mercoledì 7 settembre 2011

Lazio, Cana salta trasferta Milano

(ANSA) - ROMA - Per l'esordio in campionato contro il Milan a San Siro, il tecnico della Lazio, Edy Reja, non potra' contare sul centrocampista albanese Lorik Cana. L'ex idolo dei tifosi del Marsiglia ha infatti riportato al termine dell'allenamento di ieri una ''lesione di primo grado a carico del muscolo retto femorale della coscia destra''. Lo ha annunciato il club biancoceleste sul proprio sito Internet, al termine degli esami strumentali eseguiti nella Clinica Paideia di Roma. Notizia riportata da: http://www.corriere.it

Calcio: Milan presenta nuovo centrocampo, ecco Aquilani-Nocerino

Milano, 7 set. - (Adnkronos) - Erano il 'Mister X' e l'affare 'Last Minute', ora sono i volti nuovi del centrocampo del Milan. Alberto Aquilani e Antonio Nocerino, presentati oggi dal club rossonero, sono pronti a conquistare sul campo la fiducia dei tifosi. "Sono al Milan da dieci giorni, sono arrivato in un club glorioso, uno dei piu' importanti al mondo. Adesso bisogna partire, con gli allenamenti, le partite, siamo carichi", le parole di Aquilani. "Chiunque vorrebbe far parte del Milan. Milanello e' incredibile, ti offre il cento per cento di tutto. Mi sono accorto in pochi giorni che questa e' davvero una grande famiglia", racconta l'ex giocatore di Liverpool e Juventus, che rifiuta paragoni con Andrea Pirlo, passato al club bianconero: "Sarebbe un paragone sbagliato, siamo diversi. Lui e' grandissimo ed essere accostato a lui e' per me motivo di orgoglio", ammette. Gli obiettivi? "Voglio vincere qualcosa di importante, il mio palmares non e' ricchissimo, inoltre nell'ultima stagione ho giocato 40 partite e ho raggiunto la continuita'. Voglio affermarmi e vivere la mia carriera qui", risponde. Poi, parlando della sua posizione in campo: "Alla Juve ho giocato un po' piu' arretrato, ma in un centrocampo a quattro a rombo posso fare il trequartista o la mezz'ala sinistra. Io mi sento una mezz'ala sinistra al cento per cento". Notizia riporta da: http://www.adnkronos.com

«Quando Moggi fece i complimenti a Collina»

TORINO, 6 settembre - "Collina, in un'intercettazione, afferma che dopo la partita contro la Fiorentina, Moggi lo fermò, abbassò il finestrino e gli fece i complimenti per la direzione di gara nel polemico pareggio per 3 a 3 tra Juventus e il club viola", sono le parole del Dott. Nicola Penta, consulente legale della difesa di Luciano Moggi al processo di Calciopoli raggiunto dai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione ‘Stile Juventus’. "Nonostante gli episodi negativi in quella partita Moggi fece i complimenti a Collina per il difficile arbitraggio. I dirigenti della Juventus non erano quelli che, come alcuni hanno raccontato, chiudevano gli arbitri negli spogliatoi", prosegue il Dott. Penta. "Siamo in prossimità dell’arringa difensiva e non posso svelare le cose che diremo il 27 settembre prossimo. La sentenza Santulli condanna, al punto 3, i dirigenti della Juve sanzionando le, così dette, cattive abitudini ma non era così. C’è una telefonata tra Collina e Bergamo, dopo Juventus-Fiorentina 3 a 3 che lo dimostra. In una delle partite indagate, i bianconeri si trovarono 3 volte in svantaggio, ma riescono a recuperare": questa la rivelazione del Dott. Penta che fa riferimento al presunto gol-fantasma di Cannavaro di cui anche le immagini tv non hanno sciolto i dubbi. Notizia riportata da: http://www.tuttosport.com
Dopo un agosto dominato dal dualismo divenuto rivalità tra il capitano della Roma, Francesco Totti, e il nuovo tecnico Luis Enrique sembrerebbe arrivata l’ora della tregua. La stella giallorossa aveva assistito alle polemiche e ai veleni senza intervenire e lasciando che la querelle fosse più mediatica che reale. Infatti non aveva ancora rilasciato dichiarazioni dopo la famosa sostituzione nei preliminari di Europa League. Invece oggi, a pochi giorni dall’esordio in campionato della squadra, il numero 10 romanista si è espresso attraverso il suo blog IL MESSAGGIO DI TOTTI. “Finalmente la rosa è al completo col rientro dei nazionali e potremo iniziare a giocare. Avremo tanti calciatori nuovi e tutti quanti noi dovremo stringerci attorno al nuovo allenatore, alla squadra e alla società per partire nella maniera migliore”. Con queste parole Totti cancella o perlomeno sgonfia la frattura creatasi tra lui e Luis Enrique sbandierando a gran voce il sostegno che il tecnico asturiano deve ricevere da tutto l’ambiente. E questo perchè “domenica ha inizio un nuovo campionato (…) e come sempre ho fatto mi auguro che quest’annata sportiva regali grandi soddisfazioni ai tifosi” scrive ancora il capitano. Totti vuole pure sottolineare come la sua fede giallorossa sia al di sopra di tutto dicendo che bisognerà essere coesi “con un unico obiettivo, la Roma, di cui proprio io sono il primo tifoso”. E proprio ai tifosi rivolge un invito particolare esortandoli a partecipare attivamente all’avventura della nuova stagione: “vi aspettiamo tutti allo stadio per sostenerci come avete sempre fatto, e sono certo che riusciremo a farvi gioire”. L’attaccante della Roma vorrebbe cominciare a far gioire i supporters proprio da domenica prossima contro il Cagliari, squadra da non sottovalutare anche perchè ”lo scorso anno all’Olimpico Ficcadenti ci mise in difficoltà con il Cesena.” Totti conclude il testo con uno slogan molto significativo che riassume tutti i concetti, inclusa la ricucitura col tecnico, che voleva esprimere nel messaggio: < em>“dovremo concentrarci al massimo: uniti per la Roma”. Notizia riportata da: http://www.ilpallonaro.com

Del Piero, 4 stadi in 18 anni "Ma questo è rivoluzionario"

"Comunale, vecchio Delle Alpi, Olimpico e il nuovo stadio: quattro stadi in 18 anni. E' probabilmente il record più imbattibile di tutti, quindi simpatico, ma meraviglioso allo stesso tempo, perché ho potuto assaporare in quattro stadi, lo farò nel quarto tra poco, emozioni che nel tempo sono cambiate, ma hanno sempre dei punti di riferimento molto fermi". A parlare a Sky è il testimone per eccellenza: il capitano della Juventus Alessandro Del Piero, in vista dell'inaugurazione del nuovo stadio della società bianconera, in programma domani sera. STADI E LEGGENDE — "Soprattutto, ho potuto calcare dei campi che hanno visto giocare tantissimi grandi giocatori quindi, trarre energia da quello, è bellissimo", racconta il fucoriclasse. "Quando tre anni fa John Elkann mi ha dato il pallone, che a sua volta gli era stato regalato dall'Avvocato, pensavo che l'avrei riconsegnato nel nuovo stadio, da giocatore? Ci speravo, in quel momento lo conservavo con orgoglio, ma sapevo che era un passamano". Spiega Del Piero: "Che effetto mi fa rispetto al vecchio Delle Alpi, che è lo stadio dove ho vinto e segnato di più? Si tratta di un piacevole trait d'union, tra quello che è stato il Delle Alpi, uno stadio comunque vincente, molto vincente, per me e per la Juventus, e questo, che ci auguriamo abbia gli stessi successi, se non di più". ANNO VINCENTE — L'impatto con la nuova struttura è emozionante. I primi posti sono infatti a 7 metri dal campo. "E' una rivoluzione culturale, sicuramente, è una rivoluzione del mondo calcistico, è un passo delicato, importante, coraggioso. Partirei da queste tre cose, per far sì che diventi una normale attualità per il calcio e gli stadi italiani. Ho preparato una maglietta per celebrare l'evento dei quattro stadi - rivela Del Piero - sarà una maglietta simpatica che regalerò ad amici, parenti, a chi in questi anni mi ha accompagnato in questi quattro stadi. Come immagino il mio ultimo anno alla Juventus? Vincente, non vedo alternative". IN TV — Collegamento su Sky a partire dalle 19 con un ampio prepartita, poi cerimonia inaugurale dalle 20 e alle 21.30 il fischio d'inizio di Juve-Notts County. La cerimonia di inaugurazione sarà trasmessa integralmente su Cielo (canale 126 di Sky; canale 26 Digitale Terrestre Free) a partire dalle 21. Gasport Notizia riportata da: v

martedì 6 settembre 2011

Pescara, Zeman non la manda giu': "In B arbitri non all'altezza"

Pescara, Zeman non la manda giu': "In B arbitri non all'altezza". Adriatici "maltrattati" a Modena dall'inguardabile esordiente Viti: "Sono prevenuto? E' il campo che parla - ha detto il boemo ancora infuriato a due giorni dal ko del Braglia -. Credo che tutti abbiano visto quello che e' accaduto. Gli arbitri possono sbagliare, cosi' come i giocatori, ma quando gli errori sono solo da una parte, il discorso cambia". Qualcuno potrebbe pensare che la sua indole di strenuo oppositore del sistema lo renda un bersaglio scontato delle giacchette nere: "Non dico questo - smentisce -. Giudico pero' i fatti e quello che succede in campo. L'anno scorso a Foggia di cose strane ne sono successe diverse". Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Under, spettacolo in Ungheria Si vola con Gabbiadini: 3-0

A cosa serve un anno di amichevoli? Beh, ad arrivare preparati agli impegni ufficiali. La Under 21 di Ciro Ferrara debutta nell'inseguimento all'Europeo 2013 con una bella prestazione in Ungheria: dopo un anno di test gli azzurrini vincono al primo impegno vero, con una doppietta di Gabbiadini e un gol di Borini, bottino quasi misero per la quantità di occasioni create, specie nel primo tempo. UNGHERESI CANCELLATI — Nonostante l'assenza del faro Fabbrini e la scelta di Ferrara di rinunciare a D'Alessandro (fin qui ala destra titolare, mandato in tribuna) e a Paloschi, sostituito alla grande dall'atalantino Gabbiadini, si vede subito che questa Under ha gioco e chimica rodati. Prende subito possesso del pallone, si dimentica delle presunta miglior forma degli ungheresi (il campionato è già alla settima giornata), imbriglia il pennellone Futacs e non soffre il rifinitore Gosztonyi. Il 4-4-2 di Ferrara vede costanti sovrapposizioni degli esterni, e soprattutto costruisce tantissime occasioni grazie alla buona intesa fra Borini e Gabbiadini. Il limite, per 45 minuti, è la mira sotto porta, visto che l'atalantino si mangia un paio di gol, mentre Borini è fermato dall'incrocio dei pali. Poi ci pensa Gulacsi, portiere di proprietà del Liverpool, ora in prestito all'Hull, a dire di no ai nostri. I GOL — Il fortino resiste fino a inizio ripresa, quando Santon spezza in due la difesa partendo da destra e convergendo al centro fino al limite: da lì pesca il "nuovo" Florenzi in area a sinistra che piazza il cross morbido per la testa di Gabbiadini. Quest'ultimo poi porterà a sei i suoi centri durante la gestione Ferrara con un tiro secco da limite dopo una ribattuta corta della difesa al 21'. Al 37' arriva la sentenza in contropiede, con Destro lanciato in contropiede, che vince il "contrasto" col portiere e serve al romanista Borini una pala solo da spingere dentro. TUTTI PROMOSSI — Primi tre punti nel girone quindi per gli azzurri, che ora tornerà in campo ad ottobre in Liechtenstein. E soprattutto segnali positivi per Ferrara: il portiere Pinsoglio ha dovuto compiere un solo vero intervento, ben protetto da Caldirola e Capuano, mentre Santon e Crescenzi hanno scorrazzato lungo la rispettiva fascia. In mezzo promossi gli esterni Saponara e Florenzi, mentre i centrali Marrone e Rossi hanno fatto diga e gestito bene il gioco. Davanti, considerato che Destro è letale nei pochi minuti giocati, che Paloschi entra solo nel finale e che Macheda è addirittura a casa, c'è parecchio materiale. Valerio Clari Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Italia, la sera della verità

Se davvero questa sera allo stadio di Firenze ci saranno 15 mila persone, io mi accontento: è tanta roba. Ma purtroppo della Nazionale ci si ricorda solo nelle occasioni importanti, io vorrei più calore attorno all'Italia e che tutti si ricordassero che hanno indosso la maglia azzurra". Parole di Cesare Prandelli, a poche ore dalla partita con la Slovenia, che può qualificare matematicamente l'Italia agli Europei del 2012. balotelli — Poi il c.t. approfondisce parla di Balotelli: "Con lui c'è stato un confronto costruttivo, ora tutti aspettano il suo salto. Più buono, più ingenuo e più immaturo? Mario è un buono, l'ingenuità fa parte dei suoi anni". progetto e altro — Prandelli ha poi ribadito la fiducia nel suo progetto "Sono certo che riusciremmo a conciliare gioco e risultati perché lo vogliono i ragazzi: vincerò questa scommessa" e affrontato argomenti extra Nazionale. "Ho avuto la fortuna di allenare per un paio di mesi Totti. La situazione ora è molto delicata, ma in quei mesi ho capito che lui ha la Roma nel cuore: non è un giocatore pigro né distaccato". Poi la crisi economica. "Sono preoccupato, ovviamente, siamo in un tunnel. Dal nostro osservatorio privilegiato dobbiamo guardare chi sta peggio di noi, perché noi abbiamo la fortuna che con il nostro lavoro possiamo distrarci dai problemi e dalle preoccupazioni". Gasport Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Calcio: Socrates ricoverato in ospedale in gravi condizioni

(Teleborsa) - Roma, 6 set - Sono gravi le condizioni di salute dell'ex calciatore brasiliano Socrates. L'ex capitano della squadra carioca è stato nuovamente ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Albert Einstein di San Paolo per un'emorragia allo stomaco. A darne notizia i media locali che riferiscono che Socrates, 57 anni era già stato in ospedale con la stessa diagnosi solo dieci giorni fa. Mito del Corinthians, la squadra di San Paolo, Socrates e' stato il capitano della nazionale brasiliana ai Mondiali del 1982 e del 1986. Italia, ha vestito la maglia della Fiorentina.

Juventus Stadium alza il sipario, giovedì inaugurazione

(Teleborsa) - Roma, 6 set - E' stato presentato oggi, come da copione, lo Juventus Stadium, che verrà inaugurato giovedì prossimo. Il nuovo stadio futuristico di Torino aprirà i battenti al club bianco-nero con una partita amichevole. Lo Stadio, per il quale si stanno ultimando gli ultimi dettagli, insegna compresa, è stato presentato oggi dal suo direttore Francesco Gianello, accompagnato dal direttore commerciale Francesco Calvo e dal Presidente di K-events Marco Balich. Le novità riguardano la conformazione, che privilegia l'avvicinamento delle tribune in luogo delle curve, ed il sofisticato sistema di sicurezza di cui è dotato il nuovo stadio. Inoltre, lo stadio diventa un vero e proprio ambiente di svago, con molteplici aree di ristori e zone dedicate all'ospitalità dei tifosi. Una concezione tutta britannica, che vota questo spazio allo sport ed al tempo libero. Ma lo Juventus Stadium è anche il trionfo del Made in Italy, con alcune delle più note firme tricolore. Gli interni sono stati curati da Pininfarina, mentre l'esterno è stato disegnato da Giugiaro. L'investimento per il nuovo stadio è stimato in circa 105 milioni di euro, mentre i posti a sedere si contano in 41 mila.

lunedì 5 settembre 2011

Balotelli stella in carcere. Ai detenuti: «Non mollate»

FIRENZE, 5 settembre - Racconta la già lunga aneddotica di "balotellate" che un giorno SuperMario si tolse lo sfizio di entrare con la sua auto in un carcere femminile, con una candida spiegazione: «Volevo vedere come era». A distanza di qualche tempo, il giovane attaccante dell'Italia ha soddisfatto definitivamente la sua curiosità. E si è scoperto superstar anche tra i 200 detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano, nella giornata particolare della prima visita di una delegazione azzurra a un istituto di detenzione. Pochi minuti per ribaltare il mondo, e mettere al centro dell'attenzione chi è dentro a scontare i propri errori, invece di chi sta fuori a giocare. «Mi hanno chiesto di venire, ho accettato subito, per me è un esperienza e un onore. Quel che vi dico è non mollate, tutti hanno un'occasione nella vita», il messaggio di Balotelli. Breve e intenso, il piccolo bagno di folla tra tifosi particolari ha trasformato per una volta persino Prandelli e Buffon in comparse di pregio. Applausi per tutti e tre, certo, e ancor prima per Gigi Riva, che col viola Gamberini aveva intrattenuto i detenuti con domande e risposte in attesa della fine dell'allenamento e dell'arrivo del trio («mandateci i giocatori del Calcioscommesse», la provocazione di un carcerato, «io con quelle cose non ho nulla a che fare», la risposta di Riva). LE RICHIESTE DEI DETENUTI - Poi, una volta giunti il ct e il capitano della Nazionale, il loro è stato un cameo di lusso di fronte all'entusiasmo scatenato dall'attaccante "coloured", l'unico alla prima esperienza assoluta del genere. Abbracci, richieste di autografi, un vero e proprio assalto prima di salire sul palco della sala cinema. «Torna in Italia», gridava qualcuno a Balotelli; lui, a una delle 15 detenute, africana anche lei, che chiedeva come facesse a reggere la pressione dei media replicava col sorriso: «Sono stato un po' all'Inter, poi non ce l'ho più fatta e sono andato all'estero...». Per un quarto d'ora, insomma, i detenuti hanno messo da parte problemi e dolori. Quelli esposti con lunghe lamentele sulle condizioni di vita in un'ora a tratti anche tesa con Riva e Oreste Cacurri, direttore di un carcere costruito nell'83 per 350 persone e ora affollato di mille condannati per ogni tipo di reato, esclusi quelli di mafia e pedofilia. Al 70% africani, tra i 200 fortunati che hanno inneggiato alla battaglia di Pannella e ottenuto la promessa del rifacimento del campo di calcio, uno ha alzato il dito: «Sono il cugino di Christian Maggio, posso chiedervi di salutarlo?». Istanza accolta. L'OCCASIONE DELLA VITA - Ancor più in secondo piano, d'altra parte, sono passati i piccoli problemi azzurri. A cominciare dal caso Balotelli: «Mario, è vero che vai in campo con l'Ipad?», la prima domanda rivoltagli. «In riscaldamento, non in panchina», ha replicato col sorriso il giocatore. Tra lui e Prandelli è apparsa evidente l'intesa, anche se ieri il ct gli ha lanciato chiaro il messaggio: cerca di evitare atteggiamenti di finta indolenza, dacci sotto perché il futuro è tuo. «Gigi, diglielo tu che ci hai messo due anni per diventar titolare...», l'ironia sottovoce del ct a Buffon che raccontava del suo curriculum azzurro, prima di consigliare a un detenuto depresso di «prendere coscienza che è una malattia, non avere paura delle tue fragilità, e capire che se vuoi la sconfiggi». Ma quel quarto d'ora è volato via a parlare quasi solo di calcio, in un entusiasmo difficile da contenere anche per le guardie carcerarie. «I giovani? Mario è un esempio - ha chiuso Prandelli - ha 21 anni. Dipende molto da lui». A suo modo, anche Balotelli ha l'occasione della vita. Notizia riportata da: http://www.tuttosport.com

Calcio: Contratto, Lega e Aic hanno firmato

Roma, 5 set. - (Adnkronos) - La Lega calcio di Serie A e Assocaciatori hanno firmato il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori. La firma e' stata apposta nella sede della Federcalcio da Maurizio Beretta per la Lega di A e da Damiano Tommasi per l'Aic. Il campionato di serie A, la cui prima giornata e' stata rinviata per lo sciopero dei calciatori, comincera' quindi venerdi' sera con l'anticipo del secondo turno Milan-Lazio. Notizia riportata da: http://www.adnkronos.com

domenica 4 settembre 2011

Napoli, è febbre Champions. Onda azzurra in Inghilterra

NAPOLI, 4 settembre - We are in the champions: e adesso che sta per scattare l’ora X, vogliono esserci tutti, ma proprio tutti quelli che possono, nessuno escluso. Manchester City-Na­poli è ormai nel cono di luce, però nella testa c’è già da un pezzo, da quando il centralino di Castelvoltur­no è andato in tilt, da quando le agenzie di viag­gio sono state prese d’assalto, da quando la do­manda è sorta immediata, pra­ticamente nel momento del sorteggio: quan­ti saranno? L’onda anomala in realtà è normalissima e in quella massa travolgente che s’è messa in moto ormai da un bel po’, c’è la Napoli di sem­pre: quella che andò a Liver­pool o anche a Bucarest, quel­la che andò a far visita al Vil­lareal o quella che si spinse sino a Boras, in Svezia, persi­no per i preliminari contro l’Elfsborg, nell’agosto scorso. E’ una febbre che pervade, un virus che impazzisce e che non ha soluzioni terapeutiche, perché quello è lo stadio, quello è il settore riservato e quelli sono i biglietti, duemi-l­asettecento per la precisione, un terzo di quanto - per dedu­zione - ne servirebbero per placare la fame di Champions League d’una città che non aspetta altro. CONTATTI - La lunghissima vi­gilia è (ovviamente) comin­ciata e i rapporti con i club so­no stati avviati sin da Monte­carlo: all’Etihad Stadium, quarantottomila posti, ne han­no conservato uno spicchio per i tifosi partenopei, ma ol­tre quel tetto è complicato spin­gersi, perché pure Mancini ed i suoi figliocci godono di gran seguito e la son­tuosa campagna di rafforzamento della squadra ha fatto lievitare l’interesse di fans che avvertono di essere al centro di una favola calci­stica da assaporare intera­mente. La missione «impossi­bile » di strappare qualche seggiolino in più è già stata in­serita tra le avances priorita­rie da presentare al Manche­ster City ma le difficoltà sono intuibili e il tetto stabilito sembra - allo stato - invalica­bile. Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it

Lazio, l'arma in più per Reja si chiama Miroslav Klose

ROMA, 4 settembre - Il grillo parlante è Pa­squalino Foggia: le cose di Roma, della Lazio, dell’ambiente bian­coceleste le sa bene, lui. E quan­do ieri a Radio Manà Manà gli hanno chiesto - dal nuovo osser­vatorio di Bogliasco - che ne pen­sasse dell’addio di Zarate ha cen­trato il problema: «Reja s’è fatto carico di una grande responsabi­lità, mandare via uno come Mau­rito non è semplice. La scelta di cedere Zarate è stata della so­cietà e dell’allenatore. Mauro li­tigava con i compagni e non era ben visto dallo spogliatoio? Sono tutte cavolate. Tutti gli volevano bene, è un ragazzo serio e io ave­vo un ottimo rapporto con lui. La Lazio perde tanto senza di lui. Il rapporto di Zarate con Reja? Si è già detto tutto anche se ora per il mister non è semplice. Klose, però, è un giocatore vero, ma per me il più forte di tutti rimane Rocchi. Davanti sono messi mol­to bene». CHE RISCHIO - Centrato il pro­blema e la risorsa per risolverlo: Edy Reja comincia questo cam­pionato con un fardello pesante, con una certa solitudine. Perché lo stadio, da quando - 53 gare e 90 punti fa, una media di 1,7 a partita: roba da Champions - l’al­lenatore nato nel Regno d’Italia 66 anni fa ha cominciato a guida­re la Lazio, ha sempre amoreg­giato con Maurito e fischiato spesso e volentieri con l’allenato­re. Qualche settimana fa lo stri­scione della curva nord a soste­gno, dopo fischi agostani: ma l’i­dea di Zarate lontano da Formel­lo non era ancora un progetto, men che meno una realtà a stri­sce nerazzurre. LA SOLUZIONE - La solitudine di Reja può divenire un problema, forse l’unico vero problema per una squadra che s’è rafforzata soprattutto in attacco con Cissè, Klose e il recupero di Rocchi. Ma tra i nuovi il compagno di viaggio ideale per alleviare quella solitu­dine che allo stadio Olimpico sarà sentita in modo particolare ce l’ha: Miroslav Klose. Un altro gol (e un assist) in Nazionale, per il polacco di Germania: rete nu­mero 62 con la maglia dei bian­chi, inseguimento che prosegue al mito di Gerd Muller (68 gol in 62 presenze). La rete all’Austria (e martedì proverà a replicare contro la Turchia), con palla sfio­rata su tiro di Ozil, apre la go­leada, ma soprattutto fa da gero­vital a Klose. Coi suoi gol, con gli assist ( specialità scoperta a For­mello, ma bagaglio essenziale per questo "Inzaghi" tedesco molto più altruista) può far di­menticare l’addio di Zarate, che ieri per voce del suo amico- pig­maglione, Luis Ruzzi, ha fatto sapere che «se fosse stato per lui, sarebbe rimasto a vita in bianco­celeste». Notizia riporta da: http://www.tuttosport.com

"Difesa impenetrabile Nesta e Cannavaro lontani"

FIRENZE - Lo striminzito 1-0 con cui l'Italia ha archiviato la pratica Far Oer compiendo di fatto un ulteriore passo avanti verso le qualificazione agli Europei del 2012, non hanno scoraggiato la compagine azzurra rientrata in Italia per preparare al meglio l'impegno con la Slovenia, che potrebbe dare agli uomini di Prandelli la matematica certezza della rassegna continentale. Ne è consapevole Andrea Ranocchia, 23 anni e destinato a diventare una colonna della nazionale futura. "Volevamo arrivare alla qualificazione il prima possibile e siamo sulla buona strada - attacca Ranocchia - Per l'incontro con la Slovenia saremo quindi caricati al punto giusto. Sicuramente i nostri avversari verranno qua per vincere. Finora stiamo facendo molto bene, fa piacere aver subito un solo gol, ma per arrivare alla difesa dei Nesta, dei Cannavaro e dei Materazzi ci vorrà tempo - spiega il nerazzurro - ma siamo giovani e possiamo migliorare. In questo ricambio generazionale ci sono passate tutte le squadre". DIFESA IMPENETRABILE - "Per l'incontro con la Slovenia saremo quindi caricati al punto giusto - afferma Ranocchia -. Sicuramente i nostri avversari verranno qua per vincere. Sì, certamente troveremo più spazi di gioco rispetto al match con le Far Oer quando abbiamo trovato una squadra tutta ammucchiata dietro. Da parte nostra, dovremo mettere in mostra dei miglioramenti ed esprimere un gioco più ordinato e più veloce". A giudizio del difensore nerazzurro è il CT Cesare Prandelli una delle chiavi di questo cammino finora trionfale dell'Italia nel girone di qualificazione. "Prandelli ti insegna sempre ad avere certi valori sia dentro che fuori dal campo - continua Ranocchia - e questo è importantissimo perché noi rappresentiamo l'Italia e quindi dobbiamo dare il buon esempio. Personalmente mi ha insegnato l'ordine, inteso sia dal punto di vista tattico che da quello della disciplina mentale, sia negli allenamenti che nelle partite". IL BARCA E' L'ESEMPIO - Un ordine che sta dando buoni frutti soprattutto sul piano difensivo, dove l'Italia in sette gara è apparsa letteralmente una saracinesca per gli attaccanti avversari. "Da parte mia non ho difficoltà ad adattarmi alla difesa a 4 dell'Italia rispetto alla difesa 3 che viene applicata all'Inter. Come difesa qui in Nazionale siamo molto uniti". Unicità che sembra far rima con identità. Se sabato Prandelli aveva chiarito sui paragoni con il Barcellona, anche Ranocchia si schiera con il pensiero del tecnico ma non può esimersi dall'ammirare il gioco dei blaugrana. "E' bello vedere giocare il Barca - ammette - molte squadre in Europa si ispirano al loro modello. Credo che siano unici se pensiamo che i tre finalisti dell'ultimo Pallone d'Oro era tutti giocatori del Barcellona. Sì, credo che il loro sia un modello esportabile, ma per raggiungerlo dobbiamo partire dai vivai e dalle squadre giovanili, cosa che in Italia ancora non avviene". CASSANI E IL POSTO DA TITOLARE - Chi spera di scendere in campo contro la Slovenia è Mattia Cassani. "Far parte di questa partita sicuramente è una grande emozione, anche perché esordirò davanti al mio nuovo pubblico. Spero di scendere in campo, di fare un'ottima prestazione, per la nazionale e per farmi apprezzare dai miei nuovi tifosi". Il ballottaggio per una maglia da titolare contro la Slovenia sarà con Christian Maggio. "La sana concorrenza fa bene - ha aggiunto Cassani - Abbiamo caratteristiche differenti con Maggio ed il mister a seconda delle partite deciderà chi impiegare. Nella partita contro la Germania stavo facendo bene, era un test probante, visto l'importanza dell'avversario, mi sono fatto male al flessore della coscia e, anche non volendo, l'ho pagato nel club ed in Nazionale perché poi chi è subentrato, Maggio in questo caso, ha conquistato il mister. L'importante comunque è far parte di questo progetto, esserne parte integrante". EQUILIBRIO NEL GIOCO - La partita contro le Far Oer se da una parte ha lasciato di positivo il risultato, dall'altro ha dato segnali negativi sul gioco. "Abbiamo avuto contro le Far Oer un buonissimo approccio per i primi quindici-venti minuti, fino al gol - ha sottolineato il laterale destro di Borgomanero - Poi come ha detto il mister abbiamo fatto tanto possesso, un po' sterile, finalizzato a sé stesso e non alla finalizzazione e alla conclusione. I nostri due esterni secondo me hanno bene, sicuramente abbiamo cercato molto la percussione centrale, ma loro si sono chiusi bene ed era difficile penetrare. Prendiamo pochi gol, questo è positivo ed è così che si costruiscono grandi successi, dimostrando ciò anche contro grandi nazionali. Siamo una squadra votata all'equilibrio pur con la partecipazione dei vari singoli. Contro la Slovenia dovremmo avere un buon approccio e non foga di dover chiudere la qualificazione a tutti i costi qui". Notizia riportata da: http://www.repubblica.it

Cassani: «Spero di poter giocare a Firenze»

FIRENZE, 4 settembre - Il difensore Mattia Cassani non ha ancora disputato una gara ufficiale con la maglia della Fiorentina, ma martedì prossimo potrebbe giocare subito titolare nell'Italia di Prandelli al Franchi di Firenze, lo stadio del suo nuovo pubblico. Lui ci crede: «Spero di essere titolare martedì contro la Slovenia. Sarà una grande emozione esordire davanti al mio nuovo pubblico, benchè con la maglia azzurra. Spero di giocare e di fare una grande prestazione per l'Italia e di farmi apprezzare dai miei nuovi tifosi». «Contro la Slovenia dovremo giocare con il giusto approccio. Non bisognerà farsi prendere dalla foga di chiudere il discorso qualificazione contro di loro», dice Cassani. Quanto alla rivalità con Maggio, afferma il neo-acquisto della Fiorentina, «la sana concorrenza fa bene a tutti. Il mister sceglierà in base all'avversario, anche perchè abbiamo caratteristiche differenti». Cassani è difensore in un'Italia che ha subito un solo gol finora nelle qualificazioni all'Europeo 2012. «È un dato di fatto - osserva il neo-acquisto della Fiorentina -. Su queste basi si costruiscono grandi successi. Siamo una squadra votata all'equilibrio, quello che ci chiede il mister». Sul rendimento contro le Far Oer, aggiunge: «Prandelli si aspettava di più dagli esterni? Si sono comportati bene, anche perchè cercavamo soprattutto le percussioni centrali. Forse dovevamo sfruttare meglio qualche tiro dalla lunga distanza». Si gioca a Firenze e Cassani valuta anche la sua nuova squadra in vista del campionato di A. «Aver tenuto giocatori come Gilardino, Montolivo e Vargas è una cosa molto importante - afferma -. Sono valore aggiunto perchè sono grandi giocatori e non saranno mai un problema. I casi Gilardino e Montolivo? Di qualcosa abbiamo parlato ma chiuso il mercato la testa sarà alla Fiorentina e al campo». E ancora, su Jovetic: «Ho fatto con lui un paio di allenamenti: da come gioca il pallone è veramente un fenomeno». Poi rivela che «a giugno ero vicino alla Lazio, ma poi ho scelto la Fiorentina».

Cadono Pescara e Sassuolo Il Brescia va ed è super Samp

Nel secondo anticipo della terza giornata il Brescia piega l'Empoli per 2-1 confermando il suo buon avvio di campionato. Nel pomeriggio le altre partite, stasera il posticipo tra Toro e Varese. BRESCIA-EMPOLI 2-1 — . "Quando nasce un amore", cantava Anna Oxa. A Brescia l'amore è rinato. Tra la squadra e il pubblico. Il merito è di Giuseppe Scienza e dei suoi ragazzi che, dopo il Vicenza, annichiliscono in casa anche l'Empoli con la stessa formula. Due reti, una nel primo tempo e una nel secondo, sempre a opera del tandem offensivo Jonathas-Feczesin. Almeno per un'ora, Brescia primo da solo in testa alla classifica. Non male, per un gruppo smantellato dal mercato dopo la retrocessione del maggio scorso. La Scienza band gioca a calcio. Tocchi di prima, tanta qualità anche se la difesa, senza Zoboli, trema all'8' quando Tavano viene fermato in uscita da Leali. L'Empoli cresce attorno al quarto d'ora, una punizione dell'ex Livorno termina fuori di poco ma i padroni di casa passano al 18': Jonathas si procura un rigore per fallo (ingenuo) di Tonelli e lo trasforma. Timida reazione dei toscani, il Brescia cresce trascinato da un Juan Antonio in giornata di grazia. L'argentino pesca Jonathas al 31' (fuori di testa), sfiora il 2-0 al 34'. Poi perde un pallone a centrocampo e innesca il contropiede di Tavano, che tuttavia calcia fuori da buona posizione. Sempre lui, Juan Antonio, nella ripresa decide di chiudere la questione dopo 8 minuti. L'ex del River Plate parte dalla trequarti, semina avversari come birilli e serve al centro Feczesin per il più facile degli appoggi in rete. La gara sembra chiudersi qui, invece si riapre all'improvviso nel finale. Magli, difensore classe 91 all'esordio da titolare, ha un violento scontro aereo con Cesaretti e ha la peggio: deve uscire, entra a freddo Zoboli e l'Empoli ne approfitta subito con Tavano. I cinque minuti di recupero sono lunghissimi, Leali almeno in due circostanze trema ma al triplice fischio è legittima l'esultanza del Rigamonti. Il pubblico bresciano ritrova la testa, soprattutto ritrova una squadra. Fatta di ragazzi con tanto entusiasmo. In tempi di crisi, non è poco. (Luca Bertelli) ASCOLI-VICENZA 1-1 — Primo punto per il Vicenza che ferma la rincorsa dell’Ascoli ancora sotto quota zero a causa della penalizzazione. Risultato giusto in un match condizionato dal caldo afoso. Nell’Ascoli manca il camerunese Parfait, impegnato con la nazionale. In campo fin dall’inizio Beretta, panchina per gli ultimi arrivati, Boniperti, Vitiello e Tamburini. Nel Vicenza Baldini piazza Misuraca alle spalle di Abbruscato e Alemao; esordio in difesa di Augustyn. La partita stenta a decollare; molti errori da una parte e dall’altra con entrambe le squadre che faticano a trovare spazi nella metà campo avversaria. Nei primi venti minuti il Vicenza reclama per un fallo di mano in area ascolana di Ciofani (12’) giudicato involontario e al 20’ finisce alto un colpo di testa di Augustyn. Guadagna metri l’Ascoli, ma a segnare è il Vicenza. Al 36’ Misuraca sulla destra supera facilmente Ciofani, cross sottoporta dove Abbruscato, in sospetto fuorigioco, insacca. Reazione rabbiosa dell’Ascoli e parata spettacolo di Frison al 39’ su colpo di testa di Beretta a botta sicura. Squadre al riposo con i biancorossi in vantaggio per 1-0 e ripresa che si apre con Romeo al posto di Beretta. Ed è proprio il nuovo entrato a pareggiare al 5’ su calcio di rigore concesso per un netto fallo di mano in area vicentina di Paro. L’1-1 galvanizza i padroni di casa ora più incisivi. Romeo mette di testa al lato all’11’ un cross di Papa Waigo, più intraprendente che nella prima frazione. Stessi protagonisti e stesso esito al 17’. Nel frattempo Baldini aveva messo in campo Paolucci per Alemao e Castori Vitiello per Pederzoli. Abbruscato al 32’ grazia l’Ascoli mettendo incredibilmente al lato solo davanti a Guarna. Il caldo taglia le gambe alle due squadre che non riescono più ad affondare. Finisce 1-1. (Peppe Ercoli) BARI-ALBINOLEFFE 2-3 — L’Albinoleffe sbanca il San Nicola, grazie ad un secondo tempo di assoluto livello. Al Bari non basta la buona volontà ed un lusinghiero primo tempo. Troppi gli errori, sia in fase difensiva che in prima linea. Gli uomini di Torrente fanno la partita. Dopo 2’ potrebbero passare: su angolo di Bogliacino, Cocco tocca di testa e colpisce il palo della sua porta. Il Bari insiste, crea apprensione nella difesa bergamasca con De Paula (15’) e Borghese (16’). L’occasione più ghiotta capita a Forestieri al 27’, ma l’argentino manda alle stelle da pochi passi. Quattro minuti più tardi il Bari sblocca il risultato con un gioiello di De Paula che riceve da Donati e batte Tomasig con un gran sinistro. Immediata la reazione dell’AlbinoLeffe: Cocco di testa (complice l’uscita a vuoto di Lamanna) sfiora il palo. Sul finire del primo tempo Marotta fallisce il raddoppio, su cross dalla destra di De Falco. In avvio di ripresa entra Foglio e cambia il match. L’AlbinoLeffe sfiora il pari con Girasole ed Hatemaj, poi rischia di subire il raddoppio dei pugliesi da Forestieri. Ma la squadra di Fortunato è un’altra, rispetto al primo tempo. Al 16’ Palazzino concede un rigore agli ospiti, dopo pasticcio di Donati e 2’ di discussione. Cocco trasforma. Il Bari resta intontito e subisce ancora: Foglio imventa sulla sinistra e Cissè infila Lamanna. Lo stesso Foglio potrebbe fare tris al 34’. Ci pensa Girasole al 43’, approfittando di un Bari ormai scoperto nelle retrovie. Serve solo da consolzione amara la doppietta di De Paula in pieno recupero. (franco cirici) CITTADELLA-PADOVA 1-4 — Sblocca il risultato per il Padova al 17' Cuffa, sfruttando un'indecisione della difesa su calcio d'angolo e mettendo dentro da pochi passi. Al 22' il pari di Gasparetto con una torsione di testa su cui Pelizzoli respinge, ma a giudizio dell'arbitro quando la palla aveva già oltrepassato la linea di porta. Ancora Padova che va in vantaggio nel finale di tempo: va via Legati sulla destra, alla fine palla in mezzo su cui si avventa Ruopolo e mette dentro. E nella ripresa al 23' è ancora Cuffa a mettere dentro di testa su azione di corner. Ritocca a Ruopolo al 37', di testa su punizione dalòla sinistra di Marcolini. CROTONE-JUVE STABIA 0-0 — Primo tempo avaro di emozioni, ripresa che vede il Crotone in affanno con la Juve Stabia ma il risultato non si sblocca. IVORNO-NOCERINA 0-2 — Con le reti firmate nella ripresa da Farias e Castaldo, la Nocerina espugna l'Armando Picchi di Livorno e festeggia la prima vittoria in campionato. Il risultato, tuttavia, è severo per i padroni di casa. Il pari avrebbe rispecchiato più fedelmente l'andamento di una gara gradevole, giocata (almeno fino a metà ripresa) su buoni ritmi dalle due formazioni. I toscani, alla prima sconfitta del torneo, sono parsi poco concreti e recriminano per un possibile rigore non assegnato al 5' per un intervento di Negro su Paulinho. Il Livorno (che, sempre nel primo tempo ha colpito una traversa) si presenta con il consueto 4-2-3-1, la Nocerina si affida al solito spregiudicato 3-4-3. Primi minuti divertenti, con i campani subito spavaldi, abili nel possesso palla. Al 4' De Liguori serve di testa Farias, che di prima intenzione spara sul primo palo: Mazzoni di piede manda in corner. Sul rovesciamento di fronte, difesa ospite disattenta: Paulinho si invola e viene fermato, all'interno dell'area, con un intervento ruvido più che sospetto, da Negro. Il Livorno reclama inutilmente rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo. Al 6' Dionisi chiama Gori ad una non facile parata. Al 34' su punizione di Paulinho, ancora Gori respinge di pugno. Al 39' Negro da posizione angolata sulla sinistra prova a mezza altezza: Mazzoni respinge. Al 43' su lungo cross dalla sinistra, testa di Perticone e palla che incoccia sulla traversa. Sulla respinta lo stesso Perticone e Paulinho non trovano il tempo per la battuta vincente. Al 46' grande parata di Mazzoni, su pericolosissima incornata di Pomante. In avvio di ripresa, il Livorno passa al 4-3-1-2, con Belingheri dietro al tandem Paulinho-Dionisi. Nella Nocerina, nei primi minuti del secondo tempo, fuori Negro e Bruno, dentro Catania e Marsili. Al 15', ospiti in vantaggio. Catania fa filtrare un pallone al bacio a Farias che brucia in velocità i centrali amaranto e, dall'interno dell'area tocca di prima intenzione, superando l'incolpevole Mazzoni. Un gran gol. Il Livorno (con Siligardi subentrato a Barone) fatica ad organizzare una buone reazione. Al 45' Gori blocca su conclusione di Belingheri. La Nocerina non ricorre alle barricate e al 93' raddoppia. Livorno tutto proteso in attacco, contropiede micidiale degli ospiti, con cross dalla sinistra per Castaldo, che al volo, di destro, mette il suo preciso diagonale sul secondo angolo. Anche questo un gran gol. Per la Nocerina si tratta di una vittoria che, in serie B, era attesa dai tifosi rossoneri da ben 32 anni...(Fabio Giorgi) MODENA-PESCARA 3-2 — Il vantaggio pescarese è dell'ormai solito Immobile, che stavolta sfodera al 13' una spettacolare semirovesciata in acrobazia. Sette minuti dopo, però, il portiere Anania viene espulso per fallo (dubbio, di mano o in un contrasto) fuori area. Il pari del Modena, dopo il raddoppio sfiorato ancora da Immobile, arriva al 36' con Greco che sfrutta un errore di una difesa molto scoperta e mette dentro. Il Pescara reagisce subito e Insigne colpisce la traversa su assist di Immobile, ma la ripresa si apre cobn un palo dell'emiliano Gilioli. Al 9' rigore negato a Immobile che viene chiaramente sgambettato in area. Torna in vantaggio il Pescara con Insigne, che riprende una respiinta del portiere su tiro di Immobile. Il pari arriva con un colpo di testa di De Vitis (figlio di Totò): 2-2. Poi è Dalla Bona ad affondare gli uomini di Zeman (rimasti in 9 nel frattempo) con un rigore in movimento a inizio recupero. SAMPDORIA-GUBBIO 6-0 — Un lungo monologo blucerchiato. La Samp schianta il Gubbio (alla terza sconfitta consecutiva) con un sei a zero che si commenta da sé e ritrova un successo che mancava al Ferraris dal 13 febbraio scorso. Umbri penalizzati dalle numerose assenze, ma anche dalla doppia espulsione subita nel primo tempo. Un successo nettissimo, che al di là del punteggio ha premiato la maggiore e continua spinta offensiva della squadra di Atzori, subito in gol su rigore con Pozzi (espulso Farina per fallo su Bertani) e, da lì in poi, padrona assoluta del campo. Con un uomo in meno, gli umbri hanno subito poco dopo il raddoppio di Volta, prima che l’espulsione dell’inesperto Maccarrone (doppio giallo) lasciasse il Gubbio in nove e chiudesse di fatto la sfida dopo il tre a zero di Bertani, ancora dal dischetto (fallo di Almici su Pozzi). Un compito proibitivo, quello di recuperare lo svantaggio nella ripresa per gli ospiti, contro una Sampdoria attenta e per nulla disposta a concedere qualcosa. Anzi, la squadra di Atzori ha arrotondato il bottino con le reti di Bertani (in tuffo di testa), Pozzi (con un bel tocco di esterno, doppietta per entrambi) e, alla mezz’ora di Piovaccari, entrato al posto di un eccellente Bertani. Una sola macchia nella festa sampdoriana: i fischi (subito coperti dagli applausi) che una parte del Ferraris ha riservato a Maccarone subito dopo il suo ingresso in campo nel finale (f.g.). VERONA-SASSUOLO 1-0 — Primo tempo combattuto con molto palle gol da entrambe le parti. Tra le altre, quella dell'Emiliano Sansone alla quale rispondono Bjelanovic e Ferrari per il Verona. Nel finale di tempo Rafael sventa miracolosamente sul solito Boakye. Al 2 'rigore (dubbio) per il Verona per presunta trattenuta ai danni di Ferrari: trasforma lo stesso Ferrari. Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

sabato 3 settembre 2011

Amichevoli, Novara-Cesena 2-2

(ANSA) - NOVARA, 3 SET - Prove di serie A per il Novara, che ha ospitato in amichevole il Cesena: e' finita 2-2 ed entrambe le formazioni hanno mostrato di essere pronte per il campionato. Meglio il Cesena nel primo tempo, piu' incisivi nella ripresa i padroni di casa, che comunque denunciano qualche problema difensivo. I gol: al 4' Mutu per il Cesena. Nel secondo tempo dopo 16' e' arrivato il pareggio di Granoche, con un colpo di teta su cross di Gemiti. Poi botta e risposta Mutu-Mazzarani nel giro di un minuto Notizia riportata da: http://www.ansa.it

Il 'signor no' Amauri

TORINO - Qualcuno pensa che passerà alla storia come l'uomo dei 'no', almeno nel mondo del calcio. Si sono fatti avanti davvero in tanti con la Juventus per Amauri, ma l'attaccante sta rifiutando tutte le destinazioni, compresa l'ultima, quella dei turchi del Trabzonspor, che a differenza dei bianconeri disputano la Champions League. AMAURI-TURCHIA, MAROTTA SPERA FINO A LUNEDI' - La telenovela non ha ancora scritto la parola fine in maniera ufficiale (il mercato turco chiude lunedì), ma il procuratore del brasiliano, Giampiero Pocetta, è stato assai chiaro sugli intenti del suo assistito. La voglia di dimostrare il proprio valore, addotta come motivazione dei rifiuti, ovviamente non c'entra: l'unica spiegazione logica è che Amauri punti allo svincolo a gennaio per poi potersi scegliere la destinazione. L'OFFERTA TRIENNALE DEL MARSIGLIA - Il suo contratto con i bianconeri (si sono allenati sabato mattina a Vinovo, ovviamente a ranghi ridotti, senza i vari nazionali), infatti, scade nel giugno 2012, ma le norme Uefa prevedono la rescissione anticipata di sei mesi. Certo, qualcosa ci perderà, perché è difficile pensare che a 32 anni (li compirà il 3 giugno prossimo) qualcuno gli regali un contratto come quello proposto dal Marsiglia di Didier Deschamps (tre anni, di cui uno pagato dalla Juve e due a 2,5 mln all'anno). Però potrebbe sfruttare il costo zero del suo cartellino e quindi lucrare sull'ingaggio, a pieno diritto. BLOCCA I PIANI DEL CLUB, SARA' FUORI ROSA - Due dati sono certi: la Juventus, tra costo del cartellino (si sarebbe accontentata di 5-6 milioni) e un anno di ingaggio (3,8), perde circa 10 milioni, che sarebbero stati decisivi per arrivare a giocatori importanti e potrebbero ancora esserlo quando, a gennaio, i bianconeri daranno l'assalto a Bruno Alves, ma soprattutto al brasiliano Rhodolfo. La seconda certezza è che, in attesa di definizione di accordo sull'articolo 7 del contratto collettivo, Amauri sarà fuori rosa, allenandosi da solo. E in caso venisse abrogato quell'articolo, sarebbe integrato solo formalmente, perché non è pensabile che Conte lo alleni sugli schemi o tanto meno gli faccia disputare partitelle. ANCHE IAQUINTA AI MARGINI DEL GRUPPO - Sorte analoga potrebbe toccare a Iaquinta, che però ha l'alibi dell'infortunio (l'ennesimo). Anche l'ex attaccante della Nazionale ha detto no ad alcune destinazioni, sebbene il suo caso sia rimasto mediaticamente defilato rispetto a quello di Amauri. Tra le situazioni paradossali, c'è, infine, anche quella di Grosso: due volte fuori rosa (lo scorso anno con Del Neri, mentre quest'anno gli era stato comunicato di non fare parte del progetto) e due volte reintegrato. FENERBAHCE CONFERMA: ZIEGLER IN PRESTITO - Il difensore svizzero Reto Ziegler è stato prestato per un anno dalla Juventus al Fenerbahce. Lo ha confermato oggi il club turco. In un comunicato trasmesso alla Borsa di Istanbul, il Fenerbahce precisa i termini dell'accordo, che prevede il pagamento alla Juve di 600 mila euro e una retribuzione di 2 milioni per il giocatore. Nazionale svizzero, Ziegler, 25 anni, è stato per quattro anni alla Sampdoria prima di firmare, nel maggio scorso, un contratto quadriennale con la società bianconera. Arrivato a Torino a parametro zero, l'elvetico però non era riuscito a convincere Conte. "Ho firmato quando c'era Del Neri, sono andato lì per lui e per il ds Marotta, mentre ora Conte non punta su di me come speravo", aveva confessato lo stesso giocatore qualche giorno fa a un'emittente elvetica. Il Fenerbahce, campione di Turchia in carica, è al centro di uno scandalo di partite truccate di cui il suo presidente, Aziz Yildirim, è uno dei principali sospettati. Per tale ragione la Federcalcio turca ha escluso la squadra di Istanbul dalla Champions League, pur senza punirla con la retrocessione. MARONI A INAUGURAZIONE NUOVO STADIO - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parteciperà giovedì 8 settembre all'inaugurazione del nuovo stadio della Juventus. Lo ha annunciato lo stesso ministro ieri sera alla festa della Lega a Torino. "Mi interessa molto questo tipo di gestione degli stadi - ha spiegato Maroni - che ha un aspetto positivo in termini di sicurezza. Credo che possa essere un modello applicabile anche in altri stadi italiani". Notizia riportata da: http://www.repubblica.it

Romulo si presenta con una doppietta

Finisce 2-1 per la Fiorentina l'amichevole disputata dai viola questo pomeriggio allo stadio ''Franchi'' contro l'Isola Liri: a decidere l'incontro una doppietta segnata dal neo-acquisto Romulo nel corso del primo tempo; per i ciociari (che militano in Seconda Divisione della Lega Pro) è andato in rete Rufo. Questa la formazione schierata da Sinisa Mihajlovic per il match di oggi: Boruc; De Silvestri, Natali, Gamberini, Pasqual; Behrami, Lazzari, Munari; Romulo, Cerci, Marchionni. Domani alle 18 sarà invece la volta del neo-acquisto Santiago Silva, che verrà presentato nella sala stampa dello stadio ''Franchi''. Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Lega-Aic, c'è l'accordo

ROMA - "Il contratto collettivo dei calciatori con la Lega di serie A verrà firmato nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio di lunedì 5 settembre, mancano infatti solo ritocchi tecnici". La posizione dell'Aic è chiara: "C'è da rivedere - fanno sapere dall'Assocalciatori - solo qualche cosa legata al regolamento del collegio arbitrale che va allegato all'accordo. Il nostro avvocato, Calcagno e quello della Lega Briamonte, sono al lavoro per mettere a punto il tutto. Con la firma del contratto, naturalmente - ribadisce l'Aic - viene meno qualsiasi elemento ostativo allo svolgimento della giornata di campionato del prossimo fine settimana". Sempre lunedì, quando l'accordo collettivo sarà già stato firmato, alle 16.30 a Palazzo Chigi i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Rocco Crimi, riceveranno i rappresentanti di Coni, Figc, Lega e Aic. INTESA RAGGIUNTA - La proposta di accordo-ponte avanzata dalle società prevede che il contratto scada a giugno 2012, confermando i sei punti sui quali c'era già un accordo sostanziale e l'avvio di una discussione tra le parti sul tanto contestato articolo 7, riguardante la controversa questione degli allenamenti separati per i giocatori fuori rosa. Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, aveva subito criticato la durata dell'accordo collettivo, che i giocatori vorrebbero almeno biennale, mentre i presidenti insistono per un termine più breve. L'Aic aveva richiesto di apportare alcune modifiche, senza specificare se queste avrebbero interessato soltanto la durata del contratto o altri aspetti tecnici. Saranno i legali delle società a valutarli, ma tutto lascia presagire un accordo imminente, del resto sono veramente tanti gli interessi in gioco per permettersi di ritardare ancora l'inizio del campionato. SI PARTE - Il campionato di serie A dovrebbe quindi iniziare regolarmente dalla seconda giornata venerdì 9 settembre con l'anticipo Milan-Lazio mettendo così la parola fine allo sciopero dei giocatori. Mentre i campioni d'Italia affronteranno a San Siro i biancocelesti, nell'esordio del massimo torneo calcistico, l'Inter scenderà in campo a Palermo, mentre la Roma ospiterà il Cagliari. La Juventus affronterà il Parma a Torino e il Napoli volerà a far visita al Cesena. Notizia riportata da: http://www.repubblica.it

Liste Champions, Forlan non può giocare fino a gennaio

Milano - Dopo l’esclusione, volontaria, di Andrea Poli dalle liste Champions, arriva quella di Diego Forlan. Il regolamento Uefa parla chiaro: visto che l’Atletico Madrid si è qualificato per la fase a gironi di Europa League, l’ex attaccante degli spagnoli non potrà giocare in Europa fino a gennaio con i nerazzurri. L’attaccante uruguaiano non può partecipare alla prima fase della Uefa Champions League 2011-2012, perché è sceso in campo con la maglia dell’Atletico Madrid nel terzo turno di qualificazione all’Europa League contro la formazione norvegese del Stromsgodset il 28 luglio e il 4 agosto. L’Atletico Madrid ha poi ottenuto la qualificazione della fase a gironi nel quarto turno eliminatorio (18 agosto e 25 agosto) contro i portoghesi del Vitoria Guimaraes, gare nelle quali Forlan non è stato utilizzato, dato che la trattativa con l’Inter era già avviata. Notizia riportata da: http://www.ilsecoloxix.it

giovedì 25 agosto 2011

Lazio, contro il Rabotnicki una formalità Rocchi a caccia dei 100 gol

ROMA – La Lazio si tuffa in Europa per disintossicarsi. Edy Reja e i suoi ragazzi giocheranno stasera alle 20,45 al National Arena di Skopje per acquisire ufficialmente la qualificazione ai gironi d’Europa League, ma anche e soprattutto per dimenticare le polemiche sul caso-Zarate. La sfida con il Rabotnicki è più d’una semplice formalità, visto il 6-0 dell’andata, ma resta comunque un ottimo test per verificare lo stato di forma della squadra, ma anche per vedere all’opera gente come Cana e Lulic, ancora un po’ sottotono. C’è curiosità anche nel rivedere in porta Bizzarri, che manca dai campi di gioco da oltre un anno, o l’ex capitano Zauri che si riveste di biancoceleste dopo tanti anni, oppure visionare giovani talenti del vivaio laziale come Ceccarelli, Zampa e Crescenzi. Insomma, motivi d’interesse non mancano per assistere alla gara della Lazio.

Forse, però, fra tutti ce n’è uno che prevale sugli altri sia dal punto di vista statistico che romantico. Si tratta di Tommaso Rocchi che, oltre ad indossare di nuovo la fascia di capitano, contro il Rabaotnicki avrebbe la possibilità di arrivare o quanto meno avvicinarsi a 100 gol con la maglia della Lazio. L’attaccante veneziano è a quota 97 reti e poter realizzare una tripletta questa sera, considerata la poca consistenza difensiva dei macedoni, non appare un’impresa impossibile. Lui ce la metterà tutta e dalla sua avrà tutti i compagni di squadra che proveranno ad aiutarlo. Tommaso giocherà tutta la partita al fianco di Kozak, anche perché sono le uniche due punte che si è portato Reja in questa trasferta europea. Per il resto la formazione, che il tecnico schiererà con il 4-4-2, è scontata con Cana e Matuzalem in mezzo al campo, mentre Lulic e Mauri saranno i due esterni rispettivamente a destra e sinistra. In difesa Dias e Diakité i centrali, con Scaloni a destra e Zauri a sinistra. Dias e Mauri usciranno nella ripresa per far posto a Biava ed Hernanes, mentre Ledesma potrebbe sostituire uno tra Cana e Matuzalem. Sulle staffette Reja non ha ancora deciso, ma potrebbe essere un peccato, anche perché si precluderebbe lo spazio per i tre giovani. Quale migliore occasione per provarli?

Notizie da Formello. Juan Pablo Carrizo, arrivato due sere fa nella capitale, oggi sosterrà le visite mediche in Paidea. Per lui c’è solo il River Plate al momento. Il Lille insiste per Floccari. I francesi offrono 4,5 milioni di euro ma sarebbero disposti a salire, la Lazio ne chiede 8, ma la sensazione è che a 6 si possa chiudere. Per Foggia il Cesena è in vantaggio su Lecce e Siena.

Notizia riportata da: http://www.ilmessaggero.it

Giaccherini e Estigarribia già a Torino

Ora è ufficiale. Emanuele Giaccherini ha firmato un contratto triennale con la Juventus dopo aver sostenuto le visite mediche alla Clinica Fornaca di Sessant, all’Isokinetic e all’Istituto di Medicina dello Sport. Nel pomeriggio, dopo il passaggio nella sede del club bianconero per la formalizzazione delle intese, si è trasferito a Vinovo per il primo allenamento in bianconero. Ma non finisce qui. E’ arrivato a Torino anche Marcelo Alejandro Estigarribia Balmori, esterno sinistro paraguaiano, di 24 anni, vicinissimo a vestire la maglia della Juve. Marcelo dovrebbe aver già trovato un accordo di massima con la società bianconera (si parla di un milione all’anno per quattro anni). Marotta lo preleverebbe in prestito oneroso (500 mila euro) con diritto di riscatto fissato .Grygera verso l’Amburgo.

Notizia riportata da: http://calciomercato.corriere.it

Pozzo e il sogno svanito ''Non è colpa del mercato"

UDINE - Dopo l'eliminazione nei preliminari di Champions League, c'è delusione nell'ambiente dell'Udinese, ma il patron Gianpaolo Pozzo chiede di rialzarsi subito.

"E' MANCATA LA FORTUNA" - Pozzo parla del k. o. contro l'Arsenal, ma anche del mercato bianconero e della stagione che vedrà i ragazzi di Guidolin impegnati in campionato e in Europa League. "C'è tanta amarezza per non essere riusciti a qualificarci alla fase a gironi soprattutto perché, secondo me, l'Udinese aveva le potenzialità per andare di pari passo con le big d'Europa - spiega Pozzo in un'intervista pubblicata dal sito internet del club friulano - Cos'è mancato? Un pizzico di fortuna. Ci siamo presentati a questo appuntamento fondamentale, a due gare da giocare su ritmi molto alti con giocatori contati sia in difesa che in attacco e abbiamo pagato dazio". "Probabilmente, ma questa è una mia opinione personale, ha contribuito anche il cambio di modulo a cui abbiamo costretto l'allenatore. Guidolin, vista la carenza d'organico in cui si è trovato a lavorare, ha dovuto modificare il suo amato 3-5-1-1, tattica che i giocatori ormai conoscevano a memoria, e anche questo fattore può aver inciso. In ogni caso credo che lo staff e i giocatori non abbiano nulla da recriminare. Hanno dato il massimo e sono usciti dal campo a testa alta dopo aver fatto un'ottima figura contro una delle formazioni più forti del nostro continente".

"MOLTI GIOCATORI HANNO RIFIUTATO" - Partiti Zapata, Inler e Sanchez, qualcuno pensa che sul mercato in entrata poteva essere fatto qualcosa in più. "Questa è una critica che, regolarmente, ci viene fatta ogni estate da 25 anni a questa parte - dice Pozzo - Ma comprare un calciatore non è come comprare un'automobile In quel caso si sceglie il modello, il colore, la cilindrata e si passa alla cassa. No, nel calcio i contratti si fanno in tre. Avevamo individuato i giocatori che facevano al caso nostro, tra l'altro con un valore di mercato non da poco, ma hanno sempre rifiutato il trasferimento a Udine. Non dimentichiamoci, inoltre, che noi eravamo convinti di poter contare su elementi fondamentali che o non hanno recuperato in tempo, vedi Barreto e Basta, o si sono infortunati a pochi giorni dalla gara di Londra come Floro Flores e Domizzi".

"NON COMPRIAMO TANTO PER COMPRARE" - Le cessioni hanno portato a diversi milioni di euro in cassa. "Innanzitutto chiariamo che questi soldi non sono già stati incassati dalla società, ma si tratta di pagamenti dilazionati negli anni e vincolati, in alcuni particolari, ai cosiddetti "bonus". In secondo luogo - spiega Pozzo - ribadisco quello che ho sempre sostenuto e cioè che noi non avevamo la necessità di vendere, visto che possediamo i nostri tradizionali canali di introito economico. Ma sono stati i giocatori a chiederci la cessione perché ritenevano o di aver concluso un ciclo a Udine o di voler proseguire la loro carriera in un club più grande del nostro. Accettiamo le critiche, ma noi non compriamo tanto per comprare o per accontentare i cronisti e siamo convinti che più di così, prima di ferragosto, proprio non potessimo fare".

"ATTENDIAMO TORJE, IL MESSI DELLA ROMANIA" - Il mercato è ancora aperto. "In questi giorni ufficializzeremo l'arrivo del tanto agognato trequartista, e cioè il romeno Torje, quello che tutti chiamano il Messi della Romania, e stiamo ancora cercando un difensore sempre tenendo in considerazione che in infermeria ne abbiamo ancora tre. La cessione di Denis? Ha chiesto lui di andare a Bergamo visto che la passata stagione ha giocato poco e noi lo abbiamo accontentato". Un problema in più per l'Udinese è la Coppa d'Africa che si disputerà a gennaio e che priverà Guidolin di diversi giocatori. "Sappiamo bene che Badu, Asamoah, Benatia e forse Doubai non saranno a nostra disposizione ad inizio 2012. E proprio per questo motivo stiamo già lavorando per garantirci per gennaio delle alternative all'altezza. Soprattutto a centrocampo dove è evidente che allora avremo la necessità di rinforzarci". Archiviato il "sogno" Champions League è tempo, adesso, di pensare al campionato. Pozzo è sereno: "la rosa è forte e ben assortita, ne sono convinto. E allo stesso tempo sono convinto che i ragazzi scenderanno in campo in campionato e in Europa League con la stessa grinta e la stessa determinazione".

Notizia riportata da: http://www.repubblica.it

Milan col Barça, Inter ok. Napoli, brividi City e Bayern

ROMA, 25 agosto - Benissimo l'Inter, bene il Milan, male il Napoli. Il sorteggio per i gironi di Champions regalano sensazioni opposte alle squadre italiane.

La squadra più sfortunata è stata senza dubbio il Napoli di De Laurentiis che si ritroverà in un girone di ferro composto da Bayern Monaco, Villarreal e Manchester City. E' andata meglio al Milan che, è vero, incontrerà il Barcellona ma poi avrà come altre contendenti le modeste Viktoria Plzen e Bate Borisov. Benissimo all'Inter che ha pescato dall'urna il Cska Mosca, il Lille e il Trabzonspor.

Questa la composizione dei gironi della prima fase della Champions League, determinata dal sorteggio svoltosi oggi a Montecarlo:

Gruppo A
Bayern Monaco (Ger), Villarreal (Spa), Manchester City (Ing), Napoli (Ita)

Gruppo B
Inter (Ita), Cska Mosca (Rus), Lilla (Fra), Trabzonspor (Tur)

Gruppo C
Manchester United (Ing), Benfica (Por), Basilea (Svi), Otelul Galati (Rom)

Gruppo D
Real Madrid (Spa), Lione (Fra), Ajax (Ola), Dinamo Zagabria (Cro)

Gruppo E
Chelsea (Ing), Valencia (Spa), Bayer Leverkusen (Ger), Genk (Bel)

Gruppo F
Arsenal (Ing), Marsiglia (Fra), Olympiacos Pireo (Gre), Borussia Dortmund (Ger)

Gruppo G
Porto (Ing), Shakhtar Donetsk (Ucr), Zenit San Pietroburgo (Rus), Apoel Nicosia (Cip)

Gruppo H
Barcellona (Spa), Milan (Ita), Bate Borisov (Bie), Viktoria Plzen (Cec)

martedì 23 agosto 2011

Milan: Pato e Robinho a Milanello


(ANSA) - ROMA, 23 AGO - Vacanze concluse in anticipo di due giorni per i milanisti Pato e Robinho, che alle 15 si sono presentati a Milanello per unirsi alla squadra. Dopo la Coppa America, i due brasiliani hanno giocato il derby di Supercoppa e l'amichevole della Nazionale verdeoro con la Germania l'11 agosto. Quindi i due attaccanti hanno goduto di un periodo di vacanza, che e' stato accorciato pero' a causa dei vari infortuni che hanno decimato l'attacco milanista, tra cui quello di Ibrahimovic.

Notizia riportata da: http://www.ansa.it

Voci: Mou lascia il Real? "Impossibile. Fantasticherie"


Bufera in vista a Madrid? Sì, no, anzi forse. Al momento ci sono solo illazioni e mezze frasi, ma la situazione è comunque caliente, come sempre del resto quando la questione investe lo Special One. "Josè non si sente sostenuto dai dirigenti e pensa di lasciare il club". Eladio Parames, portavoce di Josè Mourinho, avrebbe affermato che lo Special One sta valutando l'ipotesi di abbandonare il Real Madrid. La dichiarazione sarebbe stata fatta a "Mas Deporte", magazine dell'emittente televisiva Canal +.

LA SMENTITA — Ma appena entrata nei circuiti mediatici la notizia è stata subito smentita dallo stesso Parames che alla Gazzetta ha detto: "Sono assolutamente false le dichiarazioni attribuitemi". Resta comunque il giallo su un Mourinho che, dopo non essersi pentito dei suoi censurabili comportamenti nell'ultimo Clasico, non ha più parlato.


LA LETTERA DI MOU — Poi nel pomeriggio, attraverso il sito del Real, la lettera aperta dello stesso tecnico portoghese che toglie ogni dubbio. "Solo chi non mi conosce può sognare, fantasticare o credere che io possa dimettermi ora dal Real Madrid a questo punto… Credo che molte persone siano rimaste sorprese dalla qualità del gioco messa in mostra dal Real Madrid durante l’estate, e sarebbe sorprendente per loro sapere che io lascio il club. Impossibile! Ho un presidente fantastico che è molto intelligente e di cui sono molto amico. Ho anche un direttore generale che lavora per il club 24 ore al giorno, quindi la mia motivazione è enorme e il mio Madridismo è anche più grande di quello di alcuni pseudo-madridisti. Non esiste che io me ne vada! Assolutamente no! Voglio anche scusarmi con i madridisti, e solo con loro, per il mio comportamento nella nostra ultima partita. Alcune persone sono più abituate di me all’ipocrisia che c’è nel calcio, e queste persone nascondono le loro facce e sussurrano nella profondità dei tunnel. Non sto imparando ad essere ipocrita e non voglio farlo. Tanti auguri a tutti. Ci vedremo domani allo stadio Santiago Bernabeu".

RISCHIO LUNGA SQUALIFICA — Intanto la federcalcio spagnola ha aperto una inchiesta sui fatti accaduti a Barcellona alla fine della partita di ritorno di Supercoppa col Real Madrid. I club hanno dieci giorni per presentare le loro deduzioni, poi scatteranno deferimenti e squalifiche. Per il dito nell'occhio a Tito Vllanova, assistente di Guardiola, Mourinho rischia fino a 12 turni di squalifica.

Gasport

Notizia riportata da: http://www.gazzetta.it

Bovo-Genoa, schiaffo Fiorentina


Cesare Bovo va al Genoa. Non certo una sorpresa dopo le dichiarazioni di ieri del direttore sportivo Capozucca che aveva parlato della possibilità di un ritorno in Liguria del difensore che aveva comunque chiusa la sua esperienza con il Palermo.

L'ennesima beffa per la Fiorentina che, dopo Aquilani e Ramirez, non è riuscita a chiudere per Bovo. Il Genoa ha chiuso in prestito con diritto di riscatto a quattro milioni. Domattina arriveranno le firme, ma ormai non ci sono più dubbi.

Alfredo Pedullà

Notizia riportata da: http://www.datasport.it

Reja, Zarate mi pare voglia andar via


(ANSA) - ROMA, 23 AGO - ''All'andata con il Rabotnicki e' stato Zarate a tirarsi fuori: la sua intenzione mi pare sia quella di andar via e forse non voleva pregiudicarsi una sua eventuale partenza''. Cosi' il tecnico della Lazio Reja sull'attaccante argentino. ''Per me - ha aggiunto - i giocatori sono tutti uguali: le linee guida le ho date, ma non ho mai detto che deve andare via qualcuno. Le qualita' le ha, ma in quanto a testa e costanza deve crescere. Io, se restasse, sarei felice perche' avrei piu' alternative''.

Notizia riportata da: http://www.ansa.it

Eto'o-Anzhi, è fatta Ora i rinforzi a Gasperini


MILANO - La telenovela è finita. Samuel Eto'o lascia l'Inter e l'Italia dopo due stagioni ricche di gol e trofei e vola in Russia, destinazione Anzhi. La trattativa per il passaggio del bomber camerunese all'emergente club del magnate Suleiman Kerimov si è chiusa nel pomeriggio. L'annuncio è arrivato dalle colonne del sito dell'Anzhi. ''Siamo molto contenti", ha detto German Tkachenko, uomo di mercato del club russo, all'uscita dagli uffici del vicepresidente dell'Inter, Rinaldo Ghelfi. "Mancano solo le visite mediche, poi firmeremo i contratti". Eto'o sosterrà le visite mediche domani mattina a Villa Stuart a Roma. Dalla sua cessione l'Inter ricaverà 27 milioni compresi i bonus. Già note le cifre del contratto che firmerà il giocatore, un triennale da oltre 20 milioni a stagione.

SUMMIT DI MERCATO - Ceduto Eto'o, l'Inter si tuffa ora sul mercato alla ricerca dei rinforzi da regalare a Gasperini. In mattinata, proprio per delineare le strategie di mercato, si è svolto un summit nella sede del club milanese tra il direttore dell'area tecnica Marco Branca, il direttore sportivo Piero Ausilio e l'allenatore nerazzurro. Nessuna dichiarazione al termine del vertice.

NERAZZURRI: OBIETTIVI PALACIO E KUCKA - Oltre alla trattativa con l'agente di Forlan (ieri a Milano) per portare in nerazzurro l'attaccante uruguaiano dell'Atletico di Madrid, per dimenticare Etòo la dirigenza interista starebbe dando vita a un ultimo tentativo di convincere il patron del Genoa Preziosi a mettere sul tavolo i cartellini di Kucka e Palacio, da tempo obiettivi dichiarati di Gasperini. Per quanto riguarda Kucka, le due società hanno già trovato l'accordo per il passaggio del giovane a Milano, ma solo a partire dalla fine della prossima stagione e nonostante le pressioni di Moratti difficilmente il collega rossoblù cederà (al limite compromesso per gennaio 2012). L'argentino invece è stato nelle scorse settimane vicinissimo all'Inter, ma il rifiuto di Goran Pandev ad accettare Genova come destinazione fece saltare l'operazione. Adesso l'Inter sta pensando di investire una parte dei soldi ricavati dalla cessione di Eto'o proprio per portare a Milano i due giocatori rossoblù, sbloccando a suon di milioni l'empasse. Con una cifra di circa 30 milioni di euro, i nerazzurri riuscirebbero a mettere a segno il doppio colpo.

Notizia riportaya da: http://www.repubblica.it

lunedì 22 agosto 2011

Serie A - Napoli, da cantera a "scugnizzeria"


La sfida di stasera col Barcellona nel Trofeo Gamper rappresenta per il Napoli, "dopo 4 anni di serie e dopo essere rinati dalle ceneri di un fallimento, un grande onore, una grande prova. Sarà importante vedere come si fa il calcio a livello industriale, guardando al futuro e non al passato". A parlare, in una conferenza stampa a Barcellona, a poche ore dalla gara tra le squadre di Guardiola e Mazzarri, è il presidente dei partenopei, Aurelio De Laurentiis, per il quale "il modello di 'cantera', che noi abbiamo chiamato 'scugnizzeria', a cui guardiamo e' il Barcellona. Alla nostra 'scugnizzeria' daremo una svolta e un'immagine molto più internazionale. Non ho nessuna intenzione di investire su un territorio e farmi mangiare la coda che non ho, investiremo sul territorio a modo nostro, con la nostra mentalità, una mentalità in cui due più due fa quattro".
"Il Barcellona - insiste - è un esempio di calcio e di organizzazione, studierò i loro meccanismi soprattutto riguardo al settore giovanile. Il nostro modello è quello della Cantera e faremo di tutto nei prossimi anni per poter seguire le orme del Barcellona e creare la nostra Scugnizzeria. Darò una svolta dove nessuno in Italia vuole investire, ci vorranno degli anni ma è nostra intenzione costruire un grande vivaio".
Quella di stasera sarà anche "una grande festa del calcio, perché e' un incontro tra due giganti dal punto di vista dei supporters: Napoli ha una delle più forti tifoserie, anche numericamente, del mondo, anche come calore, come capacita' di essere spesso il 12esimo uomo in campo. E dall'altra parte abbiamo una società che conta su Facebook il primo posto con 14 milioni e 800 mila sostenitori".
De Laurentiis racconta di aver visto l'ultima partita col Real, definendo il Barca una squadra capace di regalare "emozioni orgasmiche e per noi sarà un'emozione fare questa partita a prescindere dal risultato. Oggi sarà un banco di prova per vedere che tipo di personalità i nostri nuovi acquisti dimostreranno davanti a una squadra vera e vedere lo stato psichico e atletico di gente che è arrivata solo all'ultimo come Lavezzi e Cavani.
Sara' anche un bell'approccio alla Champions. Sentiremo il clima internazionale e sarà un bel test anche sotto il profilo mentale perché in Champions dovremo affrontare squadre di fascia superiore. Ma per noi è stimolante giocare con i più forti, così da poter crescere e misurare le nostre ambizioni. Siamo onorati di giocare nella massima competizione internazionale ed essere tra le grandi d'Europa. E' davvero straordinario considerato dove eravamo pochi anni fa".
Italpres

Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Marca: Kaka' verso Italia, offerta Inter


(ANSA) - MADRID - Kaka' potrebbe tornare a giocare in Italia. Il Real Madrid attende a breve un'offerta dell'Inter per il campione brasiliano: lo scrive Marca nell'edizione on line. La stessa fonte aggiunge che il club nerazzurro ''ha bisogno di un colpo ad effetto dopo l'imminente vendita di Eto'o, e Moratti si e' fissato come obiettivo il brasiliano del Real''. L'affare si potrebbe concludere sulla base di 30 milioni di euro. Sulle tracce di Kaka' ci sarebbe anche l'Arsenal.

Notizia riportata da: http://www.corriere.it

L'infermeria si riempie Aquilani una necessità


MILANO - Non è un caso che sia andato anche Massimiliano Allegri nella sede del Milan per incontrare l'agente di Alberto Aquilani insieme ad Adriano Galliani. Visto il bollettino degli infortunati successivo all'amichevole di domenica sera con la Juventus, l'acquisto del centrocampista azzurro è quasi una necessità di formazione in vista di Cagliari. E così per il club rossonero sarebbe meglio chiudere la trattativa con il Liverpool prima del via del campionato (sempre che lo sciopero non costringa a rinviare la partenza), sperando che i Reds diano il via libera al prestito con diritto di riscatto chiesto dal Milan.

Ma in realtà la presenza dell'allenatore rossonero alla riunione con l'ad di Via Turati e Franco Zavaglia, il procuratore di Aquilani, conferma quanto si era già visto nelle settimane successive alla conquista dello scudetto: Allegri era stato spesso in sede anche nei giorni delle trattative per i rinnovi contrattuali e aveva partecipato a summit sulla programmazione della campagna acquisti rossonera. Un ruolo quasi da allenatore-manager a stretto contatto con Galliani (solo per l'ascesa votiva al Santuario della Madonna di Montenero il tandem si è sciolto a causa del forfait del dirigente).

Chiudere per Aquilani diventa quasi un imperativo dopo le notizie di oggi. Tre centrocampisti potrebbero essere fuori uso per la trasferta del Sant'Elia. Di sicuro non ci sarà Mark Van Bommel: quello che doveva essere solo una forte botta al polpaccio si è rivelato essere un fastidio muscolare. Per l'olandese quindi non è bastata la precauzione di non essere convocato per Milan-Juventus. Appuntamento tra dieci giorni per un'altra risonanza magnetica che chiarisca l'entità del problema. In attesa di ulteriori valutazioni anche Kevin Prince Boateng (contusione al polpaccio sinistro) e Mathieu Flamini che ieri si è fatto male cadendo in malo modo sul prato di San Siro, disorientato dalle finte dello juventino Cristian Pasquato. Per il ghanese e il francese servono ulteriori esami nei prossimi giorni.

Tra giovedì o venerdì invece si saprà se Zlatan Ibrahimovic, fermo per una distorsione alla caviglia sinistra, sarà in campo a Cagliari (proprio perché mancano ancora certezze, Pato e Robinho domani torneranno con due giorni d'anticipo dalle vacanze post-Pechino). Anche lo svedese è andato insieme ai compagni all'Ospedale Galeazzi per questo giro di esami e visite di controllo. Prima aveva effettuato qualche esercizio a Milanello, senza però ancora aggregarsi al resto del gruppo. Taye Taiwo invece dovrà osservare un mese di stop. Anche per lui una distorsione alla caviglia sinistra. Gli esami hanno escluso fratture, ma hanno evidenziato un interessamento a livello "capsulo-legamentoso". Sfortunato il terzino nigeriano che stava cercando di ambientarsi al meglio nella sua nuova squadra. E non può rallegrarsi nemmeno Allegri che si trova di fronte questo elenco insolito ad agosto. Anche per questo motivo è meglio controllare da vicino che Aquilani arrivi prima possibile.

Notizia ripotata da: http://www.repubblica.it

Serie A - Abete "Spero vinca il buonsenso"


"Per me questo dell'interpretazione dell'articolo 7 è un problema in cui un po’ di buonsenso determinerebbe una chiara lettura. Dare questa interpretazione è un mio dovere come presidente della Federcalcio. Come cittadino, dico che il Paese con la situazione che sta attraversando non meritava questo problema".
Lo ha detto Giancarlo Abete, nel corso della conferenza stampa indetta oggi per illustrare il testo interpretativo dell'articolo 7, riguardante i giocatori fuori rosa. "Si capisce chiaramente la ratio della norma – continua Abete - se non si firma il contratto collettivo per l'articolo 7 evidentemente c'è altro. Ci possono essere altri motivi ma se ci sono sarebbe meglio esplicitarli in modo chiaro. Sono convinto che alla fine prevarrà una logica di buonsenso, altrimenti sarà difficile spiegare a milioni di persone il motivo per cui non inizia il campionato".
Sul contributo di solidarietà, Abete non ha dubbi: "In un momento come questo, penso che sia giusto che chi ha di più possa dare di più. Come presidente della Federcalcio credo che sia giusto che tutti i contributi siano ricondotti ai lavoratori. In ogni caso il problema riguardo la metà delle società, 10 su 20 infatti hanno stipulato i contratti sulla base del lordo e senza garantire il netto. E allora dico, d'ora in poi si parli solo del lordo e il problema non si pone più". A questo proposito Abete rivolge un appello al ministro della Semplificazione legislativa Calderoli: "gli chiedo di fare una bella legge che dice che nei contratti sia indicato il lordo, in questo modo risolveremo il problema a monte".
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In precedenza si era espresso anche il presidente dell'Aic Damiano Tommasi, che al termine della riunione di oggi a Milano con una rappresentanza di capitani di serie A aveva sintetizzato la linea dei calciatori con riferimento all'articolo 7 del contratto collettivo, al centro della divisione tra Aic e Lega.
"Noi ribadiamo la nostra posizione: se il contratto sarà firmato, sabato e domenica si giocherà, altrimenti staremo a casa". "Mi auguro che l'interpretazione di Abete (aveva detto prima che il presidente della Federcalcio iniziasse la sua conferenza stampa), che a nostro avviso non era necessaria, soddisfi la Lega e li convinca a mettere una firma in calce a degli accordi presi ormai da mesi. I tempi tecnici ci sono, visto che mercoledì è in programma un consiglio federale ed anche la Lega pare abbia convocato una riunione".
Tommasi ha poi espresso la linea dell'Assocalciatori rispetto al contributo di solidarietà “Abbiamo ribadito che, in qualità di normali contribuenti, come calciatori pagheremo il contributo di solidarietà, se ci sarà e se verrà approvato. Si è fatto un polverone strumentale da parte della Lega su questo argomento. In realtà io non ho mai sentito nessun giocatore dichiarare di non voler pagare questo contributo. Noi calciatori abbiamo sempre pagato le tasse nei tempi e nei modi previsti dalla legge".
Intanto la Lega di Serie A ha reso noto che la prosecuzione dell'Assemblea Straordinaria del 19 agosto scorso sospesa, prevista per mercoledì presso l'Hotel Parco dei Principi a Roma avrà inizio alle ore 14.00, anziché alle ore 10.00.
Italpress

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Calciomercato - Forlan "Io in vendita? Non ne so nulla"


Samuel Eto'o sta per andarsene (gli emissari dell'Anzhi arriveranno in serata a Milano per chiudere) così l'Inter deve riempire uno spazio in attacco e, come già si è detto nei giorni scorsi, l'obiettivo pare essere Diego Forlan dell'Atletico Madrid.
Durante la giornata, l'agente di Forlan ha avuto un breve incontro con i dirigenti dell'inter, incontro che pare essersi concluso con un panino e una stretta di mano.
Qualcosa però nella storia non quadra, perché l'attaccante dei colchoneros, intervistato da As, lancia invece messaggi contrastanti rispetto a quanto detto nei giorni scorsi. "Ho due anni di contratto e non posso dire ciò che accadrà. La mia idea è di rimanere qui e provare a portare a termine il contratto - dice l'uruguayano - Offerte da parte dell'Inter? Nessuna".
Che succede, dunque? "A me nessuno ha detto direttamente che sono in vendita - dice ancora - lo farò felice di tutto quello che ho ottenuto con questa squadra. Ma sono tutte voci, nessuno da parte del club è venuto per dirmi che me ne devo andare".
La situazione, perciò, è intricata, ma come sempre non resta che aspettare per vedere come si svilupperà la vicenda.
Eurosport

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domenica 21 agosto 2011

Mourinho non è pentito "Difende solo il Real"


Nessun pentimento, anzi. Eladio Parames, portavoce di Josè Mourinho, smentisce quanto pubblicato ieri da "Marca" sul presunto ravvedimento del tecnico portoghese per quanto accaduto mercoledì scorso. Stando al quotidiano sportivo di Madrid, infatti, lo Special One avrebbe capito di aver sbagliato, al punto da dirsi profondamente pentito per l'aggressione nei confronti del secondo di Pep Guardiola, Tito Vilanova, e per le dichiarazioni rilasciate in sala stampa sempre sul vice-allenatore del Barça. Niente di più falso, replica oggi Parames dalle pagine del "Mundo".

"DIFENDE IL REAL" — "Josè non chiede scusa, sa benissimo che sta difendendo il Real Madrid e questo comporta affrontare tutte le aggressioni verbali che possono prodursi", la versione del portavoce di Mou. Il riferimento è alle provocazioni che sarebbero arrivate dalla panchina blaugrana, da Guardiola e soprattutto da Vilanova che si sarebbe avvicinato allo Special One dicendo: "siete una banda di figli di put...". "A Josè - continua Parames - interessa solo il lavoro e far sì che il club in cui lavora vinca il più possibile. Ma quando alcuni avversari ricorrono a certi mezzucci sa che non può rimanere impassibile. Non importa quello che dice la stampa, conta quello che pensa il popolo del Real". Nonostante la tempesta mediatica contro di lui, infatti, il tecnico di Setubal, in un recente sondaggio, conta sull'appoggio di oltre il 90% della tifoseria dei blancos. "A un portiere del Real hanno tirato di tutto a Pamplona più di vent'anni fa e al Camp Nou hanno lanciato una testa di maiale quando l'allenatore era Del Bosque - ha aggiunto Parames - Mourinho lavora per il club più importante d'Europa, quello che ha più tifosi ma anche il più odiato dai suoi avversari. E lui lo difenderà fino alla morte".

Raul, rimango allo Schalke


(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Lo spagnolo Raul rimarra' allo Schalke 04 fino alla scadenza del suo contratto, nel 2012. L'attaccante ha dato l'annuncio con una nota diffusa dal sito del club tedesco. ''E' sicuro che rimarro''', spiega Raul nel comunicato mettendo fine alle numerose voci di mercato che lo riguardavano, amplificatesi dopo che non era stato schierato nel match del preliminare d'Europa League contro l'Hjk Helsinki. Resta da sanare il rapporto fra Raul e il tecnico Ralf Rangnick, incrinatosi negli ultimi tempi.

Notizia riportata da: http://www.ansa.it

Serie A - Milan-Juve, riecco la sfida dell'estate


Milan-Juventus, ventunesimo atto. Almeno per quello che attiene al Trofeo “Luigi Berlusconi”, il più classico degli appuntamenti dell’estate pallonara del Belpaese (dal 1994 sono queste due formazioni ad affrontarsi, dopo le parentesi Real Madrid, Bayern Monaco e Inter). Una sfida tra due delle squadre italiane più titolate di sempre, un anticipo sfizioso di quella che potrebbe essere (perchè no?) un leit motiv della stagione, con i bianconeri di Antonio Conte che lanciano il guanto al Milan campione d’Italia in carica di Max Allegri.
PRECEDENTI: MILAN IN TESTA - Il bilancio dei precedenti dice 11 successi rossoneri contro i 9 della Vecchia Signora, che l’anno scorso si aggiudicò il match a San Siro ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari. La soluzione dei penalty per aggiudicare il trofeo si è ripetuta in altre 5 occasioni e qui la Juventus è in vantaggio: 4 le vittorie colte dagli 11 metri contro le 2 del Diavolo. Trofeo Berlusconi, per una strana tradizione, fa anche rima con cabala, quella che vuole che il vincitore della partita perdere poi lo Scudetto. Un’evenienza che si è ripetuta anche l’anno scorso ed è stata smentita solamente in tre occasioni (dal Milan nel 1992 e nel 1993, dalla Juve nel 2001).
Uno dei grandi assenti dell’appuntamento sarà Pippo Inzaghi, che è il miglior marcatore in attività del torneo con 7 reti realizzate, di cui 4 con la maglia del Milan e 3 con quella juventina. Fuori lui, il compito di aggiornare le rispettive statistiche è dei due capitani di stasera, Alex Del Piero (4 gol per lui) e Massimo Ambrosini (fermo a quota 2).

CONTE LANCIA LA SFIDA - L’ultima occasione che ha visto le due contendenti darsi battaglia è stata la minipartita del Trofeo Tim di giovedì scorso, vinta dai bianconeri grazie alla rimonta firmata da Vidal e Matri dopo l’acuto di Antonio Cassano. In sfide ufficiali, invece, è stato il Milan a prevalere l’ultima volta: era il 5 marzo, 28a giornata di campionato, e a Torino risolse il gollonzo di Gattuso, favorito dalla mezza papera di Buffon. Grande curiosità, soprattutto, per la nuova Juventus di Conte che, in attesa di definire gli ultimi colpi di mercato, ha già mostrato ampi margini di crescita nel triangolare di Bari e vuole mandare altri segnali alla concorrenza. E poi sarà la prima di Andrea Pirlo da ex nel suo vecchio stadio, San Siro...
Lavori in corso anche per Allegri, che stasera vara un inedito 4-3-3 senza prime punte, viste le contemporanee indisponibilità di Ibrahimovic, Inzaghi, Pato e Robinho. A Cassano, coadiuvato da Boateng e Emanulson, il compito di guidare il reparto offensivo e dimostare al suo allenatore di essere un punto fermo per la stagione che si appresta a cominciare. Primo “Berlusconi” anche per il neo-acquisto Taye Taiwo, che non ha convinto del tutto nelle prime uscite pre-campionato e dovrà dimostrare attributi importanti di fronte all’esigente pubblico del “Meazza”.



Notizia riportata da: http://it.eurosport.yahoo.com

Lavezzi: Siamo da scudetto. Messi mi chiede di Napoli


NAPOLI, 21 agosto - L'unica cosa in gradi di dividere Lavezzi dal Napoli sono trentadue milioni di euro. A tanto ammonta la clausola re­scissoria del Pocho. Una cifra importante che fino adesso nessuno ha messo sul tavolo. Restano dieci giorni per far cambiare il corso della storia professionale dell'argentino. Se non arriverà il 'malloppo' richiesto, Lavezzi non si muoverà da Napoli.

In attesa di incantanre ancora il popolo del San Paolo, il Pocho è pronto alla sfida contro i campioni di tutto del Barcellona. Domani sera al Camp Nou l'attaccante argentino sarà uno dei protagonisti più attesi, assieme a gente come Messi e Iniesta, tanto per capirci. Lui non vede l'ora di sfidare il Barça e non ha difficoltà ad ammetterlo: «Il trofeo Gamper ci servirà per capire a che punto della prepa­razione siamo arrivati. Sarà un’amichevole importante sotto quel profilo perché vorremmo arrivare bene alla prima di campionato», ha detto il Pocho al Corriere dello Sport-Stadio. «Quella contro il Barça sarà una gara speciale ma contro di loro mi piacerebbe giocare in Champions, non in amichevole».

«Noi come il Barça? No, ancora non lo siamo. Per esserlo bisogna aver vinto dei titoli e noi non ab­biamo ancora vinto niente. Tra qualche anno è possibile. In campionato quest'anno possiamo lottare per lo scudetto», ha ammesso il Pocho. «E' la prima volta che sfido Messi da avversario anche se ci conosciamo da picco­li. Mi chiede di Napoli ma credo che voglia finire la carriera lì dove l'ha iniziata: al Barça».

Notizia riportata da: http://www.corrieredellosport.it

Il “ribelle” Totti rientra nei ranghi


Roma - Francesco Totti si è allenato regolarmente a Trigoria, dopo il chiarimento con l’allenatore Luis Enrique. Sembra quindi rientrato il “caso” dopo le polemiche degli ultimi giorni.
Il capitano romanista era stato escluso dall’undici titolare in occasione dell’esordio stagionale della Roma in Europa League a Bratislava. Sabato era arrivato a Trigoria, centro sportivo della roma, indossando una maglietta con la scritta: “Basta”, interpretata come un messaggio alla società e al suo allenatore.

Il chiarimento tra l’allenatore e il numero 10 avrebbe dato esito positivo, visto che Totti ha poi preso parte anche alla partitella che ha concluso la seduta di allenamento.

Fiducia a Totti è stata espressa anche dal patron della Roma Thomas DiBenedetto, che ha dichiarato che il capitano «è fondamentale, uno dei più grandi, di cui la squadra ha bisogno soprattutto in campo».

Notizia riportata da: http://www.ilsecoloxix.it

martedì 9 agosto 2011

Casillas: "Cassano fenomeno" Alcantara sfida la "sua" Italia


Il capitano e la promessa. La Spagna campione del mondo in conferenza stampa a Bari, alla vigilia dell’amichevole di lusso con l’Italia, presenta il portiere fenomeno Iker Casillas e l’ultimo prodigio, che - piccola consolazione o ulteriore beffa, fate voi, per il Belpaese, che fatica a sfornare giovani talenti - è nato proprio qui vicino, a San Pietro Vernotico, nel 1991: Thiago Alcantara.

CASILLAS — "Domenica c’è una partita importante, ma chi è assente (Xavi e Sergio Ramos, che non hanno risposto alla convocazione di Del Bosque per acciacchi dell’ultim’ora, scatenando le illazioni dei colleghi spagnoli sull’ipotesi che potessero risparmiarsi per l’andata della Supercoppa, in programma domenica al Bernabeu, ndr) lo è perché è infortunato per davvero, anche se la prudenza in questi casi è inevitabile. Però quella di domani sera è sì un’amichevole, ma contro una rivale importante, prestigiosa. Abbiamo tutto da perdere da campioni del mondo, e ben poco da guadagnare, ma la mia testa è anzitutto qui, poi penserò alla Supercoppa spagnola di domenica tra Barcellona e Real Madrid. Chi mi piace tra gli azzurri? Cassano. Ha talento, è un peccato che ogni tanto vada fuori di testa (i due sono stati compagni di squadra a Madrid, ndr), ma è un fenomeno. Se ho parlato con Mourinho di Balotelli? Mi ha raccontato qualche aneddoto su di lui, ma rimane tra noi".

THIAGO ALCANTARA — "E’ bello, ma casuale, che il debutto con il Barcellona B sia avvenuto a Vigo - dove ha vissuto a lungo - e quello con la nazionale avvenga proprio a Bari" - città a lui ben nota, perché è nato in Puglia, quando suo padre (il centrocampista brasiliano ex Lecce e Fiorentina, è stato anche campione del mondo con la Seleçao nel 1994) giocava in serie A -. "Non ho mai pensato di giocare la Nazionale perché sono cresciuto in Spagna e lì mi sono formato da calciatore (in realtà non avrebbe potuto diventare azzurro neanche se lo avesse voluto, per via delle regole vigenti in materia, ndr). Semmai un pizzico di cuore è con il Brasile, per le orgini familiari. La mia posizione ideale in questa squadra? Voglio solo giocare". E domani al San Nicola potrebbe anche farlo dal 1’, da esordiente.

DEL BOSQUE — Poi arriva in sala stampa Del Bosque. Solito sguardo saggio, soliti toni pacati, in questo le similitudini con Prandelli - stessa allergia per l’iperbole - sono evidenti, anche se il c.t. spagnolo, se non altro per aver portato la Roja in vetta al mondo del pallone, assomiglia già ad un santone. Le prime parole sono subito accomodanti. "Se Giuseppe Rossi meritava il Barcellona? Gioca comunque in una grande squadra, il Villarreal. L’Italia è una formazione che si sta rinnovando. Ha perso Cannavaro, Zambrotta, Grosso, mentre la Spagna continua più o meno con la formazione collaudata. Ma l’Italia è sempre la nazionale capace di diventare quattro volte campione del mondo. Prandelli? Mi piace, la sua Italia sta facendo bene, praticamente è già qualificata per l’Europeo. Abbiamo visto i video, ha cambiato un po’ il modo di giocare. Come vantaggio la mia Spagna ha quello di essere più affiatata. Thiago Alcantara? Abbiamo tanti ottimi centrocampisti, da noi, lui ha talento e lo mette a disposizione della squadra. E’ capace di creare, di difendere e di rendersi pericoloso sottoporta. Farò sei cambi, dunque cinque giocatori dovranno giocare 90’, non posso risparmiare tutti. Rivalità tra giocatori del Real Madrid e quelli del Barcellona? In nazionale sono tutti uniti, non inciderà. Quanto influiranno i 30 gradi? La Spagna è qui per giocare la migliore partita possibile. Se temo che la crisi economica spagnola possa incidere anche nel calcio? La crisi è mondiale, ma nello sport, e nel calcio, non sta incidendo. E’ un momento super per il pallone in Spagna". Impossibile dargli torto.

dal nostro inviato
Riccardo Pratesi

Notizia riportata da: gazzetta.it

Sabatini: «Nilmar è molto distante»


ROMA - «Nilmar è un calciatore del Villarreal ed un ottimo giocatore. La distanza? È quella che intercorre tra qui e il posto in cui devo andare. Moltissima». Questa la risposta del ds giallorosso, Walter Sabatini all'uscita del centro sportivo di Trigoria. Una risposta che, almeno in apparenza, ha quasi il sapore della rinuncia definitiva alle mire romaniste di portare l'attaccante brasiliano nella Capitale. A pensarla così è anche il quotidiano spagnolo 'Marcà secondo cui il Villarreal avrebbe rifiutato un'offerta di 20 milioni di euro della Roma per Nilmar. «Nilmar deve concentrarsi sul Villarreal - ha ammesso il centrocampista del sottomarino giallo, Marcos Senna - anche se sarebbe disposto a trasferirsi per un progetto importante come quello della Roma». Presa di posizione chiara anche quella del tecnico degli spagnoli, Juan Carlos Garrido: «A meno di un'offerta irresistibile, Nilmar rimarrà con noi al 99%».

Notizia riportata da: ilmessaggero.it

Calciomercato - Juve-Alex, ballano ancora 4 milioni


Il difensore brasiliano Alex, di proprietà del Chelsea, rimane nel mirino della Juventus, ancora alla ricerca di un giocatore di qualità ed esperienza per puntellare il reparto difensivo.
La Vecchia Signora si è vista rifiutare un’offerta di 8 milioni dai Blues per il cartellino del centrale 29enne, con il club londinese che ha risposto chiedendone 12. La differenza tra le parti non sembra insormontabile, ma Marotta vuole essere certo di non far partire un’asta al rialzo.
Di conseguenza il dg bianconero sta per tornare alla carica con un ultimo tentativo da 10 milioni, facendo ben presente al Chelsea che se non si chiude a questa cifra la Juventus tornerà a concentrarsi sull’affare con il Fenerbahce per l’acquisto di Diego Lugano, su cui tra l’altro pare essersi inserita nelle ultime ore anche l’Inter (ma questo pare più un elemento di disturbo per far lievitare l’ingaggio).
Eurosport

Notizia riportata da: it.eurosport.yahoo.com

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