mercoledì 22 febbraio 2012

Cancellieri: Legge su stadi? Noi faremo la nostra parte

ROMA - «Gli stadi nuovi e più funzionali sono una cosa molto importante e noi faremo la nostra parte». Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha annunciato l'impegno del Viminale nella «seconda fase» del lavoro tra forze di polizia e società calcistiche per debellare la violenza negli stadi. «Ora dobbiamo fare un salto di qualità, la repressione deve essere l'ultimo atto - ha aggiunto il ministro - augurandoci che vengano costruiti nuovi stadi più funzionali e lontani dai centri cittadini». Forze di polizia e società calcistiche, ha poi sottolineato il ministro, devono fare un ulteriore «sforzo affinchè i giovani e le famiglie si riapproprino dello stadio». «Vedere una partita allo stadio è tutta un'altra cosa che vederla in tv - ha concluso - perché la partita è una festa di popolo, un rito festoso» e dunque bisogna che la gente si «riappropri della partita». «SULLA VIOLENZA? PASSI DA GIGANTE» - «Dall'anno zero» quello in cui è stato ucciso l'ispettore Filippo Raciti, «sono stati fatti passi da gigante» contro la violenza negli stadi. Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri intervenendo alla presentazione del libro sulla sicurezza negli stadi. Il ministro ha anche lodato «la presa di coscienza delle società, che hanno staccato ogni legame con gli ultrà» e l'attività dell'osservatorio sulle manifestazioni sportive per la normativa e la messa in sicurezza degli stadi. LE PAROLE DI ABETE - Contro la violenza negli stadi «è stato fatto un passo avanti decisivo e determinante» ma non bisogna fermarsi: «Ogni soggetto coinvolto, per il suo ruolo, ha il dovere di far sì che certi episodi non accadano più». Lo dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete, intervenendo alla presentazione del libro dell'Associazione nazionale funzionari di Polizia sulla sicurezza negli stadi. Abete ha ringraziato le forze di Polizia per l'impegno di questi anni e ha garantito che la Federazione «è a disposizione per portare avanti il discorso». Abete ha poi sottolineato che il mondo del calcio, per gli interessi che muove, «è fisiologicamente sotto attenzione della criminalità organizzata» e dunque «tutti abbiamo il dovere di mettere un argine a questa situazione». Alla presentazione del libro è intervenuto anche il sottosegretario all'Interno, Carlo De Stefano, secondo il quale «le tifoserie violente non sono state ancora del tutto sconfitte» anche se «il processo meticoloso avviato dalle forze dell'ordine ci sta portando verso una situazione sempre più tranquilla». Del calo degli incidenti e dei feriti ha parlato anche il segretario dell'Associazione funzionari di Polizia, Enzo Letizia, secondo il quale però resta un «fenomeno preoccupante»: quello rappresentato da «sempre più giovani che compiono violenze durante le partite». Una situazione che, secondo il segretario dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Roberto Massucci, non può essere un problema solo della Polizia. «La sicurezza nelle manifestazioni sportive non può e non deve essere un problema di Polizia - ha detto - ogni soggetto coinvolto deve assumersi le proprie responsabilità». Notizia riportata da: http://www.tuttosport.com

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