martedì 7 giugno 2011

Calcio scommesse - L''occhio' della camorra a bordo campo...


Correva l’anno 2010. Al San Paolo, sotto gli occhi attenti del solito pubblico in delirio, il Napoli concludeva il primo tempo del match contro i rivali del Parma con un facile 1-0. Nella ripresa l’inspiegabile patatrac. Quel 10 aprile verrà ricordato come il giorno della batosta. Il match finì infatti 3-2. Oggi, a distanza di un anno, proviamo a trovare le risposte a quell’enigma.
Sembra infatti che, tra gli obiettivi puntati e gli sguardi attenti che da tribune e curve scrutavano i beniamini in campo, ci fosse quello di un insolito addetto ai lavori. Camuffato tra gli uomini a bordo campo, si celava infatti Antonio Lo Russo, figlio del camorrista dell’omonimo clan.
La spiegazione sembra dunque più che chiara: nell’intervallo fra primo e secondo tempo nel quartiere Secondigliano venne registrato un aumento considerevole delle scommesse sulla vittoria del Parma, vittoria, adeguatamente predisposta e avvenuta nella ripresa.
E se il capo dei burattini non poteva tirare i fili, il suo sguardo poteva sì minacciare o semplicemente ‘ricordare’ ai suoi 'complici' quali fossero le cose giuste da fare o non fare in campo.
La procura di Napoli ha avviato un’inchiesta dopo intercettazioni telefoniche e frasi che hanno fatto chiaro riferimento al risultato di questa come di altre partite. Un giro che ha fatto guadagnare alla camorra migliaia di euro e che ora è in mano agli inquirenti.
Certo, resta l’ipotesi, più che opinabile, che il figlio del boss fosse a bordocampo semplicemente per seguire la sua squadra del cuore...
Eurosport

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