanto all'incontro con il Padova, sempre Doni sarebbe stato il contatto con cui combinare il risultato della gara.
Il nome di Stefano Bettarini invece compare nelle vesti di scommettitore su alcune gare 'alterate'. L'intera operazione è stata descritta nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Roberto Di Martino, dal Questore Antonio Bufano e dal vice Sergio Lo Presti.
A far scattare, nel dicembre del 2010, le prime indagini curate dal giudice Sergio Salvini, è stata la denuncia partita dal direttore generale della Cremonese, Sandro Turotti, di fronte ad un episodio anomalo. Il 14 novembre 2011, infatti, durante la gara del campionato di Lega Pro Cremonese-Paganese, alcuni giocatori della squadra lombarda e il massaggiatore accusano uno stato confusionale. Al termine della gara Carlo Gervasoni, difensore della Cremonese, rimane vittima di un incidente stradale mentre rientrava a casa. Scattano così le analisi presso un laboratorio dalle quali emerge la presenza nelle urine di Lormetazepam, un farmaco ansiolitico assunto attraverso l'acqua o il tè.
Questo risultato ha fatto partire una serie di intercettazioni (circa 50mila telefonate registrate) che hanno esteso i possibili sospetti attorno a Paoloni anche ad altri personaggi del mondo del calcio; sub iudice sono finite 18 partite (1 di serie A, 5 di serie B e le altre di Lega Pro), più altre 15 sulle quali però non risultano riferimenti precisi e definite "strane" dagli inquirenti.


Le gare interessate sono Cremonese-Spezia, Monza-Cremonese, Cremonese-Paganese, Spal-Cremonese, Livorno-Ascoli, Benevento-Viareggio, Verona-Ravenna, Benevento-Cosenza, Ascoli-Atalanta, Taranto-Benevento, Atalanta-Piacenza, Inter-Lecce, Alessandria-Ravenna, Benevento-Pisa, Padova-Atalanta, Siena-Sassuolo, Ravenna-Spezia, Reggiana-Ravenna. "Non tutte le scommesse andavano a buon fine - precisa Di Martino - ma con quelle vincenti le perdite venivano ripianate. Spesso alcuni risultati erano diversi rispetto a quelli previsti". E' questo per esempio il caso della partita di serie A tra Inter e Lecce: la scommessa era un over, nello specifico si puntava sul 3-0 dell'Inter con l'eventuale complicità di alcuni giocatori giallorossi, ma la gara finì solo 1-0.


Il reato configurato è quello di associazione a delinquere. Nei prossimi giorni a Cremona cominceranno gli interrogatori delle persone arrestate.
"La Società US Cremonese ha ritenuto doveroso denunciare alle Autorità competenti una situazione inaccettabile che aveva riscontrato, e danneggiato gravemente la sua squadra". E' quanto si legge in un comunicato diramato dal club grigiorosso dopo la conferenza stampa. "La Società desidera dare il suo modesto contributo affinché il gioco del calcio possa essere, soprattutto per i giovani, un esempio di vera sportività e luogo di incontro e di apprezzamento di quei valori che fanno diventare l'uomo e l'atleta un esempio di correttezza, trasparenza e professionalità. Attendiamo gli sviluppi delle indagini e degli accertamenti, all'esito dei quali, la Società US Cremonese, parte lesa, assumerà i dovuti provvedimenti", conclude il comunicato.

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