domenica 17 aprile 2011
Robinho-Cassano, è Milan-fantasia Allegri preoccupato per Pato
MILANO - Al di là dell'ovvia soddisfazione per la serata in cui il Milan ha tranquillamente mantenuto il primo posto e soprattutto ha perso per strada un'avversaria per lo scudetto come l'Inter dominatrice dell'ultimo quinquennio, c'è una frase di Allegri che rivela come sia difficile, a Milanello, godersi del tutto il momento. "Contro la Samp abbiamo un po' sofferto in attacco, fino al gol su punizione di Seedorf, perché dovevamo giocare sempre rasoterra: è una questione di caratteristiche dei nostri attaccanti". Tradotto, significa che senza Ibrahimovic il Milan non può più sfruttare il gioco aereo e che i suoi schemi offensivi, quindi, diventano più prevedibili per le difese avversarie. Non è che la cosa non fosse nota. E non è che l'assenza dell'ormai plurisqualificato Ibra sia un problema di oggi: anche senza lo svedese, la squadra ha vinto e segnato e il fatto di dovere cercare formule alternative di gioco, a cominciare dalle rapide triangolazioni strette, si è trasformato addirittura in un vantaggio, perché ha velocizzato l'azione e ha permesso a Seedorf, che è il più abile in questo tipo di manovra, di tornare in cattedra come ai bei tempi e di essere spesso decisivo.
Ma la considerazione tecnica di Allegri è più sottile e tiene conto di un altro episodio, non certo marginale: l'infortunio di Pato. Per il momento è stato diagnosticato come una contrattura alla coscia destra, ma verrà valutato con più sicurezza nelle prossime ore e in ogni caso gli costerà almeno la prossima trasferta di Brescia e forse anche la partita successiva a San Siro col Bologna: anche se non si trattasse di uno stiramento, infatti, la recidività dei guai muscolari del brasiliano impone la massima prudenza nel recupero. Pato non è un maestro nel colpo di testa e nell'acrobazia, però ogni tanto qualche gol lo segna anche così e i cross dalla fasce, con lui in campo, non sono certo sprecati. Fare a meno di lui diventa quindi un problema supplementare.
Se è vero che contro la Samp - la cui difesa è tutto fuorché irresistibile - il Milan ha incontrato qualche difficoltà dovuta alla rinuncia preliminare all'attaccante-pivot (Ibra) in grado di difendere il pallone nella metà campo avversaria e di smistarlo ai compagni, adesso mancherà anche l'opzione del cross. "Robinho e Cassano non sono due punte qualsiasi", ha obiettato Allegri, confortato dalla partita della nuova coppia. I due, in effetti, si trovano con una certa naturalezza e gli scatti del brasiliano a dettare l'assist di prima del compagno sono spesso incontrollabili perché imprevedibili: è il trionfo della fantasia. Che però è per definizione legata all'estro e alle lune di chi la possiede.
Per tutte queste ragioni il Milan attende con particolare ansia un doppio responso: quello del medico, per capire la gravità dell'infortunio di Pato, e quello della commissione disciplinare, per sapere se almeno una delle due restanti giornate di squalifica di Ibra gli verrà condonata. Il pronostico attuale è che i due saranno assenti sia contro il Brescia sia contro il Bologna. Allegri ha un motivo di consolazione, oltre al recupero di Pirlo che è tornato in campo con la Sampdoria: il calendario, appunto. Le prossime due partite, forse, il Milan le può vincere anche senza Ibra e Pato. L'allenatore li rivuole all'Olimpico con la Roma: è quella la trasferta cruciale per lo scudetto milanista.
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