mercoledì 1 giugno 2011
La Nazionale sotto choc: se è così è uno schifo
FIRENZE - «Ci mancava questa...». Cesare Prandelli allarga le braccia, e rinvia a domani qualche considerazione più approfondità sullo tsunami che sta travolgendo il calcio italiano. Che però trova nella reazione di Andrea Pirlo e Alessandro Matri, due dei giocatori chiamati dal ct per l'ultimo impegno della stagione contro l'Estonia, il suo sfogo più esplicito: «È uno schifo». Increduli e choccati, gli azzurri della nazionale si sono risvegliati stamattina con la notizia del nuovo scandalo scommesse. Vorrebbero non crederci, esser buttati giù da letto di nuovo e sentirsi dire che era solo un incubo. Serie B e Lega Pro, certo, ma anche e soprattutto ex giocatori come Beppe Signori, un passato anche con l'Italia. E Cristiano Doni, il vice di Buffon nel nuovo sindacato nato dalla scissione con l'Aic, anche lui ex azzurro. «Mi spiace per Beppe, anzi mi piange il cuore - la reazione a caldo di Gigi Riva, che era già nel gruppo della nazionale come dirigente ai mondiali di Usa '94, l'unico disputato dall'ex bomber laziale - Ma ora aspettiamo di capire meglio, siamo solo alle prime fasi dell'inchiesta». Più o meno il discorso fatto all'interno del gruppo negli spogliatoi del centro tecnico federale, quando le prime voci sugli arresti disposti dalla procura di Cremona hanno raggiunto l'Italia, e i giocatori si sono ritrovati per cambiarsi e scendere in campo.
«È una vicenda che danneggia l'immagine di tutti i calciatori - il commento poi di Chiellini, unico degli azzurri a presentarsi alla quotidiana conferenza stampa in un giorno gonfio di imbarazzo - È stato un risveglio burrascoso, inutile nasconderlo. Chissà, forse spetterà a noi riscattarci come dopo Calciopoli. Ho fatto anche le serie minori, non mi è mai capitato di personaggi che mi avvicinassero per proporre strane scommesse. Nè conosco colleghi che giocano, è vietato. Però io dico che al di là dei guadagni, se fai il mestiere che hai sempre sognato di fare e lo rovini così, sei uno stupido...Ora speriamo che si sgonfi un pò, però certo qualcosa di vero ci sarà». Nell'inchiesta e nelle intercettazioni compare anche un accenno a Brescia-Bologna, partita di serie A già chiacchierata per la sospensione delle puntate, con tanto di reazione di Malesani. «Io di queste cose non parlo», il dribbling del portiere rossoblù Viviano, prima ancora che dalle carte emergesse il particolare sul suo club. D'altra parte, i dubbi su giocate anomale e risultati hanno attraversato tutta la stagione del calcio italiano, diverse delle persone coinvolte sono note ai giocatori top, e l'abitudine dell'azzardo («non quello sul calcio, è vietato», come ricordava Chiellini) non è così rara tra gli stessi giocatori, come dimostra l'ampio uso dei loro volti come testimonial della passione da poker. Il garantismo, d'altra parte, è d'obbligo. «Finchè non si sa qualcosa di più, aspettiamo a dare giudizi: di sicuro non ci voleva, in un momento come questo», dice il capitano azzurro, Gigi Buffon. Schiacciato tra le richieste dei pm di Napoli nel processo a Calciopoli e lo scandalo corruzione della Fifa, il nuovo scandalo scommesse è comunque una botta pesante sull'immagine dei giocatori, e questo i protagonisti lo avvertono chiaramente. «Il particolare del calmante dato ai giocatori della Cremonese è paranoico, ha qualcosa di kafkiano», dice il medico azzurro, professor Castellacci. Andrea Pirlo è meno diplomatico: «È uno schifo». La stessa sensazione di Matri, centravanti ex Cagliari. «Non so molto, voglio capire. Ma se davvero'drogavano i giocatori per farli correre di meno, è uno schifo».
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