lunedì 27 agosto 2012

Samp: è ufficiale Poulsen. Preso anche Maresca

ROMA - La Samp continua a muoversi sul mercato per costruire una squadra sempre più competitiva. E' ufficiale l'acquisto di Simon Poulsen, terzino sinistro della Nazionale danese, svincolato dall'Az Alkmaar, squadra con la quale ha disputato le ultime 4 stagioni. Ecco la nota apparsa sul sito della società: "L'U.C. Sampdoria S.p.a. comunica di aver sottoscritto un contratto economico con il calciatore Simon Busk Poulsen. Il danese, sottoposto in mattinata alle visite mediche di rito presso il Laboratorio Albaro, in compagnia del prof. Mazzola, si allenerà in attesa del transfer che gli consentirà di disputare partite ufficiali". Poulsen, presente ieri sera in tribuna a San Siro ha seguito il successo dei suoi nuovi compagni sul Milan, oggi è stato al centro di allenamento di Bogliasco. Con lui anche il prossimo acquisto blucerchiato: il centrocampista Enzo Maresca. Per Maresca la definizione dell'accordo è ormai solo una formalità che sarà espletata a breve. Entrambi con ogni probabilità sosterranno una leggera sgambata a Bogliasco in giornata

Juve, idea Cardozo dell'ultima ora. Distorsione per Giovinco

La Juve non vuol lasciare nulla di intentato sul top player. Ecco perché è tornata all'assalto della Fiorentina per Jovetic, pur sapendo perfettamente il parere dei Della Valle. Continua pure il pressing su Fernando Llorente e Edin Dzeko ma sempre tenendo presente che la quota massimo d'fferta è attorno ai venti milioni o poco più (mentre i baschi chiedono 31 milioni, mentre il City non molla il centravanti se non trova un sostituto all'altezza e le probabilità sono sempre meno). Alternative dell'ultimissima ora? E' rispuntato il 29enne Óscar René Cardozo Marín, bomber (di peso) paraguaiano del Benfica. Costa attorno ai 15 milioni e si potrebbe tentare di inserire Reto Ziegler come contropartita tecnica per far scendere il prezzo. La Juve ci sta pensando. Intanto Conte e Carrera vedono Giovinco lontano anni luce da una convocazione in vista della trasferta a Udine. Sabato sera la Formica Atomica è uscita con un forte dolore alla caviglia sinistra e il fastidio non è rimasto per tutta la domenica. La buona notizia è che cammina senza l’aiuto delle stampelle. Gli esami però sono impietosi: distorsione di primo grado, con lesione parziale del legamento peroneo-astragalico anteriore della caviglia sinistra. Ottimismo assoluto invece per Gigi Buffon, assente contro il Parma. Il portiere juventino a metà settimana si unirà in gruppo e sarà titolare nel prossimo turno di campionato. Rientro previsto anche per Giorgio Chiellini. Una buona notizia, visto che già si dovrà fare a meno del brasiliano Lucio, la cui caviglia, lo costringerà a uno stop sino a fine settembre o poco meno (si spera di recuperarlo tra Chievo e Fiorentina in programma a fine mese). Ad ogni modo, per non rischiare emergenze difensive o verrà preso il jolly atalantino Federico Peluso dall'Atalanta (se n'è parlato a margine del colpo Gabbiadini) o verrà trattenuto il giovave ex Pro Vercelli Alberto Masi fino a gennaio.

Lopez salva la Roma

CERCASI un grande attaccante disperatamente. La partita contro il Parma ha detto che la Juve resta la favorita per lo scudetto, ma che allo stesso tempo ha bisogno di un finalizzatore da affiancare a Vucinic. Giovinco non convince. Matri non piace a Conte. Quagliarella è l’ombra di se stesso. Quindi urge un bomber. Almeno uno. La dead line è venerdì. Marotta e Paratici hanno ancora a disposizione una manciata di giorni per piazzare il colpo ad effetto che ormai si trascina da diverse settimane. Insomma, tutto può succedere. In difesa invece non arriverà nessuno, perché l’infortunio di Lucio sembra essere meno grave del previsto. La lesione completa del legamento peroneo-astragalico anteriore della caviglia destra è guaribile in 45 giorni. Con il recupero di Chiellini, la conferma di Masi e l’esplosione di Marrone, la società non acquisterà nessuno. Da valutare invece Giovinco, uscito per un infortunio alla caviglia sinistra. Intanto Conte ha concesso 48 ore di riposo ai suoi ragazzi. Gigi Buffon da Carrara ha applaudito i suoi compagni: «Come in ogni inizio di campionato non è facile. Nel primo tempo abbiamo sofferto, poi abbiamo accelerato e vinto meritatamente. Finalmente si è ripartiti. La miglior medicina per tutto il movimento credo sia il calcio giocato». Il capitano della Juventus e della nazionale ha applaudito gli arbitri di porta: «Sembra una presenza inquietante, ma è utilissima, un’innovazione giusta, è stato davvero bravo a vedere che la palla sulla punizione di Pirlo era entrata, in tv sembrava sulla linea». Poi una battuta su Conte: «Aspettiamo l’ultimo appello e poi tireremo le somme senza creare mostri» ha detto Buffon, che sogna la Champions: «C’è la consapevolezza che ci sono due o tre squadre più forti di noi e che con le altre ce la possiamo giocare tranquillamente». Infine sul rinnovo del contratto: «Non ci dovrebbero essere molte difficoltà, poi col presidente c’è un rapporto molto trasparente. Ho detto loro: adesso ci sono altre priorità, quando lo riterrete opportuno mi chiamerete e ci metteremo d’accordo. Non ho nessuna fretta». Parola di capitan Buffon.

Milan-Kakà: Galliani batte in ritirata o no?

Il Milan sogna Kakà, prende uno schiaffone dalla Sampdoria nel debutto in campionato e torna a pensare in modo ancora più intenso al mercato. Poi, però, arriva un altro brusco risveglio. Questa volta la doccia gelata arriva direttamente dalle fonti dirigenziali rossonere. Qual è la voce? Che il ritorno di Kakà sarebbe saltato in via definitiva a causa di un consulto finanziario che avrebbe sconsigliato ai rossoneri anche la via del prestito. Della cessione a titolo definitivo non se ne parla, come aveva sottolineato lo stesso Adriano Galliani nel pomeriggio di domenica. Quindi, stando alle indiscrezioni provenienti da fonti molto vicine al club di via Turati, non ci sarebbe più nulla da fare. Massimiliano Allegri aveva chiesto ulteriori rinforzi subito dopo il ko con i blucerchiati? Bene, di certo il rinforzo non sarà Kakà, mentre non vi sono nuove notizie su Lassana Diarra. Questo, però, sempre stando alla versione ufficiale. Per continuare la serie di indiscrezioni che non più tardi di una settimana fa parlavano di una ritirata totale del Milan sul fronte madridista. Oggi come allora, quindi, è logico dubitare della bontà di queste voci, un po' troppo "ufficiali" per poter essere del tutto veritiere. L'impressione, ancora una volta, è che Galliani voglia tirare la corda il più possibile, specie dopo che il Real Madrid ha annunciato l'acquisto ufficiale di Luka Modric, pagato 42 milioni di euro dal Tottenham. Adesso è giunta l'ora di dare lo strappo definitivo, pertanto non è da escludere che la notizia di quest'oggi sia da interpretare come il "bluff" estremo dell'ad milanista, uno che a giocare con la stampa è abituato da tempo immemore. La speranza è la solita. Che al Real Madrid venga un pizzico di fretta con l'avvicinarsi del 31 agosto e che Florentino Perez abbassi le pretese andando incontro alle esigenze economiche del Milan. In quel caso, l'affare si può fare. E chissà che i rossoneri non finiscano per ripulire lo spogliatoio "merengue" di un paio di altri giocatori caduti in disgrazia come Ricardo Carvalho e il già citato Diarra. Vedremo, non resta che attendere. Intanto, qualcosa sembra muoversi realmente per il giovane M’Baye Niang, attaccante classe 1994 del Caen. Galliani è partito per la Francia per chiudere la trattativa. Ma potete scommetterci, la punta che ha chiesto Allegri non è di certo lui.

Del Piero tratta con il Sion per lui è pronto un biennale

Alessandro Del Piero potrebbe raggiungere Rino Gattuso nella squadra svizzera del Sion: il presidente del Sion, Christian Constantin, e il gm, Marco Degennaro, sono infatti arrivati nel primo pomeriggio a Torino, dove, nella sede della Edge, società che gestisce Del Piero, hanno incontrato Stefano, il fratello-manager dell’ex numero 10 della Juve. L’incontro è cominciato poco prima delle 16 ed è termiato dopo un'ora. Tra poco si potrebbe capire se la risposta definitiva dell’ex capitano della Juve sarà sì. Nei giorni scorsi, Stefano Del Piero aveva parlato di un'offerta europea per il fratello: con il Sion si tratta sulla base di un accordo biennale.

sabato 3 marzo 2012

Mutu non convocato. Beretta: "Non è al top"

Esclusione a sorpresa per Adrian Mutu. Il tecnico del Cesena, Mario Beretta, non ha convocato l'attaccante rumeno per la gara di domenica in casa della Fiorentina. Il giocatore, che per la prima volta avrebbe giocato al Franchi di Firenze da ex, non figura nella lista dei 20 convocati. "Ho deciso di non convocare Mutu perché non l'ho avuto a disposizione questa settimana e perché col Chievo e con la Nazionale non l'ho visto al top - ha spiegato Beretta -. Noi sappiamo che Adrian è in grado di risolvere le partite quando sta bene, ma nell'economia di questa squadra, in questo momento particolare, non possiamo permetterci giocatori che non siano al massimo. A me si chiede di ribaltare un campionato non di portarlo semplicemente a termine. Nella prossima settimana ci saranno altre due partite fondamentali, dove penso e spero che Mutu possa essere determinante come in qualche occasione quest'anno". Gasport

Pescara più forte di Sansone Vola il Torino, riscossa Samp

Nella 29/a giornata del campionato di Serie B c'è l'allungo in vetta del Torino, che vince a Grosseto e stacca il Sassuolo, k.o. a Pescara nel big match. Crolla il Verona a Genova contro la Sampdoria, mentre in zona playoff si rafforza il Padova grazie al 3-2 sull'AlbinoLeffe.PESCARA-SASSUOLO 3-2 — Tre gol in dodici minuti e il Sassuolo va k.o. nella bolgia dei ventimila dell’Adriatico. La grande sfida per la serie A è anche lo scontro tra i nuovi fenomeni del calcio italiano: Immobile e Insigne battono Sansone 3-2. Pea paga un inizio di ripresa folle, dopo aver sbloccato la gara nel finale di primo tempo. Zeman lo batte con aggressività e geometrie, nonostante l’arbitraggio molto discutibile di Giacomelli. Il Sassuolo è tutto nelle ripartenze del suo uomo gol, irresistibile quando scappa dalla destra e poi si accentra. Il capocannoniere del campionato, Immobile, è seguito ovunque da Piccioni, che lo limita anche con la forza. Il lungo fraseggiare della squadra di Zeman produce poco, la roccaforte di Pea invece sa sfondare alla prima vera occasione. Che arriva al 42’: Gazzola sfugge a Insigne (facendo fallo sull’attaccante napoletano) sull’out destro, trova al centro proprio Sansone che di piatto anticipa mezza difesa pescarese e sblocca, a sorpresa, il risultato. Doccia gelata sull’Adriatico. La punizione, ingiusta, scatena la squadra di Zeman. I primi minuti della ripresa sono arrembanti. Ne bastano 4 per cambiare la storia della partita. Verratti apre per Insigne, che crossa al centro per Cascione, anticipato con la mano da Bianco: rosso diretto per il centrale e rigore. Immobile è spietato dal dischetto. Sassuolo alle corde, Pea teme il crollo e toglie uno spento Bruno per coprire il centrocampo con Cofie. Non basta, però, per salvare la pelle. Al 13’ Verratti, ancora lui (c’è il Chelsea in tribuna a prendere appunti), apre stavolta a destra per Zanon: cross morbido sul secondo palo, dove irrompe Immobile per il sorpasso che fa esplodere lo stadio. E sono 20 per il re dei cannonieri. Ma il Pescara è una furia: altri tre minuti e Insigne fa tris con un destro meraviglioso. Passano poco meno di venti minuti di vuoto, in cui il Sassuolo si affaccia una volta con Bianco che spreca, oi Romagnoli stoppa male un pallone in piena area (tocco dubbio con il braccio su cross di Longhi) e causa il rigore del 2-3, realizzato con classe da Sansone al 32’. I neroverdi si buttano in avanti e creano scompiglio nell’area abruzzese, provandoci nei secondi finali anche con il portiere Pomini. E’ troppo tardi per rimediare alla sfuriata zemaniana d’inizio ripresa: il Pescara è di nuovo secondo, e martedì recupera con la Juve Stabia per il decollo. (Orlando D’Angelo) GROSSETO-TORINO 0-3 — Il Torino ritrova a Grosseto una vittoria esterna che mancava dal 1° novembre 2011. Il 3-0 inflitto ai maremmani, però, non rende bene l’idea di quello che si è visto allo stadio Zecchini. I granata di Ventura, dopo aver sofferto inizialmente una maggiore vivacità dei padroni di casa, si sono portati in vantaggio al 12’ con Oduamadi, al termine di un’azione probabilmente viziata da un fuorigioco di Antenucci. Ma l’assistente di Ostinelli, Tegoni non se l’è sentita di alzare la bandierina per fermare l’azione, che è proseguita con un tiro dell’attaccante, sporcato da Narciso e deviato sulla linea da Petras, ma ripreso dal nigeriano Oduamadi e messo facilmente in gol. L’episodio ha cambiato il volto alla gara. Il Toro, che ha tirato di più ma senza grossi problemi per Narciso, si è limitato a controllare il maggiore possesso di palla dei biancorossi. Alla fine però la parata più difficile l’ha compiuta Benussi, su un missile da trenta metri di Petras. Nel finale, con le squadre allungate, il Grosseto ha subito altri due gol. Il 2-0 l’ha firmato Bianchi, che interrompe un digiuno di quattro mesi e mezzo, il 3-0 è di Antenucci, partito in sospetta posizione di fuorigioco, che salta Narciso in uscita con un pallonetto e poi, solo soletto, va a depositare in rete, mentre dagli spalti, con Cairo uscito sotto scorta, si alza un “ladri ladri”, per due episodi da rivedere. (Maurizio Caldarelli) SAMPDORIA-VERONA 2-0 — La Sampdoria batte 2-0 il Verona grazie a una doppietta di Nicola Pozzi e torna in corsa per i playoff, che ora distano otto punti. I blucerchiati però devono recuperare tra tre giorni la gara casalinga con l'Empoli. Il Verona non perdeva da cinque gare e viene scavalcato in classifica dal Pescara. Rispetto all'ultima partita Iachini recupera Eder, ma deve fare a meno di Munari e Renan sostituiti da Krsticic e Soriano. Mandorlini cambia Tachtsidis con Esposito e Pugliese con Scaglia. Fin dalle battute iniziali il Verona patisce il ritmo e l'aggressività dei padroni di casa che si rendono subito pericolosi con Eder, la cui punizione al 7' si spegne sul fondo. Da un malinteso della retroguardia blucerchiata nasce l'occasione migliore del Verona nel primo tempo: Gastaldello pasticcia in mezzo all'area, ma Gomez non ne approfitta. Al 21' la Sampdoria reclama un calcio di rigore per un contatto sospetto tra Scaglia e Soriano. A furia di spingere, i padroni di casa al 32' passano meritatamente in vantaggio: Eder trova il varco giusto per Pozzi che in scivolata non dà scampo a Rafael. L'attaccante brasiliano tiene costantemente in apprensione la difesa scaligera e non è un caso se da una sua iniziativa scaturisce il raddoppio della Samp al 7' della ripresa. Pozzi, servito da Eder, scatta sul filo del fuorigioco e firma il bis da distanza ravvicinata. Mandorlini corre ai ripari, inserendo D'Alessandro per Esposito. Il Verona passa dal 4-3-1-2 al 4-3-3. Gli ospiti tentano il tutto per tutto, ma non creano seri grattacapi a Romero. Il portiere blucerchiato deve compiere un solo intervento al 21' su Russo pescato in area da Lepiller. Iachini fa rifiatare Eder in vista del recupero di martedì contro l'Empoli. Al posto del giocatore brasiliano entra Bertani che in contropiede spreca il gol del 3-0. (Francesco Gambaro) PADOVA-ALBINOLEFFE 3-2 — Soffre fino all’ultimo secondo il Padova di Dal Canto per avere la meglio su un arcigno Albinoleffe. Ci sono solo sorrisi dopo il novantesimo tra i biancoscudati, che con questo 3-2 ritrovano vittoria e quinto posto. All’Euganeo succede un po’ di tutto, grazie anche alla direzione di Cervellera, contestato sia dai padroni di casa sia dagli ospiti. Il Padova parte a razzo e passa dopo cinque minuti. Pregevole combinazione di prima Cuffa-Ruopolo-Cacia, con quest’ultimo bravo a servire Bovo che di testa insacca per l’1-0. Sei minuti dopo il pareggio lombardo, con Cocco abile nel procurarsi e a realizzare un rigore per fallo di Legati. Sull’1-1, il Padova alza il ritmo: al 16’ Cuffa sbaglia una facile deviazione sotto porta, due giri di lancette dopo Bovo si vede negare un rigore piuttosto evidente. Poco male per i biancoscudati, che attorno al 30’ ritrovano il vantaggio con Ruopolo. Pregevole l’iniziativa dell’ex di giornata, che al volo, in area, non lascia scampo a Offredi. Tra punizioni invertite e falli non segnalati Cervellera porta a termine il primo tempo, vivo fino all’ultimo grazie a Cacia, Ruopolo e Laner. La ripresa si apre con l’inerzia del tempo precedente: Padova arrembante, Albinoleffe resistente, Cervellera disastroso. I biancoscudati assediano Offredi, che capitola al 17’ quando Ruopolo inventa un signor assist per Cacia che sigla il 3-1. Partita segnata? Macchè. Cervellera prima al 32’ scorge in area un fallo su Foglio e assegna un dubbio rigore (Cocco non sbaglia, 3-2) poi al 38’ ignora un’entrataccia di Renzetti su Pacilli e lascia proseguire il gioco. Non bastasse, cinque minuti dopo annulla il 4-2 a Bovo per presunto fallo di Hallenius sugli sviluppi di un corner. Finisce con la Celeste tutta in avanti, invano. Il Padova resiste, e con tre punti in saccoccia si prepara nel migliore dei modi al recupero in programma martedì a Modena. (Carlo Della Mea) REGGINA-ASCOLI 1-1 — La Reggina è scesa in campo con l’obbligo della vittoria e per non perdere terreno dal sesto posto occupato dal Varese, vittorioso ieri nell’anticipo con il Vicenza. Finisce in parità, con l’arbitro Gavillucci contestato da tutto l’ entourage marchigiano per il rigore concesso ai padroni di casa che è apparso a dire il vero inesistente. Partita disturbata da un forte vento e squadre che non riescono a impensierire i due portieri, con il primo tiro in porta al minuto 25 con Papa Waigo che costringe alla respinta con i pugni Zandrini. Soffre molto a centrocampo la formazione di Gregucci, che non riesce a creare la superiorità numerica e si affida al contropiede di Ragusa e Ceravolo. Così si arriva al 35’ con il primo tiro dei padroni di casa con Rizzo da fuori area, che non impensierisce Guarna. Tutto qui il primo tempo senza minuti di recupero. Inizio di ripresa e Ascoli che si fa vedere con un tiro angolato di Tomi, ma Zandrini si distende e con la punta delle dita devia in angolo. Partita che si incattivisce, l’arbitro è costretto ad ammonire nello spazio di pochi minuti Rizzo, Emerson e Tomi. Ci prova Emerson su punizione ma il tiro pè facile preda di Guarna. Capovolgimento di fronte e Ascoli in vantaggio con Soncin che riprende una respinta di Zandrini su precedente tiro di Parfait (0-1). L'Ascoli si divora il raddoppio con Papa Waigo, ma è bravo pure Zandrini a respingere in uscita. Al 34’ l’arbitro concede un rigore alla Reggina per un presunto fallo di Ciofani su Alessio Viola, si incarica della trasformazione il fratello Nicolas che spiazza Guarna (1-1). Le proteste dei marchigiani costano l’espulsione ad un uomo della panchina. Il pareggio accontenta sicuramente la Reggina, che frena la scalata al 6° posto, ora a -5. (Lorenzo Vitto) BARI-CROTONE 1-1 — Finisce in parità. Giusto così. Primo tempo del Bari, secondo tempo del Crotone. Ma dalla squadra di Torrente era lecito attendersi molto di più. I pugliesi recuperano Bogliacino, ma devono rinunciare agli squalificati Caputo, Borghese e Ceppitelli. Drago, dal canto suo, non ha a disposizione Migliore (acciaccato) e Gabionetta (squalificato). Il match parte a ritmi bassi, poi si infiamma all’improvviso. Il Crotone decide di farsi male con un autogol, destinato a passare alla storia. Minuto 13: Florenzi, dalla propria trequarti, serve con un forte retropassaggio il suo portiere. Bindi resta di sasso, tocca appena il pallone che, pian piano, scivola in rete nel modo più beffardo. Il Bari prende coraggio. Si procura un paio di chance per raddoppiare. Prima Bindi para su Forestieri, poi Vinetot salva alla disperata su Kutuzov. Insiste il Bari al 22’ con Dos Santos che, solo davanti a Bindi, spara alto. Il Crotone si sveglia intorno alla mezzora. Per due volte Caetano, il più brillante fra i suoi, ha l’occasione del pari ma trova Lamanna a sbarrargli la strada. Dopo l’intervallo il Bari abbassa i ritmi. Il Crotone ne approfitta per prendere l’iniziativa. Ci prova Mazzotta (8’) con scarsa fortuna. Un minuto dopo i calabresi reclamano un rigore, per un mani in area di Dos Santos su botta di Sansone. I dubbi restano. Drago innesta prima De Giorgio, poi Pettinari pur di dare maggiore vivacità alla prima linea. Ma è ancora Caetano a rendersi pericoloso: prima impegna Lamanna, poi manda alto da posizione favorevole. Torrente rafforza gli ormeggi inserendo due difensori, Cavanda e Masi. Insiste il Crotone e raccoglie i frutti al 42’ con il solito Caetano, lanciato da Sansone. Non solo, 2’ più tardi, De Giorgio manda a lato da posizione angolata. (Franco Cirici) JUVE STABIA-NOCERINA 2-2 — La Nocerina fallisce la ghiotta occasione di mettere le mani sul derby facendosi recuperare due reti dalla Juve Stabia. Per la Nocerina continua il digiuno dopo sedici turni senza vittorie mentre la Juve Stabia esulta per il pari conquistato in extremis. Il 4-2-3-1 messo in campo a sorpresa da Auteri con Negro al posto di Castaldo come unico riferimento offensivo mette nel primo tempo in crisi i locali, in campo a sorpresa con De Bode centrale difensivo a fianco di Molinari al posto di Scognamiglio. E' però dei padroni di casa la prima occasione utile (3') con Zito che coglie un clamoroso palo da sottomisura, sugli sviluppi di una punizione di Scozzarella e “ponte” di Molinari. Lo spavento scuote gli ospiti che vanno vicini al gol, tre minuti dopo, con un diagonale di Farias su cui Di Maio non riesce ad arrivare in tempo. Neanche il tempo di recriminare e i rossoneri passano in vantaggio al 7': Merino pesca in profondità Negro che, con un elegante tocco, supera Seculin in uscita. I gialloblù tentano di rispondere all'11' con Sau che scippa palla a Rea ma Concetti mette una pezza con un pizzico di fortuna. La Nocerina si chiude ma riparte quando può e alla mezz'ora esatta Negro concede il bis con un destro dal limite che sorprende un incerto Seculin. Stesso copione nel secondo tempo con Braglia che getta nella mischia Mbakogu con colpevole ritardo. E al 19' è ancora Sau a mangiarsi, solo davanti a Concetti, il gol che potrebbe riaprire il match. Cosa che però accade dopo quattro giri di lancette: Barusso stende in area Mbakogu e dal dischetto Sau, al quindicesimo sigillo stagionale, trasforma spiazzando Concetti. Sulle ali dell'entusiasmo la Juve Stabia arpiona il pari ad un minuto dal novantesimo con Casertta, abile a sfruttare un appoggio all'indietro di Sau. (Gianpaolo Esposito) MODENA-CITTADELLA 3-0 — E' un ritorno vincente quello di Cristiano Bergodi sulla panchina del Modena. Il netto 3-0 sul Cittadella riporta serenità nello spogliatoio emiliano dopo le tensioni della settimane scorse che avevano poi portato, anche per i risultati negativi conseguiti dalla squadra, all'esonero di Cuttone giusto sei giorni fa. Nonostante le numerose assenze, l'ultima della quale di Perna (infortunatosi nel riscaldamento) ben sostituito da Diagouraga, il Modena ha giocato con il cuore ma anche con buone trame di gioco, rese più semplici dalla giornata incolore di un Cittadella che ha subito più volte il grande spirito di iniziativa dei padroni di casa. E' stata una vittoria nel segno di Matteo Ardemagni, ex di turno insieme a Dalla Bona, che si è sbloccato segnando una doppietta pesantissima nel finale del primo tempo, decisiva per indirizzare il match su binari ben definiti. Di pregevole fattura la prima rete, con assist di Nardini, stop di petto e conclusione al volo dell'attaccante, favorito anche dalla disposizione dei due centrali difensivi del Cittadella tutt'altro che perfetta. Di testa il raddoppio. Nella ripresa una invenzione di Di Gennaro ha chiuso in pratica la contesa, con un sinistro micidiale dalla lunga distanza che ha spedito la palla nell'angolo più lontano per Cordaz. Per il Modena è la prima vittoria casalinga del 2012, una battuta d'arresto indolore per il Cittadella che forse da questa trasferta in Emilia cercava quel salto di qualità che invece non è arrrivato. (Paolo Reggianini) EMPOLI-LIVORNO 1-1 — Stavolta gli azzurri se la sono vista davvero brutta in un derby-salvezza che doveva ridare punti e coraggio a questa squadra. E invece dopo neanche cinque minuti i padroni di casa si sono ritrovati sotto di un gol grazie a un gran tiro di Belinghieri che, però, ha trovato una deviazione decisiva di Mchedlidze: la palla si è infilata nel "sette" con Pelagotti impotente. Livorno nella situazione ideale: pronto alle ripartenze già a inizio gara, figuriamoci col vantaggio in pugno per 82’ di partita. Insomma situazione ottimale per la squadra di Madonna che riesce anche a colpire un palo grazie a una conclusione da fuori area di Dionisi. L’Empoli però non si squilibra, continua a giocare cercando Tavano e Mchedlidze dalle ali: a sinistra spinge Gorzegno, a destra è Zé Eduardo a far bene. Il più pericoloso alla fine è però Lazzeri con due tiri non precisi, ma potenti. La ripresa vede un calo degli ospiti, con l’Empoli che cerca di cambiare qualcosa e lo fa da subito: a inizio secondo tempo esce Mchedlidze ed entra Maccarone. La coppia Tavano-Big Mac fa vedere subito qualcosa di buono, l’ex di turno però non è al massimo. Poi ci si mette anche l’arbitro Nasca di Bari, autore di qualche scelta non felice in termini di falli e ammonizioni. Il nervosismo cresce e ne fa le spese Aglietti, espulso per proteste al 33’. Il tecnico fa in tempo a mettere in campo Dumitru: sarà lui il salvatore della patria di giornata’. Nel finale, al 42’, una punizione-cross di Brugman trova prima il tuffo di Maccarone che di testa spizza, poi la palla finisce a Dumitru che trova la deviazione vincente e un gol che dà ancora speranza agli azzurri. (Giacomo Cioni) Gasport