sabato 3 marzo 2012

Mutu non convocato. Beretta: "Non è al top"

Esclusione a sorpresa per Adrian Mutu. Il tecnico del Cesena, Mario Beretta, non ha convocato l'attaccante rumeno per la gara di domenica in casa della Fiorentina. Il giocatore, che per la prima volta avrebbe giocato al Franchi di Firenze da ex, non figura nella lista dei 20 convocati. "Ho deciso di non convocare Mutu perché non l'ho avuto a disposizione questa settimana e perché col Chievo e con la Nazionale non l'ho visto al top - ha spiegato Beretta -. Noi sappiamo che Adrian è in grado di risolvere le partite quando sta bene, ma nell'economia di questa squadra, in questo momento particolare, non possiamo permetterci giocatori che non siano al massimo. A me si chiede di ribaltare un campionato non di portarlo semplicemente a termine. Nella prossima settimana ci saranno altre due partite fondamentali, dove penso e spero che Mutu possa essere determinante come in qualche occasione quest'anno". Gasport

Pescara più forte di Sansone Vola il Torino, riscossa Samp

Nella 29/a giornata del campionato di Serie B c'è l'allungo in vetta del Torino, che vince a Grosseto e stacca il Sassuolo, k.o. a Pescara nel big match. Crolla il Verona a Genova contro la Sampdoria, mentre in zona playoff si rafforza il Padova grazie al 3-2 sull'AlbinoLeffe.PESCARA-SASSUOLO 3-2 — Tre gol in dodici minuti e il Sassuolo va k.o. nella bolgia dei ventimila dell’Adriatico. La grande sfida per la serie A è anche lo scontro tra i nuovi fenomeni del calcio italiano: Immobile e Insigne battono Sansone 3-2. Pea paga un inizio di ripresa folle, dopo aver sbloccato la gara nel finale di primo tempo. Zeman lo batte con aggressività e geometrie, nonostante l’arbitraggio molto discutibile di Giacomelli. Il Sassuolo è tutto nelle ripartenze del suo uomo gol, irresistibile quando scappa dalla destra e poi si accentra. Il capocannoniere del campionato, Immobile, è seguito ovunque da Piccioni, che lo limita anche con la forza. Il lungo fraseggiare della squadra di Zeman produce poco, la roccaforte di Pea invece sa sfondare alla prima vera occasione. Che arriva al 42’: Gazzola sfugge a Insigne (facendo fallo sull’attaccante napoletano) sull’out destro, trova al centro proprio Sansone che di piatto anticipa mezza difesa pescarese e sblocca, a sorpresa, il risultato. Doccia gelata sull’Adriatico. La punizione, ingiusta, scatena la squadra di Zeman. I primi minuti della ripresa sono arrembanti. Ne bastano 4 per cambiare la storia della partita. Verratti apre per Insigne, che crossa al centro per Cascione, anticipato con la mano da Bianco: rosso diretto per il centrale e rigore. Immobile è spietato dal dischetto. Sassuolo alle corde, Pea teme il crollo e toglie uno spento Bruno per coprire il centrocampo con Cofie. Non basta, però, per salvare la pelle. Al 13’ Verratti, ancora lui (c’è il Chelsea in tribuna a prendere appunti), apre stavolta a destra per Zanon: cross morbido sul secondo palo, dove irrompe Immobile per il sorpasso che fa esplodere lo stadio. E sono 20 per il re dei cannonieri. Ma il Pescara è una furia: altri tre minuti e Insigne fa tris con un destro meraviglioso. Passano poco meno di venti minuti di vuoto, in cui il Sassuolo si affaccia una volta con Bianco che spreca, oi Romagnoli stoppa male un pallone in piena area (tocco dubbio con il braccio su cross di Longhi) e causa il rigore del 2-3, realizzato con classe da Sansone al 32’. I neroverdi si buttano in avanti e creano scompiglio nell’area abruzzese, provandoci nei secondi finali anche con il portiere Pomini. E’ troppo tardi per rimediare alla sfuriata zemaniana d’inizio ripresa: il Pescara è di nuovo secondo, e martedì recupera con la Juve Stabia per il decollo. (Orlando D’Angelo) GROSSETO-TORINO 0-3 — Il Torino ritrova a Grosseto una vittoria esterna che mancava dal 1° novembre 2011. Il 3-0 inflitto ai maremmani, però, non rende bene l’idea di quello che si è visto allo stadio Zecchini. I granata di Ventura, dopo aver sofferto inizialmente una maggiore vivacità dei padroni di casa, si sono portati in vantaggio al 12’ con Oduamadi, al termine di un’azione probabilmente viziata da un fuorigioco di Antenucci. Ma l’assistente di Ostinelli, Tegoni non se l’è sentita di alzare la bandierina per fermare l’azione, che è proseguita con un tiro dell’attaccante, sporcato da Narciso e deviato sulla linea da Petras, ma ripreso dal nigeriano Oduamadi e messo facilmente in gol. L’episodio ha cambiato il volto alla gara. Il Toro, che ha tirato di più ma senza grossi problemi per Narciso, si è limitato a controllare il maggiore possesso di palla dei biancorossi. Alla fine però la parata più difficile l’ha compiuta Benussi, su un missile da trenta metri di Petras. Nel finale, con le squadre allungate, il Grosseto ha subito altri due gol. Il 2-0 l’ha firmato Bianchi, che interrompe un digiuno di quattro mesi e mezzo, il 3-0 è di Antenucci, partito in sospetta posizione di fuorigioco, che salta Narciso in uscita con un pallonetto e poi, solo soletto, va a depositare in rete, mentre dagli spalti, con Cairo uscito sotto scorta, si alza un “ladri ladri”, per due episodi da rivedere. (Maurizio Caldarelli) SAMPDORIA-VERONA 2-0 — La Sampdoria batte 2-0 il Verona grazie a una doppietta di Nicola Pozzi e torna in corsa per i playoff, che ora distano otto punti. I blucerchiati però devono recuperare tra tre giorni la gara casalinga con l'Empoli. Il Verona non perdeva da cinque gare e viene scavalcato in classifica dal Pescara. Rispetto all'ultima partita Iachini recupera Eder, ma deve fare a meno di Munari e Renan sostituiti da Krsticic e Soriano. Mandorlini cambia Tachtsidis con Esposito e Pugliese con Scaglia. Fin dalle battute iniziali il Verona patisce il ritmo e l'aggressività dei padroni di casa che si rendono subito pericolosi con Eder, la cui punizione al 7' si spegne sul fondo. Da un malinteso della retroguardia blucerchiata nasce l'occasione migliore del Verona nel primo tempo: Gastaldello pasticcia in mezzo all'area, ma Gomez non ne approfitta. Al 21' la Sampdoria reclama un calcio di rigore per un contatto sospetto tra Scaglia e Soriano. A furia di spingere, i padroni di casa al 32' passano meritatamente in vantaggio: Eder trova il varco giusto per Pozzi che in scivolata non dà scampo a Rafael. L'attaccante brasiliano tiene costantemente in apprensione la difesa scaligera e non è un caso se da una sua iniziativa scaturisce il raddoppio della Samp al 7' della ripresa. Pozzi, servito da Eder, scatta sul filo del fuorigioco e firma il bis da distanza ravvicinata. Mandorlini corre ai ripari, inserendo D'Alessandro per Esposito. Il Verona passa dal 4-3-1-2 al 4-3-3. Gli ospiti tentano il tutto per tutto, ma non creano seri grattacapi a Romero. Il portiere blucerchiato deve compiere un solo intervento al 21' su Russo pescato in area da Lepiller. Iachini fa rifiatare Eder in vista del recupero di martedì contro l'Empoli. Al posto del giocatore brasiliano entra Bertani che in contropiede spreca il gol del 3-0. (Francesco Gambaro) PADOVA-ALBINOLEFFE 3-2 — Soffre fino all’ultimo secondo il Padova di Dal Canto per avere la meglio su un arcigno Albinoleffe. Ci sono solo sorrisi dopo il novantesimo tra i biancoscudati, che con questo 3-2 ritrovano vittoria e quinto posto. All’Euganeo succede un po’ di tutto, grazie anche alla direzione di Cervellera, contestato sia dai padroni di casa sia dagli ospiti. Il Padova parte a razzo e passa dopo cinque minuti. Pregevole combinazione di prima Cuffa-Ruopolo-Cacia, con quest’ultimo bravo a servire Bovo che di testa insacca per l’1-0. Sei minuti dopo il pareggio lombardo, con Cocco abile nel procurarsi e a realizzare un rigore per fallo di Legati. Sull’1-1, il Padova alza il ritmo: al 16’ Cuffa sbaglia una facile deviazione sotto porta, due giri di lancette dopo Bovo si vede negare un rigore piuttosto evidente. Poco male per i biancoscudati, che attorno al 30’ ritrovano il vantaggio con Ruopolo. Pregevole l’iniziativa dell’ex di giornata, che al volo, in area, non lascia scampo a Offredi. Tra punizioni invertite e falli non segnalati Cervellera porta a termine il primo tempo, vivo fino all’ultimo grazie a Cacia, Ruopolo e Laner. La ripresa si apre con l’inerzia del tempo precedente: Padova arrembante, Albinoleffe resistente, Cervellera disastroso. I biancoscudati assediano Offredi, che capitola al 17’ quando Ruopolo inventa un signor assist per Cacia che sigla il 3-1. Partita segnata? Macchè. Cervellera prima al 32’ scorge in area un fallo su Foglio e assegna un dubbio rigore (Cocco non sbaglia, 3-2) poi al 38’ ignora un’entrataccia di Renzetti su Pacilli e lascia proseguire il gioco. Non bastasse, cinque minuti dopo annulla il 4-2 a Bovo per presunto fallo di Hallenius sugli sviluppi di un corner. Finisce con la Celeste tutta in avanti, invano. Il Padova resiste, e con tre punti in saccoccia si prepara nel migliore dei modi al recupero in programma martedì a Modena. (Carlo Della Mea) REGGINA-ASCOLI 1-1 — La Reggina è scesa in campo con l’obbligo della vittoria e per non perdere terreno dal sesto posto occupato dal Varese, vittorioso ieri nell’anticipo con il Vicenza. Finisce in parità, con l’arbitro Gavillucci contestato da tutto l’ entourage marchigiano per il rigore concesso ai padroni di casa che è apparso a dire il vero inesistente. Partita disturbata da un forte vento e squadre che non riescono a impensierire i due portieri, con il primo tiro in porta al minuto 25 con Papa Waigo che costringe alla respinta con i pugni Zandrini. Soffre molto a centrocampo la formazione di Gregucci, che non riesce a creare la superiorità numerica e si affida al contropiede di Ragusa e Ceravolo. Così si arriva al 35’ con il primo tiro dei padroni di casa con Rizzo da fuori area, che non impensierisce Guarna. Tutto qui il primo tempo senza minuti di recupero. Inizio di ripresa e Ascoli che si fa vedere con un tiro angolato di Tomi, ma Zandrini si distende e con la punta delle dita devia in angolo. Partita che si incattivisce, l’arbitro è costretto ad ammonire nello spazio di pochi minuti Rizzo, Emerson e Tomi. Ci prova Emerson su punizione ma il tiro pè facile preda di Guarna. Capovolgimento di fronte e Ascoli in vantaggio con Soncin che riprende una respinta di Zandrini su precedente tiro di Parfait (0-1). L'Ascoli si divora il raddoppio con Papa Waigo, ma è bravo pure Zandrini a respingere in uscita. Al 34’ l’arbitro concede un rigore alla Reggina per un presunto fallo di Ciofani su Alessio Viola, si incarica della trasformazione il fratello Nicolas che spiazza Guarna (1-1). Le proteste dei marchigiani costano l’espulsione ad un uomo della panchina. Il pareggio accontenta sicuramente la Reggina, che frena la scalata al 6° posto, ora a -5. (Lorenzo Vitto) BARI-CROTONE 1-1 — Finisce in parità. Giusto così. Primo tempo del Bari, secondo tempo del Crotone. Ma dalla squadra di Torrente era lecito attendersi molto di più. I pugliesi recuperano Bogliacino, ma devono rinunciare agli squalificati Caputo, Borghese e Ceppitelli. Drago, dal canto suo, non ha a disposizione Migliore (acciaccato) e Gabionetta (squalificato). Il match parte a ritmi bassi, poi si infiamma all’improvviso. Il Crotone decide di farsi male con un autogol, destinato a passare alla storia. Minuto 13: Florenzi, dalla propria trequarti, serve con un forte retropassaggio il suo portiere. Bindi resta di sasso, tocca appena il pallone che, pian piano, scivola in rete nel modo più beffardo. Il Bari prende coraggio. Si procura un paio di chance per raddoppiare. Prima Bindi para su Forestieri, poi Vinetot salva alla disperata su Kutuzov. Insiste il Bari al 22’ con Dos Santos che, solo davanti a Bindi, spara alto. Il Crotone si sveglia intorno alla mezzora. Per due volte Caetano, il più brillante fra i suoi, ha l’occasione del pari ma trova Lamanna a sbarrargli la strada. Dopo l’intervallo il Bari abbassa i ritmi. Il Crotone ne approfitta per prendere l’iniziativa. Ci prova Mazzotta (8’) con scarsa fortuna. Un minuto dopo i calabresi reclamano un rigore, per un mani in area di Dos Santos su botta di Sansone. I dubbi restano. Drago innesta prima De Giorgio, poi Pettinari pur di dare maggiore vivacità alla prima linea. Ma è ancora Caetano a rendersi pericoloso: prima impegna Lamanna, poi manda alto da posizione favorevole. Torrente rafforza gli ormeggi inserendo due difensori, Cavanda e Masi. Insiste il Crotone e raccoglie i frutti al 42’ con il solito Caetano, lanciato da Sansone. Non solo, 2’ più tardi, De Giorgio manda a lato da posizione angolata. (Franco Cirici) JUVE STABIA-NOCERINA 2-2 — La Nocerina fallisce la ghiotta occasione di mettere le mani sul derby facendosi recuperare due reti dalla Juve Stabia. Per la Nocerina continua il digiuno dopo sedici turni senza vittorie mentre la Juve Stabia esulta per il pari conquistato in extremis. Il 4-2-3-1 messo in campo a sorpresa da Auteri con Negro al posto di Castaldo come unico riferimento offensivo mette nel primo tempo in crisi i locali, in campo a sorpresa con De Bode centrale difensivo a fianco di Molinari al posto di Scognamiglio. E' però dei padroni di casa la prima occasione utile (3') con Zito che coglie un clamoroso palo da sottomisura, sugli sviluppi di una punizione di Scozzarella e “ponte” di Molinari. Lo spavento scuote gli ospiti che vanno vicini al gol, tre minuti dopo, con un diagonale di Farias su cui Di Maio non riesce ad arrivare in tempo. Neanche il tempo di recriminare e i rossoneri passano in vantaggio al 7': Merino pesca in profondità Negro che, con un elegante tocco, supera Seculin in uscita. I gialloblù tentano di rispondere all'11' con Sau che scippa palla a Rea ma Concetti mette una pezza con un pizzico di fortuna. La Nocerina si chiude ma riparte quando può e alla mezz'ora esatta Negro concede il bis con un destro dal limite che sorprende un incerto Seculin. Stesso copione nel secondo tempo con Braglia che getta nella mischia Mbakogu con colpevole ritardo. E al 19' è ancora Sau a mangiarsi, solo davanti a Concetti, il gol che potrebbe riaprire il match. Cosa che però accade dopo quattro giri di lancette: Barusso stende in area Mbakogu e dal dischetto Sau, al quindicesimo sigillo stagionale, trasforma spiazzando Concetti. Sulle ali dell'entusiasmo la Juve Stabia arpiona il pari ad un minuto dal novantesimo con Casertta, abile a sfruttare un appoggio all'indietro di Sau. (Gianpaolo Esposito) MODENA-CITTADELLA 3-0 — E' un ritorno vincente quello di Cristiano Bergodi sulla panchina del Modena. Il netto 3-0 sul Cittadella riporta serenità nello spogliatoio emiliano dopo le tensioni della settimane scorse che avevano poi portato, anche per i risultati negativi conseguiti dalla squadra, all'esonero di Cuttone giusto sei giorni fa. Nonostante le numerose assenze, l'ultima della quale di Perna (infortunatosi nel riscaldamento) ben sostituito da Diagouraga, il Modena ha giocato con il cuore ma anche con buone trame di gioco, rese più semplici dalla giornata incolore di un Cittadella che ha subito più volte il grande spirito di iniziativa dei padroni di casa. E' stata una vittoria nel segno di Matteo Ardemagni, ex di turno insieme a Dalla Bona, che si è sbloccato segnando una doppietta pesantissima nel finale del primo tempo, decisiva per indirizzare il match su binari ben definiti. Di pregevole fattura la prima rete, con assist di Nardini, stop di petto e conclusione al volo dell'attaccante, favorito anche dalla disposizione dei due centrali difensivi del Cittadella tutt'altro che perfetta. Di testa il raddoppio. Nella ripresa una invenzione di Di Gennaro ha chiuso in pratica la contesa, con un sinistro micidiale dalla lunga distanza che ha spedito la palla nell'angolo più lontano per Cordaz. Per il Modena è la prima vittoria casalinga del 2012, una battuta d'arresto indolore per il Cittadella che forse da questa trasferta in Emilia cercava quel salto di qualità che invece non è arrrivato. (Paolo Reggianini) EMPOLI-LIVORNO 1-1 — Stavolta gli azzurri se la sono vista davvero brutta in un derby-salvezza che doveva ridare punti e coraggio a questa squadra. E invece dopo neanche cinque minuti i padroni di casa si sono ritrovati sotto di un gol grazie a un gran tiro di Belinghieri che, però, ha trovato una deviazione decisiva di Mchedlidze: la palla si è infilata nel "sette" con Pelagotti impotente. Livorno nella situazione ideale: pronto alle ripartenze già a inizio gara, figuriamoci col vantaggio in pugno per 82’ di partita. Insomma situazione ottimale per la squadra di Madonna che riesce anche a colpire un palo grazie a una conclusione da fuori area di Dionisi. L’Empoli però non si squilibra, continua a giocare cercando Tavano e Mchedlidze dalle ali: a sinistra spinge Gorzegno, a destra è Zé Eduardo a far bene. Il più pericoloso alla fine è però Lazzeri con due tiri non precisi, ma potenti. La ripresa vede un calo degli ospiti, con l’Empoli che cerca di cambiare qualcosa e lo fa da subito: a inizio secondo tempo esce Mchedlidze ed entra Maccarone. La coppia Tavano-Big Mac fa vedere subito qualcosa di buono, l’ex di turno però non è al massimo. Poi ci si mette anche l’arbitro Nasca di Bari, autore di qualche scelta non felice in termini di falli e ammonizioni. Il nervosismo cresce e ne fa le spese Aglietti, espulso per proteste al 33’. Il tecnico fa in tempo a mettere in campo Dumitru: sarà lui il salvatore della patria di giornata’. Nel finale, al 42’, una punizione-cross di Brugman trova prima il tuffo di Maccarone che di testa spizza, poi la palla finisce a Dumitru che trova la deviazione vincente e un gol che dà ancora speranza agli azzurri. (Giacomo Cioni) Gasport

La Fifa apre alla tecnologia Telecamere o chip nel pallone?

Con cautela, la Fifa apre all'utilizzo della tecnologia nel calcio. Due sistemi per contrastare il fenomeno dei gol fantasma - l'inglese Hawk-Eye ("Occhio di falco") e la tedesca GoalRef che utilizza un pallone con microchip - sono state ammessi nel vertice che si è tenuto a Londra. L'International Board, nella 126ª riunione a Bagshot, nella zona sudovest della capitale, ha analizzato i rapporti sugli otto metodi testati tra novembre e dicembre e ha promosso il lavoro di due compagnie, per l'appunto Hawk-Eye e GoalRef. COME FUNZIONANO — Nel primo caso, la tecnologia è basata sul riconoscimento ottico attraverso le telecamere, mentre la GoalRef utilizza un campo magnetico con un pallone speciale che permette di identificare l'avvenuta realizzazione di un gol. La decisione finale sull'eventuale adozione di un sistema tecnologico di controllo sulla linea di porta sarà presa il 2 luglio a Kiev, in occasione di una sessione speciale. Altri sei sistemi sono stati scartati dopo una serie di esperimenti condotti in Svizzera. IL COMMENTO DI BLATTER — "L'International Board è il guardiano del calcio e aiuta a mantenerne lo spirito e i principi base - è stato il commento del presidente della Fifa, Joseph Blatter, via Twitter -. Le regole del gioco uniscono la famiglia del calcio e la loro forza sta nella loro semplicità. È una notizia entusiasmante che due compagnie che lavorano sulla tecnologia per il gol fantasma abbiano soddisfatto i requisiti, adesso si procederà con ulteriori test prima di arrivare a una decisione. Se la tecnologia funziona, la useremo nel 2014 per evitare situazioni come il gol di Lampard". Il riferimento è alla rete non convalidata al centrocampista in Inghilterra-Germania al Mondiale 2010. In realtà, in linea teorica, il sistema potrebbe essere usato già al Mondiale per club in programma a fien anno in Giappone. GIUDICI DI PORTA — Parallelamente, però, il Board non abbandonerà l'ipotesi dei giudici di porta (Additional assistant referees), che la Uefa sta sperimentando in Champions e in Europa League e che sono stati adottati anche in Brasile, Marocco e Qatar. L'International Board fa sepere che un rapporto definitivo sarà vagliato sempre nella riunione straordinaria del 2 luglio, il giorno dopo la finale di Euro2012, per decidere sul futuro degli assistenti aggiuntivi. HIJAB — Nella stessa occasione si deciderà anche sull'hijab. Ci sono pressioni per rimuovere il divieto - introdotto nel 2007 per motivi di sicurezza - ed autorizzare l'uso del velo islamico durante le partite nazionali ed internazionali. Gasport

Reja: "Derby per il terzo posto E spero non sia il mio ultimo"

Azzerare tutto. E' imperativo in casa Lazio dimenticare la classifica, coi sette punti di vantaggio sulla Roma, e soprattutto il vittorioso 2-1 del derby d'andata. Nella sfida della Capitale stavolta serve concentrazione perché in ballo per i biancocelesti c'è il terzo posto e la qualificazione in Champions League da conquistare. E il derby rappresenta un passaggio cruciale: per i punti e per il morale. Ma la Lazio arriva alla sfida in totale emergenza, come ormai è da oltre un mese. Stavolta sono 8 i giocatori ai quali deve rinunciare il tecnico Edy Reja, con l'aggravante delle assenze di Konko, Radu e soprattutto Lulic: fasce sgombre di frecce e difesa da inventare. Al punto che è ipotizzabile che il 4-1-4-1 provato in settimana possa prendere il posto del canonico 4-2-3-1. Reja guarda oltre e pensa al match di questa domenica: "Siamo abituati a questa emergenza da un po' di tempo. Abbiamo un'ottima rosa con ottimi valori. Chiunque scenderà in campo farà una grande gara. Per quanto ci riguarda questa partita riveste un'importanza fondamentale. Dovremo fare una grande prestazione per fare risultato, al di là delle difficoltà di formazione. Risponderemo al 100% delle nostre possibilità. Il derby contro la Roma ha un'importanza fondamentale per i tre punti, ma anche per l'ambiente, spero che la Lazio regali altre gioie come quelle dell'andata. A noi interessano i punti per allontanare un avversario che può essere molto pericoloso. Un risultato positivo aumenterebbe la percentuale per raggiungere l'obiettivo terzo posto, che vogliamo a tutti i costi centrare. Dovremo giocarla con la testa e grande intensità". AGGRESSIVI — Reja ha studiato la rivale e analizza la partita: "Al di là delle difficoltà che potremo avere, dobbiamo fare una grande partita, sapendo anche che la Roma parte sempre decisa nei primi minuti. L'intensità deve essere alta e, soprattutto, dobbiamo essere abili nelle ripartenze. Bisogna cogliere l'attimo e aggredirli dall'inizio: non si può giocare un derby d'attesa come feci al mio primo anno. Per questo pesa parecchio l'assenza di Lulic, unico in grado di allungare la squadra e attaccare gli spazi. Apprezzo e stimo Luis Enrique sia per l'equilibrio nelle dichiarazioni che per il gioco che vorrebbe portare in Italia. Bisogna avere pazienza: la Roma è giovane, è dotatissima sul piano tecnico ed ha un organico di qualità. Domani poi avrà due giocatori determinanti, anche per esperienza e personalità, come Totti e De Rossi". IL CONTRATTO — Continua Reja sul valore della sfida: "Io la sento già da inizio settimana. So come vivono qui la partita. All'andata ho vissuto uno dei più bei momenti della mia carriera, come si sente qui la stracittadina non si sente da nessuna parte. Certo è una partita da tre punti, ma riveste un'importanza fondamentale. Inevitabile il pensiero sul contratto in scadenza, dopo le vicissitudini sulle dimissioni di dieci giorni fa: "Il mio contratto? Non so se questo sarà il mio ultimo derby. Questo non si può mai dire, nel calcio possono cambiare tante cose e mi auguro che non sia il mio ultimo derby, per quello che stiamo facendo e per la crescita di questa squadra. Poi mancano tre mesi alla fine del campionato e si vedrà. Quando sarà il momento ci incontreremo e vedremo se le strade si separeranno o se si potrà fare un discorso di continuità, ma ora pensiamo al derby che è molto sentito". Gasport

Calcio: City, Balotelli segna ma Mancini annuncia "grossa multa"

(AGI) - Londra, 3 mar. - "Non ho letto i giornali, parlero' con lui domani ma se e' tutto vero gli infliggero' la multa piu' salata possibile". La rete siglata oggi contro il Bolton non salvera' Mario Balotelli dalla furia di Roberto Mancini. Al termine del successo sui Trotters, al tecnico jesino e' stato chiesto se prendera' provvedimenti nei confronti dell'attaccante che, stando al "Sun", avrebbe fatto le ore piccole, uscendo alle 3 del mattino da uno strip club alla vigilia della gara di oggi. "Se fosse vero sarei veramente deluso - confessa il Mancio - Ho bisogno di parlare con lui perche' non so cosa sia successo. Gli staro' addosso perche' e' un buon giocatore ma parlero' con lui domani e decidero' se multarlo". Ma il tecnico jesino sembra non aver dubbi vista la prestazione di oggi di Balotelli. "Avevamo preparato la partita con Mario titolare perche' era fresco, ha giocato bene, ha avuto tante occasioni ma se la prossima volta va a letto presto magari segna tre o quattro gol", ha aggiunto il manager del Manchester City.