mercoledì 11 gennaio 2012

«Niente più buffonate». La stampa inglese scopre la sorprendente maturità di Balotelli

MILANO - Per una volta, anche un tabloid mai troppo tenero con lui in passato come il Daily Mirror è stato costretto a riconoscere «la sorprendente maturità» di Mario Balotelli nell’intervista rilasciata al mensile L’uomo Vogue, in uscita mercoledì nelle edicole italiane, nella quale l’attaccante del Manchester City parla un po’ di tutto, razzismo e problemi sociali compresi. Due argomenti che Oltremanica fanno sempre presa, a maggior ragione se ad affrontarli è un ragazzino di 21 anni «noto per le sue buffonate fuori dal campo tanto quanto per il suo indiscusso talento», come lo presenta il giornale, ma che si difende replicando di non essere «il solo calciatore giovane e ricco». Vero. E il suo status di campione lo dimostra la richiesta fattagli domenica scorsa da David Beckham, quando lo ha avvicinato durante il derby di Manchester di FA Cup chiedendogli la maglia autografata per la collezione del figlio Brooklyn. L'AFFETTO DEI TIFOSI - Come altrettanto vero e verificato è anche l’affetto che i tifosi del City hanno verso di lui, al punto da avergli dedicato una canzoncina ad hoc, prendendo spunto proprio dalle balotellate (dalle freccette tirate ai ragazzini delle giovanili all’incidente della pettorina che non riusciva ad infilare) che lo hanno reso famoso nel regno di Sua Maestà. «Mi piace quel coro – ammette Balotelli – ma le storie della stampa sono sempre esagerate e la cosa che più mi dà fastidio è che in Italia le fesserie dei tabloid siano poi riprese ed amplificate senza controllo. E così, se prendo una Fiat Uno, leggo che uno come me deve girare in Ferrari, ma se prendo la Ferrari, mi dicono che devo rimanere coi piedi per terra e andare in giro con la Fiat Uno. E poi se rido, non sono serio ma se non rido, sono un musone ricco e viziato, che non si diverte nemmeno a fare il lavoro più bello del mondo. Ma se assisto ad un’esultanza di Pippo Inzaghi non posso fare a meno di pensare: come mai a lui non domandano perché gesticola come un matto?». LA FIDANZATA - Per fortuna che a fargli passare qualche cattivo pensiero ci pensa la bella fidanzata Raffaella Fico, con la quale fa coppia fissa da ormai diversi mesi e con cui ha preso una nuova casa, dopo i problemi avuti in quella vecchia (leggi fuochi d’artificio e noie contrattuali con il padrone di casa, che ancora aspetterebbe il pagamento dei danni). «Ho 21 anni e sono lontano da casa già quasi da due, ma mi sono adattato abbastanza bene, nonostante le differenze abissali, anche se qui non ho amici veri». A proposito di amici e di gruppo a cui «mi sento affettivamente molto legato», quello dell’Inter con cui vinse il suo primo scudetto («un brivido indimenticabile») e soprattutto il Triplete resta in cima ai suoi pensieri, anche se sulla questione allenatori il suo voto va a Roberto Mancini, preferito a Josè Mourinho. «Mourinho è fra i migliori, ma quanto a feeling personale dico prima Mancini e poi lui, perché un allenatore deve tirar fuori il 100% da un giocatore e Mancini è molto bravo, perché lo sta facendo». RAGAZZO MATURO - Non solo calcio, però, nei suoi discorsi «da ragazzo maturo» come direbbe il Mirror. Interrogato, infatti, sull’opportunità che le celebrità prendano o meno posizione sulle questioni sociali, Balotelli non ha dubbi: «Certo che si può intervenire, basta solo che tutto non si trasformi in contrapposizione politica, perché quello è un terreno sul quale non mi permetto giudizi. Ad esempio, quando ho saputo del doppio omicidio razzista di Firenze, ho provato un gran dolore e se fossi stato in Italia, avrei preso posizione pubblicamente. Il razzismo nasce dall’ignoranza più bassa e non mi pare sia un tema legato al tifo e al calcio: conosco tifosi sfegatati eppure correttissimi in Italia e ancor più in Inghilterra. E’ sui bambini che bisogna agire, soprattutto a scuola. L’ho capito tardi che la scuola è essenziale e ringrazio i miei genitori che hanno insistito perché prendessi il diploma superiore». Dal passato, al futuro, questa volta calcistico: «Se dovessi muovermi da qui, ora come ora, sceglierei l’Italia». E i tifosi italiani (interisti compresi) possono anche cominciare a farci un pensierino. Notizia riportata da: http://www.corriere.it

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