sabato 3 settembre 2011
Il 'signor no' Amauri
TORINO - Qualcuno pensa che passerà alla storia come l'uomo dei 'no', almeno nel mondo del calcio. Si sono fatti avanti davvero in tanti con la Juventus per Amauri, ma l'attaccante sta rifiutando tutte le destinazioni, compresa l'ultima, quella dei turchi del Trabzonspor, che a differenza dei bianconeri disputano la Champions League.
AMAURI-TURCHIA, MAROTTA SPERA FINO A LUNEDI' - La telenovela non ha ancora scritto la parola fine in maniera ufficiale (il mercato turco chiude lunedì), ma il procuratore del brasiliano, Giampiero Pocetta, è stato assai chiaro sugli intenti del suo assistito. La voglia di dimostrare il proprio valore, addotta come motivazione dei rifiuti, ovviamente non c'entra: l'unica spiegazione logica è che Amauri punti allo svincolo a gennaio per poi potersi scegliere la destinazione.
L'OFFERTA TRIENNALE DEL MARSIGLIA - Il suo contratto con i bianconeri (si sono allenati sabato mattina a Vinovo, ovviamente a ranghi ridotti, senza i vari nazionali), infatti, scade nel giugno 2012, ma le norme Uefa prevedono la rescissione anticipata di sei mesi. Certo, qualcosa ci perderà, perché è difficile pensare che a 32 anni (li compirà il 3 giugno prossimo) qualcuno gli regali un contratto come quello proposto dal Marsiglia di Didier Deschamps (tre anni, di cui uno pagato dalla Juve e due a 2,5 mln all'anno). Però potrebbe sfruttare il costo zero del suo cartellino e quindi lucrare sull'ingaggio, a pieno diritto.
BLOCCA I PIANI DEL CLUB, SARA' FUORI ROSA - Due dati sono certi: la Juventus, tra costo del cartellino (si sarebbe accontentata di 5-6 milioni) e un anno di ingaggio (3,8), perde circa 10 milioni, che sarebbero stati decisivi per arrivare a giocatori importanti e potrebbero ancora esserlo quando, a gennaio, i bianconeri daranno l'assalto a Bruno Alves, ma soprattutto al brasiliano Rhodolfo. La seconda certezza è che, in attesa di definizione di accordo sull'articolo 7 del contratto collettivo, Amauri sarà fuori rosa, allenandosi da solo. E in caso venisse abrogato quell'articolo, sarebbe integrato solo formalmente, perché non è pensabile che Conte lo alleni sugli schemi o tanto meno gli faccia disputare partitelle.
ANCHE IAQUINTA AI MARGINI DEL GRUPPO - Sorte analoga potrebbe toccare a Iaquinta, che però ha l'alibi dell'infortunio (l'ennesimo). Anche l'ex attaccante della Nazionale ha detto no ad alcune destinazioni, sebbene il suo caso sia rimasto mediaticamente defilato rispetto a quello di Amauri. Tra le situazioni paradossali, c'è, infine, anche quella di Grosso: due volte fuori rosa (lo scorso anno con Del Neri, mentre quest'anno gli era stato comunicato di non fare parte del progetto) e due volte reintegrato.
FENERBAHCE CONFERMA: ZIEGLER IN PRESTITO - Il difensore svizzero Reto Ziegler è stato prestato per un anno dalla Juventus al Fenerbahce. Lo ha confermato oggi il club turco. In un comunicato trasmesso alla Borsa di Istanbul, il Fenerbahce precisa i termini dell'accordo, che prevede il pagamento alla Juve di 600 mila euro e una retribuzione di 2 milioni per il giocatore.
Nazionale svizzero, Ziegler, 25 anni, è stato per quattro anni alla Sampdoria prima di firmare, nel maggio scorso, un contratto quadriennale con la società bianconera. Arrivato a Torino a parametro zero, l'elvetico però non era riuscito a convincere Conte. "Ho firmato quando c'era Del Neri, sono andato lì per lui e per il ds Marotta, mentre ora Conte non punta su di me come speravo", aveva confessato lo stesso giocatore qualche giorno fa a un'emittente elvetica.
Il Fenerbahce, campione di Turchia in carica, è al centro di uno scandalo di partite truccate di cui il suo presidente, Aziz Yildirim, è uno dei principali sospettati. Per tale ragione la Federcalcio turca ha escluso la squadra di Istanbul dalla Champions League, pur senza punirla con la retrocessione.
MARONI A INAUGURAZIONE NUOVO STADIO - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parteciperà giovedì 8 settembre all'inaugurazione del nuovo stadio della Juventus. Lo ha annunciato lo stesso ministro ieri sera alla festa della Lega a Torino. "Mi interessa molto questo tipo di gestione degli stadi - ha spiegato Maroni - che ha un aspetto positivo in termini di sicurezza. Credo che possa essere un modello applicabile anche in altri stadi italiani".
Notizia riportata da: http://www.repubblica.it
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