sabato 23 aprile 2011

Si parla di tutto fuorché di calcio, e Del Neri non ci sta: "Sul futuro fate solo gossip!"


Vigilia della partita contro il Catania per la Juventus di Gigi Del Neri, che ha parlato a Vinovo della sfida contro gli etnei ma anche, come sempre, di futuro, mercato e della sua permanenza a Torino. La conferma del mister friulano appare incerta un giorno sì e l'altro pure, così le domande si sprecano. Come sempre si parla poco del match, e questo fa imbestialire non poco l'ex allenatore di Atalanta e Samp. Proprio in settimana si sono sparse voci relative a un suo viaggio a Zingonia, centro sportivo atalantino, ma Del Neri controbatte in modo secco: "Sono affari miei. E non mi interessa smentire. Non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio giornalmente. E' difficile che io renda conto a qualcuno di cose che non vi interessano. Ma ripeto, difficilmente mi muovo per lavoro. Il mio lavoro è a Torino e continuerà a Torino".

Poche le domande sul Catania, più numerose quelle relative all'ultima sfida di Firenze. Un pareggio scialbo e inutile, che però Del Neri aveva difeso con una strana euforia: "Noi abbiamo il compito di dare il massimo sempre, non siamo talmente presuntuosi da pensare di dover vincere da tutte le parti. Penso sia stata una giornata positiva per gli altri perchè hanno fatto dei punti importanti e noi abbiamo mancato la vittoria. Ma abbiamo cercato di ottenerla, su questo non posso dire niente".

Il futuro, si diceva, è molto incerto e si va dagli attestati di stima alla lista di nomi per il successore sulla panchina. Del Neri rivendica spesso il suo ulteriore anno di contratto, mentre Marotta è spesso ambiguo. Il tecnico si mostra sereno e disinteressato: "Sembra sia l'unica cosa che interessi. Io penso invece che interessi molto di più il campionato, a me personalmente. E' giusto che la società faccia i suoi conti a fine anno, faccia le sue riflessioni e decida".

Dopo aver criticato apertamente i giornalisti ("Voi fate gossip, in questo momento nel mondo del calcio sapete fare solo quello"), il tecnico ha parlato della corsa al quarto posto. Diventata oggettivamente quasi impossibile: "Dipende dagli altri. Se tutti quanti vincono è difficile".

Sui tifosi, che adesso paiono prendersela solo con lui, sostiene che "ognuno può fare quello che vuole, io vado avanti per la mia strada. Non posso giudicare uno sparuto pubblico dal pubblico della Juventus. L'importante è che la squadra continui a crescere, continui a lottare per poter tentare di vincere, come ha fatto ultimamente".

Si arriva, finalmente, anche al capitolo Catania. Sarà una Juventus quasi al completo, come non era mai accaduto dall'inizio della stagione. Di fronte ci sarà un Catania forse più motivato e con grandi potenzialità offensive: "Gli stimoli li hanno tutti e due, sia chi deve salvarsi, sia chi deve raggiungere obiettivi importanti come la Juve. Mi fa piacere che i miei giocatori comincino a star bene. Il recupero della loro fisicità mi fa molto piacere in questo momento".

Giocherà Del Piero, e si tornerà al 4-4-2, dopo i buoni riscontri dall'inedito 4-3-3 (un 4-5-1 mascherato): "Abbiamo abbandonato il 4-4-2 in un momento giusto, particolare, perchè aspettavamo un giocatore che ci potesse dare degli equilibri importanti come Alex. Adesso sta bene e quindi riprenderà il suo posto". Non dovrebbe partire titolare Martinez, nonostante sia la 'sua' partita: "Anche Toni poteva avere particolare importanza a Firenze. Ha giocato dopo, ma non è che uno dà più importanza o si senta più stimolato: sono tutti stimolati a far bene i giocatori. Ci mancherebbe altro che Martinez trovasse gli stimoli con la sua ex squadra e non li trovasse con le altre squadre. Sarei preoccupato su questo. Io penso invece che il giocatore abbia sempre stimoli molto importanti contro tutte le squadre".

Chiusura con una battuta: "Il calciatore che ha progredito di più? De Ceglie...". Ma era infortunato: "Bravo!".

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