lunedì 13 giugno 2011

Romamania: Primavera, carpe diem


La Roma ha vinto lo scudetto Primavera. E' l'ultimo trofeo dell'era Sensi, ma sa tanto di primo dell'era DiBenedetto. Vincono i giovani, il futuro, l'idea politica degli americani, che sarà alimentata d'ora in avanti da Walter Sabatini e Franco Baldini. La finale di Pistoia ha dato l'ennesima dimostrazione sia dell'importanza del talento cresciuto in casa, sia di quanto l'affiatamento del gruppo possa rappresentare il valore aggiunto. Il confine decisivo tra vittoria e sconfitta. Tra anonimato e successo.

I ragazzi della Roma Primavera sono per la maggior parte nati nel '93. Alcuni sono addirittura minorenni. Eppure molti di loro hanno condiviso lo stesso percorso dai Giovanissimi Nazionali. Hanno sudato e vinto fino ad arrivare ad un passo dalla prima squadra. Contro il Varese hanno voluto vendicare gli ultimi sei anni di amarezze e di finali perse dai loro predecessori, guidati sempre da Alberto De Rossi.

Ma questi stessi ragazzi si sono portati dentro anche l'onta della sconfitta, subita in Coppa Italia, e per giunta in un palcoscenico ben più importante del solito campo d'allenamento, ovvero all'Olimpico, davanti a 25.000 spettatori. Un'amarezza da cui si è costruita la soddisfazione di Pistoia. Non è un caso che la squadra abbia espresso un gioco migliore e più convinto dopo il vantaggio del Varese a dieci minuti dalla fine.

Il gol di Montini al 94' non è fortuna, è voglia di cambiare la storia. Il desiderio di farla finita con le pacche sulla spalla e con i 'sarà per la prossima volta'. La vita è adesso. Il sogno di diventare calciatori è sempre più vicino. Molti di loro insieme a Bertolacci, Crescenzi e D'Alessandro parteciperanno al ritiro di Brunico. Si faranno vedere da Luis Enrique. Può sembrare cinico, ma nonostante la giovane età, non ci sarà una seconda possibilità. Almeno con la Roma.

Il calcio va troppo veloce, non aspetta. E' come la vita: ti perdona quando hai meno di 18 anni, ma dopo hai l'obbligo di camminare da solo. Responsabili di sé stessi. L'ambiente è dalla loro parte. La nuova dirigenza mai come ora punta su di loro. Pigliacelli, Antei, Mladen, Florenzi, Viviani, Sabelli, Montini, Caprari: l'appuntamento è al prossimo luglio. Carpe diem.

Di:
Valerio
Nasetti

Rossi saluta Palermo: «Non potevo rimanere»


PALERMO, 13 giugno - Nel giorno dell'addio non c'è spazio per la polemica. Delio Rossi lo sa e nella conferenza stampa, da lui convocata per salutare i tifosi rosanero, dribbla quasi tutte le domande sul presidente Maurizio Zamparini che lo ha lasciato andare chiamando sulla panchina Stefano Pioli. Circa tre mesi fa Delio Rossi era seduto sulla stessa poltrona, esonerato dopo l'umiliante 0-7 subito dall'Udinese. Anche in quell'occasione aveva voluto ringraziare il pubblico che lo ha sempre sostenuto. Si era commosso per un saluto che sembrava definitivo, ma dopo un mese il presidente lo aveva richiamato. "Ho sbagliato", aveva detto il patron. Ma le critiche al "sistema Rossi" dalla difesa ballerina erano proseguite anche dopo la conquista della finale di Coppa Italia e di un posto in Europa. Niente lacrime stavolta. Rossi non è stato cacciato, se ne è andato. Il presidente non ha fatto nemmeno in tempo a proporgli il rinnovo di un anno. "Già a Roma per la finale avevo deciso di andare via - spiega Rossi - e l'incontro con Zamparini è stato per comunicare questa cosa, gli ho detto subito che non c'erano i presupposti per andare avanti. Ho tolto subito il presidente dall'imbarazzo. Quando è andato via Sabatini ho capito che la situazione sarebbe diventata più complicata. È andata così".

L'ADDIO - Un rapporto difficile fin dalle prime battute. "Siamo due persone diverse che interpretano il calcio in due modi diversi, ma io mi sono lasciato bene con il presidente - puntualizza -. L'ho ringraziato per avermi fatto allenare una grande squadra come il Palermo e con la massima serenità gli ho comunicato la mia decisione". Rossi spegne ogni fuoco, ma qualche sassolino vuole toglierselo dalla scarpa prima di andare via. "A differenza di altri allenatori non ho mai chiesto un giocatore, molti allenatori si portano dietro lo staff mentre io non ho mai chiesto nulla - dice -. Il mercato di gennaio sicuramente non è stato all'altezza delle aspettative del Palermo e se adesso si cerca qualche difensore vuol dire che tutte le colpe non erano solo dell'allenatore". Scatta l'applauso e i cori dei circa cento tifosi che hanno salutato l'ex tecnico. C'è tempo anche per i cori contro Zamparini, ma Rossi storce il naso. Non è per questo che è tornato. "Voglio ringraziare i tifosi che mi hanno accolto con grande affetto e tutto lo staff del Palermo Calcio - ribadisce -, dai magazzinieri ai giocatori. Tutti mi hanno sempre trattato con il massimo rispetto". È un addio, mai i tifosi sperano nell'ennesimo ritorno. "Non c'è nessuna possibilità in questo momento - dice -. Il futuro è ancora incerto. Ancora non ho nessuna squadra, le offerte non mi sono mancate e non mi mancheranno, ma non alleno tanto per allenare. Del resto io non ho bisogno di una squadra, ma di un progetto nel quale possa esprimere il mio modo di fare calcio". Quel progetto in cui Zamparini non ha creduto.

Calciomercato - Inter, contatto per Javier Pastore


NUOVI VOLTI - L'Inter scalda i motori e si appresta ad entrare da vera protagonista all'interno del mercato estivo già in corso, senza escludere colpi ad effetto, senza escludere cartellini effettivamente costosi e difficilmente acquistabili, senza escludere di trovare appunto il giocatore che riuscirebbe a dare nuova linfa ad una squadra che, al termine di una stagione comunque al di sotto delle attese nonostante la vittoria della Coppa Italia, necessita di volti nuovi per risvegliare l'insaziabile fame di vittorie che, con l'aiuto non certe trascurabile di Mourinho, aveva condotto al Triplete.
CONTATTO PER PASTORE - Un nome, il nome potrebbe essere quello di uno degli uomini più desiderati e allo stesso tempo più costosi dell'attuale mercato italiano ed estero: Javier Pastore. I nerazzurri infatti sembrano aver mosso in questi giorni i loro primi passi di avvicinamento verso il trequartista rosanero. La trattativa non sarebbe certamente l'unica opzione per "El Flaco", di fatto corteggiato anche dal Manchester City, e sicuramente molto dipende da quanto l'Inter deciderà di andare a fondo sul fronte (già aperto) per Alexis Sanchez dell'Udinese.
Ad ogni modo l'agente del giocatore argentino, oltre ad aver incontrato gli uomini dei Citizens, ha un appuntamento con i dirigenti dell'Inter per discutere il futuro del n°27 rosanero. Chiaramente l'Inter spingerebbe ancor più sull'acceleratore nel caso in cui Wesley Sneijder lasciasse davvero la casacca nerazzurra assecondando le voci che lo vedrebbero approdare in Inghilterra nella prossima stagione.
TUTTI VOGLIONO EL FLACO - Attenzione però a non fare le cose troppo con calma. Pastore è, come detto, un sogno di tante big europee, dall'Inghilterra alla Spagna, passando sotto il naso di quelle poche squadre italiane che potrebbero aggiudicarselo, quindi la concorrenza sarebbe a dir poco agguerrita. Parlare di prezzi rischia di essere prematuro e fantasioso, ma l'idea di prezzo del presidente Zamparini si aggira sui 40 milioni di euro. Il Real Madrid ha fatto intendere che per lui è pronto a mettere sul piatto 35 milioni, ma il Barcellona - e non era difficile prevederlo - si inserirebbe nella trattativa soprattutto nel caso in cui non andassero in porto le operazioni per riabbracciare Cesc Fabregas.
PAOLILLO "NON ESCLUDO OPERAZIONI COL NAPOLI - "Non c'è nulla nel nostro mercato che sia vicino all'annuncio, sono tutte voci. Non c'è nulla da annunciare per quanto riguarda il mercato. I giocatori che piacciono sono tanti ma bisogna vedere se sono compatibili col bilancio". Lo ha detto l'ad dell'Inter, Ernesto Paolillo, intervenuto ai microfoni di Radio Crc, nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete". "Al momento ci sono tante ipotesi, ma nulla di concreto. Per quanto riguarda l'ipotetica cessione di Pandev e Mariga, tutto dipenderà dal tipo di offerta che potrebbe arrivare, dall'offerta si ragionerà e si deciderà eventualmente se è conveniente o meno e soprattutto se si sposa con gli obiettivi della società. Non escludo delle operazioni di scambio col Napoli. Se l'Inter è interessato ad Hamsik? Bisogna salire le scale uno scalino alla volta - sottolinea il dirigente nerazzurro - altrimenti si rischia di inciampare. Milito al Napoli? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere".
Eurosport

Pozzo: Sanchez è destinato a restare, Forse anche Inler


Qui Udine. Capitolo Sanchez, sempre e solo Sanchez. Il cileno che tanto piace a mezza Europa, a che destino sarà presto affidato? Resterà a Udine o lascerà addirittura l’Italia? A breve la Coppa America, potremmo saperne di più prima dell’inizio della manifestazione. Intanto Pozzo, patron bianconero, si fa sentire ancora una volta: “Sanchez è un giocatore molto importante, ora vediamo cosa può accadere, ma ho già parlato con Alexis e il suo procuratore. Credo che alla fine capiranno che non posso regalare l’attaccante. Un’offerta valida non è pervenuta, questa è la verità“, ha detto.

Ovvio che il sogno è quello di trattenerlo ancora a Udine: “E’ preferibile che Sanchez rimanga con noi se nessuno crede fino in fondo alle sue possibilità, e se non gli si dà il giusto risalto. Se rimane sarei felicissimo. Mi rendo conto che blindare un calciatore è pericoloso, ricordo l’esperienza vissuta con D’Agostino che un anno fa era vicino al Napoli. Lui rinunciò perché si erano fatte vive la Juve prima e il Real Madrid poi. In realtà queste due società non fecero alcuna offerta, D’Agostino rimase all’Udinese anche se, come rendimento, lo perdemmo. Ripeto ancora, io non regalo alcuno dei miei atleti, ecco perché ribadisco – ha sottolineato - che Sanchez sembra destinato a continuare l’avventura con l’Udinese“.

Altro caso spinoso, quello legato a Gokhan Inler, ormai a metà strada tra Torino e Napoli: “A onor del vero qualcuno si è accordato con noi (Napoli, ndr). Inler però ha chiesto tempo prima di decidere, a questo punto diventa un problema tutto suo, ma se alla fine decidesse di rifiutare le offerte, saremmo ben lieti di aspettarlo a braccia aperte“.

Pubblicato da Costantino Felisatti.

Mondonico: "Combatto contro l'avversario più difficile della mia carriera, il tumore"


Non è riuscito a nascondere la commozione Emiliano Mondonico, allenatore dell'AlbinoLeffe, nella conferenza stampa successiva alla sfida playout della sua squadra. Non sa se potrà rimanere sulla panchina della sua squadra. Ma i motivi non sono di ordine sportivo. Tutt'altro. Mondonico deve convivere da mesi con un tumore, e nell'incontro con i giornalisti ha espresso tutta la sua preoccupazione.
Insomma, tutto è legato ai problemi di salute che costrinsero Mondonico a subire un intervento chirurgico a gennaio. La sua AlbinoLeffe è riuscita a salvarsi nella sfida dei playout contro il Piacenza. E all'indomani di questo importante successo, l'allenatore ha parlato del suo futuro con la stampa.

"Ho conosciuto un avversario particolare in corso d'opera, ma non posso ancora dire di averlo sconfitto. Convivere con il pensiero di qualcos'altro oltre all'AlbinoLeffe non è affatto semplice - ha spiegato Mondonico -. Come faccio a regalarvi certezze se non sono sicuro di essere qui tra un mese?".

Dopo aver pronunciato queste parole, il tecnico non è riuscito a reggere alla commozione ed è uscito dalla stanza, visibilmente provato.

Il presidente della squadra, Gianfranco Andreoletti, ha ammesso quanto il momento fosse delicato per Mondonico e per la squadra: "Lui per noi è sempre stato il lusso e non l'ho mai nascosto. Se siamo rimasti in B è merito suo, ma anche dei bergamaschi che sabato sera sono accorsi in massa allo stadio per sostenerci. Non è adesso che possiamo prendere decisioni a cuor leggero".

Poco dopo, Mondonico è rientrato per spiegare che prenderà una decisione entro breve tempo sul suo futuro sulla panchina della squadra. "Non si tratterà di un'attesa di anni, tranquilli - ha detto ai giornalisti -. Tra due settimane saprete se ci sarò ancora o no. Sulla panchina dell'AlbinoLeffe, ovvio".

venerdì 10 giugno 2011

Muslera-Cana si va verso lo scambio


di ALBERTO ABBATE

ROMA - Scambio Cana-Muslera, è il giorno della verità. Il Galatasaray è a Roma per il portiere uruguagio, il centrocampista albanese vuole la Lazio: "Entro due settimane si saprà". La Juve va al braccio di ferro per Lichtsteiner. Lotito non molla, ma ha già scelto Konko per sostituirlo.

MUSLERA: "NON SO DOVE GIOCHERO'" - Muslera, croce e delizia. Mercoledì sera contro l'Olanda ha fatto il bello e il cattivo tempo. Prima un clamoroso errore in uscita ( "Mi ha ostacolato Egueren"), che è costato il pareggio all'Uruguay. Poi la parata decisiva ai rigori, che ha regalato la vittoria alla Celeste. Nando ora pensa solo alla prossima Coppa America. O quasi. E' un eufemismo affermare che il suo futuro alla Lazio è in bilico. Lotito e il suo agente Fonseca sono arrivati alla rottura definitiva. Muslera è dunque in cerca di squadra: "Non so ancora dove giocherò la prossima stagione". Oggi però potrebbe essere una giornata decisiva per il suo futuro: i dirigenti del Galatasaray incontreranno la Lazio. E' slittato di un giorno l'appuntamento previsto per ieri, ma potrebbe anche solo essere interlocutorio. Perché la trattativa non è affatto facile: i turchi hanno già il sì di Muslera e dell'agente Fonseca, li hanno ricoperti d'oro con un contratto sino al 2016 da 2,5 milioni a stagione più bonus. Ma Lotito, per dare il via libera al trasferimento, chiede in cambio Lorik Cana e un conguaglio di 2 milioni. E Fatih Terim, a quanto pare, non ha proprio intenzione di privarsi del mediano albanese.

CANA: "ENTRO DUE SETTIMANE NOVITA'" - La Lazio punta da 6 mesi sul 27enne. E' un pupillo, un amico Tare. Il diesse però - sembra una classica strategia - si mostra pessimista: "Si sono ridotte le chance di vedere Lorik alla Lazio. C'è una sola possibilità". Di sicuro, la dirigenza biancoceleste se la giocherà proprio oggi. Perché Terim vuole davvero a tutti i costi Fernando Muslera, lo considera uno dei migliori in circolazione, lo preferisce addirittura a Buffon. Ma per avere il suo "prescelto" fra i pali, dovrà fare un sacrificio. O almeno, lo spera Cana stesso: "Entro due settimane sapremo qualcosa di certo. Anch'io aspetto novità". Allo stadio di Zenica, dopo la sconfitta contro la Bosnia, c'è stato un lungo colloquio fra il centrocampista, il papà Agim, Tare e Reja, ma Lorik assicura: "Non erano venuti per me, ma per Senad Lulic". Il terzino dello Young Boys dovrebbe già essere a Roma la prossima settimana per la firma e le visite mediche. Reja lo aspetta. E accoglierebbe a braccia aperte anche Konko per l'altra fascia: "C'è una trattativa - ammette Preziosi - ma decollerà dopo la cessione di Lichtsteiner".

BRACCIO DI FERRO JUVE-LAZIO PER LICHT - Lo svizzero vuole solo la Juve, ma Lotito continua a fare il duro: "Ci sono altre squadre ( City, ndr), quindi se i bianconeri lo vogliono, dovranno pagare la clausola rescissoria ( 12 milioni, ndr)". In realtà, il presidente sarebbe disponibile a un piccolo sconto, accetterebbe 10-11 milioni cash per chiudere subito l'operazione. Ma l'ultima offerta di Marotta e Agnelli è stata: "8 milioni più il portiere Storari". Lotito ha fatto orecchie da mercante, ha già scelto Marchetti per la sostituzione di Muslera. Così la Juve ha deciso di tornare alla carica sull'estremo difensore del Cagliari per mettere la Lazio alle strette, per costringerla ad accettare Storari. Lotito ha capito la mossa e non ha fatto una piega: "Quando Muslera andrà via, cercheremo le alternative, ma qualcuno dimentica che in casa abbiamo sempre Bizzarri. Potrebbe sostituirlo tranquillamente". Sarà davvero questa la soluzione? Sembra più un braccio di ferro con la Juve. Intanto la Lazio saluta Meghni con un comunicato ufficiale sul proprio sito: "In data odierna è stato risolto il contratto con il calciatore". Foggia verso Cesena.

Vertice scommesse, Confindustria critica


(ANSA) – ROMA, 10 GIU – ‘‘L’assenza dei concessionari discommesse e dei Monopoli di Stato all’incontro di oggi traViminale, Coni e Figc e’ incomprensibile’‘. Massimo Passamonti,responsabile dell’Area Giochi di Confindustria, commenta cosi’ad Agipronews l’esclusione al vertice organizzato al ministerodell’Interno. ‘‘Un’assenza inspiegabile – secondo Passamonti -visto che proprio il sistema di raccolta legale ha confermatoancora una volta di essere in grado di garantire l’efficacia deicontrolli’‘.

Calcioscommesse: A.Della Valle, conosco Pirani, non e' amico

(ANSA) - FIRENZE, 10 GIU - ''In questa vicenda del calcioscommesse vedo tanta millanteria, tanta gente che vanta amicizie quando invece sono semplici conoscenze. Mi riferisco anche al signor Pirani, viene da un paese dove la mia famiglia ha una casa da tempo ma non e' un mio amico''. Lo ha detto Andrea Della Valle ribadendo l'estraneita' della societa'. Per il futuro della Fiorentina, che lottera' per un posto in Uefa, vuole un patto con i tifosi, ma se ''non ci vogliono piu' cercheremo un acquirente''. Su Montolivo, infine, ''dica ai tifosi cosa vuol fare''.

Luis Enrique sbarca nella capitale Sabatini: "È una sfida coraggiosa"


ROMA
Nel giorno della prima conferenza stampa di Sabatini come ds giallorosso, Luis Enrique sbarca nella capitale. Il nuovo tecnico della Roma è atterrato nel primo pomeriggio all'aeroporto "Leonardo Da Vinci", accompagnato dai collaboratori che lavoravano con lui al Barcellona B tra cui Ivan de la Peña. Lo spagnolo si è poi trasferito a Trigoria, dove ha incontrato Sabatini e Totti.

«Una scelta coraggiosa»
«Abbiamo fatto una scelta coraggiosa. E la rifarei. Luis Enrique rappresenta la discontinuità, rappresenta un'idea di calcio che vogliamo perseguire. È un ragazzo interessante che sfida sempre se stesso». Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, nella prima conferenza stampa da dirigente giallorosso spiega la scelta di puntare sul giovane tecnico spagnolo, proveniente dalla panchina del Barcellona B. «Luis Enrique si sfiderà, affronterà questa avventura portando la sua cultura e le sue idee», dice Sabatini.

Ma la Roma non proverà necessariamente a imitare il calcio che esprime il Barcellona allenato da Pep Guardiola. «Noi non siamo in cerca di un calcio suggerito, non cerchiamo di imitare necessariamente quello che c'è oggi in uno sport che vive di movimenti. Oggi si impone, attraverso la Spagna e il Barcellona uno stile un po' barocco ma efficace. Il tecnico farà una sintesi adatta alle esigenze dettate dal nostro campionato», aggiunge Sabatini. Il tecnico, dice il ds, «è soddisfatto dell'organico così com'è, ma è chiaro che chiederà degli interventi. Certamente, le scelte che faremo saranno mirate ad abbassare l'età della squadra. Non porteremo liceali, ma forti giocatori giovani».

«Luis Enrique ha firmato per 2 anni con un'opzione per la terza stagione. I due anni saranno sufficienti per capire se potrà essere l'allenatore per i prossimi 10 anni. Questo ragazzo è un competitivo, si sfida costantemente: pratica triathlon e surf, fa cose assurde... Molti allenatori hanno l'idea di vedere cosa succede in campo: lui vede la situazione in maniera diversa, ha un'idea "arrogante" del calcio», spiega ancora.

«Totti è intramontabile»
Il direttore sportivo ha poi parlato del futuro di Totti. «Francesco è innominabile, è una specie di divinità e sarà al centro del nostro progetto. La Roma sarà modellata attorno a lui. Totti è intramontabile, è come la luce sui tetti di Roma. La luce persiste, va avanti, dilaga. Lo avevano dipinto come stanco e claudicante, invece lui va in campo e sfianca gli avversari. Lo incontrerò tra qualche ora, lui è il capitano e dovrà contribuire in maniera importante per costruire il futuro di questa società e questo club», spiega.

«De Rossi deve rimanere»
Capitolo a parte per De Rossi e Borriello. «Penso che De Rossi debba rimanere alla Roma, con lui sarà certamente la squadra sarà più forte. De Rossi deve far parte del progetto della Roma. Non so che cifra De Rossi chiederà, noi abbiamo un percorso virtuoso da seguire ma DiBenedetto qualche deroga me l'ha già concessa: troveremo sicuramente un accordo, ma qualora non si trovasse farà, l'ultima stagione nella Roma», aggiunge Sabatini. Il nuovo ds ha parlato anche di Menez e Borriello. «Scontano il fatto che non ho potuto affrontare il loro supposto problema. Menez è un giocatore forte che esalta la gente e il calcio non deve essere noioso. Quando lui ondeggia e salta l'uomo mi esalta e ci esalta, ma voglio che arrivi fino in fondo e mi auguro lo possa fare con il nuovo allenatore».

Sabatini ha poi aggiunto che «vorrei che la Roma fosse una squadra divertente e produttiva, i giocatori forti voglio che rimangano tutti se accettano i presupposti della società. Borriello? È un problema. È un giocatore molto forte, ma l'anno scorso ha vissuto una stagione di due fasi, una esaltante ed una depressa. Con lui devo parlare e bisogna capire quanto vuole essere un giocatore della Roma e a quali condizioni».

Calcio scommesse - Paoloni nega tutto "Nessuna droga ai compagni"

Dopo oltre sei ore di interrogatorio, Marco Paoloni, portiere di Cremonese e Benevento, ha lasciato l'ufficio del procuratore Roberto Di Martino. Paoloni era arrivato in procura poco prima delle 11 e quasi in perfetto orario era cominciato l'interrogatorio del portiere che, aveva detto il suo legale, voleva vuotare il sacco. Qualcosa Paoloni ha detto, in sei ore. Doveva rispondere sia delle telefonate intercorse con gli altri indagati, sia della somministrazione di ansiolitici ai danni dei compagni di squadra della Cremonese che aveva portato alla denuncia prima e all'apertura dell'inchiesta Last Bet poi.
Al termine dell'interrogatorio l'avvocato di Marco Paoloni, Emanuela Di Paolo, ha spiegato che il suo assistito “ha chiarito la sua posizione e negato ogni responsabilità in merito all'ansiolitico somministrato ai suoi compagni di squadra. Per tutta la durata dell'interrogatorio ha tenuto in mano la foto della moglie e della figlia".

Italpress

giovedì 9 giugno 2011

Klose, biennale da due milioni a stagione e opzione per un terzo anno


di Daniele Magliocchetti
ROMA - Miroslav Klose è un giocatore della Lazio. Il tedesco è piombato ieri sera a Roma e in tarda serata ha firmato il contratto con la società biancoceleste. Lo ha fatto nel giorno del suo trentatreesimo compleanno, festeggiando l’evento con un accordo biennale più opzione per il terzo anno, a circa 2 milioni di euro a stagione. Avrà anche alcuni bonus legati alle presenze e al numero di gol segnati.

Da Gorizia Edy Reja esulta, anche perché, dopo tanto penare, finalmente avrà «il bomber da venti gol» richiesto. Un gran colpo del presidente Claudio Lotito, ma anche del ds Igli Tare, assai prezioso durante la trattativa portata avanti nell’ultimo mese. Forse per il patron laziale, senza nulla togliere a Hernanes e Zarate, è l’acquisto più importante della sua era, almeno per il prestigio internazionale del giocatore e soprattutto per il suo curriculum a livello europeo e mondiale: 177 gol in Bundesliga con le maglie di Kaiserslautern, Werder Brema e Bayern Monaco, 61 reti con la Germania, di cui 14 in tre Mondiali. Nel 2006, davanti al suo pubblico, in Germania, ha vinto il titolo di capocannoniere con 5 reti. In Corea nel 2002 e in Sudafrica nel 2010 è stato invece vicecapocannoniere del torneo mondiale. Solo Ronaldo con il Brasile ha fatto meglio di lui. Miro, come viene soprannominato affettuosamente, è arrivato nella capitale vestito con un giacchetto blu, jeans e t-shirt scollata sul petto.

All’aereoporto di Fiumicino non c’erano tifosi ad accoglierlo perché il suo arrivo è stato tenuto nascosto. Chi ha avuto modo di incontrarlo, però, lo ha visto sereno e sorridente. Assieme a lui la moglie Sylwia. I due sono stati scortati all’uscita dall’aeroporto da agenti della Polaria; fuori, ad attenderli, c’era una macchina che li ha condotti direttamente a Villa San Sebastiano dal presidente Lotito, già a colloquio, in presenza del direttore sportivo Igli Tare, con il procuratore del giocatore, Alexander Schuett. Quest’ultimo, insieme a un collaboratore, sono arrivati nella capitale in mattinata ed hanno cominciato le trattative. Il manager, in realtà, è arrivato presso gli uffici del presidente laziale poco prima dell’ora di pranzo, con Lotito che faceva il suo ingresso intorno alle 16,30. Un ritardo dovuto ad alcuni impegni, ma nonostante l’attesa, pare che non ci sia stato nessun problema nella trattativa, filata via liscia.

Eppure, la giornata di ieri era iniziata nel peggiore dei modi. Dalla Turchia rimbalzava un altro colpo di scena legato a Klose. L’ennesimo di questi ultimi giorni dopo il ritorno di fiamma del Bayern, i tentativi del Valencia e del Villarreal. Stavolta era il turno del Galatasaray a provare a fare in extremis lo sgambetto alla Lazio. Dalla Turchia arrivavano dettagli incredibili di una riunione tra i procuratori di Klose e i dirigenti del Galatasaray, Terim incluso, che lasciavano di stucco Lotito e Tare. Un’apprensione durata poche ore, dettata forse anche da un giochino al rialzo che però non ha portato a nulla. Il manager di Klose, Schuett, si è presentato nella capitale e nonostante una maratona di ore e ore alla fine ha trovato un accordo che ha accontentato tutti.

Miro Klose e la moglie Sylwia volevano la Lazio e così è stato. Stamattina alla clinica Paideia il nuovo centravanti della Lazio sosterrà le visite mediche. Subito dopo, è probabile, che ci sia una piccola presentazione, ipotesi tutta da confermare. Per ora, l’unica certezza è che Klose il prossimo anno vestirà la maglia biancoceleste.

Quadrini: "La Figc sapeva tutto" Abete: "Era stato convocato"


ROMA - E' stato il giorno di Daniele Quadrini, il calciatore del Sassuolo ascoltato in procura a Roma. Il giocatore ha parlato in merito alla gara tra Siena e Sassuolo, finita con la vittoria del toscani per 4-0. "Sassuolo-Siena è stato un incontro perfettamente regolare. Non ho avuto contatti anomali con nessuno nè prima e nè dopo la partita". Il fatto saliente delle dichiarazioni di Quadrini punta il dito contro la Federcalcio. L'8 maggio scorso, dopo aver subito il 29 aprile precedente un tentativo di estorsione da parte di un certo Massimo poi identificato per Massimo Erodiani, fu una denuncia sia alla Procura della Repubblica di Roma sia alla Federazione gioco calcio. Erodiani chiese al calciatore la restituzione di 36mila euro per una mancata vincita. Nella denuncia ribadita oggi davanti al pubblico ministero Mario Ardigò, Quadrini ha ripercorso tutta la vicenda. "L'8 maggio scorso denunciai del tentativo di estorsione a danno di Quadrini depositando l'atto alla Procura della Figc. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse", afferma l'avvocato di Quadrini, Massimo Ciardullo. "A nostro parere - spiega il penalista - la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall'attività della magistratura ordinaria".

ABETE REPLICA: "ERA CONVOCATO IL 1° GIUGNO" - E' arrivata la replica del presidente federale Abete: "Daniele Quadrini era stato convocato dalla procura federale per il 1/0 giugno, dopo la sua denuncia alla procura Federale, ma "l'interrogatorio fissato dalla procura di Palazzi è stato superato dagli eventi". Abete ha anche annunciato l'inasprimento delle pene per i calciatori che scommettono o che con le scommesse commettono illecito sportivo, e inserimento nell'art. 6 del codice di giustizia sportiva - quello che vieta ai giocatori la scommessa - dell'obbligo di denuncia. "Sono molto più preoccupato quando ci sono situazioni corruttive che riguardano il ceto dirigente. Il calcio ha tanti problemi, ma non penso che stia peggio della media della società italiana. Problematiche corruttive e arresti eccellenti riguardano tutti gli ambienti. Sono molto più preoccupato quando ci sono situazioni corruttive che riguardano il ceto dirigente. Le risposte che sono arrivate dagli stadi di Varese o di Reggio dimostrano che la gente capisce".

Sulle indagini in corso: "Ritengo che non si debba lavorare per sensazioni ma per documenti e atti consequenziali. Bisogna stare attenti alla logica del 'mostro in prima pagina' e del 'tritacarne'. Mi pare che questa visione sia ampiamente condivisa, ho letto che molti soggetti esprimono tale posizione. Noi ci troviamo di fronte ad una situazione in cui ci sono 18 partite individuate, 16 arrestati e 28 indagati. Il dottor Di Martino (pm della Procura di Cremona, ndr) ha fornito tutta la documentazione alla procura federale, ci sono altre inchieste in atto", conclude Abete.

ORA TOCCA AL GOVERNO - C'è ora attesa per l'annunciato intervento del Governo. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, terrà domani una riunione, primo passo per l'istituzione di una task force per combattere il fenomeno. Sull'argomento è intervenuto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ritiene "importante e attuabile l'idea del ministro Maroni di una task force che vigili sulla regolarita del campionato di calcio. Milioni di italiani vogliono un campionato serio, non offuscato dal sospetto continuo di combine". La Russa si dice contrario alla possibilità di scommettere su singole partite, perchè ciò aumenta il rischio di alterare in maniera illegale il risultato, e auspica "pene severissime" per coloro che dovessero risultare colpevoli. La Russa propone di "istituire non una responsabilità oggettiva, perchè sarebbe troppo, ma una responsabilità per culpa in vigilando molto forte. Le società devono avere l'obbligo di vigilare"

GRASSO: "NUOVA FRONTIERA DELLE MAFIE" - Un problema molto serio, secondo quanto afferma il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, in un'intervista pubblicata su L'Espresso: "Le inchieste condotte in molte procure distrettuali antimafia ci consentono di affermare che la criminalità organizzata sta acquisendo quote sostanziose del mercato del gioco, i cui introiti, anche quelli legali, sono in crescita. Questa sta diventato la nuova frontiera delle mafie".

BERETTA: "PROBLEMA ESTRANEO AL CALCIO" - Difende il pianeta calcio il presidente della Lega di serrie A, Maurizio Beretta, che lo tiene distinto dal fenomeno delle scommesse: "Il problema delle scommesse è esterno ed estraneo al calcio. Noi da questo meccanismo riceviamo solo danni. E' necessaria una struttura di vigilanza sulle scommesse nel calcio. Noi - conclude - siamo oggetto di scommesse che non ci riguardano, da questo meccanismo arrivano solo danni".

BOOKMAKER AUSTRIACO: "QUALCOSA DI STRANO" - "Non saremmo qua se non avessimo avuto il sentore di qualcosa che non andava, di alcune irregolarità". Lo ha detto il responsabile dell'ufficio legale del bookmaker austriaco Sky Sport 365, Francesco Baranca, dopo aver parlato con gli investigatori che stanno indagando sul calcioscommesse. "Ma si tratta di valutazioni su dati e flussi di giocate su cui non c'è al momento nulla di preciso"

Calciomercato - Montella al Catania, non ci sono più dubbi


Attraverso una nota apparsa sul proprio sito internet, il Catania ha reso ufficiale l'arrivo di Vincenzo Montella, che sarà legato al clun siciliano da un contratto di due stagioni.
ACCORDO BIENNALE - "Il Calcio Catania S.p.A.comunica di aver affidato l'incarico di conduzione tecnica della prima squadra a Vincenzo Montella, che ha sottoscritto un contratto biennale - si legge nella nota - Con Montella, comporranno lo staff tecnico il vice allenatore Daniele Russo, il preparatore dei portieri Marco Onorati ed il preparatore atletico professor Giacomo Tafuro, che sarà assistito dal professor Emanuele Marra. Completeranno lo staff i professori Giuseppe Colombino ed Antonio Torrisi, che si occuperanno della riabilitazione e del lavoro differenziato per gli atleti infortunati".
GLI INIZI - Vincenzo Montella è nato a Castello di Cisterna il 18 giugno 1974. Cresciuto nel settore giovanile dell'Empoli, Montella debutta in prima squadra nella stagione 1990-91 in C1 e in cinque anni colleziona 51 presenze e 27 gol. Di lui si accorge il Genoa, che lo ingaggia nella stagione '95-96. In serie B Montella segna ben 21 reti, score che gli vale l'ingaggio da parte della Sampdoria nel massimo campionato.
L'AEROPLANINO DECOLLA - In blucerchiato resta dal 1996 al 1999, segnando 22 gol al debutto in A. Nelle tre stagioni alla Samp alla fine timbra il cartellino 54 volte, cifra che deve tener conto della pubalgia che gli impedisce di rendere come vorrebbe nell'ultima stagione. La formazione blucerchiata, senza il suo apporto, retrocede in B ma Montella resta nella massima serie, ingaggiato dalla Roma. In giallorosso gioca dal 1999 al 2007, otto anni in cui segna 83 gol in 182 partite. La sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo è la 2004-05 (23 reti tra campionato e coppe) e nel 2001 è decisivo per la conquista dello scudetto, pur partendo spesso dalla panchina visto che Capello gli preferisce Batistuta e Delvecchio.
L'ESPERIENZA INGLESE - Nel gennaio 2007 va in prestito al Fulham ma l'esperienza inglese non è gratificante (10 presenze e 3 gol) e a fine stagione torna alla Sampdoria dove gioca la stagione 2007-08 senza però lasciare il segno. Torna alla Roma e chiude la carriera nel luglio 2009 e dopo una breve carriera da commentatore televisivo accetta l'offerta di occuparsi del settore giovanile giallorosso.
UNA NUOVA AVVENTURA - Dopo le dimissioni di Claudio Ranieri esordisce sulla panchina della Roma nel recupero della partita contro il Bologna rinviata per neve il 30 gennaio, incontro vinto dai giallorossi per 1-0. Il 13 marzo 2011, battendo la Lazio per 2-0, vince il suo primo derby da allenatore. Conclude la stagione con il sesto posto finale in campionato e con la semifinale di Coppa Italia.
L'ex allenatore della Roma ed i suoi collaboratori verranno presentati ufficialmente alla stampa venerdì 10 giugno alle ore 16.30 a Torre del Grifo, nella sala conferenze della sede sociale.
Italpress

Sampdoria annuncia ingaggio Atzori


(ANSA) - GENOVA, 9 GIU - La Sampdoria ha annunciato nel pomeriggio con un comunicato di aver firmato un contratto biennale con l'allenatore Gianluca Atzori. Il nuovo tecnico sarà presentato giovedì 16 giugno. Il vice di Atzori sarà Andrea Bergamo, il collaboratore tecnico Flavio Giampieretti, il preparatore dei portieri Andrea Sardini mentre il ruolo di preparatore atletico sarà ricoperto da Carlo Simionato, già sprinter azzurro e medaglia d'argento nella staffetta 4x100 ai mondiali di Helsinki dell'83.

Zio Campagnaro, Hugo sta bene


(ANSA) - NAPOLI, 9 GIU - ''Hugo sta bene. E' cosciente ma e' sotto choc''. Cosi' a CalcioNapoli24.it Sergio Castillo, zio di Hugo Campagnaro, il calciatore coinvolto in un incidente stradale. ''L'impatto e' stato devastante. Sul colpo e' morto il suo migliore amico, Alvaro Castelli, e altre due persone, che erano alla guida dell'altra vettura. L'incidente e' avvenuto sulla statale in provincia di Cordoba stamane alle 7. Hugo e' ricoverato in ospedale riportato contusioni e trauma cranico''.

mercoledì 8 giugno 2011

«La Roma vuole Bojan insieme a Luis Enrique»


ROMA, 8 giugno - Dopo il tecnico, per la nuova Roma di DiBenedetto anche l'attaccante potrebbe arrivare da Barcellona. È Bojan Krkic, scricciolo di 1,70 metri per 65 kg, talento della cantera blaugrana, il nome che spunta per l'attacco giallorosso. In Spagna parlano dell'interessamento della squadra della Capitale nei confronti del ventunenne spagnolo, a tutt'oggi il miglior goleador delle giovanili del Barça e ai margini della stagione trionfale della prima squadra perché chiuso dal tridente Messi-Pedro-Villa. «Si incastra perfettamente negli schemi tattici dell'allenatore e potrebbe crescere molto giocando insieme a un campione come Totti», scrive il Mundo Deportivo, ricordando che il giocatore ha dichiarato di voler restare al Barcellona, che lo ha comunque blindato la scorsa stagione con un contratto fino al 2015 con una clausola rescissoria di 100 milioni di euro.

De Laurentiis e il boss in campo Lepore: "Il Napoli non è coinvolto"

NAPOLI, 8 giugno 2011 - In mattinata, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha incontrato il neo Sindaco De Magistris per discutere della questione San Paolo e l’occasione è stata propizia per chiarire la presenza a bordo campo del boss Antonio Lo Russo durante Napoli-Parma della passata stagione (finita 2-3 per i ducali) sulla quale sta indagando la Procura: "A me non risulta che il Napoli sia coinvolto in alcun modo – dice De Laurentiis - perché non siamo considerati responsabili per la presenza ai margini del terreno di gioco di un soggetto che non era sottoposto a provvedimenti restrittivi per reati da stadio. Inoltre, questo signore era vicino ad un rappresentante delle forze dell’ordine ed era stato accreditato da uno dei nostri manutentori: il Napoli non può vigilare sulla fedina penale di tutti quelli che sono accreditati a bordo campo. Il calcioscommesse? Scommesse? Per il momento vedo molto sensazionalismo. Comunque, bisognerà trovare con Platini e Blatter una soluzione: il problema è globale e non solo italiano”.

LEPORE SCAGIONA IL NAPOLI — "Se ci sono dei reati è nostro dovere intervenire. Allo stato attuale posso escludere che il Napoli sia coinvolto". Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, ai microfoni di radio Crc. Poi ha aggiunto: "Col processo di Calciopoli abbiamo evidenziato molte cose che non andavano, abbiamo dato la possibilità alla Federazione Italiana di cambiare qualcosa ma non è cambiato nulla. Da quando sono venute fuori le scommesse, la criminalità organizzata, che ha buon fiuto, ha cercato di sfruttare la situazione. Abbiamo cominciato ad indagare non tanto sul gioco del calcio ma quanto sulle scommesse. Per quello che ci interessa l'importante è coltivare il filone delle scommesse e scoprire come vanno le cose. Chi riesce ad influire sul risultato delle partite deve venire fuori. Come cittadino, mi ha sempre sorpreso il fatto che dei risultati di alcune partite, all'ultimo minuto si ribaltassero: mi è sempre sembrata una cosa strana".

INDAGINI SU TRE GARE — La procura di Napoli, intanto, ha delegato la squadra mobile ad acquisire i filmati relativi a tre partite del campionato di serie A, sia di quello appena concluso sia del precedente. Secondo quanto si è appreso, l'attenzione degli inquirenti si concentra - oltre che su Napoli-Parma del 10 aprile 2010, conclusa 2-3 con la vittoria in rimonta degli emiliani e già al centro dell'attenzione per la presenza a bordo campo del boss Lo Russo -, anche su Lecce-Napoli dell'8 maggio scorso, finita 2-1, e su Sampdoria-Napoli 1-0, ultima partita del campionato 2009-2010. L'attenzione del pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo sarebbe scaturita da alcune dichiarazioni di persone orbitanti nel mondo delle scommesse: non si sa se tali elementi derivino da intercettazioni telefoniche o fonti dirette. Il pool di magistrati procede per l'ipotesi di reato di frode sportiva.

Rossi, spiace ko ma stagione importante


NAPOLI, 8 GIU - ''Dispiace per la partita persa con l'Irlanda, ma credo che la vittoria con l'Estonia e' stata molto significativa perche' abbiamo ottenuto tre punti importantissimi che ci consentono di arrivare quasi certamente all'obiettivo dell'Europeo. Siamo tutti contenti e felici della stagione che abbiamo disputato, adesso ci godiamo un periodo di relax''. Lo ha detto Giuseppe Rossi, attaccante del Villareal e della Nazionale, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.

Calcio scommesse - "Totti estraneo", la Roma si arrabbia


"Non c'è nessuna voglia di scherzare perché non è un argomento che può suscitare la minima ironia". La premessa del legale della Roma, Antonio Conte, è decisa come lo sono le parole spese per annunciare la difesa di Francesco Totti, finito sulle pagine dei giornali che parlano dell'inchiesta "Last Bet" della procura di Cremona.
"Non entro nel merito dell'indagine, ma in riferimento ad articoli apparsi oggi in vari organi di stampa e che associano il nome di Totti a questa vicenda - spiega l'avvocato Conte in collegamento telefonico con Sky Sport 24 -, sottolineo in maniera durissima e decisa l'assoluta estraneità ai fatti del capitano della Roma".
"Siamo in assenza di qualsiasi cosa concreta o fondata - continua l'avvocato -, la stessa cosa che è successa per De Rossi e per questo Totti mi ha dato mandato di difenderlo nelle sedi opportune. Ho avuto conferma in queste ore dagli avvocati di Unicredit che a breve ci sarà una presa di posizione della società a tutela del giocatore e dello stesso club perché queste voci, questi veri e propri deliri, infangano il nome della squadra. Stiamo provando la stessa identica indignazione provata per De Rossi la settimana scorsa".
Italpress

Calcio: Bari; Matarrese pronto a lasciare comando a Garzelli

(ANSA) - BARI, 8 GIU - Dopo 28 anni di presidenza del Bari, Vincenzo Matarrese potrebbe lasciare la poltrona di numero uno nel cda di lunedi' 13 giugno, per assumere una carica onoraria.

La guida della societa', che resta nelle mani della famiglia Matarrese con il 90% del capitale, passerebbe all'attuale dg, Claudio Garzelli, che assumerebbe l'incarico di amministratore delegato, carica ora vacante. Nel 1991 Vincenzo Matarrese, subentrato al fratello Antonio, lascio' temporaneamente il timone favorendo la nomina di Carlo Regalia ad amministratore delegato, ma dopo pochi mesi riprese il suo posto

martedì 7 giugno 2011

Inler, il Napoli torna favorito


Ha atteso, è rimasto in disparte preferendo osservare da esterno l’evolversi della situazione forte della sua posizione. Aurelio De Laurentiis non è caduto nella trappola tesa da Pozzo ed ha aspettato che si raffreddasse l’interessamento, o quantomeno rallentasse la trattativa imbastita dalla Juventus per Gokhan Inler evitando inutili aste come auspicava l’Udinese.
Già, perchè il Napoli, dopo la frenata registrata ieri per il trasferimento del centrocampista a Torino, è forte della sua posizione: il club azzurro ha trovato già da tempo un accordo di massima con la società friulana per lo svizzero di origini turche sulla base di 18 milioni senza l’inserimento di nessuna contropartita tecnica, cosa che invece vorrebbe fare il dg bianconero Marotta. L’offerta della Juve infatti non va oltre i 14 milioni cash più la metà di Manuel Giandonato, proposta che per il momento è stata rispedita al mittente da Pozzo.

Il Napoli quindi è tornato in pole position per Inler come testimoniano anche le ultime dichiarazioni del giocatore e del suo procuratore Lamberti “Ho parlato con Bigon ma non ho ricevuto nessuna offerta dalla società azzurra, il giocatore non ha mai rifiutato i partenopei per la Juventus, anzi è più vicino al Napoli che alla società bianconera“, che invece nei giorni scorsi aveva fatto intendere tutt’altro, sbattendo la porta in faccia la porta al club di De Laurentiis “Abbiamo trovato un accordo di massima con una società italiana che non è il Napoli“. Una sorta di dietrofront dettata dalla fumata grigia di ieri tra la Juve e l’Udinese.

Calcio scommesse - L''occhio' della camorra a bordo campo...


Correva l’anno 2010. Al San Paolo, sotto gli occhi attenti del solito pubblico in delirio, il Napoli concludeva il primo tempo del match contro i rivali del Parma con un facile 1-0. Nella ripresa l’inspiegabile patatrac. Quel 10 aprile verrà ricordato come il giorno della batosta. Il match finì infatti 3-2. Oggi, a distanza di un anno, proviamo a trovare le risposte a quell’enigma.
Sembra infatti che, tra gli obiettivi puntati e gli sguardi attenti che da tribune e curve scrutavano i beniamini in campo, ci fosse quello di un insolito addetto ai lavori. Camuffato tra gli uomini a bordo campo, si celava infatti Antonio Lo Russo, figlio del camorrista dell’omonimo clan.
La spiegazione sembra dunque più che chiara: nell’intervallo fra primo e secondo tempo nel quartiere Secondigliano venne registrato un aumento considerevole delle scommesse sulla vittoria del Parma, vittoria, adeguatamente predisposta e avvenuta nella ripresa.
E se il capo dei burattini non poteva tirare i fili, il suo sguardo poteva sì minacciare o semplicemente ‘ricordare’ ai suoi 'complici' quali fossero le cose giuste da fare o non fare in campo.
La procura di Napoli ha avviato un’inchiesta dopo intercettazioni telefoniche e frasi che hanno fatto chiaro riferimento al risultato di questa come di altre partite. Un giro che ha fatto guadagnare alla camorra migliaia di euro e che ora è in mano agli inquirenti.
Certo, resta l’ipotesi, più che opinabile, che il figlio del boss fosse a bordocampo semplicemente per seguire la sua squadra del cuore...
Eurosport

Calcio, ombre anche su Lecce-Cagliari Pirani sotto il torchio dei pm da sei ore


Nel nuovo scandalo calcio scommesse rischia di finire anche il Cagliari. A tirare in ballo la società rossoblù è stato Marco Pirani durante l’interrogatorio davanti ai pm di Cremona. Il dentista ed ex responsabile del settore giovanile dell’Ancona, tra gli arrestati per il caso che sta facendo tremare il calcio italiano, ha parlato di alcune presunte partite truccate: tra queste anche Lecce-Cagliari di questo campionato. Cellino respinge le accuse e annuncia querele.

ll club rossoblu è stato tirato in ballo da un pentito - il dentista Mario Pirani, interrogato a Cremona - assieme ad altre quattro società della massima serie: Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce. Il medico odontoiatra ha promesso di parlarne meglio oggi nell'interrogatorio davanti al pubblico ministero di Cremona Roberto Di Martino. “Scommettevamo sugli over e tutte le scommesse sono andate a buon fine...”, mette a verbale il medico al centro delle combine.

CELLINO - Massimo Cellino nemmeno ci vuole credere. E annuncia querele: “Abbiamo preso le distanze da tutto questo. Ci costituiremo parte civile nei confronti di chi ha organizzato questo sistema perché non è assolutamente bello. Come Lega chiederemo alla Federazione che faccia delle indagini accurate e approfondite. Vogliamo venire fuori da questa situazione e che ci sia chiarezza. Chi ha sbagliato deve pagare pene esemplari”.

LECCE-CAGLIARI 3-3 - “Per quanto mi riguarda io non ho mai giocato nemmeno una schedina”, ha detto Cellino, notando che “ci sono responsabilità oggettive e casi specifici. Se una società ha dei dubbi e ne trae benefici ha la responsabilità oggettiva, ma se alcuni giocatori si studiano il 5-5 o il 4-5, che cosa c'entrano i club?”. “Noi presidenti siamo qui a tirare la carretta, fra i calciatori sicuramente c'è qualcuno marcio altrimenti non sarebbe successo tutto questo, ed è giusto che paghino, anche nell'interesse dei calciatori seri che vanno tutelati”, sottolinea il presidente rossoblù che vuole eliminare ogni ombra dalla sfida fra Lecce e Cagliari in cui Conti e compagni si sono fatti rimontare dal 3-1 al 3-3 negli ultimi minuti. “Io avevo fissato un milione di euro di premio salvezza... Vincevamo 3-1 - ricorda Cellino -. L'arbitro ha fischiato la fine 45 secondi oltre il termine, e uno del Lecce ha trovato il pareggio con una rovesciata all'incrocio dei pali. Mi è caduta addosso una cascata ghiacciata. Se sono bravi a fare queste cose sono maghi”.

NAPOLI - A Napoli nel frattempo si indaga su ipotetiche infiltrazioni della camorra per determinare l'esito di alcune gare di serie A. Gli inquirenti da mesi hanno monitorato sospetti flussi di giocate da parte di esponenti dei clan o di loro prestanome. Tra le partite segnalate come "sospette" c'è anche la gara disputata al San Paolo il 25 aprile 2010 fra Napoli e Cagliari, match finito 0 a 0. Le indagini non trovarono riscontri alle ipotesi di illecito penale.

LA DIFESA - "Quel Cagliari-Napoli l'ho seguito io. Allegri era stato esonerato e la squadra l'ho messa in campo io. Posso assicurare che tutto si è svolto nella norma". Il presidente del Cagliari Massimo Cellino, torna a parlare di quel Cagliari-Napoli oggi sotto il mirino del filone napoletano dell'inchiesta sul calcio scommesse. "Per un presidente è impossibile non accorgersi di cosa fanno i calciatori. De Rossi? E' stato fatto un errore clamoroso. E' una colonna del calcio italiano e andrebbe tutelato". E poi: “In 20 anni di presidenza ho sempre lasciato fuori la mia squadra dalla m... del calcio”. “Va bene che il cornuto è sempre l'ultimo a sapere le cose - sbotta Cellino - ma se per caso fosse successa una cosa del genere state certi che l'avrei saputo. Lo escludo. Facciano parlare le persone titolate - conclude il presidente rossoblù - e che possano rispondere dei danni che fanno, non il primo quaquaraquà”.

CONTI - Sulla vicenda interviene anche il capitano rossoblù, Daniele Conti: “Sono molto sorpreso e amareggiato dal fatto che si voglia in qualche modo coinvolgere la squadra che rappresento in vicende che in tanti anni di permanenza non hanno mai sfiorato la pulizia morale dello spogliatoio a cui appartengo dal 1999 e dove mai ho potuto riscontrare atteggiamenti diversi dal rispetto della regola sportiva. Mi fa specie che si possano riportare delle voci con tanta superficialità e incoscienza, salvo poi rilevarne l'inconsistenza, come recentemente dimostrato in questa vicenda. Rassicuro pertanto soprattutto i nostri tifosi circa l'indiscutibile onorabilità del gruppo che sono orgoglioso di capitanare”.

Roma, è fatta: raggiunto l'accordo con Luis Enrique


ROMA, 7 giugno - La Roma ha raggiunto l'accordo con Luis Enrique. La società giallorossa ha trovato l'intesa con l'allenatore spagnolo che diventerà il nuovo tecnico giallorosso. Adesso si aspetta solo il Cda per la delega di firma al consigliere Venturini.

FUMATA BIANCA - La tanto attesa fumata bianca è dunque arrivata. L'ex tecnico della squadra B del Barcellona Luis Enrique, si apprende da fonti vicine alla nuova proprietà, ha raggiunto l'accordo per guidare la prima Roma targata Usa. La trattativa tra il ds Walter Sabatini e il tecnico asturiano si è conclusa positivamente: per completare l'iter bisognerà solo aspettare l'imminente delega con poteri di firma sui contratti che il Cda della Roma conferirà al manager di Unicredit, Roberto Venturini.

lunedì 6 giugno 2011

Difesa Moggi: "Richiesta radiazione paradossale"

Il procuratore Stefano Palazzi, nella requisitoria davanti alla Corte Disciplinare, che si è nuovamente riunita nella mattinata del 6 giugno, dopo la sospensione del 19 maggio, per la richiesta, respinta, di ricusazione della Corte stessa da parte dei legali di Luciano Moggi, ha ribadito la richiesta di preclusione dell'ex d.g. bianconero. "È una decisione importantissima perché servirà a restituire un po' di memoria a fatti che potrebbero essere dimenticati. Fatti di una gravità estrema che hanno scosso il nostro sistema e che non devono essere dimenticati per questo richiedo la preclusione di Moggi. Il comportamento di Moggi in questo periodo non può essere valutato in maniera positiva perché, come risulta da comunicati ufficiali, ci sono comportamenti da cui risulta che abbia continuato ad avere rapporti con tesserati".

Pronta la replica della difesa, per bocca di Paco D'Onofrio, il primo degli avvocati difensori di Luciano Moggi: "La richiesta di preclusione, paradossale, è assolutamente destituita di fondamento e chiediamo che venga respinta - dice -. Quando c'è Moggi di mezzo c'è sempre un'anomalia. Vi sembra logico che dopo 58 mesi si debba andare a riesumare una sentenza mai evasa?". Il legale, poi, ripercorre le tre sentenze del 2006 sottolienando che quelle in quelle sentenze "c'è un vizio di parzialità e superficialità viste le nuove prove che poi sono venute fuori nel corso del processo di Napoli. Delle condanne frettolose e sommarie le intercettazioni di allora erano basate su una visione parziale della procura di Napoli. Dal 2006 a oggi cosa hanno fatto gli inquirenti?".

Deschamps resta al Marsiglia


MARSIGLIA (FRANCIA), 6 GIU - Didier Deschamps, uno dei tecnici in predicato di sedere sulla panchina della Roma, sara' l'allenatore dell''Olympique Marsiglia anche nella prossima stagione. La notizia e' giunta al termine del consiglio d'amministrazione del club di stamane. 'Confermo che Didier Deschamps resta l'allenatore dell'OM nella stagione futura, con l'augurio che il rapporto possa durare a lungo', ha affermato Vincent Labrune, presidente del cda. Il contratto di Deschamps col Marsiglia scade nel 2012.

Giovinco, il "piccolo" che ringrazia Guardiola


FIRENZE - "Siamo tornati di moda? Bisogna ringraziare il Barcellona". Sebastian Giovinco vive il suo momento magico, culminato con la convocazione in Nazionale. "Noi giocatori piccoli e veloci dobbiamo continuare così: la squadra blaugrana è stata un'arma in più. Mister Prandelli ha preso la palla al balzo e come si è visto contro l'Estonia ha saputo creare una squadra di questo tipo".

VOGLIO GIOCARE - Prima di rituffarsi sul tema azzurro, il fantasista reduce dall'eccellente stagione di Parma si toglie un sassolino dalla scarpa. "Io non so se chi non ha avuto fiducia in me adesso si deve ricredere, di sicuro ora sto raccogliendo i frutti. Io voglio giocare titolare. Le voci sul Napoli? Può succedere di tutto, ripeto, io voglio continuità e ora come ora è Parma la squadra dove giocherò l'anno prossimo e per me sarebbe la soluzione ideale, anche se il mercato riserva sempre delle sorprese. Io mi sto togliendo alcune soddisfazioni, devo continuare a fare bene anno dopo anno".

LA STIMA DI CONTE - Il nuovo tecnico della Juventus, Antonio Conte, ha speso ottime parole per il ragazzo cresciuto nel vivaio bianconero. "So che ha molta stima di me. Se non dovessi rientrare a Torino non la considererei una bocciatura, mi aspetto soltanto di trovarmi in un club che possa impiegarmi con continuità. Dovrò migliorare parecchio, soprattutto sotto porta. Ho già espresso questo desiderio ai dirigenti che decideranno il mio futuro. So che il ct ha consigliato ai grandi club di acquistare alcuni giocatori giovani come il sottoscritto, io ritengo non indispensabile l'approdo in una big, anche se può dare quel pizzico di sicurezza e consapevolezza che serve per giocare ad alti livelli".

LA CHANCE DA TITOLARE - Contro l'Irlanda, Giovinco agirà a supporto del tandem Gilardino-Cassano. "Spero di fare una bella gara, se riuscirò ad essere decisivo, tanto meglio. Dobbiamo prendere l'impegno di domani in maniera seria, non amiamo fare brutte figure. Entreremo in campo concentrati esattamente come venerdì. Trapattoni? Lo conosco solo per cose che mi sono state raccontate: ne emerge una figura seria e particolare. Non avendolo mai frequentato non voglio dare giudizi inappropriati".

SCOMMESSE? SPERO IN FALSITA' - Sull'ultimo scandalo che sta coinvolgendo il calcio italiano, il fantasista azzurro dice la sua. "Se tutto quello che leggo sui giornali dovesse rivelarsi vero, sarebbe una pagina nera, una cosa molto brutta. Le parole contano poco in questi casi, parlare è superfluo: ci sono indagini in corso, non me la sento di dare giudizi. Spero soltanto sia tutto falso".

Calcio: Sampdoria; in settimana Atzori incontra societa'

GENOVA, 6 GIU - Giampaolo Atzori, ormai ex allenatore della Reggina eliminata dai playoff di serie B, incontrera' la Sampdoria in settimana e non e' escluso che firmi gia' il contratto che lo leghera' alla panchina doriana per due anni. ''Ora - ha detto il vicepresidente vicario della societa' blucerchiata Edoardo Garrone - puo' concentrarsi solo sulla Samp''.

Guardate Rooney dopo il trapianto di capelli!


LONDRA, 6 giugno - "Ciao a tutti, questa è la mia testa". Così Wayne Rooney, dalla sua pagina Twitter, saluta i tifosi e commenta la foto che lo ritrae con la "nuova acconciatura" dopo il trapianto di capelli. L'attaccante del Manchester United e dell'Inghilterra ha deciso di rendere pubblica la scelta di sottoporsi all'operazione per tornare ad avere una folta chioma, e di tenere aggiornati i suoi sostenitori sugli sviluppi dell'intervento. "Ci vorrà qualche mese prima che crescano (i capelli ndr). E fa ancora un po' impressione, ma è tutto assolutamente normale".

PROMESSA MANTENUTA - Rooney ha postato la foto poco prima di imbarcarsi per le Barbados dove trascorrerà le vacanze con la moglie Coleen e il figlio Kai. Il giovane attaccante aveva già annunciato via Twitter di volersi sottoporre al trapianto, e aveva anche chiesto suggerimenti su quale gel per capelli usare "Ho deciso di sottopormi al trapianto -aveva scritto Rooney-perché stavo diventando calvo a 25 anni. Sono felicissimo del risultato. Prometto di mettere una foto lunedì". Promessa mantenuta.

«Roma, con Luis Enrique anche quattro del Barça»



ROMA, 6 giugno - La Roma vuole iniziare con Luis Enrique un progetto che punti sui giovani e lui, tanto per cominciare, vuole portare nella Capitale quattro dei suoi pupilli del Barça B. Oltre a Jeffren, che gioca già da tempo in prima squadra con i blaugrana, i nomi sono quelli di Oriol Romeu, Jonathan Soriano e Montoya. L'indiscrezione arriva dal sito del Mundo Deportivo, molto vicino al mondo del Barcellona.

JEFFREN - Il nome più conosciuto è quello di Jeffrén Isaac Suárez Bermúdez, meglio noto come Jeffren. attaccante esterno, classe '88, di origini venezuelane. Milita già in prima squadra, ha realizzato tre reti in 18 presenze. In questa stagione ha giocato otto gare nella Liga, realizzando il gol del 5-0 contro il Real Madrid, quello della 'Manita'. Inoltre ha collezionato due presenze in Champions e tre in Copa del Rey. Il suo contratto con il Barcellona scade a giugno del 2012.

SORIANO - Jonathan Soriano, attaccante classe '85, è il 'Pichichi' della Segunda Division con 32 gol in 37 partite. Un bel bottino, il 37% dei gol realizzati dalla sua squadra. "Senza l'aiuto di Luis Enrique - ha detto Soriano - non ce l'avrei fatta". Sul suo futuro non si è sbilanciato: "Ora voglio riposare - le parole del giocatore sul sito del Barcellona - è stata una stagione molto lunga e ci sarà tempo per parlare con il mio club. Non ho ancora deciso il mio futuro, bisogna aspettare".

ROMEU - Oriol Romeu Vidal è un centrocampista, classe '91. Ha già esordito in prima squadra nell'andata di Supercoppa di Spagna, ad agosto contro il Siviglia e poi anche nella gara della Liga contro il Deportivo La Coruna. Secondo il Mundo Deportivo, dei quattro nomi fatti, sarebbe il più difficile da portare nella Capitale, perché il Barcellona punta molto su di lui.

MONTOYA - Martin Montoya Torralbo è un terzino destro, classe '91. Ha buone doti sia in fase difensiva che offensiva ed è dotato di un buon tiro. Anche lui quest'anno ha debuttato in prima squadra nella partita contro il Maiorca. A febbraio ha esordito anche con la Nazionale spagnola Under 21.

venerdì 3 giugno 2011

Toni conferma: «Sì, resterò alla Juventus»


TORINO, 3 giugno - «Il prossimo anno resto alla Juve». Luca Toni si conferma nell'attacco bianconero della prossima stagione, la prima dell'era Conte. Il bomber juventino ha confessato a Sky Sport di voler ancora far parte del progetto: «La società e l'allenatore mi hanno detto che punteranno su di me e quindi cercherò di aiutare il più possibile il mio nuovo allenatore e la mia società, per cercare di fare una grande stagione, perchè sicuramente dobbiamo ripartire da una stagione non eccezionale».

«CONTE, SCELTA GIUSTA» - Sul nuovo tecnico Toni ha le idee chiare: «Conte ha portato tanto entusiasmo. E' uno che conosce bene l'ambiente, è uno che ha vinto tanto da giocatore con la maglia bianconera e quindi arriverà con tanta voglia. E' stata la scelta più giusta». L'attaccante modenese è già carico: «Faccio un po' di vacanze, poi mi presenterò pronto e determinato per cercare di dare una mano all'allenatore e mettermi a disposizione dei miei compagni».

«MATRI MIO EREDE IN NAZIONALE» - Toni ha designato Matri come suo erede con la maglia della nazionale azzurra: «Alessandro è molto forte, come Pazzini. Ci sono tanti giovani bravi, quindi Prandelli ha proprio l'imbarazzo della scelta».

«CALCIO SCOMMESSE? CHI HA SBAGLIATO DEVE PAGARE» - L'attaccante della Juve ha voluto anche commentare il nuovo scandalo scommesse: «Sono un po' infastidito. Bisogna vedere in realtà quello che è successo. E' chiaro che se uno ha sbagliato, ha sbagliato in maniera brutta, quindi deve pagare. Come quando uno sbaglia in politica o in altri campi, anche nel calcio chi sbaglia deve pagare. Però non è tutto marcio in questo calcio».

Inler, il Napoli non molla


La Juventus non ha ancora in pugno il cartellino di Gokhan Inler, nonostante le dichiarazioni entusiastiche rilasciate dallo svizzero negli ultimi giorni e le indiscrezioni che danno ormai per certo il suo passaggio alla Vecchia Signora.

L'agente del centrocampista dell'Udinese, Lamberti, al Mattino smentisce ogni accordo con i torinesi: "Non è vero che abbiamo trovato un accordo con la Juventus. Niente è stato ancora deciso. A Gokhan farebbe piacere giocare nel Napoli. Aspettiamo una telefonata dalla società azzurra per trattare. Per certo vi posso dire che il giocatore vuole restare in Italia. Noi siamo interessati ad un progetto tecnico, non ai soldi".

Tutto quindi è ancora aperto. Inler giovedì si era sbilanciato sensibilmente a favore dei bianconeri: "La Juventus resta e sarà sempre uno dei più grandi club del mondo. Quest'anno è andata male dopo che era successa più o meno la stessa cosa la scorsa stagione. Un evento più unico che raro. Credo si possa tranquillamente affermare che la prossima annata sarà completamente diversa. Il proverbio del "non c’è il due senza il tre" non vale alla Juve. E' una squadra grandissima, per i bianconeri è in arrivo la stagione del riscatto. Qui nel ritiro della nazionale ho parlato con Ziegler ed è entusiasta della prossima avventura".

Scandalo scommesse: smentita su De Rossi


Dopo alcune indiscrezioni che volevano il centrocampista della Roma e della Nazionale De Rossi coinvolto nelle intercettazioni dello scandalo scommesse, è arrivata puntale la smentita del procuratore di Cremona Martino: “Quella di De Rossi è uno sciocchezza, ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi hanno detto che non c’è il nome di De Rossi nelle intercettazioni”.

Dura la reazione del capitan futuro alle voci girate nella mattinata: “Sono indignato, sono stati fatti dei riferimenti alla mia persona su fatti ai quali sono totalmente estraneo. Sono stati fatti riferimenti sulla mia persone del tutto falsi e infondati, tutelerò la mia immagine in sede giudiziaria contro chiunque assocerà il mio nome a questa vicenda. Non ho altro da aggiungere”

Zamparini: per Pastore non meno 50 mln


PALERMO, 3 GIU - ''Se vendo Pastore? No, ora e' a Palermo. E non andra' via per offerte sotto i 50 milioni''. Lo ha detto Maurizio Zamparini rispondendo alle voci che danno Pastore al Chelsea. Parlando di calciomercato, alla domanda se Berlusconi portera' al Milan Marek Hamsik, Zamparini ha detto: ''no, lui non ha piu' soldi per il calcio''. Sul neo-allenatore del Palermo Stefano Pioli, alla domanda se lo licenziera' tra pochi mesi, il presidente ha risposto che non accadra' ''prima di 4 anni''.

Italia, fai come la Schiavone! Ultimo sforzo poi le vacanze


MODENA, 3 giugno 2011 - Italia-Estonia vale più di quanto può sembrare a prima vista. Perché siamo a fine stagione, sì, e l’avversario degli azzurri non è di quelli che emozionano, è vero, né per prestigio né per qualità, però vincere stasera (fischio d’inizio alle ore 20.45) al Braglia significherebbe per l’Italia qualificazione sostanziale, in attesa poi della matematica, a Euro 2012.

ESEMPIO SCHIAVONE — Per questo Prandelli ha chiesto una grinta "alla Schiavone, dobbiamo fare come lei" ai suoi ragazzi, un ultimo sforzo per andare in vacanza col morale alto e il viaggio verso Polonia e Ucraina prenotato. Per portare a casa il risultato ha scelto una formazione tutta tecnica e velocità, con la coppia d’attacco Rossi-Cassano supportata delle idee dei vari Pirlo, Montolivo ed Aquilani. L’attacco pare una contingenza dettata dalle caratteristiche (difensori alti e lenti) degli avversari e all’attesa del recupero fisico di Balotelli, o del rilancio di Pazzini, ancora fermo ad un solo centro in azzurro, ma intanto è intrigante.


NUVOLE NERE E TIFO SERENO — Le ultime giornate della Nazionale sono state turbate dagli echi dello scandalo scommesse appena emerso. Il presidente della Figc, Abete, ha stretto i tempi dell’inchiesta: "La giustizia sportiva deve fare in tempo prima della nuova stagione, la tempestività è necessaria per consentire la definizione degli organici". Ma almeno il clima in città è quello giusto per gli azzurri: per stasera è previsto il tutto esaurito, e già l’allenamento di rifinitura di ieri pomeriggio, aperto al pubblico per l’occasione, si era trasformato in un bagno di folla di circa 6000 spettatori. Prandelli - che stamattina ha visitato la nascente casa-museo di Enzo Ferrari - spera di poter accelerare come i bolidi di Maranello: il traguardo dell’Europeo con altri tre punti in tasca diventerebbe dietro l’angolo.

mercoledì 1 giugno 2011

Zavaglia: «Salvo complicazioni la Juve riscatta Aquilani»


TORINO, 1 giugno - Franco Zavaglia, intervenendo in esclusiva a Unico Grande Amore, trasmissione condotta da Francesca Ferrazza, Stefano Petrucci e Augusto Ciardi, su TeleRadioStereo 92,7, ha dichiarato: "Mi aspetto operazioni di rilievo in funzione del mercato legato alle società italiane. Anche se non ci sono le possibilità economiche dei club spagnoli e inglesi, anche da noi ci saranno cambi di maglia eccellenti. Aquilani salvo complicazioni rimarrà alla Juventus, che entro la fine della settimana scioglierà le riserve. Ho vissuto in prima persona la trattativa con il Liverpool, so quali sono le basi per il riscatto da parte del club bianconero. Le indiscrezioni su Inter e Milan interessate ad Aquilani sono a mio avviso figlie di voci non dimostrate dai fatti".

DELIO ROSSI? NON ESCLUDO LA ROMA - "Bovo ha altri due anni di contratto, il fatto che Delio Rossi non sia più l'allenatore del Palermo non significa che Cesare andrà via. Ritengo ci siano tutti i presupposti per la sua permanenza a Palermo. Per il futuro non escludo nulla, neanche la Roma, anche se a oggi non mi risulta nulla in proposito. E prima di tutto bisogna, in questo caso, conoscere il nome del nuovo allenatore, e poi capire se Bovo possa rientrare nei suoi piani Purtroppo oggi abbiamo appreso che esiste un nuovo capitolo legato al calcio scommesse. Ovviamente dobbiamo aspettare l'esito dell'inchiesta, ma fa male che il calcio italiano sia di nuovo ricaduto in questa trappola".

Serie A - Serie B e Lega Pro, bufera scommesse


Attraverso le loro conoscenze nel mondo del calcio, prendevano contatti con alcuni giocatori per alterare i risultati delle partite e quindi scommettevano attraverso siti internet, anche asiatici, da alcune decine fino a diverse centinaia di migliaia di euro. Questo il meccanismo portato alla luce dall'indagine "Last bet" condotta dalla squadra mobile di Cremona che ha portato all'arresto questa mattina di 16 persone tra cui ci sarebbero Giuseppe Signori, ex attaccante di Foggia, Lazio, Bologna e Nazionale, Marco Paoloni, portiere della Cremonese adesso in prestito al Benevento, i giocatori dell'Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, il ds del Ravenna Giorgio Buffone, gli ex calciatori Mauro Bressan, Antonio Bellavista, Gianfranco Parlato.
Gli altri arrestati sarebbero (secondo fonti d'agenzia non confermate né smentite dagli inquirenti in conferenza stampa): Massimo Erodiani, Francesco Giannone, Marco Pirani, Francesca La Civita, Ismet Miiebmeti, Gianluca Tuccella, Manlio Bruni e Almir Gegic. Oltre agli arresti sono indagate altre 28 persone, per le quali non sarebbe stata chiesta alcuna misura cautelare. Tra questi comparirebbero anche i nomi del capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e dell'ex calciatore di Sampdoria, Fiorentina e della Nazionale Stefano Bettarini. Il giocatore dell'Atalanta in particolare viene citato in occasione di tre gare: Atalanta-Piacenza, Ascoli-Atalanta e Padova-Atalanta.
Nella prima occasione il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni avrebbe dovuto contattare Doni per parlare della combine, mentre per la sfida contro l'Ascoli, Doni avrebbe dovuto essere contattato da Nicola Santoni (preparatore dei portieri del Ravenna). Quanto all'incontro con il Padova, sempre Doni sarebbe stato il contatto con cui combinare il risultato della gara.
Il nome di Stefano Bettarini invece compare nelle vesti di scommettitore su alcune gare 'alterate'. L'intera operazione è stata descritta nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Roberto Di Martino, dal Questore Antonio Bufano e dal vice Sergio Lo Presti.
A far scattare, nel dicembre del 2010, le prime indagini curate dal giudice Sergio Salvini, è stata la denuncia partita dal direttore generale della Cremonese, Sandro Turotti, di fronte ad un episodio anomalo. Il 14 novembre 2011, infatti, durante la gara del campionato di Lega Pro Cremonese-Paganese, alcuni giocatori della squadra lombarda e il massaggiatore accusano uno stato confusionale. Al termine della gara Carlo Gervasoni, difensore della Cremonese, rimane vittima di un incidente stradale mentre rientrava a casa. Scattano così le analisi presso un laboratorio dalle quali emerge la presenza nelle urine di Lormetazepam, un farmaco ansiolitico assunto attraverso l'acqua o il tè.
Questo risultato ha fatto partire una serie di intercettazioni (circa 50mila telefonate registrate) che hanno esteso i possibili sospetti attorno a Paoloni anche ad altri personaggi del mondo del calcio; sub iudice sono finite 18 partite (1 di serie A, 5 di serie B e le altre di Lega Pro), più altre 15 sulle quali però non risultano riferimenti precisi e definite "strane" dagli inquirenti.


Le gare interessate sono Cremonese-Spezia, Monza-Cremonese, Cremonese-Paganese, Spal-Cremonese, Livorno-Ascoli, Benevento-Viareggio, Verona-Ravenna, Benevento-Cosenza, Ascoli-Atalanta, Taranto-Benevento, Atalanta-Piacenza, Inter-Lecce, Alessandria-Ravenna, Benevento-Pisa, Padova-Atalanta, Siena-Sassuolo, Ravenna-Spezia, Reggiana-Ravenna. "Non tutte le scommesse andavano a buon fine - precisa Di Martino - ma con quelle vincenti le perdite venivano ripianate. Spesso alcuni risultati erano diversi rispetto a quelli previsti". E' questo per esempio il caso della partita di serie A tra Inter e Lecce: la scommessa era un over, nello specifico si puntava sul 3-0 dell'Inter con l'eventuale complicità di alcuni giocatori giallorossi, ma la gara finì solo 1-0.


Il reato configurato è quello di associazione a delinquere. Nei prossimi giorni a Cremona cominceranno gli interrogatori delle persone arrestate.
"La Società US Cremonese ha ritenuto doveroso denunciare alle Autorità competenti una situazione inaccettabile che aveva riscontrato, e danneggiato gravemente la sua squadra". E' quanto si legge in un comunicato diramato dal club grigiorosso dopo la conferenza stampa. "La Società desidera dare il suo modesto contributo affinché il gioco del calcio possa essere, soprattutto per i giovani, un esempio di vera sportività e luogo di incontro e di apprezzamento di quei valori che fanno diventare l'uomo e l'atleta un esempio di correttezza, trasparenza e professionalità. Attendiamo gli sviluppi delle indagini e degli accertamenti, all'esito dei quali, la Società US Cremonese, parte lesa, assumerà i dovuti provvedimenti", conclude il comunicato.

L'addio di Jankulovski


MILANO, 1 GIU- "L'Italia e' stata la mia seconda casa come Milano, ma le cose finiscono, il ricordo rimarra' ma potro' sempre tornare": lo ha detto Marek Jankulovski, 34 anni, che lascia il Milan e torna nella sua citta' natale, Ostrava, (Rep.Ceca). Con il Milan, dal 2005 al 2011, Jankulovski ha giocato 158 partite con 4 gol, vincendo un Mondiale per club, una Champions League, uno scudetto e una Supercoppa europea. Il futuro? "Non mi vedo come allenatore, ma magari mi piacerebbe fare il direttore sportivo".

La Nazionale sotto choc: se è così è uno schifo


FIRENZE - «Ci mancava questa...». Cesare Prandelli allarga le braccia, e rinvia a domani qualche considerazione più approfondità sullo tsunami che sta travolgendo il calcio italiano. Che però trova nella reazione di Andrea Pirlo e Alessandro Matri, due dei giocatori chiamati dal ct per l'ultimo impegno della stagione contro l'Estonia, il suo sfogo più esplicito: «È uno schifo». Increduli e choccati, gli azzurri della nazionale si sono risvegliati stamattina con la notizia del nuovo scandalo scommesse. Vorrebbero non crederci, esser buttati giù da letto di nuovo e sentirsi dire che era solo un incubo. Serie B e Lega Pro, certo, ma anche e soprattutto ex giocatori come Beppe Signori, un passato anche con l'Italia. E Cristiano Doni, il vice di Buffon nel nuovo sindacato nato dalla scissione con l'Aic, anche lui ex azzurro. «Mi spiace per Beppe, anzi mi piange il cuore - la reazione a caldo di Gigi Riva, che era già nel gruppo della nazionale come dirigente ai mondiali di Usa '94, l'unico disputato dall'ex bomber laziale - Ma ora aspettiamo di capire meglio, siamo solo alle prime fasi dell'inchiesta». Più o meno il discorso fatto all'interno del gruppo negli spogliatoi del centro tecnico federale, quando le prime voci sugli arresti disposti dalla procura di Cremona hanno raggiunto l'Italia, e i giocatori si sono ritrovati per cambiarsi e scendere in campo.

«È una vicenda che danneggia l'immagine di tutti i calciatori - il commento poi di Chiellini, unico degli azzurri a presentarsi alla quotidiana conferenza stampa in un giorno gonfio di imbarazzo - È stato un risveglio burrascoso, inutile nasconderlo. Chissà, forse spetterà a noi riscattarci come dopo Calciopoli. Ho fatto anche le serie minori, non mi è mai capitato di personaggi che mi avvicinassero per proporre strane scommesse. Nè conosco colleghi che giocano, è vietato. Però io dico che al di là dei guadagni, se fai il mestiere che hai sempre sognato di fare e lo rovini così, sei uno stupido...Ora speriamo che si sgonfi un pò, però certo qualcosa di vero ci sarà». Nell'inchiesta e nelle intercettazioni compare anche un accenno a Brescia-Bologna, partita di serie A già chiacchierata per la sospensione delle puntate, con tanto di reazione di Malesani. «Io di queste cose non parlo», il dribbling del portiere rossoblù Viviano, prima ancora che dalle carte emergesse il particolare sul suo club. D'altra parte, i dubbi su giocate anomale e risultati hanno attraversato tutta la stagione del calcio italiano, diverse delle persone coinvolte sono note ai giocatori top, e l'abitudine dell'azzardo («non quello sul calcio, è vietato», come ricordava Chiellini) non è così rara tra gli stessi giocatori, come dimostra l'ampio uso dei loro volti come testimonial della passione da poker. Il garantismo, d'altra parte, è d'obbligo. «Finchè non si sa qualcosa di più, aspettiamo a dare giudizi: di sicuro non ci voleva, in un momento come questo», dice il capitano azzurro, Gigi Buffon. Schiacciato tra le richieste dei pm di Napoli nel processo a Calciopoli e lo scandalo corruzione della Fifa, il nuovo scandalo scommesse è comunque una botta pesante sull'immagine dei giocatori, e questo i protagonisti lo avvertono chiaramente. «Il particolare del calmante dato ai giocatori della Cremonese è paranoico, ha qualcosa di kafkiano», dice il medico azzurro, professor Castellacci. Andrea Pirlo è meno diplomatico: «È uno schifo». La stessa sensazione di Matri, centravanti ex Cagliari. «Non so molto, voglio capire. Ma se davvero'drogavano i giocatori per farli correre di meno, è uno schifo».

Rossi: «Sarebbe stato inutile continuare a Palermo»


PALERMO, 1 giugno - "Mancavano i presupposti per proseguire il rapporto, continuare non avrebbe avuto senso. A cosa sarebbe servito? Mi dispiace solo per i tifosi, per il loro amore nei confronti della squadra e del sottoscritto, verrò a Palermo a salutare tutti e lo farò nei prossimi giorni. Magari organizzerò una conferenza stampa". Lo ha detto Delio Rossi, per la seconda volta nel giro di pochi mesi (era già stato esonerato in inverno per fare spazio al collega Serse Cosmi), ex allenatore dei rosanero. "Sono rammaricato di non aver regalato la Coppa Italia ai palermitani, ma si vede che doveva andare così - ha aggiunto Rossi -. Non potrò mai cancellare le emozioni che mi hanno regalato i tifosi, una città intera, in questo anno e mezzo trascorso assieme". Rossi non ha accettato il rinnovo del contrato che il presidente Zamparini gli aveva proposto e dunque ha rinunciato alla panchina del Palermo. Il patron rosanero gli aveva sottoposto un contratto annuale ad una cifra inferiore a quella percepita (poco più di un milione) nella stagione ormai agli sgoccioli. Alla guida del Palermo, il tecnico di Rimini ha sfiorato il preliminare di Champions e la Coppa Italia.

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