venerdì 10 giugno 2011
Luis Enrique sbarca nella capitale Sabatini: "È una sfida coraggiosa"
ROMA
Nel giorno della prima conferenza stampa di Sabatini come ds giallorosso, Luis Enrique sbarca nella capitale. Il nuovo tecnico della Roma è atterrato nel primo pomeriggio all'aeroporto "Leonardo Da Vinci", accompagnato dai collaboratori che lavoravano con lui al Barcellona B tra cui Ivan de la Peña. Lo spagnolo si è poi trasferito a Trigoria, dove ha incontrato Sabatini e Totti.
«Una scelta coraggiosa»
«Abbiamo fatto una scelta coraggiosa. E la rifarei. Luis Enrique rappresenta la discontinuità, rappresenta un'idea di calcio che vogliamo perseguire. È un ragazzo interessante che sfida sempre se stesso». Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, nella prima conferenza stampa da dirigente giallorosso spiega la scelta di puntare sul giovane tecnico spagnolo, proveniente dalla panchina del Barcellona B. «Luis Enrique si sfiderà, affronterà questa avventura portando la sua cultura e le sue idee», dice Sabatini.
Ma la Roma non proverà necessariamente a imitare il calcio che esprime il Barcellona allenato da Pep Guardiola. «Noi non siamo in cerca di un calcio suggerito, non cerchiamo di imitare necessariamente quello che c'è oggi in uno sport che vive di movimenti. Oggi si impone, attraverso la Spagna e il Barcellona uno stile un po' barocco ma efficace. Il tecnico farà una sintesi adatta alle esigenze dettate dal nostro campionato», aggiunge Sabatini. Il tecnico, dice il ds, «è soddisfatto dell'organico così com'è, ma è chiaro che chiederà degli interventi. Certamente, le scelte che faremo saranno mirate ad abbassare l'età della squadra. Non porteremo liceali, ma forti giocatori giovani».
«Luis Enrique ha firmato per 2 anni con un'opzione per la terza stagione. I due anni saranno sufficienti per capire se potrà essere l'allenatore per i prossimi 10 anni. Questo ragazzo è un competitivo, si sfida costantemente: pratica triathlon e surf, fa cose assurde... Molti allenatori hanno l'idea di vedere cosa succede in campo: lui vede la situazione in maniera diversa, ha un'idea "arrogante" del calcio», spiega ancora.
«Totti è intramontabile»
Il direttore sportivo ha poi parlato del futuro di Totti. «Francesco è innominabile, è una specie di divinità e sarà al centro del nostro progetto. La Roma sarà modellata attorno a lui. Totti è intramontabile, è come la luce sui tetti di Roma. La luce persiste, va avanti, dilaga. Lo avevano dipinto come stanco e claudicante, invece lui va in campo e sfianca gli avversari. Lo incontrerò tra qualche ora, lui è il capitano e dovrà contribuire in maniera importante per costruire il futuro di questa società e questo club», spiega.
«De Rossi deve rimanere»
Capitolo a parte per De Rossi e Borriello. «Penso che De Rossi debba rimanere alla Roma, con lui sarà certamente la squadra sarà più forte. De Rossi deve far parte del progetto della Roma. Non so che cifra De Rossi chiederà, noi abbiamo un percorso virtuoso da seguire ma DiBenedetto qualche deroga me l'ha già concessa: troveremo sicuramente un accordo, ma qualora non si trovasse farà, l'ultima stagione nella Roma», aggiunge Sabatini. Il nuovo ds ha parlato anche di Menez e Borriello. «Scontano il fatto che non ho potuto affrontare il loro supposto problema. Menez è un giocatore forte che esalta la gente e il calcio non deve essere noioso. Quando lui ondeggia e salta l'uomo mi esalta e ci esalta, ma voglio che arrivi fino in fondo e mi auguro lo possa fare con il nuovo allenatore».
Sabatini ha poi aggiunto che «vorrei che la Roma fosse una squadra divertente e produttiva, i giocatori forti voglio che rimangano tutti se accettano i presupposti della società. Borriello? È un problema. È un giocatore molto forte, ma l'anno scorso ha vissuto una stagione di due fasi, una esaltante ed una depressa. Con lui devo parlare e bisogna capire quanto vuole essere un giocatore della Roma e a quali condizioni».
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