giovedì 9 giugno 2011

Quadrini: "La Figc sapeva tutto" Abete: "Era stato convocato"


ROMA - E' stato il giorno di Daniele Quadrini, il calciatore del Sassuolo ascoltato in procura a Roma. Il giocatore ha parlato in merito alla gara tra Siena e Sassuolo, finita con la vittoria del toscani per 4-0. "Sassuolo-Siena è stato un incontro perfettamente regolare. Non ho avuto contatti anomali con nessuno nè prima e nè dopo la partita". Il fatto saliente delle dichiarazioni di Quadrini punta il dito contro la Federcalcio. L'8 maggio scorso, dopo aver subito il 29 aprile precedente un tentativo di estorsione da parte di un certo Massimo poi identificato per Massimo Erodiani, fu una denuncia sia alla Procura della Repubblica di Roma sia alla Federazione gioco calcio. Erodiani chiese al calciatore la restituzione di 36mila euro per una mancata vincita. Nella denuncia ribadita oggi davanti al pubblico ministero Mario Ardigò, Quadrini ha ripercorso tutta la vicenda. "L'8 maggio scorso denunciai del tentativo di estorsione a danno di Quadrini depositando l'atto alla Procura della Figc. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse", afferma l'avvocato di Quadrini, Massimo Ciardullo. "A nostro parere - spiega il penalista - la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall'attività della magistratura ordinaria".

ABETE REPLICA: "ERA CONVOCATO IL 1° GIUGNO" - E' arrivata la replica del presidente federale Abete: "Daniele Quadrini era stato convocato dalla procura federale per il 1/0 giugno, dopo la sua denuncia alla procura Federale, ma "l'interrogatorio fissato dalla procura di Palazzi è stato superato dagli eventi". Abete ha anche annunciato l'inasprimento delle pene per i calciatori che scommettono o che con le scommesse commettono illecito sportivo, e inserimento nell'art. 6 del codice di giustizia sportiva - quello che vieta ai giocatori la scommessa - dell'obbligo di denuncia. "Sono molto più preoccupato quando ci sono situazioni corruttive che riguardano il ceto dirigente. Il calcio ha tanti problemi, ma non penso che stia peggio della media della società italiana. Problematiche corruttive e arresti eccellenti riguardano tutti gli ambienti. Sono molto più preoccupato quando ci sono situazioni corruttive che riguardano il ceto dirigente. Le risposte che sono arrivate dagli stadi di Varese o di Reggio dimostrano che la gente capisce".

Sulle indagini in corso: "Ritengo che non si debba lavorare per sensazioni ma per documenti e atti consequenziali. Bisogna stare attenti alla logica del 'mostro in prima pagina' e del 'tritacarne'. Mi pare che questa visione sia ampiamente condivisa, ho letto che molti soggetti esprimono tale posizione. Noi ci troviamo di fronte ad una situazione in cui ci sono 18 partite individuate, 16 arrestati e 28 indagati. Il dottor Di Martino (pm della Procura di Cremona, ndr) ha fornito tutta la documentazione alla procura federale, ci sono altre inchieste in atto", conclude Abete.

ORA TOCCA AL GOVERNO - C'è ora attesa per l'annunciato intervento del Governo. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, terrà domani una riunione, primo passo per l'istituzione di una task force per combattere il fenomeno. Sull'argomento è intervenuto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ritiene "importante e attuabile l'idea del ministro Maroni di una task force che vigili sulla regolarita del campionato di calcio. Milioni di italiani vogliono un campionato serio, non offuscato dal sospetto continuo di combine". La Russa si dice contrario alla possibilità di scommettere su singole partite, perchè ciò aumenta il rischio di alterare in maniera illegale il risultato, e auspica "pene severissime" per coloro che dovessero risultare colpevoli. La Russa propone di "istituire non una responsabilità oggettiva, perchè sarebbe troppo, ma una responsabilità per culpa in vigilando molto forte. Le società devono avere l'obbligo di vigilare"

GRASSO: "NUOVA FRONTIERA DELLE MAFIE" - Un problema molto serio, secondo quanto afferma il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, in un'intervista pubblicata su L'Espresso: "Le inchieste condotte in molte procure distrettuali antimafia ci consentono di affermare che la criminalità organizzata sta acquisendo quote sostanziose del mercato del gioco, i cui introiti, anche quelli legali, sono in crescita. Questa sta diventato la nuova frontiera delle mafie".

BERETTA: "PROBLEMA ESTRANEO AL CALCIO" - Difende il pianeta calcio il presidente della Lega di serrie A, Maurizio Beretta, che lo tiene distinto dal fenomeno delle scommesse: "Il problema delle scommesse è esterno ed estraneo al calcio. Noi da questo meccanismo riceviamo solo danni. E' necessaria una struttura di vigilanza sulle scommesse nel calcio. Noi - conclude - siamo oggetto di scommesse che non ci riguardano, da questo meccanismo arrivano solo danni".

BOOKMAKER AUSTRIACO: "QUALCOSA DI STRANO" - "Non saremmo qua se non avessimo avuto il sentore di qualcosa che non andava, di alcune irregolarità". Lo ha detto il responsabile dell'ufficio legale del bookmaker austriaco Sky Sport 365, Francesco Baranca, dopo aver parlato con gli investigatori che stanno indagando sul calcioscommesse. "Ma si tratta di valutazioni su dati e flussi di giocate su cui non c'è al momento nulla di preciso"

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