sabato 3 marzo 2012

Reja: "Derby per il terzo posto E spero non sia il mio ultimo"

Azzerare tutto. E' imperativo in casa Lazio dimenticare la classifica, coi sette punti di vantaggio sulla Roma, e soprattutto il vittorioso 2-1 del derby d'andata. Nella sfida della Capitale stavolta serve concentrazione perché in ballo per i biancocelesti c'è il terzo posto e la qualificazione in Champions League da conquistare. E il derby rappresenta un passaggio cruciale: per i punti e per il morale. Ma la Lazio arriva alla sfida in totale emergenza, come ormai è da oltre un mese. Stavolta sono 8 i giocatori ai quali deve rinunciare il tecnico Edy Reja, con l'aggravante delle assenze di Konko, Radu e soprattutto Lulic: fasce sgombre di frecce e difesa da inventare. Al punto che è ipotizzabile che il 4-1-4-1 provato in settimana possa prendere il posto del canonico 4-2-3-1. Reja guarda oltre e pensa al match di questa domenica: "Siamo abituati a questa emergenza da un po' di tempo. Abbiamo un'ottima rosa con ottimi valori. Chiunque scenderà in campo farà una grande gara. Per quanto ci riguarda questa partita riveste un'importanza fondamentale. Dovremo fare una grande prestazione per fare risultato, al di là delle difficoltà di formazione. Risponderemo al 100% delle nostre possibilità. Il derby contro la Roma ha un'importanza fondamentale per i tre punti, ma anche per l'ambiente, spero che la Lazio regali altre gioie come quelle dell'andata. A noi interessano i punti per allontanare un avversario che può essere molto pericoloso. Un risultato positivo aumenterebbe la percentuale per raggiungere l'obiettivo terzo posto, che vogliamo a tutti i costi centrare. Dovremo giocarla con la testa e grande intensità". AGGRESSIVI — Reja ha studiato la rivale e analizza la partita: "Al di là delle difficoltà che potremo avere, dobbiamo fare una grande partita, sapendo anche che la Roma parte sempre decisa nei primi minuti. L'intensità deve essere alta e, soprattutto, dobbiamo essere abili nelle ripartenze. Bisogna cogliere l'attimo e aggredirli dall'inizio: non si può giocare un derby d'attesa come feci al mio primo anno. Per questo pesa parecchio l'assenza di Lulic, unico in grado di allungare la squadra e attaccare gli spazi. Apprezzo e stimo Luis Enrique sia per l'equilibrio nelle dichiarazioni che per il gioco che vorrebbe portare in Italia. Bisogna avere pazienza: la Roma è giovane, è dotatissima sul piano tecnico ed ha un organico di qualità. Domani poi avrà due giocatori determinanti, anche per esperienza e personalità, come Totti e De Rossi". IL CONTRATTO — Continua Reja sul valore della sfida: "Io la sento già da inizio settimana. So come vivono qui la partita. All'andata ho vissuto uno dei più bei momenti della mia carriera, come si sente qui la stracittadina non si sente da nessuna parte. Certo è una partita da tre punti, ma riveste un'importanza fondamentale. Inevitabile il pensiero sul contratto in scadenza, dopo le vicissitudini sulle dimissioni di dieci giorni fa: "Il mio contratto? Non so se questo sarà il mio ultimo derby. Questo non si può mai dire, nel calcio possono cambiare tante cose e mi auguro che non sia il mio ultimo derby, per quello che stiamo facendo e per la crescita di questa squadra. Poi mancano tre mesi alla fine del campionato e si vedrà. Quando sarà il momento ci incontreremo e vedremo se le strade si separeranno o se si potrà fare un discorso di continuità, ma ora pensiamo al derby che è molto sentito". Gasport

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