lunedì 27 agosto 2012

Samp: è ufficiale Poulsen. Preso anche Maresca

ROMA - La Samp continua a muoversi sul mercato per costruire una squadra sempre più competitiva. E' ufficiale l'acquisto di Simon Poulsen, terzino sinistro della Nazionale danese, svincolato dall'Az Alkmaar, squadra con la quale ha disputato le ultime 4 stagioni. Ecco la nota apparsa sul sito della società: "L'U.C. Sampdoria S.p.a. comunica di aver sottoscritto un contratto economico con il calciatore Simon Busk Poulsen. Il danese, sottoposto in mattinata alle visite mediche di rito presso il Laboratorio Albaro, in compagnia del prof. Mazzola, si allenerà in attesa del transfer che gli consentirà di disputare partite ufficiali". Poulsen, presente ieri sera in tribuna a San Siro ha seguito il successo dei suoi nuovi compagni sul Milan, oggi è stato al centro di allenamento di Bogliasco. Con lui anche il prossimo acquisto blucerchiato: il centrocampista Enzo Maresca. Per Maresca la definizione dell'accordo è ormai solo una formalità che sarà espletata a breve. Entrambi con ogni probabilità sosterranno una leggera sgambata a Bogliasco in giornata

Juve, idea Cardozo dell'ultima ora. Distorsione per Giovinco

La Juve non vuol lasciare nulla di intentato sul top player. Ecco perché è tornata all'assalto della Fiorentina per Jovetic, pur sapendo perfettamente il parere dei Della Valle. Continua pure il pressing su Fernando Llorente e Edin Dzeko ma sempre tenendo presente che la quota massimo d'fferta è attorno ai venti milioni o poco più (mentre i baschi chiedono 31 milioni, mentre il City non molla il centravanti se non trova un sostituto all'altezza e le probabilità sono sempre meno). Alternative dell'ultimissima ora? E' rispuntato il 29enne Óscar René Cardozo Marín, bomber (di peso) paraguaiano del Benfica. Costa attorno ai 15 milioni e si potrebbe tentare di inserire Reto Ziegler come contropartita tecnica per far scendere il prezzo. La Juve ci sta pensando. Intanto Conte e Carrera vedono Giovinco lontano anni luce da una convocazione in vista della trasferta a Udine. Sabato sera la Formica Atomica è uscita con un forte dolore alla caviglia sinistra e il fastidio non è rimasto per tutta la domenica. La buona notizia è che cammina senza l’aiuto delle stampelle. Gli esami però sono impietosi: distorsione di primo grado, con lesione parziale del legamento peroneo-astragalico anteriore della caviglia sinistra. Ottimismo assoluto invece per Gigi Buffon, assente contro il Parma. Il portiere juventino a metà settimana si unirà in gruppo e sarà titolare nel prossimo turno di campionato. Rientro previsto anche per Giorgio Chiellini. Una buona notizia, visto che già si dovrà fare a meno del brasiliano Lucio, la cui caviglia, lo costringerà a uno stop sino a fine settembre o poco meno (si spera di recuperarlo tra Chievo e Fiorentina in programma a fine mese). Ad ogni modo, per non rischiare emergenze difensive o verrà preso il jolly atalantino Federico Peluso dall'Atalanta (se n'è parlato a margine del colpo Gabbiadini) o verrà trattenuto il giovave ex Pro Vercelli Alberto Masi fino a gennaio.

Lopez salva la Roma

CERCASI un grande attaccante disperatamente. La partita contro il Parma ha detto che la Juve resta la favorita per lo scudetto, ma che allo stesso tempo ha bisogno di un finalizzatore da affiancare a Vucinic. Giovinco non convince. Matri non piace a Conte. Quagliarella è l’ombra di se stesso. Quindi urge un bomber. Almeno uno. La dead line è venerdì. Marotta e Paratici hanno ancora a disposizione una manciata di giorni per piazzare il colpo ad effetto che ormai si trascina da diverse settimane. Insomma, tutto può succedere. In difesa invece non arriverà nessuno, perché l’infortunio di Lucio sembra essere meno grave del previsto. La lesione completa del legamento peroneo-astragalico anteriore della caviglia destra è guaribile in 45 giorni. Con il recupero di Chiellini, la conferma di Masi e l’esplosione di Marrone, la società non acquisterà nessuno. Da valutare invece Giovinco, uscito per un infortunio alla caviglia sinistra. Intanto Conte ha concesso 48 ore di riposo ai suoi ragazzi. Gigi Buffon da Carrara ha applaudito i suoi compagni: «Come in ogni inizio di campionato non è facile. Nel primo tempo abbiamo sofferto, poi abbiamo accelerato e vinto meritatamente. Finalmente si è ripartiti. La miglior medicina per tutto il movimento credo sia il calcio giocato». Il capitano della Juventus e della nazionale ha applaudito gli arbitri di porta: «Sembra una presenza inquietante, ma è utilissima, un’innovazione giusta, è stato davvero bravo a vedere che la palla sulla punizione di Pirlo era entrata, in tv sembrava sulla linea». Poi una battuta su Conte: «Aspettiamo l’ultimo appello e poi tireremo le somme senza creare mostri» ha detto Buffon, che sogna la Champions: «C’è la consapevolezza che ci sono due o tre squadre più forti di noi e che con le altre ce la possiamo giocare tranquillamente». Infine sul rinnovo del contratto: «Non ci dovrebbero essere molte difficoltà, poi col presidente c’è un rapporto molto trasparente. Ho detto loro: adesso ci sono altre priorità, quando lo riterrete opportuno mi chiamerete e ci metteremo d’accordo. Non ho nessuna fretta». Parola di capitan Buffon.

Milan-Kakà: Galliani batte in ritirata o no?

Il Milan sogna Kakà, prende uno schiaffone dalla Sampdoria nel debutto in campionato e torna a pensare in modo ancora più intenso al mercato. Poi, però, arriva un altro brusco risveglio. Questa volta la doccia gelata arriva direttamente dalle fonti dirigenziali rossonere. Qual è la voce? Che il ritorno di Kakà sarebbe saltato in via definitiva a causa di un consulto finanziario che avrebbe sconsigliato ai rossoneri anche la via del prestito. Della cessione a titolo definitivo non se ne parla, come aveva sottolineato lo stesso Adriano Galliani nel pomeriggio di domenica. Quindi, stando alle indiscrezioni provenienti da fonti molto vicine al club di via Turati, non ci sarebbe più nulla da fare. Massimiliano Allegri aveva chiesto ulteriori rinforzi subito dopo il ko con i blucerchiati? Bene, di certo il rinforzo non sarà Kakà, mentre non vi sono nuove notizie su Lassana Diarra. Questo, però, sempre stando alla versione ufficiale. Per continuare la serie di indiscrezioni che non più tardi di una settimana fa parlavano di una ritirata totale del Milan sul fronte madridista. Oggi come allora, quindi, è logico dubitare della bontà di queste voci, un po' troppo "ufficiali" per poter essere del tutto veritiere. L'impressione, ancora una volta, è che Galliani voglia tirare la corda il più possibile, specie dopo che il Real Madrid ha annunciato l'acquisto ufficiale di Luka Modric, pagato 42 milioni di euro dal Tottenham. Adesso è giunta l'ora di dare lo strappo definitivo, pertanto non è da escludere che la notizia di quest'oggi sia da interpretare come il "bluff" estremo dell'ad milanista, uno che a giocare con la stampa è abituato da tempo immemore. La speranza è la solita. Che al Real Madrid venga un pizzico di fretta con l'avvicinarsi del 31 agosto e che Florentino Perez abbassi le pretese andando incontro alle esigenze economiche del Milan. In quel caso, l'affare si può fare. E chissà che i rossoneri non finiscano per ripulire lo spogliatoio "merengue" di un paio di altri giocatori caduti in disgrazia come Ricardo Carvalho e il già citato Diarra. Vedremo, non resta che attendere. Intanto, qualcosa sembra muoversi realmente per il giovane M’Baye Niang, attaccante classe 1994 del Caen. Galliani è partito per la Francia per chiudere la trattativa. Ma potete scommetterci, la punta che ha chiesto Allegri non è di certo lui.

Del Piero tratta con il Sion per lui è pronto un biennale

Alessandro Del Piero potrebbe raggiungere Rino Gattuso nella squadra svizzera del Sion: il presidente del Sion, Christian Constantin, e il gm, Marco Degennaro, sono infatti arrivati nel primo pomeriggio a Torino, dove, nella sede della Edge, società che gestisce Del Piero, hanno incontrato Stefano, il fratello-manager dell’ex numero 10 della Juve. L’incontro è cominciato poco prima delle 16 ed è termiato dopo un'ora. Tra poco si potrebbe capire se la risposta definitiva dell’ex capitano della Juve sarà sì. Nei giorni scorsi, Stefano Del Piero aveva parlato di un'offerta europea per il fratello: con il Sion si tratta sulla base di un accordo biennale.

sabato 3 marzo 2012

Mutu non convocato. Beretta: "Non è al top"

Esclusione a sorpresa per Adrian Mutu. Il tecnico del Cesena, Mario Beretta, non ha convocato l'attaccante rumeno per la gara di domenica in casa della Fiorentina. Il giocatore, che per la prima volta avrebbe giocato al Franchi di Firenze da ex, non figura nella lista dei 20 convocati. "Ho deciso di non convocare Mutu perché non l'ho avuto a disposizione questa settimana e perché col Chievo e con la Nazionale non l'ho visto al top - ha spiegato Beretta -. Noi sappiamo che Adrian è in grado di risolvere le partite quando sta bene, ma nell'economia di questa squadra, in questo momento particolare, non possiamo permetterci giocatori che non siano al massimo. A me si chiede di ribaltare un campionato non di portarlo semplicemente a termine. Nella prossima settimana ci saranno altre due partite fondamentali, dove penso e spero che Mutu possa essere determinante come in qualche occasione quest'anno". Gasport

Pescara più forte di Sansone Vola il Torino, riscossa Samp

Nella 29/a giornata del campionato di Serie B c'è l'allungo in vetta del Torino, che vince a Grosseto e stacca il Sassuolo, k.o. a Pescara nel big match. Crolla il Verona a Genova contro la Sampdoria, mentre in zona playoff si rafforza il Padova grazie al 3-2 sull'AlbinoLeffe.PESCARA-SASSUOLO 3-2 — Tre gol in dodici minuti e il Sassuolo va k.o. nella bolgia dei ventimila dell’Adriatico. La grande sfida per la serie A è anche lo scontro tra i nuovi fenomeni del calcio italiano: Immobile e Insigne battono Sansone 3-2. Pea paga un inizio di ripresa folle, dopo aver sbloccato la gara nel finale di primo tempo. Zeman lo batte con aggressività e geometrie, nonostante l’arbitraggio molto discutibile di Giacomelli. Il Sassuolo è tutto nelle ripartenze del suo uomo gol, irresistibile quando scappa dalla destra e poi si accentra. Il capocannoniere del campionato, Immobile, è seguito ovunque da Piccioni, che lo limita anche con la forza. Il lungo fraseggiare della squadra di Zeman produce poco, la roccaforte di Pea invece sa sfondare alla prima vera occasione. Che arriva al 42’: Gazzola sfugge a Insigne (facendo fallo sull’attaccante napoletano) sull’out destro, trova al centro proprio Sansone che di piatto anticipa mezza difesa pescarese e sblocca, a sorpresa, il risultato. Doccia gelata sull’Adriatico. La punizione, ingiusta, scatena la squadra di Zeman. I primi minuti della ripresa sono arrembanti. Ne bastano 4 per cambiare la storia della partita. Verratti apre per Insigne, che crossa al centro per Cascione, anticipato con la mano da Bianco: rosso diretto per il centrale e rigore. Immobile è spietato dal dischetto. Sassuolo alle corde, Pea teme il crollo e toglie uno spento Bruno per coprire il centrocampo con Cofie. Non basta, però, per salvare la pelle. Al 13’ Verratti, ancora lui (c’è il Chelsea in tribuna a prendere appunti), apre stavolta a destra per Zanon: cross morbido sul secondo palo, dove irrompe Immobile per il sorpasso che fa esplodere lo stadio. E sono 20 per il re dei cannonieri. Ma il Pescara è una furia: altri tre minuti e Insigne fa tris con un destro meraviglioso. Passano poco meno di venti minuti di vuoto, in cui il Sassuolo si affaccia una volta con Bianco che spreca, oi Romagnoli stoppa male un pallone in piena area (tocco dubbio con il braccio su cross di Longhi) e causa il rigore del 2-3, realizzato con classe da Sansone al 32’. I neroverdi si buttano in avanti e creano scompiglio nell’area abruzzese, provandoci nei secondi finali anche con il portiere Pomini. E’ troppo tardi per rimediare alla sfuriata zemaniana d’inizio ripresa: il Pescara è di nuovo secondo, e martedì recupera con la Juve Stabia per il decollo. (Orlando D’Angelo) GROSSETO-TORINO 0-3 — Il Torino ritrova a Grosseto una vittoria esterna che mancava dal 1° novembre 2011. Il 3-0 inflitto ai maremmani, però, non rende bene l’idea di quello che si è visto allo stadio Zecchini. I granata di Ventura, dopo aver sofferto inizialmente una maggiore vivacità dei padroni di casa, si sono portati in vantaggio al 12’ con Oduamadi, al termine di un’azione probabilmente viziata da un fuorigioco di Antenucci. Ma l’assistente di Ostinelli, Tegoni non se l’è sentita di alzare la bandierina per fermare l’azione, che è proseguita con un tiro dell’attaccante, sporcato da Narciso e deviato sulla linea da Petras, ma ripreso dal nigeriano Oduamadi e messo facilmente in gol. L’episodio ha cambiato il volto alla gara. Il Toro, che ha tirato di più ma senza grossi problemi per Narciso, si è limitato a controllare il maggiore possesso di palla dei biancorossi. Alla fine però la parata più difficile l’ha compiuta Benussi, su un missile da trenta metri di Petras. Nel finale, con le squadre allungate, il Grosseto ha subito altri due gol. Il 2-0 l’ha firmato Bianchi, che interrompe un digiuno di quattro mesi e mezzo, il 3-0 è di Antenucci, partito in sospetta posizione di fuorigioco, che salta Narciso in uscita con un pallonetto e poi, solo soletto, va a depositare in rete, mentre dagli spalti, con Cairo uscito sotto scorta, si alza un “ladri ladri”, per due episodi da rivedere. (Maurizio Caldarelli) SAMPDORIA-VERONA 2-0 — La Sampdoria batte 2-0 il Verona grazie a una doppietta di Nicola Pozzi e torna in corsa per i playoff, che ora distano otto punti. I blucerchiati però devono recuperare tra tre giorni la gara casalinga con l'Empoli. Il Verona non perdeva da cinque gare e viene scavalcato in classifica dal Pescara. Rispetto all'ultima partita Iachini recupera Eder, ma deve fare a meno di Munari e Renan sostituiti da Krsticic e Soriano. Mandorlini cambia Tachtsidis con Esposito e Pugliese con Scaglia. Fin dalle battute iniziali il Verona patisce il ritmo e l'aggressività dei padroni di casa che si rendono subito pericolosi con Eder, la cui punizione al 7' si spegne sul fondo. Da un malinteso della retroguardia blucerchiata nasce l'occasione migliore del Verona nel primo tempo: Gastaldello pasticcia in mezzo all'area, ma Gomez non ne approfitta. Al 21' la Sampdoria reclama un calcio di rigore per un contatto sospetto tra Scaglia e Soriano. A furia di spingere, i padroni di casa al 32' passano meritatamente in vantaggio: Eder trova il varco giusto per Pozzi che in scivolata non dà scampo a Rafael. L'attaccante brasiliano tiene costantemente in apprensione la difesa scaligera e non è un caso se da una sua iniziativa scaturisce il raddoppio della Samp al 7' della ripresa. Pozzi, servito da Eder, scatta sul filo del fuorigioco e firma il bis da distanza ravvicinata. Mandorlini corre ai ripari, inserendo D'Alessandro per Esposito. Il Verona passa dal 4-3-1-2 al 4-3-3. Gli ospiti tentano il tutto per tutto, ma non creano seri grattacapi a Romero. Il portiere blucerchiato deve compiere un solo intervento al 21' su Russo pescato in area da Lepiller. Iachini fa rifiatare Eder in vista del recupero di martedì contro l'Empoli. Al posto del giocatore brasiliano entra Bertani che in contropiede spreca il gol del 3-0. (Francesco Gambaro) PADOVA-ALBINOLEFFE 3-2 — Soffre fino all’ultimo secondo il Padova di Dal Canto per avere la meglio su un arcigno Albinoleffe. Ci sono solo sorrisi dopo il novantesimo tra i biancoscudati, che con questo 3-2 ritrovano vittoria e quinto posto. All’Euganeo succede un po’ di tutto, grazie anche alla direzione di Cervellera, contestato sia dai padroni di casa sia dagli ospiti. Il Padova parte a razzo e passa dopo cinque minuti. Pregevole combinazione di prima Cuffa-Ruopolo-Cacia, con quest’ultimo bravo a servire Bovo che di testa insacca per l’1-0. Sei minuti dopo il pareggio lombardo, con Cocco abile nel procurarsi e a realizzare un rigore per fallo di Legati. Sull’1-1, il Padova alza il ritmo: al 16’ Cuffa sbaglia una facile deviazione sotto porta, due giri di lancette dopo Bovo si vede negare un rigore piuttosto evidente. Poco male per i biancoscudati, che attorno al 30’ ritrovano il vantaggio con Ruopolo. Pregevole l’iniziativa dell’ex di giornata, che al volo, in area, non lascia scampo a Offredi. Tra punizioni invertite e falli non segnalati Cervellera porta a termine il primo tempo, vivo fino all’ultimo grazie a Cacia, Ruopolo e Laner. La ripresa si apre con l’inerzia del tempo precedente: Padova arrembante, Albinoleffe resistente, Cervellera disastroso. I biancoscudati assediano Offredi, che capitola al 17’ quando Ruopolo inventa un signor assist per Cacia che sigla il 3-1. Partita segnata? Macchè. Cervellera prima al 32’ scorge in area un fallo su Foglio e assegna un dubbio rigore (Cocco non sbaglia, 3-2) poi al 38’ ignora un’entrataccia di Renzetti su Pacilli e lascia proseguire il gioco. Non bastasse, cinque minuti dopo annulla il 4-2 a Bovo per presunto fallo di Hallenius sugli sviluppi di un corner. Finisce con la Celeste tutta in avanti, invano. Il Padova resiste, e con tre punti in saccoccia si prepara nel migliore dei modi al recupero in programma martedì a Modena. (Carlo Della Mea) REGGINA-ASCOLI 1-1 — La Reggina è scesa in campo con l’obbligo della vittoria e per non perdere terreno dal sesto posto occupato dal Varese, vittorioso ieri nell’anticipo con il Vicenza. Finisce in parità, con l’arbitro Gavillucci contestato da tutto l’ entourage marchigiano per il rigore concesso ai padroni di casa che è apparso a dire il vero inesistente. Partita disturbata da un forte vento e squadre che non riescono a impensierire i due portieri, con il primo tiro in porta al minuto 25 con Papa Waigo che costringe alla respinta con i pugni Zandrini. Soffre molto a centrocampo la formazione di Gregucci, che non riesce a creare la superiorità numerica e si affida al contropiede di Ragusa e Ceravolo. Così si arriva al 35’ con il primo tiro dei padroni di casa con Rizzo da fuori area, che non impensierisce Guarna. Tutto qui il primo tempo senza minuti di recupero. Inizio di ripresa e Ascoli che si fa vedere con un tiro angolato di Tomi, ma Zandrini si distende e con la punta delle dita devia in angolo. Partita che si incattivisce, l’arbitro è costretto ad ammonire nello spazio di pochi minuti Rizzo, Emerson e Tomi. Ci prova Emerson su punizione ma il tiro pè facile preda di Guarna. Capovolgimento di fronte e Ascoli in vantaggio con Soncin che riprende una respinta di Zandrini su precedente tiro di Parfait (0-1). L'Ascoli si divora il raddoppio con Papa Waigo, ma è bravo pure Zandrini a respingere in uscita. Al 34’ l’arbitro concede un rigore alla Reggina per un presunto fallo di Ciofani su Alessio Viola, si incarica della trasformazione il fratello Nicolas che spiazza Guarna (1-1). Le proteste dei marchigiani costano l’espulsione ad un uomo della panchina. Il pareggio accontenta sicuramente la Reggina, che frena la scalata al 6° posto, ora a -5. (Lorenzo Vitto) BARI-CROTONE 1-1 — Finisce in parità. Giusto così. Primo tempo del Bari, secondo tempo del Crotone. Ma dalla squadra di Torrente era lecito attendersi molto di più. I pugliesi recuperano Bogliacino, ma devono rinunciare agli squalificati Caputo, Borghese e Ceppitelli. Drago, dal canto suo, non ha a disposizione Migliore (acciaccato) e Gabionetta (squalificato). Il match parte a ritmi bassi, poi si infiamma all’improvviso. Il Crotone decide di farsi male con un autogol, destinato a passare alla storia. Minuto 13: Florenzi, dalla propria trequarti, serve con un forte retropassaggio il suo portiere. Bindi resta di sasso, tocca appena il pallone che, pian piano, scivola in rete nel modo più beffardo. Il Bari prende coraggio. Si procura un paio di chance per raddoppiare. Prima Bindi para su Forestieri, poi Vinetot salva alla disperata su Kutuzov. Insiste il Bari al 22’ con Dos Santos che, solo davanti a Bindi, spara alto. Il Crotone si sveglia intorno alla mezzora. Per due volte Caetano, il più brillante fra i suoi, ha l’occasione del pari ma trova Lamanna a sbarrargli la strada. Dopo l’intervallo il Bari abbassa i ritmi. Il Crotone ne approfitta per prendere l’iniziativa. Ci prova Mazzotta (8’) con scarsa fortuna. Un minuto dopo i calabresi reclamano un rigore, per un mani in area di Dos Santos su botta di Sansone. I dubbi restano. Drago innesta prima De Giorgio, poi Pettinari pur di dare maggiore vivacità alla prima linea. Ma è ancora Caetano a rendersi pericoloso: prima impegna Lamanna, poi manda alto da posizione favorevole. Torrente rafforza gli ormeggi inserendo due difensori, Cavanda e Masi. Insiste il Crotone e raccoglie i frutti al 42’ con il solito Caetano, lanciato da Sansone. Non solo, 2’ più tardi, De Giorgio manda a lato da posizione angolata. (Franco Cirici) JUVE STABIA-NOCERINA 2-2 — La Nocerina fallisce la ghiotta occasione di mettere le mani sul derby facendosi recuperare due reti dalla Juve Stabia. Per la Nocerina continua il digiuno dopo sedici turni senza vittorie mentre la Juve Stabia esulta per il pari conquistato in extremis. Il 4-2-3-1 messo in campo a sorpresa da Auteri con Negro al posto di Castaldo come unico riferimento offensivo mette nel primo tempo in crisi i locali, in campo a sorpresa con De Bode centrale difensivo a fianco di Molinari al posto di Scognamiglio. E' però dei padroni di casa la prima occasione utile (3') con Zito che coglie un clamoroso palo da sottomisura, sugli sviluppi di una punizione di Scozzarella e “ponte” di Molinari. Lo spavento scuote gli ospiti che vanno vicini al gol, tre minuti dopo, con un diagonale di Farias su cui Di Maio non riesce ad arrivare in tempo. Neanche il tempo di recriminare e i rossoneri passano in vantaggio al 7': Merino pesca in profondità Negro che, con un elegante tocco, supera Seculin in uscita. I gialloblù tentano di rispondere all'11' con Sau che scippa palla a Rea ma Concetti mette una pezza con un pizzico di fortuna. La Nocerina si chiude ma riparte quando può e alla mezz'ora esatta Negro concede il bis con un destro dal limite che sorprende un incerto Seculin. Stesso copione nel secondo tempo con Braglia che getta nella mischia Mbakogu con colpevole ritardo. E al 19' è ancora Sau a mangiarsi, solo davanti a Concetti, il gol che potrebbe riaprire il match. Cosa che però accade dopo quattro giri di lancette: Barusso stende in area Mbakogu e dal dischetto Sau, al quindicesimo sigillo stagionale, trasforma spiazzando Concetti. Sulle ali dell'entusiasmo la Juve Stabia arpiona il pari ad un minuto dal novantesimo con Casertta, abile a sfruttare un appoggio all'indietro di Sau. (Gianpaolo Esposito) MODENA-CITTADELLA 3-0 — E' un ritorno vincente quello di Cristiano Bergodi sulla panchina del Modena. Il netto 3-0 sul Cittadella riporta serenità nello spogliatoio emiliano dopo le tensioni della settimane scorse che avevano poi portato, anche per i risultati negativi conseguiti dalla squadra, all'esonero di Cuttone giusto sei giorni fa. Nonostante le numerose assenze, l'ultima della quale di Perna (infortunatosi nel riscaldamento) ben sostituito da Diagouraga, il Modena ha giocato con il cuore ma anche con buone trame di gioco, rese più semplici dalla giornata incolore di un Cittadella che ha subito più volte il grande spirito di iniziativa dei padroni di casa. E' stata una vittoria nel segno di Matteo Ardemagni, ex di turno insieme a Dalla Bona, che si è sbloccato segnando una doppietta pesantissima nel finale del primo tempo, decisiva per indirizzare il match su binari ben definiti. Di pregevole fattura la prima rete, con assist di Nardini, stop di petto e conclusione al volo dell'attaccante, favorito anche dalla disposizione dei due centrali difensivi del Cittadella tutt'altro che perfetta. Di testa il raddoppio. Nella ripresa una invenzione di Di Gennaro ha chiuso in pratica la contesa, con un sinistro micidiale dalla lunga distanza che ha spedito la palla nell'angolo più lontano per Cordaz. Per il Modena è la prima vittoria casalinga del 2012, una battuta d'arresto indolore per il Cittadella che forse da questa trasferta in Emilia cercava quel salto di qualità che invece non è arrrivato. (Paolo Reggianini) EMPOLI-LIVORNO 1-1 — Stavolta gli azzurri se la sono vista davvero brutta in un derby-salvezza che doveva ridare punti e coraggio a questa squadra. E invece dopo neanche cinque minuti i padroni di casa si sono ritrovati sotto di un gol grazie a un gran tiro di Belinghieri che, però, ha trovato una deviazione decisiva di Mchedlidze: la palla si è infilata nel "sette" con Pelagotti impotente. Livorno nella situazione ideale: pronto alle ripartenze già a inizio gara, figuriamoci col vantaggio in pugno per 82’ di partita. Insomma situazione ottimale per la squadra di Madonna che riesce anche a colpire un palo grazie a una conclusione da fuori area di Dionisi. L’Empoli però non si squilibra, continua a giocare cercando Tavano e Mchedlidze dalle ali: a sinistra spinge Gorzegno, a destra è Zé Eduardo a far bene. Il più pericoloso alla fine è però Lazzeri con due tiri non precisi, ma potenti. La ripresa vede un calo degli ospiti, con l’Empoli che cerca di cambiare qualcosa e lo fa da subito: a inizio secondo tempo esce Mchedlidze ed entra Maccarone. La coppia Tavano-Big Mac fa vedere subito qualcosa di buono, l’ex di turno però non è al massimo. Poi ci si mette anche l’arbitro Nasca di Bari, autore di qualche scelta non felice in termini di falli e ammonizioni. Il nervosismo cresce e ne fa le spese Aglietti, espulso per proteste al 33’. Il tecnico fa in tempo a mettere in campo Dumitru: sarà lui il salvatore della patria di giornata’. Nel finale, al 42’, una punizione-cross di Brugman trova prima il tuffo di Maccarone che di testa spizza, poi la palla finisce a Dumitru che trova la deviazione vincente e un gol che dà ancora speranza agli azzurri. (Giacomo Cioni) Gasport

La Fifa apre alla tecnologia Telecamere o chip nel pallone?

Con cautela, la Fifa apre all'utilizzo della tecnologia nel calcio. Due sistemi per contrastare il fenomeno dei gol fantasma - l'inglese Hawk-Eye ("Occhio di falco") e la tedesca GoalRef che utilizza un pallone con microchip - sono state ammessi nel vertice che si è tenuto a Londra. L'International Board, nella 126ª riunione a Bagshot, nella zona sudovest della capitale, ha analizzato i rapporti sugli otto metodi testati tra novembre e dicembre e ha promosso il lavoro di due compagnie, per l'appunto Hawk-Eye e GoalRef. COME FUNZIONANO — Nel primo caso, la tecnologia è basata sul riconoscimento ottico attraverso le telecamere, mentre la GoalRef utilizza un campo magnetico con un pallone speciale che permette di identificare l'avvenuta realizzazione di un gol. La decisione finale sull'eventuale adozione di un sistema tecnologico di controllo sulla linea di porta sarà presa il 2 luglio a Kiev, in occasione di una sessione speciale. Altri sei sistemi sono stati scartati dopo una serie di esperimenti condotti in Svizzera. IL COMMENTO DI BLATTER — "L'International Board è il guardiano del calcio e aiuta a mantenerne lo spirito e i principi base - è stato il commento del presidente della Fifa, Joseph Blatter, via Twitter -. Le regole del gioco uniscono la famiglia del calcio e la loro forza sta nella loro semplicità. È una notizia entusiasmante che due compagnie che lavorano sulla tecnologia per il gol fantasma abbiano soddisfatto i requisiti, adesso si procederà con ulteriori test prima di arrivare a una decisione. Se la tecnologia funziona, la useremo nel 2014 per evitare situazioni come il gol di Lampard". Il riferimento è alla rete non convalidata al centrocampista in Inghilterra-Germania al Mondiale 2010. In realtà, in linea teorica, il sistema potrebbe essere usato già al Mondiale per club in programma a fien anno in Giappone. GIUDICI DI PORTA — Parallelamente, però, il Board non abbandonerà l'ipotesi dei giudici di porta (Additional assistant referees), che la Uefa sta sperimentando in Champions e in Europa League e che sono stati adottati anche in Brasile, Marocco e Qatar. L'International Board fa sepere che un rapporto definitivo sarà vagliato sempre nella riunione straordinaria del 2 luglio, il giorno dopo la finale di Euro2012, per decidere sul futuro degli assistenti aggiuntivi. HIJAB — Nella stessa occasione si deciderà anche sull'hijab. Ci sono pressioni per rimuovere il divieto - introdotto nel 2007 per motivi di sicurezza - ed autorizzare l'uso del velo islamico durante le partite nazionali ed internazionali. Gasport

Reja: "Derby per il terzo posto E spero non sia il mio ultimo"

Azzerare tutto. E' imperativo in casa Lazio dimenticare la classifica, coi sette punti di vantaggio sulla Roma, e soprattutto il vittorioso 2-1 del derby d'andata. Nella sfida della Capitale stavolta serve concentrazione perché in ballo per i biancocelesti c'è il terzo posto e la qualificazione in Champions League da conquistare. E il derby rappresenta un passaggio cruciale: per i punti e per il morale. Ma la Lazio arriva alla sfida in totale emergenza, come ormai è da oltre un mese. Stavolta sono 8 i giocatori ai quali deve rinunciare il tecnico Edy Reja, con l'aggravante delle assenze di Konko, Radu e soprattutto Lulic: fasce sgombre di frecce e difesa da inventare. Al punto che è ipotizzabile che il 4-1-4-1 provato in settimana possa prendere il posto del canonico 4-2-3-1. Reja guarda oltre e pensa al match di questa domenica: "Siamo abituati a questa emergenza da un po' di tempo. Abbiamo un'ottima rosa con ottimi valori. Chiunque scenderà in campo farà una grande gara. Per quanto ci riguarda questa partita riveste un'importanza fondamentale. Dovremo fare una grande prestazione per fare risultato, al di là delle difficoltà di formazione. Risponderemo al 100% delle nostre possibilità. Il derby contro la Roma ha un'importanza fondamentale per i tre punti, ma anche per l'ambiente, spero che la Lazio regali altre gioie come quelle dell'andata. A noi interessano i punti per allontanare un avversario che può essere molto pericoloso. Un risultato positivo aumenterebbe la percentuale per raggiungere l'obiettivo terzo posto, che vogliamo a tutti i costi centrare. Dovremo giocarla con la testa e grande intensità". AGGRESSIVI — Reja ha studiato la rivale e analizza la partita: "Al di là delle difficoltà che potremo avere, dobbiamo fare una grande partita, sapendo anche che la Roma parte sempre decisa nei primi minuti. L'intensità deve essere alta e, soprattutto, dobbiamo essere abili nelle ripartenze. Bisogna cogliere l'attimo e aggredirli dall'inizio: non si può giocare un derby d'attesa come feci al mio primo anno. Per questo pesa parecchio l'assenza di Lulic, unico in grado di allungare la squadra e attaccare gli spazi. Apprezzo e stimo Luis Enrique sia per l'equilibrio nelle dichiarazioni che per il gioco che vorrebbe portare in Italia. Bisogna avere pazienza: la Roma è giovane, è dotatissima sul piano tecnico ed ha un organico di qualità. Domani poi avrà due giocatori determinanti, anche per esperienza e personalità, come Totti e De Rossi". IL CONTRATTO — Continua Reja sul valore della sfida: "Io la sento già da inizio settimana. So come vivono qui la partita. All'andata ho vissuto uno dei più bei momenti della mia carriera, come si sente qui la stracittadina non si sente da nessuna parte. Certo è una partita da tre punti, ma riveste un'importanza fondamentale. Inevitabile il pensiero sul contratto in scadenza, dopo le vicissitudini sulle dimissioni di dieci giorni fa: "Il mio contratto? Non so se questo sarà il mio ultimo derby. Questo non si può mai dire, nel calcio possono cambiare tante cose e mi auguro che non sia il mio ultimo derby, per quello che stiamo facendo e per la crescita di questa squadra. Poi mancano tre mesi alla fine del campionato e si vedrà. Quando sarà il momento ci incontreremo e vedremo se le strade si separeranno o se si potrà fare un discorso di continuità, ma ora pensiamo al derby che è molto sentito". Gasport

Calcio: City, Balotelli segna ma Mancini annuncia "grossa multa"

(AGI) - Londra, 3 mar. - "Non ho letto i giornali, parlero' con lui domani ma se e' tutto vero gli infliggero' la multa piu' salata possibile". La rete siglata oggi contro il Bolton non salvera' Mario Balotelli dalla furia di Roberto Mancini. Al termine del successo sui Trotters, al tecnico jesino e' stato chiesto se prendera' provvedimenti nei confronti dell'attaccante che, stando al "Sun", avrebbe fatto le ore piccole, uscendo alle 3 del mattino da uno strip club alla vigilia della gara di oggi. "Se fosse vero sarei veramente deluso - confessa il Mancio - Ho bisogno di parlare con lui perche' non so cosa sia successo. Gli staro' addosso perche' e' un buon giocatore ma parlero' con lui domani e decidero' se multarlo". Ma il tecnico jesino sembra non aver dubbi vista la prestazione di oggi di Balotelli. "Avevamo preparato la partita con Mario titolare perche' era fresco, ha giocato bene, ha avuto tante occasioni ma se la prossima volta va a letto presto magari segna tre o quattro gol", ha aggiunto il manager del Manchester City.

mercoledì 22 febbraio 2012

Calcio: Fiorentina; Olivera, prima le scuse poi la multa

(ANSA) - FIRENZE, 22 FEB - La Fiorentina multera' Ruben Olivera dopo l'espulsione (gomitata a Diamanti a meta' campo) che ha costretto ieri la squadra, sotto di due reti, ad affrontare gran parte del secondo tempo contro il Bologna in inferiorita' numerica. Un gesto costato all'uruguaiano 3 turni di squalifica contro cui la societa' viola valutera' nei prossimi giorni se presentare reclamo. Intanto il giocatore oggi, prima dell'allenamento, ha chiesto scusa all'allenatore e ai compagni per averli messi in difficolta'. Poi il confronto squadra-tecnico-societa' per il ko con Bologna e Napoli. (ANSA).

Cancellieri: Legge su stadi? Noi faremo la nostra parte

ROMA - «Gli stadi nuovi e più funzionali sono una cosa molto importante e noi faremo la nostra parte». Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha annunciato l'impegno del Viminale nella «seconda fase» del lavoro tra forze di polizia e società calcistiche per debellare la violenza negli stadi. «Ora dobbiamo fare un salto di qualità, la repressione deve essere l'ultimo atto - ha aggiunto il ministro - augurandoci che vengano costruiti nuovi stadi più funzionali e lontani dai centri cittadini». Forze di polizia e società calcistiche, ha poi sottolineato il ministro, devono fare un ulteriore «sforzo affinchè i giovani e le famiglie si riapproprino dello stadio». «Vedere una partita allo stadio è tutta un'altra cosa che vederla in tv - ha concluso - perché la partita è una festa di popolo, un rito festoso» e dunque bisogna che la gente si «riappropri della partita». «SULLA VIOLENZA? PASSI DA GIGANTE» - «Dall'anno zero» quello in cui è stato ucciso l'ispettore Filippo Raciti, «sono stati fatti passi da gigante» contro la violenza negli stadi. Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri intervenendo alla presentazione del libro sulla sicurezza negli stadi. Il ministro ha anche lodato «la presa di coscienza delle società, che hanno staccato ogni legame con gli ultrà» e l'attività dell'osservatorio sulle manifestazioni sportive per la normativa e la messa in sicurezza degli stadi. LE PAROLE DI ABETE - Contro la violenza negli stadi «è stato fatto un passo avanti decisivo e determinante» ma non bisogna fermarsi: «Ogni soggetto coinvolto, per il suo ruolo, ha il dovere di far sì che certi episodi non accadano più». Lo dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete, intervenendo alla presentazione del libro dell'Associazione nazionale funzionari di Polizia sulla sicurezza negli stadi. Abete ha ringraziato le forze di Polizia per l'impegno di questi anni e ha garantito che la Federazione «è a disposizione per portare avanti il discorso». Abete ha poi sottolineato che il mondo del calcio, per gli interessi che muove, «è fisiologicamente sotto attenzione della criminalità organizzata» e dunque «tutti abbiamo il dovere di mettere un argine a questa situazione». Alla presentazione del libro è intervenuto anche il sottosegretario all'Interno, Carlo De Stefano, secondo il quale «le tifoserie violente non sono state ancora del tutto sconfitte» anche se «il processo meticoloso avviato dalle forze dell'ordine ci sta portando verso una situazione sempre più tranquilla». Del calo degli incidenti e dei feriti ha parlato anche il segretario dell'Associazione funzionari di Polizia, Enzo Letizia, secondo il quale però resta un «fenomeno preoccupante»: quello rappresentato da «sempre più giovani che compiono violenze durante le partite». Una situazione che, secondo il segretario dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Roberto Massucci, non può essere un problema solo della Polizia. «La sicurezza nelle manifestazioni sportive non può e non deve essere un problema di Polizia - ha detto - ogni soggetto coinvolto deve assumersi le proprie responsabilità». Notizia riportata da: http://www.tuttosport.com

Inter, adesso manchi solo tu Zarate in campo, Milito no

Adesso manca solo l’Inter. Dopo le "andate" travolgenti di Milan e Napoli, serve che l’Inter batta un colpo. A Marsiglia, città che evoca brutti ricordi al Milan, e che è considerata la Napoli "di Francia". Sul Vecchio Porto si aspetta l’ottavo senza troppe illusioni, mentre dal primo pomeriggio sono attesi gli arrivi dei tifosi interisti. Ranieri ha scelto: c'è Sneijder con Forlan. Niente Milito, in attacco gioca Zarate. MORATTI E FIGO — Arriverà per ultimo, in prossimità dell’inizio della gara, il primo tifoso nerazzurro, Massimo Moratti. Il presidente comunque ci sarà, a riprova della sua vicinanza alla squadra, nonostante la fuga anticipata da San Siro nella gara col Bologna. Nel pomeriggio sbrigherà impegni di lavoro a Londra, poi volo in aereo sperando di assistere a una nuova resurrezione nerazzurra. In caso contrario, l’ipotesi più gettonata per la panchina è quella Baresi-Figo. Il portoghese è atteso qui in giornata, ma nelle vesti di "ministro degli esteri" nerazzurro. Sarà in tribuna: in futuro si vedrà... STADIO — Il Vélodrome non sarà quello delle grande occasioni: da tempo sono in corso dei lavori per rinnovare l’impianto in vista degli Europei del 2016. Lo stadio cambierà e sarà completamente coperto dal 2014: oggi invece una buna fetta è chiusa, e la capienza ridotta a 35mila spettatori. I biglietti, peraltro, a ieri non erano esauriti. INFORTUNI — Se l’Inter non sta certo "a mille", anche il Marsiglia può lamentarsi: soprattutto per gli infortuni. Loic Remy, il suo centravanti, 25 anni, l’uomo di punta dela squadra, è out (ci sarà al ritorno). Lo sostituirà Brandao, cattivo soggetto fino a pochi mesi fa, con tanto di processo per stupro, ma ora diventato atleta di Cristo e Evangelico convinto. A centrocampo recupera Alou Diarra, finalista mondiale con la Francia nel 2006 e tornato su alti livelli, ma dovrebbe mancare il suo compagno di reparto Mbia, camerunese che ha estimatori in Inghilterra. AFRICA-ARGENTINA — Non mancheranno comunque gli africani nell’undici di Deschamps. Se l’anima dell’Inter è esperta e argentina, quella del Marsiglia è giovane e dell’Africa Nera. Si parte con la coppia centrale Diawara-Nkoulou, si continua con i fratelli Ayew, figli di Abedì Pelé. André, campione del Mondo Under 20 col Ghana e trequartista moderno, sarà titolare, Jordan, l’attaccante, lo vedremo a gara in corso. Corsa e entusiasmo contro la sapienza tattica e i nervi di ferro di Samuel, Zanetti e Cambiasso. MODULI — Ranieri ha sciolto il dubbio sull'attacco, per il resto di sicuro l’Inter si schiererà con 4 difensori e 4 centrocampisti in linea, e si troverà di fronte un 4-2-3-1 dei francesi. Il cavallo di battaglia di Deschamps è il 4-3-3, ma ha virato su questo modulo che gli garantisce maggiore copertura in mezzo. Non dovrebbe essere una gara da "tutti all’attacco", per capirci. Su entrambi i fronti. Wesley Sneijder, 27 anni. LaPresse SNEIJDER VS. VAN BASTEN — Dal ritiro interista, intanto, Wesley Sneijder risponde a Marco Van Basten, che in una intervista lo aveva definito "poco professionale", dicendo che stesse già pensando all'Europeo: "Non sto ancora pensando a Euro 2012, penso partita dopo partita e quindi sto pensando alla gara di stasera con concentrazione e come un professionista. Sono pronto". PROBABILI FORMAZIONI — Queste le probabili formazioni per stasera MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda; Azpilicueta, Diawara, Nkoulou, Morel; Diarra, Cheyrou; Amalfitano, Valbuena, A. Ayew; Brandao INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso; Sneijder, Zarate, Forlan. Notizia riporta da: http://www.gazzetta.it

Europa League - Mancini riscatta le inglesi: Porto fuori

Tutto facile per il Manchester City che elimina il Porto battendolo per 4-0 nel ritorno dei sedicesimi di Europa League. Dopo il successo in terra lusitana dell'andata, gli uomini di Roberto Mancini stravincono il ritorno lasciando agli ospiti il gioco e prendendosi tutte le occasioni importanti. Partendo dalla prima, dopo 19'' di Sergio Aguero, e chiudendo con l'ultima dell'ex romanista David Pizarro, autore di un gol e un assist negli ultimi dieci minuti di gioco. I campioni in carica escono di scena, gli inglesi aspettano negli ottavi la vincente del confronto tra Legia Varsavia e Sporting Lisbona (nell'andata in Portogallo è finita 2-2). BALOTELLI DALLA PANCHINA - Mancini non si gioca la carta del turnover nonostante il successo per 2-1 dell'andata e punta sul tradizionale 4-2-3-1 con il trio Nasri-Touré-Silva a supporto dell'unica punta Aguero. Balotelli, quindi, parte dalla panchina. Vitor Pereira risponde con un 4-3-3 nel quale Hulk e James Rodriguez si muovono ai lati dell'unica punta Varela, mentre a centrocampo Fernando funge da frangiflutti per proteggere le iniziative di Moutinho e Lucho Gonzalez. SUBITO GOL DI AGUERO - La partita inizia e il City è già in avanti, merito di un disimpegno sbagliato da Otamendi e di uno svarione di Rolando. Il tutto sfruttato da Touré, che mette una palla in profondità perfetta per Aguero, impeccabile al cospetto di Helton per l'1-0 insaccato dopo soli 19'' (gol più veloce di questa edizione d'Europa League). Il Porto, però, reagisce e si porta in avanti. Ne nasce un dominio territoriale alquanto sterile, con un solo tiro in porta per Varela al 17' (gran parata di Hart). Tutto il resto è contropiede per gli uomini di Mancini, che vanno vicinissimi al 2-0 in due diverse occasioni. Il protagonista è sempre Aguero, che al 29' colpisce una clamorosa traversa dopo aver saltato Helton e al 41' spreca una splendida imbeccata di Touré calciando a lato. DZEKO CHIUDE I CONTI, POI PIZARRO - La ripresa è decisamente meno divertente della prima frazione di gioco. La prima emozione è al 57', quando il Porto si vede annullare un gol di James Rodriguez per un fuorigioco di Hulk. Mancini vede la sua squadra in difficoltà e così passa al 4-3-3 inserendo Milner per Barry e arretrando Touré in mediana, mentre Pereira al 61' perde per infortunio Otamendi (colpito involontariamente da un calcio di Maicon al volto). A mandare i titoli di coda è così un contropiede classico gestito a meraviglia da uno splendido Aguero, che al 76' regala al subentrato Dzeko la palla del 2-0. Rolando perde la testa e si prende il secondo giallo per proteste lasciando i suoi in dieci nell'ultimo - inutile - quarto d'ora. Quello in cui a prendersi il sipario è Pizarro. L'ex romanista entra all'80' per Aguero e nel giro di sei minuti serve a Silva l'assist del 3-0 (84') prima di calare il poker due minuti dopo. Un risultato che si giustifica soltanto con la forza offensiva del City e con l'estrema ingenuità del Porto. Che, non a caso, abbandona la manifestazione. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Lazio nel caos prima di Madrid Reja congela le dimissioni e parte

Congelate le dimissioni di Edy Reja. Il tecnico della Lazio ha presentato una lettera di addio, come risposta alla critiche ricevute in seguito al confronto avuto martedì, a Formello, con Lotito, ma la società le ha respinte e lui le ha congelate, decidendo di partire comunque con la squadra alla volta di Madrid, per la gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League con l'Atletico - all'andata, biancocelesti sconfitti all'Olimpico 1-3 - di giovedì sera. Già a inizio stagione le sue dimissioni - verbali - erano state respinte, ma stavolta la situazione pare diversa. Il tecnico però ha deciso di congelare la sua decisione: perché la società ha respinto le dimissioni, ma soprattutto come senso di responsabilità per non lasciare la squadra sola nell'appuntamento europeo. IN VIAGGIO — In un primo momento il tecnico pareva non intenzionato a partire per Madrid, con il tecnico della Primavera Alberto Bollini che stava preparando la valigia per partire con la squadra. Poi a Formello c'è stato un colloquio con Lotito, in seguito al quale Reja è salito sul bus con la squadra, destinazione Fiumicino, per il volo verso la Spagna. AI cronisti che lo inseguivano per chiedergli lumi sulla situazione non ha risposto, mostrandosi contrariato. Il da farsi adesso, è rimandatato al rientro dalla trasferta di Madrid, quanto Reja e Lotito si ritroveranno faccia a faccia. E Bollini, a questo punto è stato allertato da Lotito: potrebbe diventare allenatore della prima squadra da venerdì. TIFOSI PRO REJA — In tanta confusione, mentre la squadra era in volo per Madrid, una delegazione di tifosi laziali già arrivata in Spagna (in tutto in trasferta saranno 2.500) si sta organizzando con la speranza di agganciare il tecnico in hotel e provare a parlarci per convincerlo a rimanere al timone della squadra fino a fine stagione. PAROLA DI HERNANES — La Lazio è atterrata poco dopo le 19.30 all'aeroporto di Madrid. Reja non ha voluto parlare, mentre Hernanes si è limitato a dire: ""Abbiamo già passato momenti delicati. Sì, siamo con il mister". Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

sabato 14 gennaio 2012

Calciomercato - 'Sacrificio' di Tevez per andare all'Inter

Senza alcun dubbio il nome di Tevez è destinato ad accompagnarci nella quotidianità di questa finestra di mercato invernale. L'affare sfumato col Milan per il 'no' di Pato al Psg di fatto non lo toglie dal mercato, né lo riavvicina a Manchester. L'INTER PUNTA SU TEVEZ - Secondo indiscrezioni l'argentino avrebbe addirittura comprato casa nel capoluogo lombardo e dunque in ogni caso si trasferirebbe in Italia. Ma se, salvo clamorosi versamenti nelle casse rossonere da parte del presidente Berlusconi, il Milan non sembra al momento intenzionato a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative, dall'Inghilterra arrivano voci secondo cui l'Apache sarebbe disposto a ridursi l'ingaggio pur di poter vestire la maglia dell'Inter. IL 'SACRIFICIO' DELL'APACHE - Il sacrificio sarebbe importante: si parla di una riduzione del 40%, dagli attuali 13 milioni più bonus a 7,5 milioni di euro a stagione. Moratti lo segue, lo vuole. Ha promesso che dopo il derby tornerà a concentrarsi sul mercato e un investimento sul talento uscente del City è sicuramente il più quotato. In realtà l'Inter starebbe seguendo con grande interesse Lucas, ma i 30 milioni chiesti per un talento che, per quanto grande, conta solo 19 primavere, sembrano troppi. SEDOTTO E ABBANDONATO - Carlitos Tevez intanto non è certo contento dell'esito della trattativa con il Milan. Lui aveva accettato la corte rossonera, respingendo di fatto un primo ritorno dell'Inter che aveva proposto un prestito con diritto di riscatto fissato a 25 milioni, ma ora sarebbe pronto ad approdare sull'altra sponda del Naviglio per mettere fine all'agonia che da mesi vive coi citizens. MINACCIA FRANCESE - In attesa del nuovo assalto della prossima settimana dunque l'Inter appare favorita, ma non è da sottovalutare l'interesse del Psg. Anch'esso ferito dall''Imbroglio Pato', il club francese starebbe pensando ad una maxi offerta agli inglesi: 27 milioni per il cartellino e 10 milioni a stagione per l'Apache. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Ranieri: "Battiamo il Milan Così ci rimettiamo in corsa"

Sarà il suo primo derby di Milano. Ma forse è anche una delle ultime opportunità per rendere ancora più speciale il prossimo, di derby: vincendo l'Inter può tornare davvero a lottare per lo scudetto. E magari giocarsi tutto nella stracittadina di ritorno. Claudio Ranieri lo dice apertamente: "Spero che il prossimo derby sia ancora più speciale". Ma poi torna al presente, e il tecnico dell'Inter è convinto che la squadra sia pronta ad affrontare i campioni d'Italia in carica: "I derby sono partite particolari, escono fuori dal contesto del campionato. Sono partite sentite da tifosi, opinione pubblica, giocatori e allenatori. L'abbiamo preparata lavorando come sempre. Siamo pronti per affrontare il Milan. Una squadra che rispettiamo tantissimo, ma proveremo a batterla". PRESSIONE E BIG MATCH — Ranieri continua a ribadire che chi ha più da perdere, in questa gara, è il Milan, ma sa anche di aver fallito le sfide contro le grandi: "Se vinciamo, ci rimettiamo in corsa e il Milan comincia a pensare che l'Inter è tornata. Se perdiamo, abbiamo altre 20 partite a disposizione". L'Inter è staccata di 8 lunghezze dai cugini, che guidano il campionato a braccetto con la Juventus: "La Juve mi chiede un favore? Lo faremo prima di tutto a noi, e poi non ho un cattivo rapporto con la Juve. Più volte ho detto di voler vincere la partita che conta. L'ho sottolineato contro il Napoli, contro i bianconeri, contro l'Udinese. Il derby è importante per i 3 punti: a ottobre siamo usciti sconfitti dal primo scontro diretto contro il Napoli, poi ne abbiamo persi altri due contro Juventus e Udinese". E sulla pressione da derby: "I giocatori esperti la sentono meno, gli altri devono farsi le ossa. L'allenatore riequilibria tutte le componenti. La squadra sta bene, si sta allenando bene, sta recuperando giocatori importanti, siamo in un momento favorevole". STANKOVIC OUT, JULIO IN — La lista dei convocati è abbondante come raramente in questa stagione, merito di una ritrovata salute di alcuni degli uomini più importanti. C'è però una defezione dell'ultima ora, ed è quella di Dejan Stankovic, che non è fra i convocati per un risentimento al tendine d'Achille. C'è invece Julio Cesar, anche se il portiere ha qualche problema alla schiena e resta in discussione: "Per il momento le impressioni sono positive, certo quando ci sono problemi alla schiena è sempre difficile fare previsioni. Per il resto hanno recuperato un po' tutti, mi è dipiaciuto per Stankovic che ha risentito quel problemino al tendine con il quale conviveva. L'abbondanza mi fa enormemente piacere, i problemi un allenatore li ha quando non sa chi schierare. Sneijder? Non so la sua autonomia, non avendo mai giocato non so quanti minuti ha nelle gambe. Può giocare dietro una o due punte. Ha recuperato e con lui anche Chivu e Forlan". IBRA E ALLEGRI — Ranieri prova poi a indicare le armi migliori dei suoi avversari: "Lotteremo su ogni pallone, dovremo impedire di lasciar fare al Milan quello che sa fare molto bene, in primis le ripartenze, su cui abbiamo sofferto anche in altre partite. Un'altra delle loro armi sono gli inserimenti dei centrocampisti, come Boateng e Nocerino". Poi ovviamete c'è Ibra. Possibile fermarlo? "È un giocatore che ha fatto ovunque la differenza e ci metto anche Barcellona. In Italia ha vinto sempre il campionato, è importantissimo. Cercheremo di fare del nostro meglio per fermarlo, sicuramente i miei difensori avranno la massima attenzione su questo giocatore". Poi i complimenti all'allenatore rivale: "Allegri? Non era facile arrivare in una grande squadra senza grossissima esperienza. Lui con il lavoro si è saputo guadagnare la stima e il rispetto di tutti. Sono molto contento che abbia rinnovato". Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Serie A - Calvario Gattuso "Cure sbagliate"

Per quattro mesi abbiamo curato una cosa che si è rivelata sbagliata, devo vivere il quotidiano: non è un bel vivere. Sono stato bene da un anno e mezzo, ora voglio solo migliorare insieme ai miei compagni". Così Gennaro Gattuso, in un'intervista rilasciata a Milan Channel, sul nuovo stop che lo costringerà a saltare il derby e diverse altre partite. A bordocampo durante la rifinitura dei suoi compagni di squadra al Meazza, Gattuso ha parlato anche della sfida all'Inter. "E' una partita fondamentale e da prendere con le molle, sanno di non poter sbagliare altrimenti son fuori da giochi", ha detto il centrocampista rossonero. "Cassano? Reagire è l'unico modo per uscirne fuori, lui è un ragazzo particolare. Non ha una voglia pazza di lavorare (ride, ndr). È un grande giocatore, deve mettere la testa a posto - spiega divertito Gattuso -. Ad esempio quando mangia non è che non sa mangiare, ma mangia come un bambino". Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Calciomercato - Berlusconi "Pato l'ho bloccato io"

Non è stato Alexandre Pato, non è stata Barbara Berlusconi. A bloccare il passaggio dell'attaccante milanista al PSG è stato il presidente in persona. A rivelarlo, a 48 ore dal mancato trasferimento, è lo stesso Silvio Berlusconi con una nota ufficiale diramata nel tardo pomeriggio. "Ho deciso di tenere Pato perché lo ritengo un giocatore di grande talento. L'intera operazione non mi convinceva né dal punto di vista tecnico né da quelle economico. È una scelta che ho preso in totale autonomia. Sono convinto sia la cosa migliore per il Milan", si legge. Arrivano così conferme dopo giorni di indiscrezioni. Ma, soprattutto, urge chiedersi la ragione reale di una presa di posizione così esplicita del presidente rossonero. C'è chi dice che la nota ufficiale sia giunta per sparigliare il campo a un giorno dalla partita più importante contro l'Inter. Ma, i maligni, sottolineano come tutto questo possa essere l'ultimo capitolo in una guerra intestina con Adriano Galliani. L'uomo che aveva organizzato tutta questa operazione (Pato al PSG e Carlos Tevez al Milan) e il cui piano è stato ufficialmente bocciato da Berlusconi, che ha voluto mettere nero su bianco ciò che pensava di quel doppio trasferimento. Senza dimenticarsi di ciò che è accaduto tra il mancato passaggio di Pato al PSG e la nota di questa sera, ovvero il prolungamento contrattuale di Massimiliano Allegri. Una mossa che da molti è stata interpretata come lo "sgarbo" di Galliani a Berlusconi, il quale avrebbe voluto legare la conferma del tecnico al buon esito della campagna europea del Milan. Solo ipotesi, sia chiaro. Anche perché sempre in serata ha parlato proprio Galliani, non lasciando traccia di questi dissapori: "Abbiamo una grande squadra e un grande presidente come Silvio Berlusconi e siamo contenti per Allegri, poi ce la giochiamo". Già, ma l'impressione è che il fuoco sotto la cenere covi eccome... Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Premier League - Lo United torna a vincere con Scholes

Lo United torna a vincere in Premier dopo due sconfitte consecutive. I ragazzi di Sir Alex Ferguson superano il Bolton con il risultato di 3 a 0. Ottima gara per i Red Devils, che ritrovano un monumentale Paul Scholes. Il centrocampista, alla prima da titolare dopo il rientro al calcio, segna la rete che sblocca il risultato. Pessima prova del Bolton, quasi mai pericoloso in area avversaria. ROONEY SBAGLIA, SCHOLES NO - Pronti via ed il Manchester si rende subito pericoloso in area avversaria: Danny Welbeck solo davanti al portiere calcia di sinistro a botta sicura, ma il portiere Bogdan si distende e devia la palla in angolo. Al 16' Rooney si fa vedere con un bel tiro dalla distanza che viene deviato in angolo dalla difesa. Lo United ha sempre in mano il pallino del gioco e al 21' ottiene un penalty: Welbeck viene spinto in area da Knight, l'arbitro Walton non ha dubbi e assegna il rigore. Sul dischetto va il solito Rooney: tiro angolato ma Bogdan ci arriva e respinge la sfera. Ottima prova del portiere ungherese del Bolton, sicuramente il migliore in campo dei suoi. I Red Devils comunque non si abbattono e continuano ad attaccare, e al termine del primo tempo finalmente sbloccano il risultato: dopo una perfetta triangolazione tra Nani e Carrick, il portoghese prova il tiro da posizione angolata. La difesa libera, ma Rooney intercetta la sfera e trova Scholes solo davanti alla porta. Paul non deve far altro che appoggiare la palla in rete e segnare il 151 gol con la maglia dello United. Standing ovation all'Old Trafford, prima che le squadre rientrino negli spogliatoi. PRIMA WELBECK, POI CARRICK CHIUDE I CONTI - La seconda frazione si apre sullo stesso filone del primo: lo United comanda e il Bolton non si vede praticamente mai dalle parti di Lindeegard. Al 47' Evra ci prova di testa su corner, ma non trova lo specchio della porta. Al quarto d'ora della ripresa Rooney fallisce un gol clamoroso: Valencia palla al piede brucia la difesa avversaria, pesca in mezzo l'attacante inglese che, incredibilmente, sbaglia a porta vuota. Poco male comunque, perché dieci minuti dopo Welbeck raddoppia: su assist sempre di Rooney, il giovane Danny scatta in profondità in sospetta posizione di off-side, e di sinistro supera Bogdan in uscita. I Red Devils non smettono di attaccare e all'83' Michael Carrick chiude la partita: Il centrocampista avanza palla al piede e, con un preciso piatto sinistro ,trova l'angolino basso alle spalle del portiere avversario. 3 a 0 per i ragazzi di Ferguson e match che non ha più nulla da dire. C'è solo il tempo per vedere il Bolton vicino al gol con con Pratley che, dall'altezza del dischetto, riesce a sbagliare il tiro a botta sicura. Il Manchester United torna momentaneamente in testa alla Premier a 48 punti insieme al City di Mancini, ma con una partita in più. Il Bolton invece continua a rimanere nei bassifondi della classifica, e la vendita di Cahill nella notte al Chelsea, non migliora certamente la situazione. LE ALTRE: TOTTENHAM E LIVERPOOL FERMATE - Dura soltanto pochi giorni l'aggancio degli Spurs al secondo posto del Manchester United. Gli uomini di Harry Redknapp, infatti, rischiano addirittura di perdere a White Hart Lane contro un Wolverhampton che si porta in vantaggio con Fletcher al 22'. Modric in avvio di ripresa pareggia i conti, ma il Tottenham non va comunque oltre l'1-1, primo pareggio dopo tre vittorie consecutive in questo 2012. Gli Spurs sono così terzi a quota 46, perdendo due punti sia dal Manchester United che dal Chelsea. Soltanto 0-0 ad Anfield Road per il Liverpool, che non passa con lo Stoke City e può ora essere superato dal Newcastle. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

giovedì 12 gennaio 2012

Calcioscommesse, un pentito dall'Ungheria fornisce nuovi indizi su combine in serie A

CREMONA - «Cominciamo a convincerci che quelle raccolte a giugno non erano tutte millanterie...»: il pm della Calciopoli di Cremona Roberto Di Martino cercava conferme alla sua trama accusatoria dall'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e le sta trovando in altre fonti d'indagine. Doni è stato sentito ieri dal magistrato per oltre due ore, ma il titolare dell'inchiesta si dice confortato da altri accertamenti compiuti in queste settimane. «Abbiamo notato che alcuni incontri sospetti di serie A di cui ci ha parlato dopo Natale il calciatore pentito Carlo Gervasoni - riferisce Di Martino - erano già citati nelle carte del primo troncone d'inchiesta; allora pensammo si trattasse di una millanteria, probabilmente non è così anche alla luce di accertamenti tecnici compiuti». L'incontro a cui fa riferimento il magistrato è in particolare Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 (4-2) e l'accertamento riguarda il telefonino di Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese protagonista del primo capitolo dell'indagine: lì sarebbero stati trovati riscontri del fatto che già mesi fa quella era una partita «chiacchierata». Anche di un altro match contenuto nella confessione di Gervasoni è stata trovata una nuova traccia, si tratta di Lecce-Lazio (2-4) del 22 maggio 2011. Di quest'ultimo incontro parla un «pentito» di cui fino a ieri non si era avuta notizia: si chiama Gabor Horvath ed è un teste che sta collaborando con la magistratura ungherese. Anche nel Paese magiaro, come è noto, è stata aperta un'indagine su scommesse e partite pilotate e anche lì avrebbero agito personaggi poi finiti nelle maglie dell'inchiesta di Cremona (alcuni dei cosiddetti «zingari», in particolare). È molto probabile a questo punto che anche l'Italia chieda di acquisire gli atti riguardanti Gabor Horvath. L'agenda di mercoledì era occupata dal nuovo interrogatorio di Cristiano Doni, che si trova agli arresti domiciliari, ma non più in Val Gardena; il giocatore è tornato nella sua residenza di Torre Boldone, alle porte di Bergamo anche se il rapporto tra l'ex idolo nerazzurro e la terra orobica pare ormai definitivamente spezzato. «Tra Doni e l'Atalanta è sceso il gelo» riferiva ieri l'avvocato Salvatore Pino, difensore del calciatore. «Il suo mondo, le sue relazioni sociali ruotavano tutte attorno all'Atalanta, ma adesso la situazione ambientale è diventata difficile» aggiunge il legale. Doni ha in buona sostanza confermato quanto già riferito davanti al gip Salvini e cioè di aver partecipato attivamente alla combine di Atalanta-Piacenza (3-0), ma di aver solo percepito che anche i pareggi esterni contro Ascoli e Padova erano stati decisi a tavolino. «Ma io ho sempre cercato la vittoria della mia squadra» ha ribadito il giocatore. Doni ha aggiunto invece un particolare all'episodio del rigore calciato contro il Piacenza e di cui era stata decisa a priori anche la direzione della palla («forte e centrale»). «Sì, quell'accordo ci fu - ha ammesso Doni - ma maturò sul campo tra me e il portiere del Piacenza Mario Cassano». Notizia riportata da: http://www.corriere.it

Jovetic: «Mi sento leader di questa Fiorentina»v

FIRENZE - "Credo nel futuro della Fiorentina, ho fiducia in questo progetto e ho fiducia nella società". Così Stevan Jovetic dopo l'eliminazione da parte della Roma dalla Coppa Italia. "Se arriverà qualche altro giocatore sarà meglio per la squadra - ha detto parlando a Pitti Uomo, ospite di Lardini, sponsor della squadra - Però mi piace giocare nel ruolo attuale, sono più pericoloso. Se mi sento leader di questa Fiorentina? Sì, perchè sono quello che adesso sta segnando di più. Ma è tutto il gruppo ad essere importante. Ora sotto con il Lecce". LAMELA - Il talento montenegrino ha avuto parole di elogio per l'argentino Lamela, protagonista ieri sera all'Olimpico. "È davvero bravo, ha grande classe, mi è piaciuto fin dalla prima gara in cui l'ho visto giocare". Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it

Milan nega interviste pre-derby a Mediaset

MILANO- Le interviste pre-derby con il Milan? Sport Mediaset se le può scordare. È la posizione del club rossonero, annunciata dal cdr della redazione, dopo le divergenze in una trasmissione sul rigore concesso alla squadra durante la partita con l'Atalanta. Cioè un battibecco tra il tecnico Massimiliano Allegri e l'ex arbitro e ora moviolista di Mediaset Gianluca Paparesta. L'ANNUNCIO - Il black out di informazioni viene appunto denunciato del comitato di redazione. «Nella settimana che precede il derby calcistico di Milano, l'Ufficio stampa del Milan ha fatto sapere alla redazione di Sport Mediaset che quest'ultima, contrariamente alla consuetudine, non potrà in questi giorni avere a disposizione interviste a tesserati del club», si legge. Insomma nel mirino del Milan c'è proprio quel battibecco in studio con Allegri. « L'episodio si qualifica da sé e purtroppo sono sempre più frequenti le ritorsioni delle società di calcio nei confronti dei media che esprimono opinioni non gradite». L'ufficio stampa del Milan ha confermato che è stato il diverbio avvenuto domenica a portare alla decisione di non concedere giocatori per interviste esclusive a Mediaset ma ha ricordato che proprio Mediaset è stata l'unica emittente assente all'allenamento che la società rossonera ha deciso di aprire questa mattina alle telecamere proprio per agevolare il lavoro delle televisioni nella settimana che precede il derby.

Osvaldo: «Poche squadre giocano come la Roma»

ROMA - La Roma va alla grande e, dopo la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia, è pronta per riprendere la rimonta in campionato. Tra i protagonisti giallorossi, però, non c'è Osvaldo ancora fermo ai box per infortunio. Il tuo inizio di stagione alla Roma Bene, penso di essere andato bene sin dall’inizio e sono molto contento in questo periodo. Purtroppo, adesso ho avuto questo piccolo infortunio, ma in linea generale mi sento felice in questo momento della mia vita. Zeman ha dato tanto a te; c’è qualcosa che lo accomuna a Luis Enrique? Sicuramente, a tutte e due piace giocare bene al calcio, sono due allenatori che vogliono sempre fare la partita, che vogliono sempre vincere. Questo è quello che hanno scuramente in comune. E’ chiaro che ognuno ha il suo modo di lavorare. Con Luis Enrique mi trovo benissimo, per fortuna ho trovato un grandissimo allenatore, oltre che una grande persona. Non potevo chiedere di più. La sicurezza dell’ultimo periodo è figlia anche dei risultati? Si, certo. Poi, penso che anche noi attaccanti siamo migliorati tantissimo e questo ci ha fatto fare la differenza. Prima, magari, non eravamo lucidissimi sotto porta, ora abbiamo più fiducia, perché abbiamo segnato tutti, chiunque entra fa bene. Il mister fa giocare veramente tutti e, quindi, cerchiamo di essere sempre tutti pronti per dare il massimo. Ti aspettavi Lamela così bravo? No, veramente mi ha sorpreso tanto, perché è un ragazzo che ha delle qualità enormi. Ancora è molto presto perché, secondo me, lo vedremo migliorare. Si vede in campo, si vede negli allenamenti che è fortissimo. Bisogna dargli tempo, dargli fiducia. Secondo me, bisogna farlo giocare, perché che è l’unico modo per farlo Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it
Sembrava tutto fatto: Pato al Psg e Tevez al Milan. Ma a metà pomeriggio è cambiato il destino di tutti, ribaltato lo scenario: Pato ha gelato il Psg, dichiarando, attraverso il sito del Milan, in un comunicato: "Io resto al Milan". Mentre in tutta fretta, l'a.d. del Milan Adriano Galliani ha interrotto la trattativa a Londra con il City per Tevez. E a Parigi, dove tutti davano già per fatto il trasferimento del brasiliano, sono rimasti con un pugno di mosche. O meglio, quello che resta è l'ultima offerta di Leonardo ai rossoneri formalizzata a cavallo dell'ora di pranzo: 28 milioni più 7 di bonus, e un triennale a Pato con cifre tra i 6 e 7 milioni a stagione. Ecco la cronaca di una lunga giornata, ricca di colpi di scena. PATO — Dopo pranzo Pato è stato a un passo dal diventare un giocatore del Psg. Quando il d.g. parigino Leonardo ha presentato una nuova offerta da 35 milioni (28 subito più 7 di bonus), al rialzo dunque dopo i 28 milioni proposti nei giorni scorsi. A quel punto si è sbilanciato anche L'Equipe, che nella propria edizione online, citando una fonte vicina alla società del Psg, confermava l'accordo tra i due club. Leonardo: "Sono ottimista per natura, ma non credo che Pato si farà per questo weekend" Intorno alle 15 un ulteriore segnale, da Parigi, lo ha lanciato lo stesso Leonardo, a margine della conferenza di presentazione di Maxwell. "Sono ottimista per natura - ha detto Leo su Pato -, ma non credo che Pato si farà per questo weekend. Le cose stanno andando avanti. Ci sono delle possibilità. Vedremo, c'è tempo". Un'ora dopo, però, intorno alle 16.30, su Parigi è calato il gelo quando il Milan ha pubblicato sul proprio sito questo comunicato: "Alexandre Pato resterà in maglia rossonera. L'attaccante ha deciso di proseguire con il Milan la sua giovane, splendida e vincente carriera. Pato ha voluto commentare così: 'Il Milan è casa mia. Non volevo interrompere la mia carriera in rossonero dopo aver vinto i miei primi due trofei con questa maglia. Voglio contribuire a scrivere la storia del Milan e ai successi futuri di questa società con allegria e in perfetta armonia con tutto l'ambiente. Questa gioia mi darà la carica per affrontare le partite future con maggiore entusiasmo, voglia di vincere e fare gol. Oggi per me è un giorno speciale. Ringrazio il presidente Berlusconi, la società e tifosi che hanno sempre creduto in me". TEVEZ — La giornata inglese per Carlitos Tevez di Adriano Galliani è, invece, inziata alle 10.01, quando lo staff del Milan è partito per l'Inghilterra. Insieme a Galliani, c'erano l'avvocato del Milan Leandro Cantamessa e l'agente Fifa Giuseppe Riso. Lo staff rossonero è decollato dallo scalo privato Ata per l'aeroporto di Luton, con in tasca una nuova offerta per il City: richiesta del prestito gratuito dell'attaccante argentino, con obbligo di riscatto a 25 milioni più 3 di bonus. In un ufficio del quartiere Marylebone di Londra, poco prima delle 14, è iniziato il vertice tra Milan e City. Presenti per il City il presidente esecutivo John McBeath e l'a.d. Brian Manwood. Sembrava quasi fatta per il Milan, forte anche dei soldi virtualmente in cassa ricavati dal trasferimento di Pato al Psg, al punto che da Milano il presidente dell'Inter Massimo Moratti dichiarava ai giornalisti: "Penso proprio che Tevez andrà al Milan". Quasi tre ore di trattative, interrotte però bruscamente sul più bello quando è arrivata la notizia del no di Pato alla cessione al Psg. A quel punto Galliani ha salutato gli inglesi, e ha stoppato l'affare. Un addio o solo un arrivederci? Difficile dirlo adesso. Le comunicazioni Milan-Manchester per ora sono sospese. A questo punto l'offerta migliore per Tevez rimane quella presentata dall'Inter. ù Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

mercoledì 11 gennaio 2012

«Niente più buffonate». La stampa inglese scopre la sorprendente maturità di Balotelli

MILANO - Per una volta, anche un tabloid mai troppo tenero con lui in passato come il Daily Mirror è stato costretto a riconoscere «la sorprendente maturità» di Mario Balotelli nell’intervista rilasciata al mensile L’uomo Vogue, in uscita mercoledì nelle edicole italiane, nella quale l’attaccante del Manchester City parla un po’ di tutto, razzismo e problemi sociali compresi. Due argomenti che Oltremanica fanno sempre presa, a maggior ragione se ad affrontarli è un ragazzino di 21 anni «noto per le sue buffonate fuori dal campo tanto quanto per il suo indiscusso talento», come lo presenta il giornale, ma che si difende replicando di non essere «il solo calciatore giovane e ricco». Vero. E il suo status di campione lo dimostra la richiesta fattagli domenica scorsa da David Beckham, quando lo ha avvicinato durante il derby di Manchester di FA Cup chiedendogli la maglia autografata per la collezione del figlio Brooklyn. L'AFFETTO DEI TIFOSI - Come altrettanto vero e verificato è anche l’affetto che i tifosi del City hanno verso di lui, al punto da avergli dedicato una canzoncina ad hoc, prendendo spunto proprio dalle balotellate (dalle freccette tirate ai ragazzini delle giovanili all’incidente della pettorina che non riusciva ad infilare) che lo hanno reso famoso nel regno di Sua Maestà. «Mi piace quel coro – ammette Balotelli – ma le storie della stampa sono sempre esagerate e la cosa che più mi dà fastidio è che in Italia le fesserie dei tabloid siano poi riprese ed amplificate senza controllo. E così, se prendo una Fiat Uno, leggo che uno come me deve girare in Ferrari, ma se prendo la Ferrari, mi dicono che devo rimanere coi piedi per terra e andare in giro con la Fiat Uno. E poi se rido, non sono serio ma se non rido, sono un musone ricco e viziato, che non si diverte nemmeno a fare il lavoro più bello del mondo. Ma se assisto ad un’esultanza di Pippo Inzaghi non posso fare a meno di pensare: come mai a lui non domandano perché gesticola come un matto?». LA FIDANZATA - Per fortuna che a fargli passare qualche cattivo pensiero ci pensa la bella fidanzata Raffaella Fico, con la quale fa coppia fissa da ormai diversi mesi e con cui ha preso una nuova casa, dopo i problemi avuti in quella vecchia (leggi fuochi d’artificio e noie contrattuali con il padrone di casa, che ancora aspetterebbe il pagamento dei danni). «Ho 21 anni e sono lontano da casa già quasi da due, ma mi sono adattato abbastanza bene, nonostante le differenze abissali, anche se qui non ho amici veri». A proposito di amici e di gruppo a cui «mi sento affettivamente molto legato», quello dell’Inter con cui vinse il suo primo scudetto («un brivido indimenticabile») e soprattutto il Triplete resta in cima ai suoi pensieri, anche se sulla questione allenatori il suo voto va a Roberto Mancini, preferito a Josè Mourinho. «Mourinho è fra i migliori, ma quanto a feeling personale dico prima Mancini e poi lui, perché un allenatore deve tirar fuori il 100% da un giocatore e Mancini è molto bravo, perché lo sta facendo». RAGAZZO MATURO - Non solo calcio, però, nei suoi discorsi «da ragazzo maturo» come direbbe il Mirror. Interrogato, infatti, sull’opportunità che le celebrità prendano o meno posizione sulle questioni sociali, Balotelli non ha dubbi: «Certo che si può intervenire, basta solo che tutto non si trasformi in contrapposizione politica, perché quello è un terreno sul quale non mi permetto giudizi. Ad esempio, quando ho saputo del doppio omicidio razzista di Firenze, ho provato un gran dolore e se fossi stato in Italia, avrei preso posizione pubblicamente. Il razzismo nasce dall’ignoranza più bassa e non mi pare sia un tema legato al tifo e al calcio: conosco tifosi sfegatati eppure correttissimi in Italia e ancor più in Inghilterra. E’ sui bambini che bisogna agire, soprattutto a scuola. L’ho capito tardi che la scuola è essenziale e ringrazio i miei genitori che hanno insistito perché prendessi il diploma superiore». Dal passato, al futuro, questa volta calcistico: «Se dovessi muovermi da qui, ora come ora, sceglierei l’Italia». E i tifosi italiani (interisti compresi) possono anche cominciare a farci un pensierino. Notizia riportata da: http://www.corriere.it

Calcio/Inter: Ranieri, voglio un derby gagliardo

ASCA) - Roma, 11 gen - A pochi giorni dal derby della Madonnina, ai microfoni di Inter Channel parla il tecnico nerazzurro Claudio Ranieri: ''Si sente che c'e' qualcosa di diverso in citta' in questi giorni, i nostri tifosi - afferma - ci spronano a fare bene e cosi' sara' anche per quelli del Milan. Io mi auguro che sia una gran bella partita, naturalmente cercheremo di vincerla, ma l'importante sara' fare la nostra gagliarda partita''. Secondo il tecnico ''stiamo meglio rispetto a due mesi fa, pero' noi abbiamo ancora moltissimo da lavorare. Per questo, quando dico che hanno loro piu' da perdere, dico il vero, perche' loro stanno lottando per lo scudetto, noi ancora no. Noi stiamo attraversando un anno un po' particolare, abbiamo degli alti e bassi, ma e' comunque un periodo che stiamo facendo bene, e' logico che vogliamo continuare a far bene. Far bene significa poi che dovrebbe essere molto piu' importante il derby di ritorno, quando mancheranno due giornate alla fine''. Notizia riportata da: http://www.asca.it

Zamparini: la B? No finche' ci saro' io

(ANSA)-PALERMO, 11 GEN- "Dobbiamo lavorare con umiltà, cercare di capire quali sono le nostre lacune e come fare per colmarle". Lo ha dichiarato Maurizio Zamparini, al sito online del Palermo, al termine del suo incontro di oggi con squadra e staff tecnico, durante un blitz in Sicilia. "Vasquez domenica ha dimostrato che può diventare un giocatore importante. Dico ai tifosi di stare tranquilli e di non urlare 'Serie B' perché resteranno in Serie A per parecchio tempo ancora, almeno fino a quando saro' io a Palermo''. Notizia riporta da: http://www.ansa.it

Calciomercato - Tevez non risponde: il Milan ci crede

Carlitos Tevez per il momento tace, ma proprio il silenzio in questo caso può dire molto. L'offerta dell'Inter è partita: 25 milioni di euro per l'obbligo di riscatto dopo il prestito a gennaio. L'e-mail è giunta a destinazione oppure no? Certo, si attendono segnali da parte del Manchester City, ma l'assoluto silenzio seguito alla formalizzazione dell'offerta nerazzurra lascia intendere molte cose. Prima di tutto, che le gerarchie nella mente dell'argentino, non sono cambiate: il Milan è sempre in pole position e l'accordo tanto pubblicizzato da Adriano Galliani nei giorni scorsi sembra ancora essere solido come una roccia. Il fatto, poi, che la dirigenza rossonera non si stia muovendo su altri lidi è sintomo del fatto che, come detto dall'amministratore delegato rossonero all'inizio della finestra di mercato, in Via Turati sono pronti a mettersi comodi e ad aspettare il "sì" di Tevez sino al 31 gennaio, se servisse. In casi come questi, solitamente, a fare la differenza è la volontà del giocatore, che però dovrebbe al più presto rimettersi a lavorare, se vuole presentarsi in condizioni decenti alla sua prossima squadra. Kia Joorabchian, l'agente dell'Apache, consiglia calma però: più le due milanesi si daranno battaglia e più il prezzo si innalza (e il cachet del suo procuratore con lui). In mancanza di fatti, ci si appiglia agli indizi: uno di questi va cercato nell'interesse dell'Inter nei confronti di Marko Marin. Il 22enne del Werder Brema potrebbe essere il giocatore individuato per il prossimo mercato, nel caso il colpo Tevez andasse buco: "E' bello sentire dell'interesse di squadre come l'Inter, ma non ne abbiamo ancora parlato concretamente". Il contratto del giovane centrocampista offensivo si chiude nel 2013: in questo momento ha all'attivo 12 presenze e tre assist in stagione.

Calcio scommesse - Doni vs Cassano, e poi "Non sono un corrotto"

Si ricomincia. A Cremona sono ripartiti i primi interrogatori del 2011 nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. A dare il via ai confronti nella Procura lombarda è stato l'uomo simbolo della vicenda, l'atalantino Cristiano Doni, interrogato alle 11:30. Nel pomeriggio, intorno alle 16:30, è invece fissato l'incontro con Nicola Santoni, ex preparatore dei portieri del Ravenna. L'impressione è che ci saranno nuovi e importanti sviluppi, anche perché Doni si è ormai deciso a collaborare con il gip Guido Salvini. MASSIMA COLLABORAZIONE DI DONI - L'ex capitano dell'Atalanta è arrivato accompagnato dal suo avvocato, Salvatore Pino. Proprio il suo legale aveva dichiarato che oggi il suo assistito avrebbe dato “massima collaborazione". Già squalificato per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva, Doni lo scorso 20 dicembre aveva ammesso nell'interrogatorio di garanzia di fronte al gip Guido Salvini la combine di Atalanta-Piacenza (3-0) del 19 marzo 2011, aveva fornito una sua versione su Ascoli-Atalanta mentre su Padova-Atalanta aveva detto di non sapere. In questo modo a Natale aveva ottenuto gli arresti domiciliari in Alto Adige. Ammissioni parziali con una premessa: "Intendo rispondere e credo che sia giusto anche innanzi la mia squadra e i tifosi dell'Atalanta spiegare il mio coinvolgimento e il senso che ha avuto". L’interrogatorio è durato circa tre ore. AVVOCATO DONI "CRISTIANO NON E' CORROTTO" - "Doni ha collaborato fattivamente - ha detto all'uscita dall'aula del tribunale l'avvocato dell'ex atalantino Salvatore Pino - ha tenuto la sua linea che è quella iniziale di ammissione, però ha ulteriormente voluto specificare che non e' un giocatore corrotto e che non ha mai venduto le partite. Cristiano ha avuto conoscenza del fatto che Atalanta-Piacenza potesse essere una partita più semplice per la sua squadra e che ritiene di aver agito per il bene dell'Atalanta, perché ne è il capitano e il simbolo della squadra e ha commesso un passo falso". Non è escluso che nei prossimi giorni Doni, scaricato anche dai tifosi bergamaschi, possa cercare di fare chiarezza: "Cristiano vuole specificare che non si sente un giocatore corrotto e ha ripetuto più volte al procuratore Di Martino che non si era mai trovato in una situazione del genere - ha concluso l'avvocato Pino -, è stato spinto dall'essersi ritrovato in serie B e dal desiderio irrefrenabile di tornare in A". TNAS: UDIENZA DONI E ATALANTA IL 18 GENNAIO - Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ha fissato per mercoledì 18 alle ore 14.30, presso la Sala Udienze del Tnas a Roma, l'udienza per le controversie tra Atalanta e Figc e quella tra Cristiano Doni e la Figc. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

martedì 10 gennaio 2012

L'Inter ha spedito una mail al City Offerti 25 milioni per Tevez

Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha incontrato nel pomeriggio di lunedì, nella sede della Saras, a Milano, il direttore dell'area tecnica nerazzurra Marco Branca. Il primo punto all'ordine del giorno è stato l'acquisto dell'attaccante argentino Carlos Tevez: Moratti, nelle ultime 48 ore, ha dato infatti l'assenso a un investimento di 25 milioni per acquistarne il cartellino dal Manchester City, ma adesso c'è da definire l'offerta, e metterla per iscritto, da girare ufficialmente agli inglesi. Massimo Moratti ha parlato dopo il vertice di lunedì pomeriggio con il d.t. Branca: "Non scherziamo, c'è spazio per fare qualcosa". Ecco la proposta di acquisto: prestito con riscatto a 25 milioni più bonus OFFERTA PRONTA — E' un martedì molto importante sul fronte della trattativa per l'attaccante argentino. A Manchester sono stati in attesa fino a metà pomeriggio del fax dell'Inter contenente l'offerta per l'acquisto del cartellino di Tevez. Moratti chiede il prestito del giocatore fino a giugno, con un riscatto già fissato a venticinque milioni più bonus, che non dovrebbero superare i due milioni. Per un investimento complessivo, quindi, che arriverebbe a circa ventisette milioni. MAIL CON PROPOSTA — Poco dopo le 17 l'Inter ha mosso il passo ufficiale, ratificando la propria offerta al Manchester City per l'argentino: niente fax, ma una mail contenente la proposta di acquisto. I nerazzurri vogliono l'attaccante in prestito fino a giugno, con riscatto già fissato a 25 milioni più i bonus che non supererebbero i 2 milioni. Moratti: "Se facciamo qualcosa, non lo facciamo per scherzo ma perché pensiamo sia una buona operazione" MORATTI — Piccolo passo indietro. Ieri pomeriggio il vertice è durato oltre due ore, al termine del quale Massimo Moratti ha fatto il punto con i cronisti che lo aspettavano sotto la sede della Saras. Intorno alle 19.15, così ha parlato Moratti con i giornalisti di Gazzetta.it: "Se facciamo qualcosa, non lo facciamo per scherzo - Moratti ha parlato naturalmente della trattativa per Tevez -, ma perché pensiamo che sia una buona operazione. Abbiamo preso informazioni per capire come stanno le cose, e c'è spazio per fare qualcosa. Non è una questione di ottimismo o di pessimismo, bisogna solo aspettare e vedere cosa succede". Alla domanda se comunque sia prevista un'alternativa a Tevez, Moratti ha risposto: "Mancano ancora 20 giorni. Vediamo...". Ha chiuso con un commento sul derby: "È una settimana importante, sono stato contento di aver visto la squadra così sabato perché ci dà maggiore serenità per i prossimi giorni". Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Parma, Colomba addio Inizia l'era Donadoni

Roberto Donadoni è il nuovo allenatore del Parma. L'ufficialità è arrivata in tarda serata dal sito internet della società crociata. Il tecnico ha raggiunto l'accordo col club e si appresta a firmare un contratto che lo legherà alla società emiliana fino al 30 giugno 2013. Le cifre? I ben informati parlano di 900.000 euro per una stagione e mezza (300.000 fino a giugno e 600.000 per il campionato 2012/13). La presentazione alla stampa e ai tifosi è prevista per domani mattina nella sala stampa dello stadio Tardini (ore 11.30). Il presidente Ghirardi, dopo la pesante sconfitta subìta a Milano contro l'Inter (5-0 il punteggio finale), ha deciso di esonerare Franco Colomba, già in bilico dopo i pareggi interni (entrambi con il punteggio di 3-3) che hanno anticipato la sosta natalizia (gare contro Lecce e Catania). Colomba chiude la sua esperienza a Parma al quindicesimo posto in classifica (19 punti frutto di 5 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte). A lui il merito di aver raggiunto una complicata salvezza nel corso della scorsa stagione. IL NUOVO TECNICO — Roberto Donadoni è nato a Cisano Bergamasco il 9 settembre 1963. Da calciatore, con la maglia del Milan, ha vinto tutto ciò a cui un atleta più ambire. Con la nazionale italiana è salito sul gradino più basso del podio (mondiali di Italia '90) e ha perso la finale contro il Brasile quattro anni dopo negli Stati Uniti. In serie A ha allenato tre squadre: Livorno, Napoli e Cagliari. L'avventura alla guida della formazione toscana terminò dopo la ventitreesima giornata di campionato 2005/06: nonostante il quinto posto, Donadoni decise di dimettersi. Nella stagione 2008/09, sostituì Edy Reja sulla panchina del Napoli: l'annata si concluse con la dodicesima posizione in classifica per i partenopei, conseguenza di due vittorie, cinque pareggi e quattro sconfitte nelle undici partite sotto la sua guida. Nel campionato successivo ottenne sette punti in sette partite prima di essere esonerato. Infine l'esperienza in Sardegna: Cellino pensò a lui per rimpiazzare Pierpaolo Bisoli: era il 15 novembre 2010. Con i risultati realizzati sul campo si meritò la conferma anche per la stagione in corso: prima dell'inizio del campionato, tuttavia, fu esonerato a causa di disaccordi con il numero uno del club. Nel suo curriculum anche due anni alla guida della nazionale italiana. Il commissario tecnico Donadoni raccolse la pesante eredità di Marcello Lippi, campione del mondo in carica, e portò gli azzurri agli europei 2008. Venne eliminato dalla Spagna, poi vincitrice del trofeo, ai calci di rigore. COINCIDENZE — C'è un aneddoto curioso che unisce i tecnici che si avvicendano sulla panchina crociata in queste ore. Era il gennaio 2005 e il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, decise di esonerare Franco Colomba. Al suo posto chiamò Roberto Donadoni. Per l'allenatore bergamasco era la prima esperienza nel massimo campionato nazionale. I toscani chiusero la stagione all'ottavo posto (45 punti come la Roma) e Cristiano Lucarelli divenne capocannoniere della serie A con 24 gol. A Parma la storia si ripete: la speranza di Tommaso Ghirardi è che il nuovo allenatore sappia ripetere, anche tra tortelli alle erbette e cappelletti in brodo, le cifre conquistate nella terra del caciucco. Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Beckham chiede la maglia a Balotelli Siparietto in tribuna durante il derby

MILANO - Uno è la stella del passato dello United. L'altro potrebbe esserlo del futuro del City (fatte salve le tentazioni del mercato). L'incontro tra David Beckham e Mario Balotelli nella tribuna dell'Etihad Stadium durante l'ultimo derby di Coppa tra le squadre di Manchester (finito 3-2 per lo United) ha del sensazionale. Soprattutto per il motivo della breve chiacchierata. Beckham, 36enne, divo celebratissimo del calcio britannico e dello showbiz, ha infatti chiesto la maglia autografata al ventunenne calciatore italiano noto per le sue ragazzate, e per questo ribattezzato «Mad Mario». «È per mio figlio Brooklyn», ha spiegato il centrocampista oggi al Los Angeles Galaxy. Il ragazzino, 12 anni, pare infatti sia un collezionista. ORGOGLIO - La richiesta è stata subito esaudita da un sorridente Balotelli, inorgoglito dalle attenzioni di un mostro sacro del calcio britannico. Certo, considerando la familiarità con le magliette del Milan di quand'era all'Inter, i tifosi del City dovrebbero cominciare a preoccuparsi. Notizia riportata da: http://www.corriere.it

sabato 7 gennaio 2012

Novara: Tesser, o adesso o mai piu'

(ANSA) - NOVARA, 7 GEN - La Fiorentina "é una squadra molto tecnica con grandi qualità soprattutto in mezzo al campo. Non concede punti di riferimento in avanti, ma dispone di giocatori in grado di inserirsi pericolosamente. Noi non dovremo farci attaccare''. Lo afferma il tecnico del Novara, Attilio Tesser, presentando la gara contro i viola. Tra le file dei piemontesi debuttera' fin dal primo minuto il neo acquisto Andrea Caracciolo. ''E' in buone condizioni e sa fare reparto da solo'', dice Tesser. Notizia riportata da: http://www.ansa.it

A Siena Lazio in bambola: 4-0 Due rigori contro e Bizzarri espulso

SIENA - La Lazio resta in vacanza. A Siena è l'ombra di sè stessa: fatica a entrare in partita, subisce la velociità del Siena. La condannano due rigori e l'espulsione di Bizzarri. La partita è cominciata 3° buona spinta di Klose sulla fascia destra, si libera dei difensori e crossa. L'azione sfuma. Lazio aggressiva, che manovra cercando gli esterni. Reja chiede a Cisse può mobilità senza palla. Verticalizzazione di Sculli, chiuso. Squadre strette e corte, pochi spazi, partita tirata. 8° Siena due volte pericoloso. Angelo, dalla destra, serve al limite Destro che di controbalzo manda di poco alto sopra la traversa. Poi il brivido: cross di Brienza, Calaiò sbaglia la conclusione a un metro da Bizzarri. Siena molto pericoloso. 10° gol di Destro. Gran botta di destro poco dentro l'area, Bizzarri battuto. Siena in vantaggio, Lazio in difficoltà. 20° la Lazio reagisce, tiene sotto pressione il Siena ma si espone al contropiede. 26° Lazio vicina al pareggio: gran botta di Cana, Pergolo para a terra in due tempi. Popo dopo Sculli colpisce male e spreca una grande occasione. 34° Calaiò su rigore: Siena 2 Lazio 0. Il rigore concesso perché Brienza cade in area in un contrasto con Scaloni e Stankevicius. La Lazio è spenta. Reja dalla panchina si sgola: vuole più intensità, più movimento e più concentrazione. 46° Destro atterrato in area da Bizzarri in uscita. Gervasoni concede un rigore e espelle Bizzarri. Fuori Scaloni, dentro Carriso. Batte Calaiò: 3-0. Primo tempo da favola del Siena che non sbaglia nulla. Sbaglia tutto, invece, la Lazio con una difesa che balla ad ogni affondo degli attaccanti senesi: tre errori, tre gol subiti. Nella ripresa la Lazio dovrà cambiare faccia. Calaiò nell'intervallo: «Nel 2012 abbiamo solo un pizzico di fortuna in più. L'anno scorso tanti pali e traverse non ci hanno permesso di prendere i punti che meritavamo. Il Siena è sempre lo stesso: cinico e aggressivo. Stavolta cambia solo il risultato» Secondo tempo La Lazio non riesce a cambiare marcia. Non trova velocità, non ha spazi, subisce ancora il contropiede del Siena: ancora un brivido con Destro al 17° della ripresa. Il Siena gestisce la partita, con reparti molto stretti e appoggi corti: la Lazio non riesce ad essere pericolosa, comincia a crederci poco. Diakite in campo al posto di Sculli. E' l'ultimo cambio di Reja. Battibecco in panchina tra Sculli e il tecnico. 35° ancora Destro: 4-0. Notizia riportata da: http://www.ilmessaggero.it

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