sabato 14 gennaio 2012

Calciomercato - 'Sacrificio' di Tevez per andare all'Inter

Senza alcun dubbio il nome di Tevez è destinato ad accompagnarci nella quotidianità di questa finestra di mercato invernale. L'affare sfumato col Milan per il 'no' di Pato al Psg di fatto non lo toglie dal mercato, né lo riavvicina a Manchester. L'INTER PUNTA SU TEVEZ - Secondo indiscrezioni l'argentino avrebbe addirittura comprato casa nel capoluogo lombardo e dunque in ogni caso si trasferirebbe in Italia. Ma se, salvo clamorosi versamenti nelle casse rossonere da parte del presidente Berlusconi, il Milan non sembra al momento intenzionato a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative, dall'Inghilterra arrivano voci secondo cui l'Apache sarebbe disposto a ridursi l'ingaggio pur di poter vestire la maglia dell'Inter. IL 'SACRIFICIO' DELL'APACHE - Il sacrificio sarebbe importante: si parla di una riduzione del 40%, dagli attuali 13 milioni più bonus a 7,5 milioni di euro a stagione. Moratti lo segue, lo vuole. Ha promesso che dopo il derby tornerà a concentrarsi sul mercato e un investimento sul talento uscente del City è sicuramente il più quotato. In realtà l'Inter starebbe seguendo con grande interesse Lucas, ma i 30 milioni chiesti per un talento che, per quanto grande, conta solo 19 primavere, sembrano troppi. SEDOTTO E ABBANDONATO - Carlitos Tevez intanto non è certo contento dell'esito della trattativa con il Milan. Lui aveva accettato la corte rossonera, respingendo di fatto un primo ritorno dell'Inter che aveva proposto un prestito con diritto di riscatto fissato a 25 milioni, ma ora sarebbe pronto ad approdare sull'altra sponda del Naviglio per mettere fine all'agonia che da mesi vive coi citizens. MINACCIA FRANCESE - In attesa del nuovo assalto della prossima settimana dunque l'Inter appare favorita, ma non è da sottovalutare l'interesse del Psg. Anch'esso ferito dall''Imbroglio Pato', il club francese starebbe pensando ad una maxi offerta agli inglesi: 27 milioni per il cartellino e 10 milioni a stagione per l'Apache. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Ranieri: "Battiamo il Milan Così ci rimettiamo in corsa"

Sarà il suo primo derby di Milano. Ma forse è anche una delle ultime opportunità per rendere ancora più speciale il prossimo, di derby: vincendo l'Inter può tornare davvero a lottare per lo scudetto. E magari giocarsi tutto nella stracittadina di ritorno. Claudio Ranieri lo dice apertamente: "Spero che il prossimo derby sia ancora più speciale". Ma poi torna al presente, e il tecnico dell'Inter è convinto che la squadra sia pronta ad affrontare i campioni d'Italia in carica: "I derby sono partite particolari, escono fuori dal contesto del campionato. Sono partite sentite da tifosi, opinione pubblica, giocatori e allenatori. L'abbiamo preparata lavorando come sempre. Siamo pronti per affrontare il Milan. Una squadra che rispettiamo tantissimo, ma proveremo a batterla". PRESSIONE E BIG MATCH — Ranieri continua a ribadire che chi ha più da perdere, in questa gara, è il Milan, ma sa anche di aver fallito le sfide contro le grandi: "Se vinciamo, ci rimettiamo in corsa e il Milan comincia a pensare che l'Inter è tornata. Se perdiamo, abbiamo altre 20 partite a disposizione". L'Inter è staccata di 8 lunghezze dai cugini, che guidano il campionato a braccetto con la Juventus: "La Juve mi chiede un favore? Lo faremo prima di tutto a noi, e poi non ho un cattivo rapporto con la Juve. Più volte ho detto di voler vincere la partita che conta. L'ho sottolineato contro il Napoli, contro i bianconeri, contro l'Udinese. Il derby è importante per i 3 punti: a ottobre siamo usciti sconfitti dal primo scontro diretto contro il Napoli, poi ne abbiamo persi altri due contro Juventus e Udinese". E sulla pressione da derby: "I giocatori esperti la sentono meno, gli altri devono farsi le ossa. L'allenatore riequilibria tutte le componenti. La squadra sta bene, si sta allenando bene, sta recuperando giocatori importanti, siamo in un momento favorevole". STANKOVIC OUT, JULIO IN — La lista dei convocati è abbondante come raramente in questa stagione, merito di una ritrovata salute di alcuni degli uomini più importanti. C'è però una defezione dell'ultima ora, ed è quella di Dejan Stankovic, che non è fra i convocati per un risentimento al tendine d'Achille. C'è invece Julio Cesar, anche se il portiere ha qualche problema alla schiena e resta in discussione: "Per il momento le impressioni sono positive, certo quando ci sono problemi alla schiena è sempre difficile fare previsioni. Per il resto hanno recuperato un po' tutti, mi è dipiaciuto per Stankovic che ha risentito quel problemino al tendine con il quale conviveva. L'abbondanza mi fa enormemente piacere, i problemi un allenatore li ha quando non sa chi schierare. Sneijder? Non so la sua autonomia, non avendo mai giocato non so quanti minuti ha nelle gambe. Può giocare dietro una o due punte. Ha recuperato e con lui anche Chivu e Forlan". IBRA E ALLEGRI — Ranieri prova poi a indicare le armi migliori dei suoi avversari: "Lotteremo su ogni pallone, dovremo impedire di lasciar fare al Milan quello che sa fare molto bene, in primis le ripartenze, su cui abbiamo sofferto anche in altre partite. Un'altra delle loro armi sono gli inserimenti dei centrocampisti, come Boateng e Nocerino". Poi ovviamete c'è Ibra. Possibile fermarlo? "È un giocatore che ha fatto ovunque la differenza e ci metto anche Barcellona. In Italia ha vinto sempre il campionato, è importantissimo. Cercheremo di fare del nostro meglio per fermarlo, sicuramente i miei difensori avranno la massima attenzione su questo giocatore". Poi i complimenti all'allenatore rivale: "Allegri? Non era facile arrivare in una grande squadra senza grossissima esperienza. Lui con il lavoro si è saputo guadagnare la stima e il rispetto di tutti. Sono molto contento che abbia rinnovato". Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Serie A - Calvario Gattuso "Cure sbagliate"

Per quattro mesi abbiamo curato una cosa che si è rivelata sbagliata, devo vivere il quotidiano: non è un bel vivere. Sono stato bene da un anno e mezzo, ora voglio solo migliorare insieme ai miei compagni". Così Gennaro Gattuso, in un'intervista rilasciata a Milan Channel, sul nuovo stop che lo costringerà a saltare il derby e diverse altre partite. A bordocampo durante la rifinitura dei suoi compagni di squadra al Meazza, Gattuso ha parlato anche della sfida all'Inter. "E' una partita fondamentale e da prendere con le molle, sanno di non poter sbagliare altrimenti son fuori da giochi", ha detto il centrocampista rossonero. "Cassano? Reagire è l'unico modo per uscirne fuori, lui è un ragazzo particolare. Non ha una voglia pazza di lavorare (ride, ndr). È un grande giocatore, deve mettere la testa a posto - spiega divertito Gattuso -. Ad esempio quando mangia non è che non sa mangiare, ma mangia come un bambino". Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Calciomercato - Berlusconi "Pato l'ho bloccato io"

Non è stato Alexandre Pato, non è stata Barbara Berlusconi. A bloccare il passaggio dell'attaccante milanista al PSG è stato il presidente in persona. A rivelarlo, a 48 ore dal mancato trasferimento, è lo stesso Silvio Berlusconi con una nota ufficiale diramata nel tardo pomeriggio. "Ho deciso di tenere Pato perché lo ritengo un giocatore di grande talento. L'intera operazione non mi convinceva né dal punto di vista tecnico né da quelle economico. È una scelta che ho preso in totale autonomia. Sono convinto sia la cosa migliore per il Milan", si legge. Arrivano così conferme dopo giorni di indiscrezioni. Ma, soprattutto, urge chiedersi la ragione reale di una presa di posizione così esplicita del presidente rossonero. C'è chi dice che la nota ufficiale sia giunta per sparigliare il campo a un giorno dalla partita più importante contro l'Inter. Ma, i maligni, sottolineano come tutto questo possa essere l'ultimo capitolo in una guerra intestina con Adriano Galliani. L'uomo che aveva organizzato tutta questa operazione (Pato al PSG e Carlos Tevez al Milan) e il cui piano è stato ufficialmente bocciato da Berlusconi, che ha voluto mettere nero su bianco ciò che pensava di quel doppio trasferimento. Senza dimenticarsi di ciò che è accaduto tra il mancato passaggio di Pato al PSG e la nota di questa sera, ovvero il prolungamento contrattuale di Massimiliano Allegri. Una mossa che da molti è stata interpretata come lo "sgarbo" di Galliani a Berlusconi, il quale avrebbe voluto legare la conferma del tecnico al buon esito della campagna europea del Milan. Solo ipotesi, sia chiaro. Anche perché sempre in serata ha parlato proprio Galliani, non lasciando traccia di questi dissapori: "Abbiamo una grande squadra e un grande presidente come Silvio Berlusconi e siamo contenti per Allegri, poi ce la giochiamo". Già, ma l'impressione è che il fuoco sotto la cenere covi eccome... Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Premier League - Lo United torna a vincere con Scholes

Lo United torna a vincere in Premier dopo due sconfitte consecutive. I ragazzi di Sir Alex Ferguson superano il Bolton con il risultato di 3 a 0. Ottima gara per i Red Devils, che ritrovano un monumentale Paul Scholes. Il centrocampista, alla prima da titolare dopo il rientro al calcio, segna la rete che sblocca il risultato. Pessima prova del Bolton, quasi mai pericoloso in area avversaria. ROONEY SBAGLIA, SCHOLES NO - Pronti via ed il Manchester si rende subito pericoloso in area avversaria: Danny Welbeck solo davanti al portiere calcia di sinistro a botta sicura, ma il portiere Bogdan si distende e devia la palla in angolo. Al 16' Rooney si fa vedere con un bel tiro dalla distanza che viene deviato in angolo dalla difesa. Lo United ha sempre in mano il pallino del gioco e al 21' ottiene un penalty: Welbeck viene spinto in area da Knight, l'arbitro Walton non ha dubbi e assegna il rigore. Sul dischetto va il solito Rooney: tiro angolato ma Bogdan ci arriva e respinge la sfera. Ottima prova del portiere ungherese del Bolton, sicuramente il migliore in campo dei suoi. I Red Devils comunque non si abbattono e continuano ad attaccare, e al termine del primo tempo finalmente sbloccano il risultato: dopo una perfetta triangolazione tra Nani e Carrick, il portoghese prova il tiro da posizione angolata. La difesa libera, ma Rooney intercetta la sfera e trova Scholes solo davanti alla porta. Paul non deve far altro che appoggiare la palla in rete e segnare il 151 gol con la maglia dello United. Standing ovation all'Old Trafford, prima che le squadre rientrino negli spogliatoi. PRIMA WELBECK, POI CARRICK CHIUDE I CONTI - La seconda frazione si apre sullo stesso filone del primo: lo United comanda e il Bolton non si vede praticamente mai dalle parti di Lindeegard. Al 47' Evra ci prova di testa su corner, ma non trova lo specchio della porta. Al quarto d'ora della ripresa Rooney fallisce un gol clamoroso: Valencia palla al piede brucia la difesa avversaria, pesca in mezzo l'attacante inglese che, incredibilmente, sbaglia a porta vuota. Poco male comunque, perché dieci minuti dopo Welbeck raddoppia: su assist sempre di Rooney, il giovane Danny scatta in profondità in sospetta posizione di off-side, e di sinistro supera Bogdan in uscita. I Red Devils non smettono di attaccare e all'83' Michael Carrick chiude la partita: Il centrocampista avanza palla al piede e, con un preciso piatto sinistro ,trova l'angolino basso alle spalle del portiere avversario. 3 a 0 per i ragazzi di Ferguson e match che non ha più nulla da dire. C'è solo il tempo per vedere il Bolton vicino al gol con con Pratley che, dall'altezza del dischetto, riesce a sbagliare il tiro a botta sicura. Il Manchester United torna momentaneamente in testa alla Premier a 48 punti insieme al City di Mancini, ma con una partita in più. Il Bolton invece continua a rimanere nei bassifondi della classifica, e la vendita di Cahill nella notte al Chelsea, non migliora certamente la situazione. LE ALTRE: TOTTENHAM E LIVERPOOL FERMATE - Dura soltanto pochi giorni l'aggancio degli Spurs al secondo posto del Manchester United. Gli uomini di Harry Redknapp, infatti, rischiano addirittura di perdere a White Hart Lane contro un Wolverhampton che si porta in vantaggio con Fletcher al 22'. Modric in avvio di ripresa pareggia i conti, ma il Tottenham non va comunque oltre l'1-1, primo pareggio dopo tre vittorie consecutive in questo 2012. Gli Spurs sono così terzi a quota 46, perdendo due punti sia dal Manchester United che dal Chelsea. Soltanto 0-0 ad Anfield Road per il Liverpool, che non passa con lo Stoke City e può ora essere superato dal Newcastle. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

giovedì 12 gennaio 2012

Calcioscommesse, un pentito dall'Ungheria fornisce nuovi indizi su combine in serie A

CREMONA - «Cominciamo a convincerci che quelle raccolte a giugno non erano tutte millanterie...»: il pm della Calciopoli di Cremona Roberto Di Martino cercava conferme alla sua trama accusatoria dall'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e le sta trovando in altre fonti d'indagine. Doni è stato sentito ieri dal magistrato per oltre due ore, ma il titolare dell'inchiesta si dice confortato da altri accertamenti compiuti in queste settimane. «Abbiamo notato che alcuni incontri sospetti di serie A di cui ci ha parlato dopo Natale il calciatore pentito Carlo Gervasoni - riferisce Di Martino - erano già citati nelle carte del primo troncone d'inchiesta; allora pensammo si trattasse di una millanteria, probabilmente non è così anche alla luce di accertamenti tecnici compiuti». L'incontro a cui fa riferimento il magistrato è in particolare Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 (4-2) e l'accertamento riguarda il telefonino di Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese protagonista del primo capitolo dell'indagine: lì sarebbero stati trovati riscontri del fatto che già mesi fa quella era una partita «chiacchierata». Anche di un altro match contenuto nella confessione di Gervasoni è stata trovata una nuova traccia, si tratta di Lecce-Lazio (2-4) del 22 maggio 2011. Di quest'ultimo incontro parla un «pentito» di cui fino a ieri non si era avuta notizia: si chiama Gabor Horvath ed è un teste che sta collaborando con la magistratura ungherese. Anche nel Paese magiaro, come è noto, è stata aperta un'indagine su scommesse e partite pilotate e anche lì avrebbero agito personaggi poi finiti nelle maglie dell'inchiesta di Cremona (alcuni dei cosiddetti «zingari», in particolare). È molto probabile a questo punto che anche l'Italia chieda di acquisire gli atti riguardanti Gabor Horvath. L'agenda di mercoledì era occupata dal nuovo interrogatorio di Cristiano Doni, che si trova agli arresti domiciliari, ma non più in Val Gardena; il giocatore è tornato nella sua residenza di Torre Boldone, alle porte di Bergamo anche se il rapporto tra l'ex idolo nerazzurro e la terra orobica pare ormai definitivamente spezzato. «Tra Doni e l'Atalanta è sceso il gelo» riferiva ieri l'avvocato Salvatore Pino, difensore del calciatore. «Il suo mondo, le sue relazioni sociali ruotavano tutte attorno all'Atalanta, ma adesso la situazione ambientale è diventata difficile» aggiunge il legale. Doni ha in buona sostanza confermato quanto già riferito davanti al gip Salvini e cioè di aver partecipato attivamente alla combine di Atalanta-Piacenza (3-0), ma di aver solo percepito che anche i pareggi esterni contro Ascoli e Padova erano stati decisi a tavolino. «Ma io ho sempre cercato la vittoria della mia squadra» ha ribadito il giocatore. Doni ha aggiunto invece un particolare all'episodio del rigore calciato contro il Piacenza e di cui era stata decisa a priori anche la direzione della palla («forte e centrale»). «Sì, quell'accordo ci fu - ha ammesso Doni - ma maturò sul campo tra me e il portiere del Piacenza Mario Cassano». Notizia riportata da: http://www.corriere.it

Jovetic: «Mi sento leader di questa Fiorentina»v

FIRENZE - "Credo nel futuro della Fiorentina, ho fiducia in questo progetto e ho fiducia nella società". Così Stevan Jovetic dopo l'eliminazione da parte della Roma dalla Coppa Italia. "Se arriverà qualche altro giocatore sarà meglio per la squadra - ha detto parlando a Pitti Uomo, ospite di Lardini, sponsor della squadra - Però mi piace giocare nel ruolo attuale, sono più pericoloso. Se mi sento leader di questa Fiorentina? Sì, perchè sono quello che adesso sta segnando di più. Ma è tutto il gruppo ad essere importante. Ora sotto con il Lecce". LAMELA - Il talento montenegrino ha avuto parole di elogio per l'argentino Lamela, protagonista ieri sera all'Olimpico. "È davvero bravo, ha grande classe, mi è piaciuto fin dalla prima gara in cui l'ho visto giocare". Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it

Milan nega interviste pre-derby a Mediaset

MILANO- Le interviste pre-derby con il Milan? Sport Mediaset se le può scordare. È la posizione del club rossonero, annunciata dal cdr della redazione, dopo le divergenze in una trasmissione sul rigore concesso alla squadra durante la partita con l'Atalanta. Cioè un battibecco tra il tecnico Massimiliano Allegri e l'ex arbitro e ora moviolista di Mediaset Gianluca Paparesta. L'ANNUNCIO - Il black out di informazioni viene appunto denunciato del comitato di redazione. «Nella settimana che precede il derby calcistico di Milano, l'Ufficio stampa del Milan ha fatto sapere alla redazione di Sport Mediaset che quest'ultima, contrariamente alla consuetudine, non potrà in questi giorni avere a disposizione interviste a tesserati del club», si legge. Insomma nel mirino del Milan c'è proprio quel battibecco in studio con Allegri. « L'episodio si qualifica da sé e purtroppo sono sempre più frequenti le ritorsioni delle società di calcio nei confronti dei media che esprimono opinioni non gradite». L'ufficio stampa del Milan ha confermato che è stato il diverbio avvenuto domenica a portare alla decisione di non concedere giocatori per interviste esclusive a Mediaset ma ha ricordato che proprio Mediaset è stata l'unica emittente assente all'allenamento che la società rossonera ha deciso di aprire questa mattina alle telecamere proprio per agevolare il lavoro delle televisioni nella settimana che precede il derby.

Osvaldo: «Poche squadre giocano come la Roma»

ROMA - La Roma va alla grande e, dopo la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia, è pronta per riprendere la rimonta in campionato. Tra i protagonisti giallorossi, però, non c'è Osvaldo ancora fermo ai box per infortunio. Il tuo inizio di stagione alla Roma Bene, penso di essere andato bene sin dall’inizio e sono molto contento in questo periodo. Purtroppo, adesso ho avuto questo piccolo infortunio, ma in linea generale mi sento felice in questo momento della mia vita. Zeman ha dato tanto a te; c’è qualcosa che lo accomuna a Luis Enrique? Sicuramente, a tutte e due piace giocare bene al calcio, sono due allenatori che vogliono sempre fare la partita, che vogliono sempre vincere. Questo è quello che hanno scuramente in comune. E’ chiaro che ognuno ha il suo modo di lavorare. Con Luis Enrique mi trovo benissimo, per fortuna ho trovato un grandissimo allenatore, oltre che una grande persona. Non potevo chiedere di più. La sicurezza dell’ultimo periodo è figlia anche dei risultati? Si, certo. Poi, penso che anche noi attaccanti siamo migliorati tantissimo e questo ci ha fatto fare la differenza. Prima, magari, non eravamo lucidissimi sotto porta, ora abbiamo più fiducia, perché abbiamo segnato tutti, chiunque entra fa bene. Il mister fa giocare veramente tutti e, quindi, cerchiamo di essere sempre tutti pronti per dare il massimo. Ti aspettavi Lamela così bravo? No, veramente mi ha sorpreso tanto, perché è un ragazzo che ha delle qualità enormi. Ancora è molto presto perché, secondo me, lo vedremo migliorare. Si vede in campo, si vede negli allenamenti che è fortissimo. Bisogna dargli tempo, dargli fiducia. Secondo me, bisogna farlo giocare, perché che è l’unico modo per farlo Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it
Sembrava tutto fatto: Pato al Psg e Tevez al Milan. Ma a metà pomeriggio è cambiato il destino di tutti, ribaltato lo scenario: Pato ha gelato il Psg, dichiarando, attraverso il sito del Milan, in un comunicato: "Io resto al Milan". Mentre in tutta fretta, l'a.d. del Milan Adriano Galliani ha interrotto la trattativa a Londra con il City per Tevez. E a Parigi, dove tutti davano già per fatto il trasferimento del brasiliano, sono rimasti con un pugno di mosche. O meglio, quello che resta è l'ultima offerta di Leonardo ai rossoneri formalizzata a cavallo dell'ora di pranzo: 28 milioni più 7 di bonus, e un triennale a Pato con cifre tra i 6 e 7 milioni a stagione. Ecco la cronaca di una lunga giornata, ricca di colpi di scena. PATO — Dopo pranzo Pato è stato a un passo dal diventare un giocatore del Psg. Quando il d.g. parigino Leonardo ha presentato una nuova offerta da 35 milioni (28 subito più 7 di bonus), al rialzo dunque dopo i 28 milioni proposti nei giorni scorsi. A quel punto si è sbilanciato anche L'Equipe, che nella propria edizione online, citando una fonte vicina alla società del Psg, confermava l'accordo tra i due club. Leonardo: "Sono ottimista per natura, ma non credo che Pato si farà per questo weekend" Intorno alle 15 un ulteriore segnale, da Parigi, lo ha lanciato lo stesso Leonardo, a margine della conferenza di presentazione di Maxwell. "Sono ottimista per natura - ha detto Leo su Pato -, ma non credo che Pato si farà per questo weekend. Le cose stanno andando avanti. Ci sono delle possibilità. Vedremo, c'è tempo". Un'ora dopo, però, intorno alle 16.30, su Parigi è calato il gelo quando il Milan ha pubblicato sul proprio sito questo comunicato: "Alexandre Pato resterà in maglia rossonera. L'attaccante ha deciso di proseguire con il Milan la sua giovane, splendida e vincente carriera. Pato ha voluto commentare così: 'Il Milan è casa mia. Non volevo interrompere la mia carriera in rossonero dopo aver vinto i miei primi due trofei con questa maglia. Voglio contribuire a scrivere la storia del Milan e ai successi futuri di questa società con allegria e in perfetta armonia con tutto l'ambiente. Questa gioia mi darà la carica per affrontare le partite future con maggiore entusiasmo, voglia di vincere e fare gol. Oggi per me è un giorno speciale. Ringrazio il presidente Berlusconi, la società e tifosi che hanno sempre creduto in me". TEVEZ — La giornata inglese per Carlitos Tevez di Adriano Galliani è, invece, inziata alle 10.01, quando lo staff del Milan è partito per l'Inghilterra. Insieme a Galliani, c'erano l'avvocato del Milan Leandro Cantamessa e l'agente Fifa Giuseppe Riso. Lo staff rossonero è decollato dallo scalo privato Ata per l'aeroporto di Luton, con in tasca una nuova offerta per il City: richiesta del prestito gratuito dell'attaccante argentino, con obbligo di riscatto a 25 milioni più 3 di bonus. In un ufficio del quartiere Marylebone di Londra, poco prima delle 14, è iniziato il vertice tra Milan e City. Presenti per il City il presidente esecutivo John McBeath e l'a.d. Brian Manwood. Sembrava quasi fatta per il Milan, forte anche dei soldi virtualmente in cassa ricavati dal trasferimento di Pato al Psg, al punto che da Milano il presidente dell'Inter Massimo Moratti dichiarava ai giornalisti: "Penso proprio che Tevez andrà al Milan". Quasi tre ore di trattative, interrotte però bruscamente sul più bello quando è arrivata la notizia del no di Pato alla cessione al Psg. A quel punto Galliani ha salutato gli inglesi, e ha stoppato l'affare. Un addio o solo un arrivederci? Difficile dirlo adesso. Le comunicazioni Milan-Manchester per ora sono sospese. A questo punto l'offerta migliore per Tevez rimane quella presentata dall'Inter. ù Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

mercoledì 11 gennaio 2012

«Niente più buffonate». La stampa inglese scopre la sorprendente maturità di Balotelli

MILANO - Per una volta, anche un tabloid mai troppo tenero con lui in passato come il Daily Mirror è stato costretto a riconoscere «la sorprendente maturità» di Mario Balotelli nell’intervista rilasciata al mensile L’uomo Vogue, in uscita mercoledì nelle edicole italiane, nella quale l’attaccante del Manchester City parla un po’ di tutto, razzismo e problemi sociali compresi. Due argomenti che Oltremanica fanno sempre presa, a maggior ragione se ad affrontarli è un ragazzino di 21 anni «noto per le sue buffonate fuori dal campo tanto quanto per il suo indiscusso talento», come lo presenta il giornale, ma che si difende replicando di non essere «il solo calciatore giovane e ricco». Vero. E il suo status di campione lo dimostra la richiesta fattagli domenica scorsa da David Beckham, quando lo ha avvicinato durante il derby di Manchester di FA Cup chiedendogli la maglia autografata per la collezione del figlio Brooklyn. L'AFFETTO DEI TIFOSI - Come altrettanto vero e verificato è anche l’affetto che i tifosi del City hanno verso di lui, al punto da avergli dedicato una canzoncina ad hoc, prendendo spunto proprio dalle balotellate (dalle freccette tirate ai ragazzini delle giovanili all’incidente della pettorina che non riusciva ad infilare) che lo hanno reso famoso nel regno di Sua Maestà. «Mi piace quel coro – ammette Balotelli – ma le storie della stampa sono sempre esagerate e la cosa che più mi dà fastidio è che in Italia le fesserie dei tabloid siano poi riprese ed amplificate senza controllo. E così, se prendo una Fiat Uno, leggo che uno come me deve girare in Ferrari, ma se prendo la Ferrari, mi dicono che devo rimanere coi piedi per terra e andare in giro con la Fiat Uno. E poi se rido, non sono serio ma se non rido, sono un musone ricco e viziato, che non si diverte nemmeno a fare il lavoro più bello del mondo. Ma se assisto ad un’esultanza di Pippo Inzaghi non posso fare a meno di pensare: come mai a lui non domandano perché gesticola come un matto?». LA FIDANZATA - Per fortuna che a fargli passare qualche cattivo pensiero ci pensa la bella fidanzata Raffaella Fico, con la quale fa coppia fissa da ormai diversi mesi e con cui ha preso una nuova casa, dopo i problemi avuti in quella vecchia (leggi fuochi d’artificio e noie contrattuali con il padrone di casa, che ancora aspetterebbe il pagamento dei danni). «Ho 21 anni e sono lontano da casa già quasi da due, ma mi sono adattato abbastanza bene, nonostante le differenze abissali, anche se qui non ho amici veri». A proposito di amici e di gruppo a cui «mi sento affettivamente molto legato», quello dell’Inter con cui vinse il suo primo scudetto («un brivido indimenticabile») e soprattutto il Triplete resta in cima ai suoi pensieri, anche se sulla questione allenatori il suo voto va a Roberto Mancini, preferito a Josè Mourinho. «Mourinho è fra i migliori, ma quanto a feeling personale dico prima Mancini e poi lui, perché un allenatore deve tirar fuori il 100% da un giocatore e Mancini è molto bravo, perché lo sta facendo». RAGAZZO MATURO - Non solo calcio, però, nei suoi discorsi «da ragazzo maturo» come direbbe il Mirror. Interrogato, infatti, sull’opportunità che le celebrità prendano o meno posizione sulle questioni sociali, Balotelli non ha dubbi: «Certo che si può intervenire, basta solo che tutto non si trasformi in contrapposizione politica, perché quello è un terreno sul quale non mi permetto giudizi. Ad esempio, quando ho saputo del doppio omicidio razzista di Firenze, ho provato un gran dolore e se fossi stato in Italia, avrei preso posizione pubblicamente. Il razzismo nasce dall’ignoranza più bassa e non mi pare sia un tema legato al tifo e al calcio: conosco tifosi sfegatati eppure correttissimi in Italia e ancor più in Inghilterra. E’ sui bambini che bisogna agire, soprattutto a scuola. L’ho capito tardi che la scuola è essenziale e ringrazio i miei genitori che hanno insistito perché prendessi il diploma superiore». Dal passato, al futuro, questa volta calcistico: «Se dovessi muovermi da qui, ora come ora, sceglierei l’Italia». E i tifosi italiani (interisti compresi) possono anche cominciare a farci un pensierino. Notizia riportata da: http://www.corriere.it

Calcio/Inter: Ranieri, voglio un derby gagliardo

ASCA) - Roma, 11 gen - A pochi giorni dal derby della Madonnina, ai microfoni di Inter Channel parla il tecnico nerazzurro Claudio Ranieri: ''Si sente che c'e' qualcosa di diverso in citta' in questi giorni, i nostri tifosi - afferma - ci spronano a fare bene e cosi' sara' anche per quelli del Milan. Io mi auguro che sia una gran bella partita, naturalmente cercheremo di vincerla, ma l'importante sara' fare la nostra gagliarda partita''. Secondo il tecnico ''stiamo meglio rispetto a due mesi fa, pero' noi abbiamo ancora moltissimo da lavorare. Per questo, quando dico che hanno loro piu' da perdere, dico il vero, perche' loro stanno lottando per lo scudetto, noi ancora no. Noi stiamo attraversando un anno un po' particolare, abbiamo degli alti e bassi, ma e' comunque un periodo che stiamo facendo bene, e' logico che vogliamo continuare a far bene. Far bene significa poi che dovrebbe essere molto piu' importante il derby di ritorno, quando mancheranno due giornate alla fine''. Notizia riportata da: http://www.asca.it

Zamparini: la B? No finche' ci saro' io

(ANSA)-PALERMO, 11 GEN- "Dobbiamo lavorare con umiltà, cercare di capire quali sono le nostre lacune e come fare per colmarle". Lo ha dichiarato Maurizio Zamparini, al sito online del Palermo, al termine del suo incontro di oggi con squadra e staff tecnico, durante un blitz in Sicilia. "Vasquez domenica ha dimostrato che può diventare un giocatore importante. Dico ai tifosi di stare tranquilli e di non urlare 'Serie B' perché resteranno in Serie A per parecchio tempo ancora, almeno fino a quando saro' io a Palermo''. Notizia riporta da: http://www.ansa.it

Calciomercato - Tevez non risponde: il Milan ci crede

Carlitos Tevez per il momento tace, ma proprio il silenzio in questo caso può dire molto. L'offerta dell'Inter è partita: 25 milioni di euro per l'obbligo di riscatto dopo il prestito a gennaio. L'e-mail è giunta a destinazione oppure no? Certo, si attendono segnali da parte del Manchester City, ma l'assoluto silenzio seguito alla formalizzazione dell'offerta nerazzurra lascia intendere molte cose. Prima di tutto, che le gerarchie nella mente dell'argentino, non sono cambiate: il Milan è sempre in pole position e l'accordo tanto pubblicizzato da Adriano Galliani nei giorni scorsi sembra ancora essere solido come una roccia. Il fatto, poi, che la dirigenza rossonera non si stia muovendo su altri lidi è sintomo del fatto che, come detto dall'amministratore delegato rossonero all'inizio della finestra di mercato, in Via Turati sono pronti a mettersi comodi e ad aspettare il "sì" di Tevez sino al 31 gennaio, se servisse. In casi come questi, solitamente, a fare la differenza è la volontà del giocatore, che però dovrebbe al più presto rimettersi a lavorare, se vuole presentarsi in condizioni decenti alla sua prossima squadra. Kia Joorabchian, l'agente dell'Apache, consiglia calma però: più le due milanesi si daranno battaglia e più il prezzo si innalza (e il cachet del suo procuratore con lui). In mancanza di fatti, ci si appiglia agli indizi: uno di questi va cercato nell'interesse dell'Inter nei confronti di Marko Marin. Il 22enne del Werder Brema potrebbe essere il giocatore individuato per il prossimo mercato, nel caso il colpo Tevez andasse buco: "E' bello sentire dell'interesse di squadre come l'Inter, ma non ne abbiamo ancora parlato concretamente". Il contratto del giovane centrocampista offensivo si chiude nel 2013: in questo momento ha all'attivo 12 presenze e tre assist in stagione.

Calcio scommesse - Doni vs Cassano, e poi "Non sono un corrotto"

Si ricomincia. A Cremona sono ripartiti i primi interrogatori del 2011 nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. A dare il via ai confronti nella Procura lombarda è stato l'uomo simbolo della vicenda, l'atalantino Cristiano Doni, interrogato alle 11:30. Nel pomeriggio, intorno alle 16:30, è invece fissato l'incontro con Nicola Santoni, ex preparatore dei portieri del Ravenna. L'impressione è che ci saranno nuovi e importanti sviluppi, anche perché Doni si è ormai deciso a collaborare con il gip Guido Salvini. MASSIMA COLLABORAZIONE DI DONI - L'ex capitano dell'Atalanta è arrivato accompagnato dal suo avvocato, Salvatore Pino. Proprio il suo legale aveva dichiarato che oggi il suo assistito avrebbe dato “massima collaborazione". Già squalificato per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva, Doni lo scorso 20 dicembre aveva ammesso nell'interrogatorio di garanzia di fronte al gip Guido Salvini la combine di Atalanta-Piacenza (3-0) del 19 marzo 2011, aveva fornito una sua versione su Ascoli-Atalanta mentre su Padova-Atalanta aveva detto di non sapere. In questo modo a Natale aveva ottenuto gli arresti domiciliari in Alto Adige. Ammissioni parziali con una premessa: "Intendo rispondere e credo che sia giusto anche innanzi la mia squadra e i tifosi dell'Atalanta spiegare il mio coinvolgimento e il senso che ha avuto". L’interrogatorio è durato circa tre ore. AVVOCATO DONI "CRISTIANO NON E' CORROTTO" - "Doni ha collaborato fattivamente - ha detto all'uscita dall'aula del tribunale l'avvocato dell'ex atalantino Salvatore Pino - ha tenuto la sua linea che è quella iniziale di ammissione, però ha ulteriormente voluto specificare che non e' un giocatore corrotto e che non ha mai venduto le partite. Cristiano ha avuto conoscenza del fatto che Atalanta-Piacenza potesse essere una partita più semplice per la sua squadra e che ritiene di aver agito per il bene dell'Atalanta, perché ne è il capitano e il simbolo della squadra e ha commesso un passo falso". Non è escluso che nei prossimi giorni Doni, scaricato anche dai tifosi bergamaschi, possa cercare di fare chiarezza: "Cristiano vuole specificare che non si sente un giocatore corrotto e ha ripetuto più volte al procuratore Di Martino che non si era mai trovato in una situazione del genere - ha concluso l'avvocato Pino -, è stato spinto dall'essersi ritrovato in serie B e dal desiderio irrefrenabile di tornare in A". TNAS: UDIENZA DONI E ATALANTA IL 18 GENNAIO - Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ha fissato per mercoledì 18 alle ore 14.30, presso la Sala Udienze del Tnas a Roma, l'udienza per le controversie tra Atalanta e Figc e quella tra Cristiano Doni e la Figc. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

martedì 10 gennaio 2012

L'Inter ha spedito una mail al City Offerti 25 milioni per Tevez

Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha incontrato nel pomeriggio di lunedì, nella sede della Saras, a Milano, il direttore dell'area tecnica nerazzurra Marco Branca. Il primo punto all'ordine del giorno è stato l'acquisto dell'attaccante argentino Carlos Tevez: Moratti, nelle ultime 48 ore, ha dato infatti l'assenso a un investimento di 25 milioni per acquistarne il cartellino dal Manchester City, ma adesso c'è da definire l'offerta, e metterla per iscritto, da girare ufficialmente agli inglesi. Massimo Moratti ha parlato dopo il vertice di lunedì pomeriggio con il d.t. Branca: "Non scherziamo, c'è spazio per fare qualcosa". Ecco la proposta di acquisto: prestito con riscatto a 25 milioni più bonus OFFERTA PRONTA — E' un martedì molto importante sul fronte della trattativa per l'attaccante argentino. A Manchester sono stati in attesa fino a metà pomeriggio del fax dell'Inter contenente l'offerta per l'acquisto del cartellino di Tevez. Moratti chiede il prestito del giocatore fino a giugno, con un riscatto già fissato a venticinque milioni più bonus, che non dovrebbero superare i due milioni. Per un investimento complessivo, quindi, che arriverebbe a circa ventisette milioni. MAIL CON PROPOSTA — Poco dopo le 17 l'Inter ha mosso il passo ufficiale, ratificando la propria offerta al Manchester City per l'argentino: niente fax, ma una mail contenente la proposta di acquisto. I nerazzurri vogliono l'attaccante in prestito fino a giugno, con riscatto già fissato a 25 milioni più i bonus che non supererebbero i 2 milioni. Moratti: "Se facciamo qualcosa, non lo facciamo per scherzo ma perché pensiamo sia una buona operazione" MORATTI — Piccolo passo indietro. Ieri pomeriggio il vertice è durato oltre due ore, al termine del quale Massimo Moratti ha fatto il punto con i cronisti che lo aspettavano sotto la sede della Saras. Intorno alle 19.15, così ha parlato Moratti con i giornalisti di Gazzetta.it: "Se facciamo qualcosa, non lo facciamo per scherzo - Moratti ha parlato naturalmente della trattativa per Tevez -, ma perché pensiamo che sia una buona operazione. Abbiamo preso informazioni per capire come stanno le cose, e c'è spazio per fare qualcosa. Non è una questione di ottimismo o di pessimismo, bisogna solo aspettare e vedere cosa succede". Alla domanda se comunque sia prevista un'alternativa a Tevez, Moratti ha risposto: "Mancano ancora 20 giorni. Vediamo...". Ha chiuso con un commento sul derby: "È una settimana importante, sono stato contento di aver visto la squadra così sabato perché ci dà maggiore serenità per i prossimi giorni". Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Parma, Colomba addio Inizia l'era Donadoni

Roberto Donadoni è il nuovo allenatore del Parma. L'ufficialità è arrivata in tarda serata dal sito internet della società crociata. Il tecnico ha raggiunto l'accordo col club e si appresta a firmare un contratto che lo legherà alla società emiliana fino al 30 giugno 2013. Le cifre? I ben informati parlano di 900.000 euro per una stagione e mezza (300.000 fino a giugno e 600.000 per il campionato 2012/13). La presentazione alla stampa e ai tifosi è prevista per domani mattina nella sala stampa dello stadio Tardini (ore 11.30). Il presidente Ghirardi, dopo la pesante sconfitta subìta a Milano contro l'Inter (5-0 il punteggio finale), ha deciso di esonerare Franco Colomba, già in bilico dopo i pareggi interni (entrambi con il punteggio di 3-3) che hanno anticipato la sosta natalizia (gare contro Lecce e Catania). Colomba chiude la sua esperienza a Parma al quindicesimo posto in classifica (19 punti frutto di 5 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte). A lui il merito di aver raggiunto una complicata salvezza nel corso della scorsa stagione. IL NUOVO TECNICO — Roberto Donadoni è nato a Cisano Bergamasco il 9 settembre 1963. Da calciatore, con la maglia del Milan, ha vinto tutto ciò a cui un atleta più ambire. Con la nazionale italiana è salito sul gradino più basso del podio (mondiali di Italia '90) e ha perso la finale contro il Brasile quattro anni dopo negli Stati Uniti. In serie A ha allenato tre squadre: Livorno, Napoli e Cagliari. L'avventura alla guida della formazione toscana terminò dopo la ventitreesima giornata di campionato 2005/06: nonostante il quinto posto, Donadoni decise di dimettersi. Nella stagione 2008/09, sostituì Edy Reja sulla panchina del Napoli: l'annata si concluse con la dodicesima posizione in classifica per i partenopei, conseguenza di due vittorie, cinque pareggi e quattro sconfitte nelle undici partite sotto la sua guida. Nel campionato successivo ottenne sette punti in sette partite prima di essere esonerato. Infine l'esperienza in Sardegna: Cellino pensò a lui per rimpiazzare Pierpaolo Bisoli: era il 15 novembre 2010. Con i risultati realizzati sul campo si meritò la conferma anche per la stagione in corso: prima dell'inizio del campionato, tuttavia, fu esonerato a causa di disaccordi con il numero uno del club. Nel suo curriculum anche due anni alla guida della nazionale italiana. Il commissario tecnico Donadoni raccolse la pesante eredità di Marcello Lippi, campione del mondo in carica, e portò gli azzurri agli europei 2008. Venne eliminato dalla Spagna, poi vincitrice del trofeo, ai calci di rigore. COINCIDENZE — C'è un aneddoto curioso che unisce i tecnici che si avvicendano sulla panchina crociata in queste ore. Era il gennaio 2005 e il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, decise di esonerare Franco Colomba. Al suo posto chiamò Roberto Donadoni. Per l'allenatore bergamasco era la prima esperienza nel massimo campionato nazionale. I toscani chiusero la stagione all'ottavo posto (45 punti come la Roma) e Cristiano Lucarelli divenne capocannoniere della serie A con 24 gol. A Parma la storia si ripete: la speranza di Tommaso Ghirardi è che il nuovo allenatore sappia ripetere, anche tra tortelli alle erbette e cappelletti in brodo, le cifre conquistate nella terra del caciucco. Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Beckham chiede la maglia a Balotelli Siparietto in tribuna durante il derby

MILANO - Uno è la stella del passato dello United. L'altro potrebbe esserlo del futuro del City (fatte salve le tentazioni del mercato). L'incontro tra David Beckham e Mario Balotelli nella tribuna dell'Etihad Stadium durante l'ultimo derby di Coppa tra le squadre di Manchester (finito 3-2 per lo United) ha del sensazionale. Soprattutto per il motivo della breve chiacchierata. Beckham, 36enne, divo celebratissimo del calcio britannico e dello showbiz, ha infatti chiesto la maglia autografata al ventunenne calciatore italiano noto per le sue ragazzate, e per questo ribattezzato «Mad Mario». «È per mio figlio Brooklyn», ha spiegato il centrocampista oggi al Los Angeles Galaxy. Il ragazzino, 12 anni, pare infatti sia un collezionista. ORGOGLIO - La richiesta è stata subito esaudita da un sorridente Balotelli, inorgoglito dalle attenzioni di un mostro sacro del calcio britannico. Certo, considerando la familiarità con le magliette del Milan di quand'era all'Inter, i tifosi del City dovrebbero cominciare a preoccuparsi. Notizia riportata da: http://www.corriere.it

sabato 7 gennaio 2012

Novara: Tesser, o adesso o mai piu'

(ANSA) - NOVARA, 7 GEN - La Fiorentina "é una squadra molto tecnica con grandi qualità soprattutto in mezzo al campo. Non concede punti di riferimento in avanti, ma dispone di giocatori in grado di inserirsi pericolosamente. Noi non dovremo farci attaccare''. Lo afferma il tecnico del Novara, Attilio Tesser, presentando la gara contro i viola. Tra le file dei piemontesi debuttera' fin dal primo minuto il neo acquisto Andrea Caracciolo. ''E' in buone condizioni e sa fare reparto da solo'', dice Tesser. Notizia riportata da: http://www.ansa.it

A Siena Lazio in bambola: 4-0 Due rigori contro e Bizzarri espulso

SIENA - La Lazio resta in vacanza. A Siena è l'ombra di sè stessa: fatica a entrare in partita, subisce la velociità del Siena. La condannano due rigori e l'espulsione di Bizzarri. La partita è cominciata 3° buona spinta di Klose sulla fascia destra, si libera dei difensori e crossa. L'azione sfuma. Lazio aggressiva, che manovra cercando gli esterni. Reja chiede a Cisse può mobilità senza palla. Verticalizzazione di Sculli, chiuso. Squadre strette e corte, pochi spazi, partita tirata. 8° Siena due volte pericoloso. Angelo, dalla destra, serve al limite Destro che di controbalzo manda di poco alto sopra la traversa. Poi il brivido: cross di Brienza, Calaiò sbaglia la conclusione a un metro da Bizzarri. Siena molto pericoloso. 10° gol di Destro. Gran botta di destro poco dentro l'area, Bizzarri battuto. Siena in vantaggio, Lazio in difficoltà. 20° la Lazio reagisce, tiene sotto pressione il Siena ma si espone al contropiede. 26° Lazio vicina al pareggio: gran botta di Cana, Pergolo para a terra in due tempi. Popo dopo Sculli colpisce male e spreca una grande occasione. 34° Calaiò su rigore: Siena 2 Lazio 0. Il rigore concesso perché Brienza cade in area in un contrasto con Scaloni e Stankevicius. La Lazio è spenta. Reja dalla panchina si sgola: vuole più intensità, più movimento e più concentrazione. 46° Destro atterrato in area da Bizzarri in uscita. Gervasoni concede un rigore e espelle Bizzarri. Fuori Scaloni, dentro Carriso. Batte Calaiò: 3-0. Primo tempo da favola del Siena che non sbaglia nulla. Sbaglia tutto, invece, la Lazio con una difesa che balla ad ogni affondo degli attaccanti senesi: tre errori, tre gol subiti. Nella ripresa la Lazio dovrà cambiare faccia. Calaiò nell'intervallo: «Nel 2012 abbiamo solo un pizzico di fortuna in più. L'anno scorso tanti pali e traverse non ci hanno permesso di prendere i punti che meritavamo. Il Siena è sempre lo stesso: cinico e aggressivo. Stavolta cambia solo il risultato» Secondo tempo La Lazio non riesce a cambiare marcia. Non trova velocità, non ha spazi, subisce ancora il contropiede del Siena: ancora un brivido con Destro al 17° della ripresa. Il Siena gestisce la partita, con reparti molto stretti e appoggi corti: la Lazio non riesce ad essere pericolosa, comincia a crederci poco. Diakite in campo al posto di Sculli. E' l'ultimo cambio di Reja. Battibecco in panchina tra Sculli e il tecnico. 35° ancora Destro: 4-0. Notizia riportata da: http://www.ilmessaggero.it

Mutti carica il Palermo ''Serve una grande prova"

PALERMO - L'ultima vittoria del Napoli sul campo del Palermo risale alla fine di agosto 1977: da ben sei partite consecutive, il Palermo riesce ad avere la meglio sulla squadra partenopea. Trentacinque anni di sconfitte o pareggi, che diventano addirittura 43 se si deve risalire all'ultima affermazione in campionato (2-0 a tavolino, inflitto in sostituzione del 3-2 per i campani maturato dopo il 90' e l'invasione di campo innescata da un folle 'ombrello' di Altafini sotto la curva). La banda di Mazzarri domani cercherà di interrompere questa specie di sortilegio, "per aprire nel migliore dei modi il 2012", come dice lo stesso allenatore toscano, ma anche per lanciare un segnale al campionato. Lo stesso vorrà fare il Palermo che, con Lino Mutti in panchina, punta a riconquistare il proprio pubblico e a riprendere il trionfale cammino in casa, dove ha sempre vinto in campionato, tranne che contro il Cesena della bestia nera Adrian Mutu. E' una partita importante più per i rosanero che per gli azzurri, il 'derby delle due Sicilie' di domani sera, visto che il Napoli - nel corso della stagione - è riuscito a ritagliarsi uno spazio per la possibile realizzazione di progetti o traguardi perfino più ambiziosi del campionato (Champions, per esempio); ai rosanero, invece, è rimasto solo il miraggio di un piazzamento onorevole nella massima serie, dopo le eliminazioni da Europa League e Coppa Italia. Mutti lo ha detto nei giorni scorsi e lo ha ribadito oggi, in conferenza stampa, che domani ci sarà da soffrire per il Palermo. "Dovremo giocare in un certo modo, con lo stesso atteggiamento di Novara. In questi giorni abbiamo lavorato molto, purtroppo non ho potuto disporre della rosa al completo e il tempo non era tantissimo. Ho puntato sul modo di stare in campo, ma senza caricare troppo dal punto di vista atletico. L'impegno con il Napoli era immediato e non avremmo potuto fare tantissimo". Il tecnico ha convocato i due nuovi arrivati, Mehmeti e Vasquez, con quest'ultimo che rischia di finire in campo al posto dello squalificato Ilicic. Una bella vetrina per il fantasista argentino, che è nato e cresciuto nella stessa città di Pastore (Cordoba) e già questo basta per alimentare i sogni di gloria della tifoseria rosanero. "Vasquez è disponibile, ma ancora non ho deciso quale modulo adottare - spiega Mutti -. Abbiamo almeno un paio di soluzioni, vedremo qual è la più idonea: dobbiamo pensare soprattutto a contrastare i nostri avversari in modo efficace". Il che fa pensare a un Palermo da combattimento, che corre e fa correre il pallone, contro una squadra che va a mille e che deve sopperire all'assenza di Lavezzi. Notizia riportata: http://www.repubblica.it

Enrique: «De Rossi non si muove» Domenica la sfida contro il Chievo

ROMA - «De Rossi non si muove, né a gennaio né a giugno». Parola di Luis Enrique, che alla vigilia della gara col Chievo (domenica, ore 15, allo stadio Olimpico) non può sottrarsi alle immancabili domande sulla questione che a Roma tiene banco ormai da mesi, e cioè il rinnovo del contratto di Capitan Futuro. DANIELE RESTA - «E’ il mio pensiero - chiarisce subito Luis Enrique - ma per me Daniele rimarrà alla Roma. Non ho nessun dubbio anche se non ne ho parlato con la dirigenza. Il suo è un contratto che doveva essere rinnovato tantissimo tempo fa. La sua è una bella storia perché è romano e romanista, anche se ci sono tanti calciatori che non pensano solamente ai soldi. Lo vedo sereno, i compagni scherzano su questa cosa del contratto. Via a gennaio? Mi sento di escluderlo». SFOLTIRE LA ROSA - Per un De Rossi che, secondo Luis Enrique, resta, ci sono altri giocatori che vanno. Se prima non ci sarà qualche altra cessione non arriverà nemmeno un rinforzo in attacco, dopo l’infortunio di Osvaldo. «Non ho chiesto nessun attaccante alla società, ci sono tanti giocatori bravi nella Primavera che possono crescere. Dispiace per Osvaldo, perché stava diventando un giocatore importante per la squadra. Se Borriello non fosse andato alla Juve non sarebbe cambiato molto, non era titolare nemmeno quando non ha giocato Osvaldo. L’obiettivo ora è ridurre ulteriormente l’organico. Chi preferisco tra Amauri e Quagliarella? Messi...». PIZARRO - Uno che potrebbe partire è David Pizarro. Il Pek in settimana è stato protagonista di un diverbio con l’allenatore prima di partire per il Cile a causa di gravi problemi familiari. Al suo ritorno potrebbe non essere più un calciatore giallorosso. «Per me è un calciatore della Roma, e come tutti deve rispettare alcune regole. Noi siamo come una famiglia e le regole vanno seguite. Ora è in Cile perché ha un problema personale che spero risolva il prima possibile». OCCHIO AL CHIEVO - Prima della sosta si è vista la migliore Roma della stagione, con il Chievo si dovrà proseguire su quella strada. «Prima della sosta stavamo vivendo il nostro momento migliore, ma la pausa ci è servita per guardarci alle spalle e fare un bilancio del nostro lavoro. La squadra l’ho trovata bene, tutti hanno fatto il lavoro che avevamo assegnato. Stiamo bene. Con il Chievo sarà una partita difficile, è una squadra organizzata e abile a sfruttare le ripartenze. Ci sarà un Olimpico con tanta gente, e dobbiamo fargli vedere qualcosa. La chiave giusta è allenarsi al meglio durante la settimana. I tanti infortuni? Il calcio è uno sport durissimo e i giocatori devono fare una vita quasi monacale e vivere ogni momento della loro vita in maniera professionale». PROBABILE FORMAZIONE - Vista l’assenza di Osvaldo, si dovrebbe ripartire dal tridente Totti-Lamela-Bojan, a meno che Luis Enrique non decida di schierare Pjanic alle spalle di due punte: in quel caso sarebbe Bojan a rischiare la panchina. In difesa ci sono da verificare le condizioni di Rosi, che è tornato ad allenarsi dopo due giorni di assenza a causa della febbre. LA PRIMA DI PALLOTTA - La gara col Chievo sarà anche la prima all’Olimpico di James Pallotta. L’imprenditore americano, socio forte della cordata proprietaria della Roma, è nella capitale da venerdì e ci rimarrà fino a metà della prossima settimana. Chissà se nel frattempo si sarà raggiunto l’accordo per il rinnovo di De Rossi.

Allegri: «Tevez? Sarà Pato il vero acquisto del Milan»

CARNAGO - Tevez? No, grazie. «Pato sta bene, sarà lui il vero acquisto di gennaio» ha detto Allegri presentando la difficile trasferta di domani (ore 15) a Bergamo contro l’Atalanta. Il «papero», quindi, è destinato a iniziare bene il nuovo anno perchè sarà preferito quasi certamente a Robinho nella squadra titolare che avrà l’obbligo di mantenere l primo posto in classifica. «Anche perchè - ha continuato Allegri - ho sentito il presidente Berlusconi per gli auguri di Natale ed era galvanizzato dal primato in campionato, mi ha chiesto di continuare così». In contemporanea, poco dopo le ore 14, atterrava a Malpensa l’ad Galliani proveniente da Rio de Janeiro. A proposito dell’intrigo-Tevez il numero 2 di via Turati ha così commentato: «E’ in corso una trattativa, aspettiamo la decisione del City. No, per Pato non c’è alcuna trattativa». CONTRATTO - Galliani ha deciso di andare direttamente a Milano senza passare da Milanello mentre si allenava la squadra. Potrebbe decidere di raggiungere in ritiro Allegri e i suoi giocatori questa sera a Bergamo, anche se già oggi farà il punto sulla situazione con Braida e, telefonicamente, con lo stesso Allegri per quanto riguarda il mercato. Il tecnico, fra l’altro, è in attesa di essere convocato dala società per la firma sul rinnovo del suo contratto che, però, tarda ad arrivare. «Io non ho problemi, non ne ho mai avuti - ha spiegato Allegri - perchè la mia intenzione è quella di restare, la società lo sa benissimo. Cosa manca? E’ una trattativa e come tale va affrontata. Galliani è un professore e sa come gestire queste situazioni, sa che questo è un momento delicato della stagione». MERCATO - Tevez non s’avvicina, ma Allegri non ha fretta anche perchè «per me in questo momento è importante recuperare i giocatori infortunati. A Bergamo dovremo affrontare un’emergenza quasi totale a centrocampo dove mi mancano ben 6 elementi. Rinforzi a gennaio? No, siamo già 29 non serve a niente mettere dentro altri giocatori». In pratica domani in campionato la coppia d’attacco Pato-Ibrahimovic sarà sorretta sulla trequarti da Emanuelson con Boateng spostato come mezz’ala destra, Van Bommel davanti alla difesa e Nocerino a sinistra. Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it

venerdì 6 gennaio 2012

UFFICIALE: Alfaro è un giocatore della Lazio

Dopo un mese di trattative sott’acqua, il direttore Tare ha chiuso per il primo acquisto del mercato di riparazione della Lazio: si tratta di Emiliano Alfaro, attaccante classe 1988 proveniente dal Liverpool Montevideo. Centravanti molto duttile, il giocatore può ricoprire diverse posizioni all’interno della zona d’attacco rendendosi dunque molto utile alla causa biancoceleste. Alfaro è stato acquistato in comproprietà con il Genoa (nonostante la smentita di Vincenzo D’Ippolito, procuratore del giocatore) e l’operazione è costata circa tre milioni di euro. “Per caratteristiche” afferma il suo procuratore “mi ricorda Baiano. E’ piccolo, ma dotato di una discreta forza e buona tecnica. Viene considerato un attaccante esterno, ma può agire anche da prima punta”. Lo sbarco in Italia di Alfaro, dunque, non può che complicare le cose per Libor Kozak, oramai ad un passo dalla cessione.
Notizia presa da :http://www.spaziocalcio.com

Napoli, è il gran giorno di Vargas: "Sono felice, spero di fare il massimo"

«Sono molto felice di vestire la maglia del Napoli. Ancora non ho scelto il numero, spero di fare il massimo»: queste le prime parole in italiano rilasciate da Eduardo Vargas, neo attaccante del Napoli che ieri sera è arrivato a Fiumicino accolto dal calore di centinaia di tifosi napoletani presenti allo scalo capitolino. Era Roma, ma sembrava di stare a Capodichino. Nulla, comunque, in confronto a quello che attende il cileno nei prossimi giorni. Oggi, nel pomeriggio, Vargas dovrebbe sostenere il suo primo allenamento agli ordini di Mazzarri quando la squadra scenderà in campo per la penultima seduta in vista della trasferta di domenica a Palermo. La presentazione del 22enne attaccante prelevato dall'Universidad de Chile, secondo quanto riportato da 'Sky Sport', dovrebbe invece avvenire nei primi giorni della prossima settimana quando il presidente De Laurentiis avrà fatto il suo ritorno a Napoli. Poi, giovedì 12, il San Paolo è pronto ad applaudire il suo nuovo pupillo in occasione del match di Coppa Italia contro il Cesena che dovrebbe segnare il debutto assoluto di Vargas con la maglia azzurra. Notizia riportata da: http://www3.lastampa.it

Calciomercato - Pizarro, prima in Cile poi alla Juventus

David Pizarro è ormai un corpo estraneo dall’ambiente-Roma: da tempo il cileno ha capito di andare leggermente indigesto all’allenatore Luis Enrique e ora niente e nessuno sarà in grado di fargli cambiare idea. L’ultimo episodio che ha visto coinvolto il Pek è abbastanza significativo: il centrocampista ha avuto un brusco scatto durante l’ultimo (e forse ultimo di sempre) allenamento con i propri compagni giallorossi e ha abbandonato la truppa, senza peraltro nemmeno avvertire l’allenatore. Il giorno dopo, altro scatto, dopo un breve colloquio con Luis Enrique, ma questa volta David prende l’aereo e si dirige in Cile, senza apparenti motivi. La Roma s’indigna, minaccia punizioni, ma poi arriva la spiegazione (“gravissimi problemi famigliari”) e il problema rientra. Il comunicato però non cancella il problema che esiste tra giocatore e società. Gli ultimi screzi dicono che, di fatto, Pizarro è fuori squadra: secondo gli accordi, il cileno dovrebbe far rientro in Italia tra una settimana. Allora potrebbe essere già un giocatore della Juventus. “Al momento non c’è ancora nulla – fa sapere il suo procuratore Beppe Bozzo – se ci sarà qualcosa di concreto, lo valuteremo”. Alla Juve serve un vice-Pirlo, Pizarro naturalmente sarebbe l’ideale e a costi relativamente ridotti. James Pallotta, 53enne imprenditore statunitense e azionista di maggioranza della Roma, ha raggiunto la Capitale. Il manager statunitense ha fatto tappa all’albergo De Roussie dove, intercettato dai cronisti, ha dichiarato: “Stiamo lavorando per il rinnovo di De Rossi, al momento non c’è nessuna novità. Se oggi lo incontrerò a Trigoria? Certo. Ed incontrerò anche gli altri giocatori“. Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Osvaldo , confermato lo stop di due mesi dopo l'infortunio in allenamento

ROMA - Giallorossi sempre più in difficoltà: la Roma ha comunicato «nella mattinata di venerdì l'attaccante Pablo Daniel Osvaldo è stato sottoposto a una ecografia che ha evidenziato una lesione muscolare di secondo grado del muscolo semitendinoso della coscia destra. La prognosi è di circa due mesi». Confermato due lo stop per almeno 4 settimane al calciatore, che si sta sottoponendo alle terapie di recupero dopo l'incidente occorso durante un allenamento lo scorso 4 gennaio. Adesso la squadra , già indebolita dalla cessione di Borriello alla Juve, potrebbe essere costretta a correre ai ripari sul mercato. L'INFORTUNIO - Il centravanti italo-argentino dovrà saltare non soltanto la gara con in Chievo di domenica pomeriggio, ma almeno una decina dei prossimi incontri. Dabiel si era fatto male nella parte finale dell'allenamento di mercoledì: il numero 9 si è accasciato a terra con un dolore alla coscia destra dopo aver smarcato in corsa il portiere romeno Lobont. Come aveva poggiato a terra il piede aveva sentito dolore dietro la gamba. Già allora si era intuito che l'infortunio non era di poco conto: i membri dello staff medico avevano utilizzato la barella elettrica per trasportarlo fuori dal campo, visto che il calciatore non ce la faceva a camminare. PROBLEMI IN ATTACCO - Ora Luis Enrique rischia di avere poche soluzioni nel reparto offensivo. Partito Borriello, e con Borini ancora non del tutto recuperato, in avanti restano Totti, Bojan e Lamela (che si è allenato regolarmente con il gruppo dopo l'uscita anticipata dal campo di martedì), a meno che l'allenatore spagnolo non decida di riproporre Pjanic (che giovedì alle 12.30 parlerà in conferenza stampa a Trigoria) nel ruolo di trequartista. DE ROSSI - Oltre ad Osvaldo, mercoledì anche De Rossi aveva lasciato prima l'allenamento. Il centrocampista sta seguendo un lavoro personalizzato con lo staff atletico: martedì ha svolto differenziato in campo, mercoledì tutto il lavoro tattico ma non ha partecipato alla partitella con il resto del gruppo. Notizia riportata da:http://roma.corriere.it

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